Allora se parliamo che il temporale estivo aiuta nessuno lo mette in dubbio, poi è chiaro che le zone alpine in estate ne traggono i maggiori benefici, e mettiamoci anche le subalpine, per quanto riguarda l'assorbimento non sono un geologo, ma non bisogna esserlo per capire che c'è una bella differenza fra un terreno argilloso ed uno carsico.
Ma se vogliamo fare passare l'equazione deficit pluvio annullato in estate uguale crisi idrica risolta, si sostiene un falso come una moneta da tre euro, per diversi motivi, torniamo agli ormai famosi 100mm in poche ore in estate riguardano una porzione di territorio perchè frutto quasi sempre di un temporale dovuto ad infiltrazioni di aria fresca in quota, in autunno gli stessi 100mm sono frutto di un ingresso atlantico quindi distribuiti su mezza Italia in modo più lento e soprattutto con neve sui monti.
Torniamo al temporale estivo può fare esondare un torrente alpino, ma non un grande fiume ,ci sarà un motivo se le alluvioni avvengono quasi sempre in autunno o primavera, prendendo per esempio il veneto visto che ne abbiamo parlato quando è stata l'ultima volta che il Bacchiglione a Vicenza è esondato o il Brenta e ci metto anche il Livenza, ma potrei dire anche il Tevere visto che sono di Roma, il Tevere è stato fatto esondato le ultime 2 volte in autunno e primavera cosi come la maggior parte dei fiumi Italiani le piene ci sono in autunno o primavera, quindi i temporali estivi possono si aiutare le zone dove questi avvengono e anche fare rientrare le medie pluvio, ma non risolvono nella maniera più assoluta la siccità e deficit idrico delle regioni.
Ciao Alessandro,
dunque i dati di Brera li avevo scaricati molti anni fa dal sito di un ente, ECAD:
Home European Climate Assessment & Dataset (ecad.eu)
Si potevano scaricare 4 file per 4 grandezze (Tmin, Tmed, Tmax, Prec) con le temperature dal 1763 e le precipitazioni dal 1858.
Credo che ci siano ancora.
Sono file di testo, io li avevo caricati su un server in un DB che avevo creato appositamente per normalizzarli e da lì li avevo scaricati in fogli excel.
Se vuoi approfondire scrivimi pure in pvt.
Buona serata!
Voglio far notare, oltre ai dati di Milano per il 2022 che ho postato giorni fa, alcuni dati di Roma.
Nessuno la sta citando fra le aree più colpite dalla siccità, ma ci sono alcuni dati eclatanti: Roma Marconi (sud) e Pineta Sacchetti (ovest) sono sui 95 mm da inizio anno; Ardeatina e una stazione vicino a via Battistini sono sui 110 mm.
E si sta avvicinando il periodo più secco, che soprattutto per i quartieri ovest e sud della capitale sono mediamente i più deleteri: l'anno scorso gli unici temporali, anche nubifragi talvolta, hanno colpito il nordest e l'est della città, con accumuli progressivamente inferiori verso sud-ovest, fino a pochi mm ad ovest di San Pietro.
Spero di non aver scritto "corbellerie, scempiaggini" (cit.)non essendo romano.
Buona giornata.
Ciao Gian, grazie per questa preziosa precisazione, tutto corretto.
Purtroppo anche giù a Roma e provincia la situazione, per il secondo anno consecutivo recente, è parecchio pesante.
E se le zone orientali della città e la provincia est risentono in estate di piogge e temporali pomeridiani, come hai giustamente indicato per i quartieri centrali e occidentali e la costa inizia il periodo meno piovoso dell'anno, che roba
Da me in provincia a Guidonia, vicino ai monti in zona est, siamo a 145mm da inizio anno su una media per questo periodo di circa 350mm, quindi siamo a meno della metà.
Vediamo se nei prossimi giorni un po' di instabilità pomeridiana aiuterà, le medie estive vedono un totale di circa 114mm durante il trimestre , ci fosse fortuna di qualche bel temporale intenso si potrebbe colmare in parte il forte deficit in atto.
Ultima modifica di Franzoso; 31/05/2022 alle 14:49
Be', ma lì vai anche a toccare un tasto, quello delle infrastrutture che c'entra solo in parte con le scarse precipitazioni. Tanto per fare un esempio: quasi ogni anno diversi comuni della costa tra Imperia e Albenga si trovano con l'acqua razionata (limitazioni orarie all'erogazione dell'acqua per le utenze domestiche) indipendentemente dalla reale situazione dei bacini e perfino dall'andamento pluviometrico della singola stagione. Questo perché sono collegati a un unico collettore (il Lago Tenarda) che è notevolmente lontano e la rete è obsoleta, mal mappata e di difficile manutenzione (si stima che le perdite siano largamente >40%). Infine sono comuni che vivono di turismo balnerare e che tra luglio e agosto moltiplicano la popolazione residente per un fattore 4, 6 o addirittura 8 (Diano Marina, che in inverno ha meno di 6000 abitanti in agosto arriva ad averne quasi 40.000, come la stessa Imperia). Ma la rete è sottodimensionata per un tipo di consumo così sostentuto ed è una rete in parte mista. Infine il territorio imperiese, pur ricco d'acqua specie nella sua parte più occidentale, vede un'estesa presenza di acquedotti privati che vengono usati solo per le coltivazioni in serra. Per cui arrivi al paradosso di sapere che a Taggia viene razionata l'acqua nelle case ma in compenso dalle grondaie delle serre tra Taggia e Badalucco escono fiumi d'acqua che finiscono nel sistema fognario e quindi in mare... Poi va da sé che se durante la singola annata piove poco, soprattutto se piove poco tra ottobre e aprile, quelle situazioni locali possono allargarsi a territori meno vulneabili e peggiorare. Tanto per fare un esempio in controtendenza: dopo la crisi dell'estate 2003 (favorita dalla siccità primaverile e estiva ma esasperata da una pessima gestione dei bacini della Busalletta e del Brugneto) a Genova non si è avuta necessità di operare alcun razionamento, né vi sono state pre-allerte (con riduzione di consumi "voluttuari") perfino in annate come il 2015 o il 2017, che sono state tra le più asciutte degli ultimi 150 anni. Questo perché la rete metropolitana genovese (acquedotti De Ferrari-Galliera, Nicolai e AMGA) è sovradimensionata, concepita per un territorio (una decina di comuni, compreso il capoluogo) come se avesse 1/3 abbondante di residenti (e utenze) in più di quelli reali (insomma per un'area di un milione di abitanti quando di abitanti ce sono 600.000 scarsi). La rete idrica genovese è talmente ridondante che un intero bacino idrico (il Lago Badana nel collettore dei laghi del Gorzente, al confine con la Provincia di Alessandria) è vuoto dal 2006 per ragioni strutturali (infiltrazioni nella parete della diga) e si stima di riportarlo in funzione solo nel 2024, perché non c'è alcuna urgenza di farlo...
Aggiungo che quando leggo di crisi idrica per zone come il Comasco, il Milanese o la Brianza mi cadono le braccia, non tanto perché da alcuni mesi stia piovendo molto meno del normale (nessuno lo contesta), quanto perché il problema quarantennale di queste zone non è la siccità, semmai quello delle falde idriche che a periodi regolari o meno regolari allagano le fondamenta degli edifici, falde che fino agli anni '70 erano massicciamente prelevate per usi industriali (la vecchia industria pesante del Milanese) e ora lo sono, anche se molto meno, per l'agricoltura più "sprecona" del Nord Italia.
Ultima modifica di galinsog@@; 31/05/2022 alle 12:08
grazie 1000, esaustivo al top come sempre
direi che siamo nell'olimpo se consideriamo il contorno, senza siamo comunque ai primissimi posti.
Poi non sembra ma tra Brera e qui c'è una bella differenza, soprattutto coi TS, in generale anche sulla media annua. Io penso che qui possa essere da record assoluto ma comunque siamo lì.
Si vis pacem, para bellum.
Si vis pacem, para bellum.
Qui il 40% della pioggia del 2022 è caduto in una sola settimana, dal 26 febbraio al 5 marzo, per il resto dall'8 marzo ad oggi sono caduti soltanto 21 mm. Annualmente, sono caduti 200 mm su 280 che avremmo dovuto avere di media, -30% dunque, stessa anomalia per i giorni piovosi (25 su 35 in media dal 1° gennaio al 31 maggio).
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