Mi sembra allora ci sia qualcosa che mi sfugge. Come fa l'heat content, se si riferisce alla massa oceanica ad essere un istantanea del bilancio radiativo?
Tutti conosciamo l'enorme inerzia termica degli oceani, quindi a me questa cosa sembra paradossale. Posso capire tirare in ballo l'heat content per valutare il trend al riscaldamento globale (il surplus energetico viene incamerato dagli oceani che via via lo rilasciano in momenti successivi) ma sinceramente affermare l'esatto contrario, come se l'oceano fosse una lastra di alluminio, mi sembra poco comprensibile. Forse allora ci si riferisce all'heat content in superficie? (pochi cm di spessore?). Ma se è così allora dovrebbe tanto aumentare quanto diminuire in tempi brevi, così come lo fa la T oceanica di superficie.
Lo è se si considera l'heat content per quello che in realtà rappresenta e non per quello che si pensa potrebbe essere: una misura del contenuto di energia del sistema. Per cui è una spia del budget radiativo globale. Se - come sta succedendo - al toa l'energia che entra nel sistema supera quella che esce, significa che siamo di fronte ad uno sbilancio che nella stragrande maggioranza (circa il 90%) si accumula negli oceani, perché l'acqua ricopre la maggior parte della superficie del pianeta, ha un'enorme capacità termica (circa 1000 volte superiore a quella dell'aria), ha una forte abilità ad irradiare a sua volta energia ed ha un albedo nettamente più basso rispetto a quello del pianeta e perciò una forte propensione ad assorbire larga parte dell'energia che entra nel sistema. Gli oceani sono come un serbatoio, in tal senso.
Si stima che oltre i 3/5 dell'energia accumulata sia finita nella parte più superficiale dell'oceano (circa i primi 700 m), circa 1/3 nella parte più profonda (al di sotto dei 700 m) e il rimanente decimo circa dello sbilancio radiativo abbia contribuito a riscaldare atmosfera e terraferma e a fondere ghiacci continentali e marini.
FigBox3.1-1.jpg
~~~ Always looking at the sky~~~
In effetti è proprio così; In ogni caso sono le ersst4/hadsst3 i prodotti da usare per garantire il più possibile la stabilità nel tempo dell'analisi.
A Change in Coral Reef Watch's Twice-weekly Global 50 km Product Suite - 1 February 2016
Please notice that while the B50 products will continue the 50 km product stream, there will be differences from CRW's legacy 50 km products which have been in service since 1997. Differences include a different SST analysis used as the data source and a different climatology. However, the thermal stress algorithm remains exactly the same. User precaution is advised when comparing 1997-2015 data to those from 2016 onwards.
Ottimo avviso precauzionale, questo di elz.![]()
A proposito di CFSv2, giusto ieri hanno fatto modifiche all'assimilazione dei dati oceanici
"Beginning with the 0600 Coordinated Universal Time (UTC) model
run on Monday, March 28, 2016, the National Centers for
Environmental Prediction (NCEP) Central Operations will
implement a fix to the Global Ocean Data Assimilation System
used in the Climate Forecast System (CFSv2). This fix is
expected to remove an erroneous cold anomaly in the equatorial
and South Atlantic Ocean temperature."
http://www.nws.noaa.gov/os/notification/tin16-09cfs.htm
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Jadan, la co2 aumenta di più quando l'oceano si riscalda, in quanto riesce ad assorbirne meno, è una legge fisica...si può fare una prova anche a casa con l'acqua minerale gassata!siccome l'oceano si è riscaldato moltissimo nell'ultimo anno (principalmente per il Nino), ne ha rilasciato una quantità molto maggiore.
Se questo spiega il 100% del problema, @Copernicus64 , allora siamo nei guai. Seri.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Siete troppo apprensivi!
E' un normale processo naturale, alla prima Nina accadrà l'esatto contrario. Sicuramente è un feedback positivo e come tale desta preoccupazioni. D'altro canto ci sono anche note positive come per es. il fatto che la stessa CO2, nelle relative bande di assorbimento (parlo della CO2 in atmosfera), presenta una curva di saturazione logaritmica. Con i livelli attuali, siamo abbastanza prossimi alla soglia di saturazione (anche se questa idealmente non si raggiunge mai).![]()
lo siamo sì... tra amplificazione artica e rilascio oceanico di CO2, si stanno verificando solo feedback positivi. Non mi stupirei -anche se ne ho il terrore- che le ipotesi "peggiori" degli scenari va a finire che siano tra quelle più auspicabili
Quando partirà la Nina...e quando che dalle proiezioni sembra che manco riuscirà ad andare in Nada?
Poi mi pare davvero troppo il surplus di CO2 per un'inversione di tendenza... troppo tardi, ma non è solo quello. Il problema sono i feedback di cui sopra
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