
Originariamente Scritto da
fabio.campanella
Dopo 5 anni di osservazioni, di tutti gli episodi occorsi, di tutte le evoluzioni sia in ambito invernale che estivo l'unica cosa che salta all'occhio in quanto frequente e palese è il cambiamento di posizione dell'anticiclone delle Azzorre e la sua alimentazione primaria.
Fino alla prima metà degli anni 2000 l'anticlone atlantico traeva la sua forza sull'Atlantico centrale posizionando i suoi massimi pressori mediamente intorno all'arcipelago che gli ha dato il nome.
Dopo il periodo su citato l'anticiclone ha subito profondi cambiamenti tanto che ora la sua sede principale si è mediamente spostata di oltre un migliaio di chilometri più ad ovest e spesso e volentieri il contributo spiccatamente tropicale atlantico ha perso la sua efficacia cedendola invece a quello caraibico.
Questo sta provocando sia nel periodo estivo che in quello invernale profonde modifiche della circolazione a larga scala ed in particolare sull'Europa e sul Mediterraneo.
Spostando i suoi massimi verso ovest d'inverno provoca un'inasprimento del getto in uscita dal comparto americano e conseguentemente un aumento degli episodi di sprofondamento del getto verso l'Atlantico orientale (aumento delle frequenze di presenza della falla Iberico-Portoghese), in più questo fatto scoraggia gli episodi di blocco i quali erano molto più frequenti fino alla fine del secolo scorso. Favorisce invece episodi di
NAO- più spiccatamente SNAO- con forte attivita dei cicloni islandesi i quali si allungano verso sud e verso ovest grazie al "vuoto" lasciato dall'anticiclone.
La forte diminuzione degli episodi di blocco fanno evolvere gli episodi di avvezioni di aria fredda non più verso meridiani meridionali ma favoriscono una antizonalità più marcata catturata dai frequenti cicloni nel comparto atlantico centrale.
La significativa e reiterante configurazione conseguente questo cambiamento climatico da parte dell'anticiclone delle Azzorre, ha provocato un'aumento significativo degli episodi di
EA+ strettamente e naturalmente collegati alla frequenza di configurazioni che descrivono questo indice.
Detto questo in maniera molto sintetica e senza carte (carta canta) l'inverno 2014-2015 non potrà che seguire questi cambiamenti a prescindere dalla forza del vortice polare (
AO) e dalle vicissitudini del lato pacifico (
PDO) a cui personalmente ho dato fin'ora troppa importanza.
L'unico e vero cambiamento della circolazione è solo e soltanto lo spostamento di sede dell'Anticiclone Atlantico.
Quindi... se nel prossimo inverno prevarranno episodi di
AO negativa avremo sempre e comunque fasi di tempo caratterizzate da episodi freddi relegati a latitudini elevate per troppa antizonalità provocata dall'assenza del muro anticiclonico troppo defilato ad ovest. In fasi di
AO più positive avremo la presenza di forti perturbazioni atlantiche dirette essenzialmente su gran parte delle regioni ad ovest del Continente. Prevarranno invece episodi di blocchi anticiclonici o comunque di anomalie positive ad est specie sul mediterraneo orientale. Naturalmente non si possono escludere episodi freddi o molto freddi su zone adiacenti il Mar Nero e la Turchia con fasi di blocchi ad omega che non hanno perso il loro grado di frequenza (anticiclone di blocco centrato sull'Italia con episodio di
scand +).
E' da tenere quindi in conto la scarsa presenza o la totale assenza di blocchi anticiclonici completi sull'Atlantico orientale per ormai la cronica assenza del contributo tropicale dall'Atlantico ormai spostato molto ma molto più ad ovest come detto precedentemente.
Ricapitolando l'inverno 2014-2015 italiano:
Molto piovoso al Nord (e conseguentemente nevoso sulle Alpi), sulle centrali Tirreniche, sulla Sardegna e sulla Campania.
Con piovosità inferiore alla media sul resto dell'Italia con anomalie negative più sensibili sulla fascia Ionica e a sudest.
Dal punto di vista termico in media o leggermente sopra ma con anomalie meno spiccate o addirittura debolmente negative al Nord occidente, anomalie positive invece più marcate dal medio Adriatico in giù e sulla fascia ionica.
Questo è il mio PENSIERO. Questo è quello che ho notato e quello che si può vedere basandosi sulle anomalie ottenute con le reanalisys sia di geopotenziale, sia delle correnti meridionali e zonali che delle temperature.
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