Riporto un pezzo dell'amico Stefano Calamia (oligo) postato su fb in merito a quanto asserito da Mike Lockwood (Università di Reading).
Trovo sia un articolo molto interessante in quanto tiene prudenzialmente distinti e quindi non necessariamente sequenziali le cause tra fasi solari deboli/diminuzione delle velocità zonali/possibili inverni più freddi alle medie latitudini (Eurasia) rispetto alle medie globali.
Dinamiche circolatorie che cambiano ma che non permettono un'immediata equazione circa l'andamento termico globale.
Ecco tutto il pezzo che riporto fedelmente:
Molti scienziati si chiedono come possa la variabilità dell'attività solare ( adesso siamo in un periodo di bassa attività solare) sia in grado di influenzare la corrente a getto e quindi il clima .
Secondo Mike Lockwood presso l'Università di Reading ( Regno Unito), si può' trovare una correlazione osservando la stratosfera, cioè lo strato dell'atmosfera che si trova dai 20 ai 50 chilometri di altezza.
I modelli dei venti e della temperatura sono influenzati dall'attività solare, dice Lockwood.
Molto semplicemente tale scienziato afferma che una bassa attività solare non garantisce inverni freddi ma è più probabile che si verifichino.
Spiega anche le ondate di calore come quella che colpì la Russia e l'est Europa nel 2011 con il fatto che una bassa attività solare determina blocchi alla circolazione zonale.
" The intense heat wave that Russia and parts of Eastern Europe experienced in summer 2010 was also caused by a similar blocking high"
Infine, AFFERMA che la credenza popolare secondo la quale cambi nell'attività solare determinino cambi nel clima globale, non ha credibilità nella comunità scientifica.
BBC - Paul Hudson's Weather & Climate Blog: Weakest solar cycle in 100yrs could intensify drought
Lockwood demonstrates link between low sun and low temps | Watts Up With That?
Lo scienziato conclude che :
"Gli effetti del Sole sulla stratosfera non sono globali..... può cambiare il modo in cui viene distribuita l'energia atmosferica in tutto il mondo, piuttosto che modificare la quantità totale di energia in esso."
In realtà NON si sa molto sulla fisica che governa la stratosfera, si sa che una presenza di maggiore/minore ozono nella stratosfera, influisce sul maggiore/minore riscaldamento della stratosfera per la reazione con i raggi ultravioletti provenienti dal sole.
La quantità di radiazione ultravioletta del Sole, è strettamente legata all'attività solare e potrebbe influenzare il clima, ma l'attività solare media è diminuita negli ultimi due decenni, mentre le temperature sono aumentate quindi la radiazione ultravioletta non può' essere un fattore determinante nel modificare il clima.
Si sta (anche) facendo strada una teoria secondo la quale la stratosfera è legata alla troposfera sottostante dove vi sono le correnti a getto che determinano le condizioni meteorologiche.
Edwin Gerber della New York University ha studiato queste interazioni.
Lui e i suoi colleghi hanno dimostrato nel 2009 che i movimenti verso l'alto di aria nella troposfera possono cambiare gli schemi dei venti stratosferici.
Questi cambiamenti, a loro volta, possono riflettersi sulla troposfera influenzando le condizioni meteo sulla superficie della Terra.
"I cambiamenti nei venti stratosferici influenzano il percorso delle tempeste invernali in tutta Europa".
http://math.nyu.edu/~gerber/pages/documents/epgCV.pdf
In anni di bassa attività solare anche la corrente a getto ed i venti che soffiano da da ovest alle nostre latitudini ( westerlies) ne risultano indeboliti con maggiore formazione di blocchi alla corrente zonale
.....to be continued...
Matteo
Insomma un'onda stazionaria invernale che trasporta calore verso l'alto genera una modificazione nell'assetto del VPS.....mi pare che questa cosa è nota Mat, Correggimi se sbaglio.
Mat questo articolo mi rimane leggermente nebuloso.
Forse sono poco ricettivo stasera![]()
Scusate l'OT
questo? The Effect of Tropospheric Jet Latitude on Coupling between the Stratospheric Polar Vortex and the Troposphere
Chaim I. Garfinkel and Darryn W. Waugh
Si discute di JS nella valutazione dell'entità di accoppiamento tra stratosfera e troposfera.
Un JS al 40°parallelo denota un forte accoppiamento, a differenza che al 30° o al 50°.
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 29/09/2013 alle 23:52
Sostanzialmente la tesi di questo scienziato è che l'attività solare modifica il modo in cui l'energia termica si distribuisce ma non cambia l'apporto energetico globale. Ammetto però di essere rimasto un po' perplesso nel sentire parlare di "credenza popolare" nel riferirsi all'idea che il sole possa modificare il clima globale, nel senso che ritengo questa espressione dispregiativa verso quella parte del mondo scientifico che continua ad investigare sulla correlazione tra attività magnetica solare, vento solare e clima, ad esempio tramite l'intevento sul meccanismo di formazione dei nuclei di aggregazione alla base della formazione della nuvolosità. Sostanzialmente semplificando al massimo una minore attività magnetica (minore numero di macchie) implica una maggiore intensità di vento solare e quindi potenzialmente un aumento complessivo della copertura nuvolosa. A tal proposito c'è l'esperimento "CLOUD" del cern di Ginevra ancora in corso e recenti studi (ad esempio questo https://dl.dropboxusercontent.com/u/...2/PLA22068.pdf di cui si parla in un articolo di Guido Guidi di climate monitor) hanno dimostrato che la dimensione dei nuclei è tale da determinare la formazione delle goccioline e quindi delle nubi. Forse è vero che una certa parte della comunità scientifica ha deciso di chiudere gli occhi (cioè dedicare la propria attenzione su certe variabili e fenomeni rispetto ad altre), voi che ne pensate? Intanto vediamo che ci dicono i risultati dell'esperimento e se effettivamente ci stiamo avviando una fase di minimo eccezionale oppure no.![]()
www.meteogargano.org/#meteonet
Rete meteorologica Gargano
Come non essere daccordo su questo? Difatti specie per chi (come me) vive in un posto dove l'inverno (e a maggior ragione sulle zone Elleniche e Balcaniche) generalmente è diventato più mite. Questo è un chiaro sintomo che è cambiata la distribuzione del calore ma non la sua quantità, anzi, purtroppo, è ancora il contrario.
Giuseppe
quello che qui mi interessa far rilevare ( e che riporta il pensiero di M.L.) è la NON necessaria connessione tra il cambio circolatorio dovuto ad una modifica termica / barica degli equilibri strato e troposferici polo - equatore (che può essere cmq parziale, dal momento che stiamo parlando di dipolo DA) ed il bilancio energetico globale.
Su questa correlazione potrebbe esserci molto da discutere e da scoprire (mi pare lo stesso Scafetta abbia rilevato la connessione tra la presenza di particelle ionizzate e l'aumento della condensazione in bassa troposfera) ma se non vogliamo portarci dietro un'infinita serie di equivoci credo che al momento cambio circolatorio ( direi evidente) e modifica del GW (tutto da discutere) debbano viaggiare su binari non necessariamente congiunti.
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Matteo
sono un sostenitore della correlazione diretta cicli solari-clima terrestre, e chi mi conosce già lo sa.
concordo sul fatto che l'IPCC non ha fatto altro che sbagliare proiezioni da decenni...certo non penso che la tesi di Abdussamatov così estremizzata, possa essere presa per possibile.
Credo invece che il ciclo solare 24 molto debole che sta per concludersi dopo il (relativo) massimo e il prossimo, il 25 con picco nel 2022, visto ancor più debole, porteranno ad un progressivo calo delle temperature terrestri. C'è da capire di quanto...
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