
Originariamente Scritto da
giorgio1940
******
Ecco il mio racconto di allora:
Nevicata a Ronch del 7 ottobre 2000
Ieri sera, alla Baita, mentre a turno si distribuivano le carte da “scala 40”, e la bottiglia della grappa stava toccando il fondo, io mi precipitavo fuori per controllare dal lampione se nella fitta ed insistente pioggia si scorgeva “qualcosa”.
La temperatura era in continuo calo.
Dalle prime gocce del mattino a 8 gradi, ai 3 delle 22.
I miei amici, fra i quali due giapponesi, incontrati dal Gabriele nella sua recente attraversata in moto dell’Australia, erano intenti al gioco.
Solo io non riuscivo a concentrarmi, e stavo perdendo paurosamente toccando i 1000 punti.
Strano a dirsi, i giapponesi, ai quali avevamo insegnato il gioco da poche ore, ci stavano stracciando.
Alle 23,30 la temperatura sui 1,5. Alle 0,30 +1!!!
Vengo richiamato a viva voce dentro per proseguire il gioco.
Ma tentenno, qualcosa di grosso stava attraversando obliquamente la fitta pioggia, esaltato dal fascio di luce.
Persi la partita, ma la mia gioia, all’una, era incontenibile: qualche fiocco si distingueva nettamente fra la pioggia!
Ci ritiriamo nelle camere a dormire.
Con il naso appiccicato alla finestra della mansarda , mi sforzavo per coprire con il frammezzo della stessa il fascio di luce del lampione, esaltando così la precipitazione ai lati.
Alle due era finalmente NEVE!!!
Alle 2,3° giÃ* tutto bianco!
Il rumore incessante della pioggia sulla lamiera che copre il tetto era cessato, ed il silenzio era impressionante ed affascinante!
Scendeva lentamente, fine, senza vento…..
Alle 5 mi tolgo l’inutile pigiama e mi vesto nel modo giusto, scarponi,ghette, guanti….
Di solito al mattino presto mi reco in auto a Pera, 200 mt più a valle, per prendere il fragrante pane che l’amico fornaio(anche lui appassionato di escursioni e scalate) mi fornisce, a negozio ancora chiuso.
Lo zaino in spalla e giù nel bosco(la stradina carrozzabile era impraticabile).
Che meraviglia!
La neve emanava il chiarore sufficiente per distinguere il conosciuto sentiero.
GiÃ* lo spessore superava i 10 cm.
Si sentiva solo il fruscio sul cappuccio del mio giaccone dei fittissimi fiocchi.
D’improvviso, uno schianto ed una nuvoletta bianca, davanti a 8/10 mt, il grosso ramo di un frassino che il giorno prima faceva bella mostra delle sue foglie gialle e rossastre, non aveva retto al peso della neve che l’aveva inarcato a galleria, sul sentiero.
Dopo 25 minuti, le prime fioche luci di Rualp, la frazione a monte di Pera.
Giunto alla prima stradina, altra emozione: i lampioni, illuminando i fiocchi(qui più grossi) proiettavano sul tappeto nevoso, dove giÃ* affondavo tutti gli scarponi, delle piccole ombre in movimento che si spegnevano repentinamente al contatto con il manto al suolo. Stupendo!!!
Arrivato al panificio, mi sono scrollato un buon strato di neve che mi incappucciava.
L’amico fornaio si è mostrato incredulo delle mia venuta, pensando alla strada carrozzabile impraticabile.
Gli ho poi spiegato che mi ero calato dal bosco.
Al ritorno la nevicata si intensificava. Le mie orme dell’andata, non si notavano più.
Si stava superando i 15 cm.!
Che bella una notte “in bianco” così!!!
Ciao,
Giorgio

Segnalibri