Fino a 144 ore sono ottime per il nord ovest, che vedrà alrre nevicate i primi 2 giorni dell'anno. Poi la situazione inizia a cambiare: si chiude la porta atlantica con hp in nord atlantico e su nuova zemlja. Ci vuole davvero poco che l'alta pressione si trasferisca su mare del nord / mar di Norvegia richiamando il gelo da nord est. Le alternative sono aria artica o il Buran (o una via di mezzo tra i due), che già inizia a intravedersi sulle pianure russe a 168 ore. Situazione molto interessante per l'Italia e i versanti più orientali. IMG_20201228_174426.jpg
Ultima modifica di Rigel 1980; 28/12/2020 alle 17:57
infatti.. per il nord est, e centro sud non cambierebbe nulla...
che bruttume il long, per fortuna vale 0
Stravolto tutto, nuovo bombolo poco credibile da 168 che dipende da quando e dove si stacca quella LP di passaggio a nord dell'Islanda.
Problemi che se il VP fosse abbastanza più forte non si porrebbero![]()
Nulla, in questo run oltre all'assenza dell'hp sparisce pure il gelo a est. Quelle lp in Atlantico risucchiano tutto ergo, determineranno il tempo nelle prossime settimane finché qualcosa non cambia. Se cambia
Francamente il Gelo ad Est a mio parere non ce' mai stato, abbiamo avuto sempre delle impronte Artiche ed il VP quello serio e' relegato fortemente in Siberia, non e' ben capito di qualo Generale si parli dato che ad oggi l'impronta emisferica e' pressoche' identica da 15 giorni a questa parte e per ler prossime 200 ore rimane tale e quale. Se non interviene l'Aleutinico il raffreddamento per ora rimarra' Artico. Un inverno a mio parere sempre di altri tempi, molto dinamico ed in media climatica
![]()
Si ok facciamo la media pluviometrica annua in 2 settimane, registriamo una prima meta`dell`inverno con l`eliofania solare media di Vopnafjoerdur e nel frattempo guardiamo la mite Galizia con medie T850hPa di Mosca fino a fine run.
![]()
Diciamo che per il Nord sono ottime carte fino a Befana, con ripetuti episodi favorevoli a precipitazioni nevose a quote pianeggianti, cosa niente affatto comune in queste ultime sfortunate stagioni e pertanto da prendere molto positivamente.
Per chi anela ad altro, con particolare riferimento alla fase artica continentale, a mio avviso ad oggi non sussistono le condizioni per tirare giù qualcosa di significativo sulle nostre teste. Il lobo canadese del VPT è troppo occidentale per riuscire a convogliare verso SW quel nucleo gelido che si affaccia al di qua degli Urali, il risultato sarà inevitabilmente una sua parziale ritirata o una sua chiusura molto alta di latitudine. Diciamo che avrà comunque il pregio di riportare il freddo serio alle porte dell'Europa, chissà che il prossimo giro della ruota "tropo-strato" non sia quello buono.
In sintesi, non rimane che osservare quello che saprà regalarci questa stagione invernale dalla dinamiche così poco usuali rispetto a quelli a cui ci aveva abituato nelle ultime stagioni.
Luca Bargagna
Segnalibri