Nel periodo medioevale le temperature medie globali erano più alte di quelle attuali. Tra i numerosi studi al riguardo, segnalo uno studio australiano secondo il quale non solo nel periodo medioevale faceva più caldo di oggi, ma l'uomo non ha alcuna responsabilità nel riscaldamento globale che si è avuto negli ultimi 30 anni: le immissioni di CO2 non c'entrano con il riscaldamento attuale, che dipende invece da fenomeni naturali. Nello studio in questione i ricercatori hanno utilizzato una rete neurale artificiale (ANN), ossia un modello matematico di apprendimento automatico basato sulle reti neurali biologiche. Si sono raccolti i dati scientifici in grado di fornire una misurazione indiretta delle temperature passate: gli anelli degli alberi, la crescita dei coralli, il polline, le perforazioni, le stalagmiti e altri. Hanno sottoposto questi dati alla simulazione informatica e hanno provato a prevedere le temperature attuali, togliendo dall'equazione le emissioni di CO2 emesse dall'uomo a partire dalla rivoluzione industriale. Risultato: la rete neurale artificiale ha fornito valori per il XX secolo del tutto in linea con quelli reali. La simulazione ha quindi dimostrato che anche in assenza dei combustibili fossili avremmo avuto lo stesso riscaldamento attuale.
Dall'analisi degli stessi dati i ricercatori hanno rilevato due tendenze di aumento delle temperature: durante il Medioevo, nel 1200 dopo Cristo, e a partire dal 1980. Nel mezzo fra i due picchi ci sarebbe stata invece una sorta di epoca glaciale.
Non è il primo studio che stima un Medioevo rovente, con temperature medie superiori alle attuali; un altro studio di 700 scienziati provenienti da 40 diversi paesi lo aveva già confermato nel 2013. Senza sminuire l'impatto dei gas serra, per gli studiosi australiani la variabilità climatica naturale é dunque la reale responsabile dell'attuale innalzamento delle temperature.
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Ultima modifica di alieno; 29/09/2019 alle 09:28
Sembra che la medieval climate anomaly non è stata sincronizzata in tutto il mondo. Secondo questo articolo
The Medieval Climate Anomaly in Oceania
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sostiene che in alcune aree dell'Australia e della Nuova Zelanda sembra che il periodo caldo sia iniziato con 200-300 anni di ritardo. Gli autori però ritengono che servirebbero altri dati.
In Sud America invece sembra sia stata sincrona ma ancora servono altri dati.
The Medieval Climate Anomaly in South America
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Il riscaldamento attuale invece sembra sincrono in tutto il globo.
In quel periodo però , per i grafici che ho visto, le temperature globali non erano affatto più calde delle attuali
1700YearsTemp_annotated_v1_610.jpg
Ma infatti, ci sono un mucchio di studi che concordano su questa tesi che zoomx ha evidenziato ed è anche quello che sostenevo io ultimamente. Quoto in pieno.![]()
Caspita, non mi ero mai accorto che nel 2000 eravamo a +1.5 F rispetto al 1980!![]()
scherzi a parte, bisognerebbe utilizzare sempre le stesse proxy con lo stesso grado di incertezza altrimenti si confrontano le mele con le pere...quei grafici se ci fossero le T reali vedrebbero picchi ben maggiori sia nei periodi caldi che nei periodi freddi, magari con un bel +1 anche nel periodo medievale.
sì, mettere insieme dato strumentale moderno con ricostruzioni da proxy è un esercizio stilistico che non mi entusiasma, già mettere insieme dato strumentale antico con moderno non è proprio il massimo
dopo di che nella fattispecie di questo grafico non capisco perché mette la peg dall'600 all'900
e anche il mwp con fasi a -0,7 dal riferimento e quindi sostanzialmente in linea con i valori medi che stima per la peg mi suona un pò inquietante
Ultima modifica di Alessandro1985; 29/09/2019 alle 10:56
Si, non l'avevo notato, in effetti c'è una continua ritrattazione e aggiustamento dei dati passati verso il basso, che dire...
comunque le ricostruzioni del clima passato, specie quando vengono confrontate con i dati attuali, mi sembrano una scienza molto opinabile.
Ognuno se vuole, date le incertezze, può portare acqua al proprio mulino...
E' ben noto che le ricostruzioni con gli anelli degli alberi sono poco affidabili, ma siccome fanno buon gioco per alcune teorie, diventano l'elemento più importante per le ricostruzioni. Per esempio, con l'aumentare della co2, aumenta giocoforza anche la crescita vegetativa, dunque può essere sopravvalutato l'aumento di temperatura nel periodo recente.
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