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  1. #1111
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    @jack9, @Cesare1952, @Alessandro1985

    Il 2022 per i primi cinque mesi si colloca, dal 1858, in questa maniera (dati di Milano Brera fino a maggio 2003, Milano Famagosta da giugno 2003):

    1944: 100,8 mm (dicembre 1943, 96,9 mm; giugno 1944, 156 mm)
    1997: 115,2 mm (dicembre 1996, 107,2 mm; giugno 1997, 188 mm)
    1953: 117,4 mm (dicembre 1952, 48,8 mm; giugno 1953, 101 mm)
    2003: 129,2 mm (dicembre 2002, 44,8 mm; giugno 2003, 120,4* mm) (Note: novembre 2002, 282,4 mm; giugno 2003, Brera 67,8 mm)
    2022: 130,7 mm (dicembre 2021, 38,7 mm) (Note: novembre 2021, 171 mm)
    1976: 141,0 mm (dicembre 1975, 58,8 mm; giugno 1976, 48,8 mm) (Note: novembre 1975, 177,8 mm; luglio 1976, 42,2 mm; agosto e settembre 1976, 491,4 mm)

    * nubifragio che ha colpito in particolare il sud-ovest cittadino, oltre 100 mm in un'ora; il 2003 fu un'estate di particolare "fortuna" del settore sud-ovest di Milano, che riuscì ad essere presa quasi sempre dal clou dei pochissimi temporali che giravano, la stagione segnò 171,8 mm, ben più dell'estate scorsa, per intendersi

    A parte il fenomeno locale che fece qui, che allargando il discorso è corretto tralasciare, il 2003 è stato l'unico anno, dal 1858, in cui l'estate non ha compensato nemmeno parzialmente il deficit (anzi).

    Buona serata!
    grazie mille carissimo
    molto interessante, mi hai anche confermato i dati che avevo trovato per il 2002
    posso chiederti la fonte da cui hai estrapolato, se è online
    C'ho la falla nel cervello


  2. #1112
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Atmos Visualizza Messaggio
    Però scusami eh, chiariamoci una volta per tutte. E' stato chiarito in tutte le salse che la situazione è grave anche al nordest. Udine 14mm mensili e 185mm annuali (media annuale 1500mm) solo per citare qualche dato estremo di questi primi 5 mesi del 2022, però non si può affermare che in queste zone con un'estate piovosa o un'estate secca la situazione sarebbe la stessa perchè coi temporali non si sistema nulla...
    Posso elencarti svariati mesi estivi che, se si verificassero ora, ci permetterebbero di "sistemare" la situazione e con sistemare non intendo tornare ad avere la quota freatimetrica in media in pianura ma almeno tirare settembre senza alcuna preoccupazione. Basterebbero anche solo i primi 20 giorni di giugno 2020 ora per toglierci di dosso lo spettro di razionamenti idrici, con 250-400mm diffusi metti una pezza netta sulla situazione senza contare che la richiesta d'acqua per l'agricoltura in un'estate piovosa crolla.
    Se vogliamo vedere altri mesi estivi MOLTO piovosi (e non per un temporale da 100mm isolato ma per temporali e fronti atlantici continui con 15-18 giorni piovosi per mese) solo guardando agli ultimi 15 anni possiamo citare giugno 2008, giugno 2010, giugno e luglio 2011, giugno, luglio e agosto 2014, giugno 2016, agosto 2019, giugno 2020 (già citato), agosto 2020, luglio 2021, tutti mesi over 170mm in pedemontana, figuriamoci sulle Prealpi. Per cui basterebbe avere un'estate con all'interno qualche mese del genere per dormire sonni tranquilli qui e quindi SI', al nordest e in generale nell'area alpina la piovosità estiva per quantità e modalità può influenzare notevolmente la risorsa idrica.

    Ora arriviamo però a quest'anno, anno in cui i numerosi jolly su cui si può fare affidamento in questa zona stanno cadendo uno dopo l'altro e anche maggio (uno dei mesi più piovosi dell'anno) chiuderà pesantemente sottomedia pluvio aggravando la situazione che già si presentava molto grave. Ci resta il jolly dell'estate piovosa o almeno dell'estate con una parte ben piovosa. Vista la statistica questo è un jolly ancora abbastanza importante ma per come siamo messi quest'anno a livello di configurazioni e per come si son comportate le estati passate dopo inizi di anno simili a questo le possibilità si riducono ulteriormente. Della serie che se per caso fa un'estate alla 2003 o alla 2012 siamo nella merda più totale. Ma anche se facesse un'estate tipo 2015 o 2017 o 2019 (pluviometricamente meno drammatiche della 2003 e 2012) saremmo comunque in forte difficoltà qui.
    Quindi bisogna sperare che faccia un'estate almeno dalla media pluvio in su e possibilmente non feroce dal punto di vista delle temperature visto che questo parametro influenza nettamente la richiesta idrica per l'agricoltura.
    Spero di essere stato sufficientemente chiaro, non son qui con bandierine e festeggiamenti perchè basta un temporale x risolvere la crisi, sto solo dicendo che c'è ancora speranza di riuscire a "sistemare" la situazione e, arrivati a fine maggio, a differenza di molte altre parti d'Italia, la statistica qui ce lo permette ancora. E' dura, è sempre più dura e il tempo passa senza mostrarci la svolta che servirebbe, ma le possibilità non sono ancora a zero e ripeto, i dati passati come quelli che ho elencato qui sopra ce lo dimostrano. Speriamo nella svolta, almeno qui....su altre parti d'Italia sarà durissima e la situazione sembra già compromessa per quelle che sono le caratteristiche estive tipiche che non permettono recuperi o toppe salvo casi rarissimi.
    Allora se parliamo che il temporale estivo aiuta nessuno lo mette in dubbio, poi è chiaro che le zone alpine in estate ne traggono i maggiori benefici, e mettiamoci anche le subalpine, per quanto riguarda l'assorbimento non sono un geologo, ma non bisogna esserlo per capire che c'è una bella differenza fra un terreno argilloso ed uno carsico.
    Ma se vogliamo fare passare l'equazione deficit pluvio annullato in estate uguale crisi idrica risolta, si sostiene un falso come una moneta da tre euro, per diversi motivi, torniamo agli ormai famosi 100mm in poche ore in estate riguardano una porzione di territorio perchè frutto quasi sempre di un temporale dovuto ad infiltrazioni di aria fresca in quota, in autunno gli stessi 100mm sono frutto di un ingresso atlantico quindi distribuiti su mezza Italia in modo più lento e soprattutto con neve sui monti.
    Torniamo al temporale estivo può fare esondare un torrente alpino, ma non un grande fiume ,ci sarà un motivo se le alluvioni avvengono quasi sempre in autunno o primavera, prendendo per esempio il veneto visto che ne abbiamo parlato quando è stata l'ultima volta che il Bacchiglione a Vicenza è esondato o il Brenta e ci metto anche il Livenza, ma potrei dire anche il Tevere visto che sono di Roma, il Tevere è stato fatto esondato le ultime 2 volte in autunno e primavera cosi come la maggior parte dei fiumi Italiani le piene ci sono in autunno o primavera, quindi i temporali estivi possono si aiutare le zone dove questi avvengono e anche fare rientrare le medie pluvio, ma non risolvono nella maniera più assoluta la siccità e deficit idrico delle regioni.

  3. #1113
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    grazie mille carissimo
    molto interessante, mi hai anche confermato i dati che avevo trovato per il 2002
    posso chiederti la fonte da cui hai estrapolato, se è online
    Ciao Alessandro,
    dunque i dati di Brera li avevo scaricati molti anni fa dal sito di un ente, ECAD:

    Home European Climate Assessment & Dataset (ecad.eu)

    Si potevano scaricare 4 file per 4 grandezze (Tmin, Tmed, Tmax, Prec) con le temperature dal 1763 e le precipitazioni dal 1858.
    Credo che ci siano ancora.
    Sono file di testo, io li avevo caricati su un server in un DB che avevo creato appositamente per normalizzarli e da lì li avevo scaricati in fogli excel.
    Se vuoi approfondire scrivimi pure in pvt.

    Buona serata!

  4. #1114
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Voglio far notare, oltre ai dati di Milano per il 2022 che ho postato giorni fa, alcuni dati di Roma.
    Nessuno la sta citando fra le aree più colpite dalla siccità, ma ci sono alcuni dati eclatanti: Roma Marconi (sud) e Pineta Sacchetti (ovest) sono sui 95 mm da inizio anno; Ardeatina e una stazione vicino a via Battistini sono sui 110 mm.
    E si sta avvicinando il periodo più secco, che soprattutto per i quartieri ovest e sud della capitale sono mediamente i più deleteri: l'anno scorso gli unici temporali, anche nubifragi talvolta, hanno colpito il nordest e l'est della città, con accumuli progressivamente inferiori verso sud-ovest, fino a pochi mm ad ovest di San Pietro.
    Spero di non aver scritto "corbellerie, scempiaggini" (cit.) non essendo romano.

    Buona giornata.

  5. #1115
    Burrasca forte L'avatar di Franzoso
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    Voglio far notare, oltre ai dati di Milano per il 2022 che ho postato giorni fa, alcuni dati di Roma.
    Nessuno la sta citando fra le aree più colpite dalla siccità, ma ci sono alcuni dati eclatanti: Roma Marconi (sud) e Pineta Sacchetti (ovest) sono sui 95 mm da inizio anno; Ardeatina e una stazione vicino a via Battistini sono sui 110 mm.
    E si sta avvicinando il periodo più secco, che soprattutto per i quartieri ovest e sud della capitale sono mediamente i più deleteri: l'anno scorso gli unici temporali, anche nubifragi talvolta, hanno colpito il nordest e l'est della città, con accumuli progressivamente inferiori verso sud-ovest, fino a pochi mm ad ovest di San Pietro.
    Spero di non aver scritto "corbellerie, scempiaggini" (cit.) non essendo romano.

    Buona giornata.
    Ciao Gian, grazie per questa preziosa precisazione, tutto corretto.
    Purtroppo anche giù a Roma e provincia la situazione, per il secondo anno consecutivo recente, è parecchio pesante.
    E se le zone orientali della città e la provincia est risentono in estate di piogge e temporali pomeridiani, come hai giustamente indicato per i quartieri centrali e occidentali e la costa inizia il periodo meno piovoso dell'anno, che roba

    Da me in provincia a Guidonia, vicino ai monti in zona est, siamo a 145mm da inizio anno su una media per questo periodo di circa 350mm, quindi siamo a meno della metà.
    Vediamo se nei prossimi giorni un po' di instabilità pomeridiana aiuterà, le medie estive vedono un totale di circa 114mm durante il trimestre , ci fosse fortuna di qualche bel temporale intenso si potrebbe colmare in parte il forte deficit in atto.
    Ultima modifica di Franzoso; 31/05/2022 alle 14:49

  6. #1116
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Da quel che ho letto sono più o meno le misure della crisi idrica della regione veneto.
    Che sostanzialmente sono un invito al consumo intelligente. E che considero come una pre-crisi.
    Crisi è crisi, non è il divieto di lavare l'auto a casa, per dirne una.
    Be', ma lì vai anche a toccare un tasto, quello delle infrastrutture che c'entra solo in parte con le scarse precipitazioni. Tanto per fare un esempio: quasi ogni anno diversi comuni della costa tra Imperia e Albenga si trovano con l'acqua razionata (limitazioni orarie all'erogazione dell'acqua per le utenze domestiche) indipendentemente dalla reale situazione dei bacini e perfino dall'andamento pluviometrico della singola stagione. Questo perché sono collegati a un unico collettore (il Lago Tenarda) che è notevolmente lontano e la rete è obsoleta, mal mappata e di difficile manutenzione (si stima che le perdite siano largamente >40%). Infine sono comuni che vivono di turismo balnerare e che tra luglio e agosto moltiplicano la popolazione residente per un fattore 4, 6 o addirittura 8 (Diano Marina, che in inverno ha meno di 6000 abitanti in agosto arriva ad averne quasi 40.000, come la stessa Imperia). Ma la rete è sottodimensionata per un tipo di consumo così sostentuto ed è una rete in parte mista. Infine il territorio imperiese, pur ricco d'acqua specie nella sua parte più occidentale, vede un'estesa presenza di acquedotti privati che vengono usati solo per le coltivazioni in serra. Per cui arrivi al paradosso di sapere che a Taggia viene razionata l'acqua nelle case ma in compenso dalle grondaie delle serre tra Taggia e Badalucco escono fiumi d'acqua che finiscono nel sistema fognario e quindi in mare... Poi va da sé che se durante la singola annata piove poco, soprattutto se piove poco tra ottobre e aprile, quelle situazioni locali possono allargarsi a territori meno vulneabili e peggiorare. Tanto per fare un esempio in controtendenza: dopo la crisi dell'estate 2003 (favorita dalla siccità primaverile e estiva ma esasperata da una pessima gestione dei bacini della Busalletta e del Brugneto) a Genova non si è avuta necessità di operare alcun razionamento, né vi sono state pre-allerte (con riduzione di consumi "voluttuari") perfino in annate come il 2015 o il 2017, che sono state tra le più asciutte degli ultimi 150 anni. Questo perché la rete metropolitana genovese (acquedotti De Ferrari-Galliera, Nicolai e AMGA) è sovradimensionata, concepita per un territorio (una decina di comuni, compreso il capoluogo) come se avesse 1/3 abbondante di residenti (e utenze) in più di quelli reali (insomma per un'area di un milione di abitanti quando di abitanti ce sono 600.000 scarsi). La rete idrica genovese è talmente ridondante che un intero bacino idrico (il Lago Badana nel collettore dei laghi del Gorzente, al confine con la Provincia di Alessandria) è vuoto dal 2006 per ragioni strutturali (infiltrazioni nella parete della diga) e si stima di riportarlo in funzione solo nel 2024, perché non c'è alcuna urgenza di farlo...

    Aggiungo che quando leggo di crisi idrica per zone come il Comasco, il Milanese o la Brianza mi cadono le braccia, non tanto perché da alcuni mesi stia piovendo molto meno del normale (nessuno lo contesta), quanto perché il problema quarantennale di queste zone non è la siccità, semmai quello delle falde idriche che a periodi regolari o meno regolari allagano le fondamenta degli edifici, falde che fino agli anni '70 erano massicciamente prelevate per usi industriali (la vecchia industria pesante del Milanese) e ora lo sono, anche se molto meno, per l'agricoltura più "sprecona" del Nord Italia.
    Ultima modifica di galinsog@@; 31/05/2022 alle 12:08

  7. #1117
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@@ Visualizza Messaggio
    Be', ma lì vai anche a toccare un tasto, quello delle infrastrutture che c'entra solo in parte con le scarse precipitazioni. Tanto per fare un esempio: quasi ogni anno diversi comuni della costa tra Imperia e Albenga si trovano con l'acqua razionata (limitazioni orarie all'erogazione dell'acqua per le utenze domestiche) indipendentemente dalla reale situazione dei bacini e perfino dall'andamento pluviometrico della singola stagione. Questo perché sono collegati a un unico collettore (il Lago Tenarda) che è notevolmente lontano e la rete è obsoleta, mal mappata e di difficile manutenzione (si stima che le perdite siano largamente >40%). Infine sono comuni che vivono di turismo balnerare e che tra luglio e agosto moltiplicano la popolazione residente per un fattore 4, 6 o addirittura 8 (Diano Marina, che in inverno ha meno di 6000 abitanti in agosto arriva ad averne quasi 40.000, come la stessa Imperia). Ma la rete è sottodimensionata per un tipo di consumo così sostentuto ed è una rete in parte mista. Infine il territorio imperiese, pur ricco d'acqua specie nella sua parte più occidentale, vede un'estesa presenza di acquedotti privati che vengono usati solo per le coltivazioni in serra. Per cui arrivi al paradosso di sapere che a Taggia viene razionata l'acqua nelle case ma in compenso dalle grondaie delle serre tra Taggia e Badalucco escono fiumi d'acqua che finiscono nel sistema fognario e quindi in mare... Poi va da sé che se durante la singola annata piove poco, soprattutto se piove poco tra ottobre e aprile, quelle situazioni locali possono allargarsi a territori meno vulneabili e peggiorare. Tanto per fare un esempio in controtendenza: dopo la crisi dell'estate 2003 (favorita dalla siccità primaverile e estiva ma esasperata da una pessima gestione dei bacini della Busalletta e del Brugneto) a Genova non si è avuta necessità di operare alcun razionamento, né vi sono state pre-allerte (con riduzione di consumi "voluttuari") perfino in annate come il 2015 o il 2017, che sono state tra le più asciutte degli ultimi 150 anni. Questo perché la rete metropolitana genovese (acquedotti De Ferrari-Galliera, Nicolai e AMGA) è sovradimensionata, concepita per un territorio (una decina di comuni, compreso il capoluogo) come se avesse 1/3 abbondante di residenti (e utenze) in più di quelli reali (insomma per un'area di un milione di abitanti quando di abitanti ce sono 600.000 scarsi). La rete idrica genovese è talmente ridondante che un intero bacino idrico (il Lago Badana nel collettore dei laghi del Gorzente, al confine con la Provincia di Alessandria) è vuoto dal 2006 per ragioni strutturali (infiltrazioni nella parete della diga) e si stima di riportarlo in funzione solo nel 2024, perché non c'è alcuna urgenza di farlo...

    Aggiungo che quando leggo di crisi idrica per zone come il Comasco, il Milanese o la Brianza mi cadono le braccia, non tanto perché da alcuni mesi stia piovendo molto meno del normale (nessuno lo contesta), quanto perché il problema quarantennale di queste zone non è la siccità, semmai quello delle falde idriche che a periodi regolari o meno regolari allagano le fondamenta degli edifici, falde che fino agli anni '70 erano massicciamente prelevate per usi industriali (la vecchia industria pesante del Milanese) e ora lo sono, anche se molto meno, per l'agricoltura più "sprecona" del Nord Italia.
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  8. #1118
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    @jack9, @Cesare1952, @Alessandro1985

    Il 2022 per i primi cinque mesi si colloca, dal 1858, in questa maniera (dati di Milano Brera fino a maggio 2003, Milano Famagosta da giugno 2003):

    1944: 100,8 mm (dicembre 1943, 96,9 mm; giugno 1944, 156 mm)
    1997: 115,2 mm (dicembre 1996, 107,2 mm; giugno 1997, 188 mm)
    1953: 117,4 mm (dicembre 1952, 48,8 mm; giugno 1953, 101 mm)
    2003: 129,2 mm (dicembre 2002, 44,8 mm; giugno 2003, 120,4* mm) (Note: novembre 2002, 282,4 mm; giugno 2003, Brera 67,8 mm)
    2022: 130,7 mm (dicembre 2021, 38,7 mm) (Note: novembre 2021, 171 mm)
    1976: 141,0 mm (dicembre 1975, 58,8 mm; giugno 1976, 48,8 mm) (Note: novembre 1975, 177,8 mm; luglio 1976, 42,2 mm; agosto e settembre 1976, 491,4 mm)

    * nubifragio che ha colpito in particolare il sud-ovest cittadino, oltre 100 mm in un'ora; il 2003 fu un'estate di particolare "fortuna" del settore sud-ovest di Milano, che riuscì ad essere presa quasi sempre dal clou dei pochissimi temporali che giravano, la stagione segnò 171,8 mm, ben più dell'estate scorsa, per intendersi

    A parte il fenomeno locale che fece qui, che allargando il discorso è corretto tralasciare, il 2003 è stato l'unico anno, dal 1858, in cui l'estate non ha compensato nemmeno parzialmente il deficit (anzi).

    Buona serata!
    grazie 1000, esaustivo al top come sempre

    direi che siamo nell'olimpo se consideriamo il contorno, senza siamo comunque ai primissimi posti.
    Poi non sembra ma tra Brera e qui c'è una bella differenza, soprattutto coi TS, in generale anche sulla media annua. Io penso che qui possa essere da record assoluto ma comunque siamo lì.
    Si vis pacem, para bellum.

  9. #1119
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@@ Visualizza Messaggio
    Be', ma lì vai anche a toccare un tasto, quello delle infrastrutture che c'entra solo in parte con le scarse precipitazioni. Tanto per fare un esempio: quasi ogni anno diversi comuni della costa tra Imperia e Albenga si trovano con l'acqua razionata (limitazioni orarie all'erogazione dell'acqua per le utenze domestiche) indipendentemente dalla reale situazione dei bacini e perfino dall'andamento pluviometrico della singola stagione. Questo perché sono collegati a un unico collettore (il Lago Tenarda) che è notevolmente lontano e la rete è obsoleta, mal mappata e di difficile manutenzione (si stima che le perdite siano largamente >40%). Infine sono comuni che vivono di turismo balnerare e che tra luglio e agosto moltiplicano la popolazione residente per un fattore 4, 6 o addirittura 8 (Diano Marina, che in inverno ha meno di 6000 abitanti in agosto arriva ad averne quasi 40.000, come la stessa Imperia). Ma la rete è sottodimensionata per un tipo di consumo così sostentuto ed è una rete in parte mista. Infine il territorio imperiese, pur ricco d'acqua specie nella sua parte più occidentale, vede un'estesa presenza di acquedotti privati che vengono usati solo per le coltivazioni in serra. Per cui arrivi al paradosso di sapere che a Taggia viene razionata l'acqua nelle case ma in compenso dalle grondaie delle serre tra Taggia e Badalucco escono fiumi d'acqua che finiscono nel sistema fognario e quindi in mare... Poi va da sé che se durante la singola annata piove poco, soprattutto se piove poco tra ottobre e aprile, quelle situazioni locali possono allargarsi a territori meno vulneabili e peggiorare. Tanto per fare un esempio in controtendenza: dopo la crisi dell'estate 2003 (favorita dalla siccità primaverile e estiva ma esasperata da una pessima gestione dei bacini della Busalletta e del Brugneto) a Genova non si è avuta necessità di operare alcun razionamento, né vi sono state pre-allerte (con riduzione di consumi "voluttuari") perfino in annate come il 2015 o il 2017, che sono state tra le più asciutte degli ultimi 150 anni. Questo perché la rete metropolitana genovese (acquedotti De Ferrari-Galliera, Nicolai e AMGA) è sovradimensionata, concepita per un territorio (una decina di comuni, compreso il capoluogo) come se avesse 1/3 abbondante di residenti (e utenze) in più di quelli reali (insomma per un'area di un milione di abitanti quando di abitanti ce sono 600.000 scarsi). La rete idrica genovese è talmente ridondante che un intero bacino idrico (il Lago Badana nel collettore dei laghi del Gorzente, al confine con la Provincia di Alessandria) è vuoto dal 2006 per ragioni strutturali (infiltrazioni nella parete della diga) e si stima di riportarlo in funzione solo nel 2024, perché non c'è alcuna urgenza di farlo...

    Aggiungo che quando leggo di crisi idrica per zone come il Comasco, il Milanese o la Brianza mi cadono le braccia, non tanto perché da alcuni mesi stia piovendo molto meno del normale (nessuno lo contesta), quanto perché il problema quarantennale di queste zone non è la siccità, semmai quello delle falde idriche che a periodi regolari o meno regolari allagano le fondamenta degli edifici, falde che fino agli anni '70 erano massicciamente prelevate per usi industriali (la vecchia industria pesante del Milanese) e ora lo sono, anche se molto meno, per l'agricoltura più "sprecona" del Nord Italia.
    sì in queste zone l'acqua penso non manchi mai..
    il problema è la bassa, è quella che soffre di più per diverse motivazioni tra le quali anche un'agricoltura molto ben presente.
    qui una vera e propria crisi idrica non penso sia possibile, onestamente
    Si vis pacem, para bellum.

  10. #1120
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Qui il 40% della pioggia del 2022 è caduto in una sola settimana, dal 26 febbraio al 5 marzo, per il resto dall'8 marzo ad oggi sono caduti soltanto 21 mm. Annualmente, sono caduti 200 mm su 280 che avremmo dovuto avere di media, -30% dunque, stessa anomalia per i giorni piovosi (25 su 35 in media dal 1° gennaio al 31 maggio).

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