
Originariamente Scritto da
EnnioDiPrinzio
Stavo riflettendo sull'orografica alle spalle di Genova, che si diversifica tra la zona centro-orientale ( sbocco val Bisagno e valle Sturla), quella centro-occidentale ( sbocco val Polcevera) e quella estrema occidentale ( Arenzano ( sotto l'incombente monte Beigua).
Poi rispetto a Genova la situazione del Tigullio, specie a Chiavari è assai diversa ( e questo lo si nota benissimo in inverno con la quota neve che passa dai moli del porto di Genova ai 6-700 m. dei monti alle spalle di Chiavari).
Il crinale ligure-padano è particolarmente basso sul bacino del Polcevera (4-600 m.) e mi chiedo che brezze diurne e notturne possano generare alture così modeste.
Il crinale della parte orientale di Genova, alle spalle del Bisagno si alza un po' ma non arriva che a sfiorate i 1000 m. ( anche qui credo che non si producano grandi correnti ascensionali per provocare brezze corpose).
Viceversa, alle spalle di Chiavari, la valle Sturla, perpendicolare alla costa e tributaria dell'Entella, che sfocia a Chiavari, è una valle che ha il suo bacino con un crinale , ben esposto a sud ,che arriva ai 1700 m. del monte Aiona: qui credo che vi siano le giuste quote e distanze dal mare per attivare sia le brezze di mare diurne che quelle di monte, di notte, che finiscono per incanalarsi proprio su Chiavari.
Un contributo simile lo dovrebbe apportare anche la val Graveglia ( pure tributaria dell'Entella) che nasce dal versante sud del monte Zatta ( 1400 m.).
Del resto, come dicevo prima, l'influenza invernale di questi monti ( di protezione) è evidentissima nell'impedire la bora scura ( che imbianca Genova) ma credo che abbiano un'influenza anche estiva.
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