Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Proviamoci: l'analisi delle cause

    Molto spesso in questo periodo dell'anno nell'operare le reanalisys ai fini di una comparazione tra stagioni estive molto diverse tra loro, mi chiedo se, pur mischiato nei rumors teleconnettivi che diversamente incidono come forzanti di una stagione estiva rispetto ad un'altra, non vi sia un filo conduttore interannuale in qualche modo identificabile nell'analisi generale della circolazione atmosferica.
    L'essenza della circolazione estiva è sostanzialmente riassunta nell'analisi della corrente a getto che esprime il gradiente termico / barico tra 2 aree limitrofe in alta troposfera e dalla quale si possono raccogliere molti altri dati strettamente correlati quali le anomalìe di geopotenziale che nella stagione estiva sono spesso le risultanti dell'andamento della circolazione polare nelle precedenti stagioni invernale e primaverile e dei fatti che ne hanno condizionato l'evoluzione.

    Gli anni '90, spesso citati, hanno rappresentato un momento di eccezionale intensità da parte del vortice polare e di un elevato gradiente tra le fasce comprese nelle medie latitudini e quelle polari e subpolari.
    A ragione di questo si è spesso fatto riferimento ad un comportamento generalmente zonale alto o medio alto da parte dell'atmosfera e di conseguente ad un'intensa corrente a getto prevalentemente concentrata tra la circolazione che contraddistingue il confine orientativo tra la Cella polare e quella di Ferrel.
    Le conseguenti estati di quel decennio (1989-1999) si sono portate mediamente dietro l'eredità delle precedenti stagioni e si presentavano con queste anomalìe di geopotenziale:



    Se il getto polare estivo è conseguentemente forte, benchè naturalmente meno compatto rispetto la stagione invernale, vengono a ridursi gli scambi meridiani polo-equatore mentre le fasce tropicali tendono gradualmente ad elevarsi in maniera omogenea in quanto non trattenute a sufficienza dai venti zonali subtropicali.
    C'è conseguentemente una tendenza omogenea al rialzo da parte della cella di Hadley benchè con un profilo ondulatorio assai contenuto:

    mw19891999.png

    zw 19891999.png

    In questa fase gli oceani soprattutto nelle fasce tropico -equatoriali accumulano grandi quantità di calore più di quanto possano trasmetterne all'atmosfera.

    La circolazione ha subito un sostanziale cambiamento a partire dagli anni 2000 quando evidentemente maggiori si fecero i disturbi all'attività del vortice polare per cui nella stagione estiva molta dell'"energia" espressa dal gradiente polo / equatore veniva dispersa a causa di una condotta assai diversa dello stesso e insita nella sua stessa forza di coesione.



    In queste circostanze, tanto più nella stagione estiva, tendono a prevalere nettamente le dinamiche meridiane e la corrente a getto si frattura e tende a frammentarsi.
    In questa circostanza tendono a prevalere le dinamiche meridiane e il calore si trasmette alle medie latitudini prevalentemente in base a onde tenuta presente l'allocazione geografica di terre e mari.

    mw 20002010.png

    zw 20002010.png

    Le dinamiche prevalentemente meridiane tendono ad accentrare e concentrare la trasmissione di calore attraverso onde dinamiche che concentrano l'espansione delle masse calde tropicali facendo assumere alla circolazione un andamento prevalentemente ondulatorio.

    (continua)
    Matteo



  2. #2
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    se le estati degli anni 90 per chi, come noi vive sopra una potenziale graticola , furono mediamente caldi, gli anni 2000 furono mediamente atroci proprio per le ragioni sopra esposte ma non da ultimo per il fatto che una circolazione meridiana è tale non solo orizzontalmente (quindi in linea retta tangente la terra) polo-equatore ma anche verticalmente con tutto ciò che ne deriva in termini di maggior coupling oceano-atmosfera e minor quindi minor subsidenza concentrata tra le fasce tropicali e le medie latitudini.

    Tutti questi ragionamenti dal punto strettamente statistico valgono circa zero ( o poco più o poco meno ) dal momento che la dinamica di un eventuale cambiamento circolatorio interannuale (non mi azzardo a dire climatico ) non consente la raccolta di un numero minimamente accettabile di casi.
    Ma con tutta la sincerità del caso della statistica fine a sè stessa (che diviene "statica") mi importa poco anzi quasi nulla rispetto a quello che è l'obiettivo che generalmente mi configuro quando osservo: ovvero la comprensione delle cause per ipotizzare l'evoluzione.

    E' un pò quello che tutti coloro che, appassionati di studi delle "linee di tendenza" cercano di fare appoggiandosi all'interpretazione delle forzanti naturali.
    La statistica è un "nido" e per vedere cosa c'è oltre prima o poi lo devi abbandonare ed affidarti ad altro.
    La statistica rappresenta una base e non un punto di arrivo. Non esistono posizioni apodittiche sull'evoluzione quando si conoscono le basi (e quando se ne possiede un rilevante numero statistico) diversamente il giochino sarebbe fatto e .... non è così.

    Ho l'opinione ,e chiedo di essere smentito se del caso onde evitare di proseguire su una strada fatta di convinzioni errate, che gli anni 90 furono mediamente e omogeneamente caldi alle medie latitudini ma che soprattutto incamerarono una grande quantità di calore soprattutto negli oceani tropicali e subtropicali a ragione di una bassa energia di trasporto orizzontale e (soprattutto) verticale mentre gli anni 2000 furono anni molto caldi che massimamente espressero attraverso il coupling oceano-atmosfera parte di questo surplus energetico.

    Bene ora picchiatemi pure
    Ultima modifica di mat69; 25/07/2014 alle 13:48
    Matteo



  3. #3
    Brezza leggera L'avatar di Morpheus
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Se ho capito bene la tua analisi, durante gli anni 90 un vortice polare invernale mediamente forte e circolazione prevalentemente zonale, con estati anch'esse contraddistinte da zonalità sopra la media, limitarono al minimo gli scambi meridiani e quindi si creò un forte squilibrio energetico polo-equatore, tale squilibrio forzò una circolazione prevalentemente meridiana negli anni successivi( specie in estate dove il VP è naturalmente debole ) proprio per compensare il grande livello di energia accumulatosi negli anni precedenti.

    E' questo che intendi matteo?
    Ultima modifica di Morpheus; 25/07/2014 alle 23:06

  4. #4
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Citazione Originariamente Scritto da Morpheus Visualizza Messaggio
    Se ho capito bene la tua analisi, durante gli anni 90 un vortice polare invernale mediamente forte e circolazione prevalentemente zonale, con estati anch'esse contraddistinte da zonalità sopra la media, limitarono al minimo gli scambi meridiani e quindi si creò un forte squilibrio energetico polo-equatore, tale squilibrio forzò una circolazione prevalentemente meridiana negli anni successivi( specie in estate dove il VP è naturalmente debole ) proprio per compensare il grande livello di energia accumulatosi negli anni precedenti.

    E' questo che intendi matteo?
    Direi che sostanzialmente il senso è quello anche se a cambiare la circolazione penso anche ad ulteriori concause rispetto il semplice surplus energetico.
    Matteo



  5. #5
    Vento teso L'avatar di nessuno
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Direi che sostanzialmente il senso è quello anche se a cambiare la circolazione penso anche ad ulteriori concause rispetto il semplice surplus energetico.
    Ciao Matteo...del tipo quali possono essere state le altre cause?

  6. #6
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Direi che sostanzialmente il senso è quello anche se a cambiare la circolazione penso anche ad ulteriori concause rispetto il semplice surplus energetico.
    Se così fosse allora ci dovrebbe essere una ciclicità leggibile nel clima: ovvero tot anni di zonalità prevalente seguiti da tot anni con scambi termici più forti

  7. #7
    Vento teso L'avatar di nessuno
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Ma questa ciclicitá non è condizionata dalle anomalie a loro volta cicliche delle accoppiate AMO PDO?
    Ultima modifica di nessuno; 26/07/2014 alle 16:35

  8. #8
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    il ruolo dei ghiacci artici in tutto cio ?

  9. #9
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Proviamoci: l'analisi delle cause

    Ci può stare tutto quello che avete citato nel bilancio energetico ma non ho aperto questo thread per trovare soluzioni pronte all'uso ma solo per comparare periodi vicini anche se dalle caratteristiche circolatorie assai diverse.
    Forse per trovare qualche risposta (magari + di una) occorrerebbe risalire alle cause (magari una di queste prevalente) per cui si sia modificato a tal punto il gradiente polo - equatore ed essendo in estate ovviamente l'osservazione andrebbe logicamente alla troposfera.
    Se tuttavia vogliamo intendere l'energia del vortice estivo come prevalentemente residuale allora non possiamo prescindere da quelli che sono gli accadimenti interstagionali.
    Questo è un thread in itinere e sempre pronto per poter essere implementato.
    Matteo



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