Mi pare ovvio che le considerazioni sono relative ad una gelata tardiva seguente ad un lunghissimo periodo sopramedia con tutto ciò che ne consegue per l'agricoltura, ci mancherebbe che siamo preoccupati per le piante "naturali".
Inoltre, proprio perchè si verifica, questo episodio è perfettamente in linea con il clima attuale, non capisco il riferimento ad un clima mediamente più freddo, al clima "perfetto" che non esiste ed alla gente "preoccupata".
Il GW ha alzato le medie ma non ha impedito ne in inverno, ne in altre stagioni ondate di freddo anche crude.
le gelate tardive hanno sempre dato grossi problemi ed è sempre stato l'incubo primaverile dei frutticoltori specialmente. se la vegetazione si risveglia prima come sempre più spesso accade allora con ritorni freddi i danni vengono esaltati.
comunque gelate a fine aprile non sono proprio così frequenti... fino alla prima metà di aprile accade già più spesso (alcune molto pesanti come nel 2012 qui) ma a fine aprile è raro.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Facciamo un aggiornamento work in progress sulla situazione in atto e sulla relativa evoluzione. Grazie alle immagini e alle sequenze fornite dal Meteosat, possiamo apprezzare lo spostamento delle masse d’aria e dei corpi nuvolosi, una procedura che ci semplifica senz’altro l’analisi dello stato attuale dell’atmosfera e la sua evoluzione immediatamente successiva. La figura che vi ho proposto mette in risalto in particolare tre corpi nuvolosi, tutti coinvolti nel condizionare le condizioni del tempo sull’Italia nel corso dell’attuale fine settimana.
La perturbazione color fucsia, contrassegnata con il n.1, che possiamo vedere disposta tra il golfo di Biscaglia e le nostre regioni settentrionali individua una vecchia struttura di bassa pressione proveniente dalla Spagna e che porta sul nostro Paese aria temperata di origine atlantica. Risulta più attiva al nord e al centro dove oggi, come da previsione, sta portando precipitazioni sparse, in genere di debole intensità.
Tra la sera di sabato e la notte su domenica ecco subentrare la perturbazione n. 2, che ci permette di individuare il limite di massa del blocco artico e ormai alle porte dell’arco alpino. Domenica farà il suo ingresso turbolento dalla porta nord-adriatica, accompagnandosi ad una scia di temporali che dal Triveneto si porteranno di traverso su diverse regioni del nord e portando ad un sensibile calo delle temperature.
Ma l’aria fredda non viaggia mai in modo lineare. Ecco allora una seconda pulsazione, in coda alla prima e identificata con il fronte blu contrassegnato con il n. 3 al momento sul mar di Norvegia. E’ atteso sull’Italia nella giornata di lunedì 25 aprile e con tutta probabilità concentrerà la maggior parte dei suoi fenomeni tra nord-est, Emilia Romagna e centro-sud peninsulare. Una seconda pennellata che porterà la neve sulle nostre montagne, anche a quote inferiori a 1.000 metri.
Tutto procede secondo i piani dunque. Non ci rimane che organizzare il nostro weekend lungo in base alle “piacevoli” bizze di una primavera ritrovata.
A presto!!
Luca
meteosat sabato.jpg
Meteobook.it
Previsioni e approfondimenti meteo
Toscana centro-settentrionale colpita e affondata, con numerosi over 50 mm in pianura, 20-30 mm più nell'interno. Freddina anche la temperatura, con minime in corso sugli 11-12° nell'ora della massima.
A largo di Rosignano (segnalato da Lorenzo Catania)
![]()
Infatti.
La perturbazione (indebolita) prevista per oggi, sabato, ha esaurito il suo compito sull'Italia ma al suo seguito affluisce aria piuttosto instabile. L'indice di Thompson rappresentato in figura, ci suggerisce per il pomeriggio e la sera il possibile sviluppo di brevi rovesci anche temporaleschi un po' su tutto il settore peninsulare. Buona giornata.
thompson.gif
Meteobook.it
Previsioni e approfondimenti meteo
Vento moderato-forte da W, molta attività temporalesca sul versante tirrenico dell'Appennino
Brinate limitate termicamente e di poca durata (es. una minima a 0/-1 per un paio d'ore al mattino) non hanno alcun effetto sulle colture.
Ad aprile capita pressoché tutti gli anni nelle zone rurali, ma di danni significativi non ne ho mai sentiti
L'ultima gelata "estrema" primaverile risale al 2003, quando si scese a -5...allora sì che ci furono problemi.
Il 2003 fu un anno disastroso per le colture: grave siccità + forte gelata ad aprile + estate eccezionalmente rovente
Segnalibri