
Originariamente Scritto da
effemmelle
il punto è uno solo: al sud l'inverno non può che arrivare ad ondate; se queste ondate sono vicine una all'altra tanto meglio per il freddofilo meridionale. non penso che il freddofilo del tavoliere delle puglie o quello della piana Casertana si preoccupi di rispettare una certa media di permanenza al suolo della neve o alti fenomeni di durata (e questi sono i freddofili di Foggia e Caserta.. perchè quelli di Reggio Calabria e Messina, ammesso che esistano, hanno davvero pochi elementi per valutare l'inverno..)
Per il freddofilo settentrionale, magari proprio per il freddofilo Piemontese, che viste le medie è il più fortunato, l'inverno per egli ha proprio un volto preciso, con precisi canoni da rispettare.. due punti:
- un normale inverno deve assicurare all'incirca 100 giorni di gelo (avete letto bene, questa è la media delle zone di pianura non urbanizzate del piemonte centro occidentale, i record se non sbaglio arrivano a 150 giorni) per i quali quindi devono concorrere massicciamente i mesi di novembre e marzo (perchè anche se tutti i gioni tra il 1° dicembre ed il 29° febbraio avessero minima negatica non si raggiungerebbero
cmq i 100 giorni), talvolta iniziando già ad ottobre e finendo spesso ad aprile (i record di prima ed ultima gelata sono però di settembre e fine maggio)
-
deve rispettare la media nivometrica che va dai 30 cm delle zone meno nevose ai 110 cm di Cuneo (nell'ultimo cinquantennio)
possibilmente in modo equilibrato rispettando le medie di ogni singolo mese (quella di novembre e quella di marzo non sono nulle e quella di aprile è trascurabile) perchè a nulla servono i 30 cm se cadono tutti il 7 marzo e fondono in 4 giorni.
-
deve assolutamente non eccedere nelle medie mensili che nel mese più freddo, gennaio,
sono attorno ad 1° (diciamo da 0° a 2°) con estremi medi di circa -4° nei minimi e 6° nei massimi.
- deve avere un aspetto equilibrato tra le varie figure bariche: con guisti periodi anticiclonici che portano fenomeni quasi caratterizzanti dell'inverno di pianura come
le nebbie, l'immancabile galaverna... Poche e corte sortite atlantiche importanti solo per le Alpi ed ovviamente importanti avvezioni fredde duramente le quali
dev'essere raggiunta la media delle temperature minime estreme di circa -12°.
- ed infine
insomma, avere quell'
aspetto tipico: il laghetto dietro casa ghiacciato, quei 20-30 giorni di landa innevata.. e tutto ciò che ne consegue: i pantaloni imbottiti, i ritardi dei treni, la cioccolata calda e il vin brulè fumanti in piazza la vigilia di natale o a carnevale..
quindi, dopo che il
novembre 2014 è stato il più caldo dell'intera serie Torinese dal 1753, il dicembre 2014 è stato sempre molto caldo con la
prima metà addirittura folle in cui si sono
stracciati i record di temperatura minima più elevata raggiungendo valori di
12° in aperta campagna e
minime superiori alla media dei massimi si sono avute per tutta la prima settimana, dopo che è stato un mese con precipitazioni doppie rispetto alla media ma neanche un centimetro di neve (un evento di coreografica il giorno 27), dopo che gennaio 2015 è stato il settimo più caldo dal 1753 con zero neve nella maggior parte del nord italia e neve scarsa sulla maggior parte del piemonte (Cuneo è ancora ferma a 2 cm in tutta la stagione se non sbaglio.. a fronte di 110 di media!), dopo tutto questo come potrebbe aggiustare il tiro? Guardate io abito a 2 km in linea d'aria dalla stazione di pianura che nel mitico febbraio 2012 fece registrare il valore più basso d'Italia di -23,9° ma anche se dovesse ripetersi quel (mezzo) febbraio con temperature memorabili rimarrebbe comunque un cortissimo evento (15 giorni) memorabile
all'interno della peggior stagione invernale di.. sempre! (una stagione invernale è bella quando è fredda dall'inizio alla fine come 2009/2010 o 1946/1947).
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