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Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica
Situazione migliorata qui in alta pianura veneta. In particolare a Fonte sono a quasi 300mm dal 7 agosto ad oggi (47.8mm oggi), una bella svolta fatta di più eventi, mai veramente importanti, tranne quello odierno che forse permetterà all'acqua nei principali torrenti qui di tornare in maniera stabile nei prossimi giorni e non solo come deflusso di un evento singolo. Il paesaggio è tornato verde già da metà agosto e l'accumulo annuale ora ha superato i 600mm. Noto che al nordest è veramente difficile fare tirate di mesi estremamente secchi come all'estremo nordovest, forse perchè non dipendiamo da un'unica configurazione (o quasi) come il Piemonte ma prendiamo qualcosa da varie configurazioni e varie dinamiche. Nonostante questo le cumulate annue delle stazioni Arpav qui vicine sono ancora al di sotto dei record storici degli ultimi 30 anni e, per Castelfranco Veneto anche sotto a quelle degli ultimi 95 anni.
Aggiungo inoltre che ormai possiamo dire di aver passato il periodo più critico per le risorse idriche degli ultimi 100 anni senza avere alcun razionamento idrico su acqua potabile e, qui nel Consorzio Piave, nemmeno sull'irrigazione agricola. Direi quindi che investire in opere faraoniche per trattenere più acqua, in queste lande, non ha senso. La richiesta d'acqua per le pianure è molto elevata ma abbiamo la fortuna di avere medie pluvio estive sul comparto montano del bacino del Piave altissime. Giusto per dare l'idea, a Santo Stefano di Cadore sono caduti oltre 600mm nel trimestre giugno-luglio-agosto 2022 e non sono casi straordinari, basti pensare che in tutta la serie della stazione Arpav di Misurina non esiste un mese estivo sotto i 90mm in 80 mesi. Son dati veramente importanti dal punto di vista della gestione della risorsa idrica.
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