certo, tranquilli non si sta mai quando si leggono determinate cifre, però, anche ammesso siano queste:
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cioè la stima più larga al momento e con un livello di spalmamento che Nutella levatiil peggioramento inizia venerdì sera e termina mercoledì, con picco di domenica appunto. 500mm spalmati in 4/5 giorni in FVG li reggono comodamente (se non sbaglio qualche anno fa fece tipo 900mm in due giorni). d'altronde sono zone che hanno medie annue che sfiorano i 3000mm, sui monti, i 2000 a ridosso di essi. significa che peggioramenti del genere hanno tempi di ritorno anche sotto all'anno.
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Si vis pacem, para bellum.
Come non quotarti..... Onestamente non sono mai riuscito a comprendere questa spasmodica e continua rincorsa all'evento peggiore, ai 500mm in 24 ore, come anche alla nevicata da 1m in pianura o alle ondate di forte gelo che mettono sempre in forte disagio tutta la comunità.
Come dici giustamente tu, sono eventi che, oltre ai disagi, sono potenzialmente in grado di causare morti, feriti e danni, al pari di un terremoto e quindi da SCONGIURARE SEMPRE, non da accogliere quasi come l'arrivo del Natale.
Basta, per me chiuso OT.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Il punto è proprio questo: al di là dei quantitativi imponenti (10 giorni fa sono caduti 330 mm/8 ore nell'entroterra di Finale Ligure e non è successo praticamente niente) molto dipende dalla geomorfologia... Ricordiamoci che l'alluvione in Veneto del 2010 vide i maggiori danni nella pianura tra Vicentino e alto Padovano dove non erano caduti più di 80/100 mm in 3 giorni (30/10-1/11). Lo stesso per l'alluvione della Versilia del 2009, dove i danni maggiori si ebbero nella zona di Massaciuccoli, nonostante gli accumuli i 4 giorni non avessero superato i 120 mm, in questo caso contano gli alti bacini e le testate dei fiumi (che magari ricevono anche 4-5 volte i quantitativi delle aree di bassa vallata e di pianura) e le caratteristiche dei territori e delle reti imbrifere.
E' un classico. Per mesi ultimamente abbiamo letto di lamentele per mancanza di pioggia, dove sono le piogge autunnali, oddio perché non piove eccetera, dopodiché appena arriva una perturbazione si parte con la fobia dell'alluvione dietro l'angolo e quindi ora si spera in un ridimensionamento. Sembra non ci si possa più godere quello che ci offre la Natura senza beccarsi moralismi ogni 2*3.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
La cosa più "inquietante" sarebbe comunque l'estensione delle precipitazioni nella fascia prealpina, che metterebbe a rischio un'area che dal Grappa arriva fino al Friuli occidentale (il novembre 1966 non sarebbe un paragone tanto esagerato). Al di là di questo, facendo un ragionamento a mente fredda, se tali scenari si concretizzassero, anche con danni molto contenuti, il disagio alle popolazioni e ai territori e il costo in assoluto di una fase di maltempo di tale portata (anche solo quello in ore/lavoro di migliaia di persone), non fanno proprio fremere le mani dall'entusiasmo...![]()
OT
comunque mi pare che qualcuno abbia una frustrazione un tantino esagerata eh.
fine OT
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