Molto interessanti queste correlazioni, in particolare quella tra PNA settembre e AO dicembre che non conoscevo.
Quando si parla di correlazioni, soprattutto in ambito statistico multivariato, come nel contesto climatologico, mi sorge sempre però quello stesso dubbio fondamentale affinché vi sia un'utilità pratica a fini predittivi della correlazione... cioè è possibile anche fornire un qualche breve stralcio di spiegazione fisico-dinamica a questa correlazione, soprattutto in considerazione del fatto che è presente un lag temporale notevole?
Il problema delle correlazioni è che troppo spesso non definiscono in modo chiaro una relazione diretta di causa-effetto dal momento che, in assenza di una spiegazione di natura fisico-dinamica, è sempre alta la probabilità di osservare una correlazione spuria ove la causa può essere identificata in differenti altri fattori che agiscono simultaneamente sulle variabili messe in relazione evidenziando una correlazione negli effetti.
Per farla breve è un po' come l'esempio della vendita dei gelati e i morti per annegamento in un determinato anno che presentano una fortissima correlazione poiché entrambe correlate con le condizioni meteorologiche stagionali.
Mi chiedevo quindi se qualcuno fra i più esperti del forum possa fornire una spiegazione fisica a questa evidenza empirica in modo da attribuire valenza alla correlazione che, a questo punto, permetterebbe di concludere di aver intercettato una o più cause in grado di spiegare parzialmente la variabilità dell'AO dicembrina.
Tra l'altro è quello che mi aspetto di leggere nel paper che sarà pubblicato ad inizio ottobre in riferimento all'indice OPI, cioè mi attendo che vi sia anche una spiegazione fisico-dinamica (causa) circa le correlazioni (negli effetti) tra pattern di ottobre e pattern invernale.
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
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