Originariamente Scritto da
alfio G
Una stazione non ventilata e mal posizionata comporta errori di misurazione delle temperatura eclatanti.
Il mal posizionamento può essere dato da diversi fattori:
1) altezza della stazione bassa;
2) Siepe nell'intorno della stazione;
3) muretti a distanza di 10 metri o inferiore;
4) strade e parcheggi asfaltati nelle vicinanze;
5) barriera arborea nelle zone di contorno;
6) edifici a distanza di 10 m con superficie riflettenti;
L'ubicazione della stazione è un punto fondamentale per la corretta rilevazione di parametri fisici della temperatura, soprattutto nel caso delle stazioni non ventilate.
Di seguito alcuni esempi di mal-posizionamento di stazioni, verificate direttamente dal sottoscritto, che origina quasi sempre una sovrastima delle temperature massime, specie in estate:
a) Catenanuova OA: stazione ubicata a circa 2,5 m da un muretto e 5 m da un parcheggio asfaltato. Con la stazione di controllo piazzata a 20 m di distanza è stata misurata una sovrastima di 2,6°;
b) Siracusa OA: stazione ubicata a circa 2 m da parcheggio in terra battuta, ove spesso vengono parcheggiate auto quasi adiacenti al sensore termometrico. La stazione è anche circondata da siepe che in estate, con calma di vento, favorisce l'accumulo di calore intorno alla stazione;
c) Siracusa Ciane (OA); in questo caso la stazione è circondata da vegetazione arborea, quindi sempre in ombra: l'unica stazione che sottostima tra quelle da me verificate;
d) Siracusa SIAS: stazione a circa 10 m da un muretto, 10,5 da una strada asfaltata, 12 da una barriera arborea. Siepe a distanza minore di 10 m. In questo caso si forma una bolla calda che spinta dai venti provenienti da N-NW favorisce l'impennata della temperatura misurata dalla stazione (tra l'altro con schermo fenestrato).
e) Paternò SIAS: stazione ubicata ne pressi di una barriera arborea sul lato ovest: le fronde degli alberi distano meno di 10 m dai sensori. Le barriere arboree intorno alla stazione, in estate, provocano alle basse latitudine una bolla di aria calda;
f) Augusta SIAS, stesso problema di Paternò SIAS, in questo caso la stazione è ubicata in una depressione morfologica che accentua, in caso di calma di vento, la formazione di una bolla calda;
g) Sigonella AM: stazione (capannina) ubicata nei pressi di un filare di siepe a distanza inferiore a 10 m. Pavimentazione parzialmente in calcestruzzo. Anche in questo caso si ha una netta sovrastima delle temperatura massima. Il momento della sovrastima avviene al cambio di direzione del vento, soprattutto in estate: poco prima, infatti, di entrare la brezza il vento da ovest si riduce fino ad annullarsi e la bolla di aria calda formatisi in sito provoca la sovrastima;
h) Catania Istituto Agrario OA: stazione ubicata adiacente ad un parcheggio asfaltato, con filare di vegetazione alle spalle. Sovrastima pesante.
Piazzando la stazione ventilata fuori dal raggio di interferenza degli ostacoli le temperature misurate in questi posti sono nettamente inferiori anche di oltre 3°
In definitiva, molte stazioni non ventilate e mal posizionate misurano spesso come temperatura massima quella della bolla di aria calda che si forma a causa degli spazi confinati.
Sarebbe opportuno, prima di installare stazioni pubbliche a servizio delle rete di rilevamento meteorologico, verificare attentamente le condizioni di contorno, magari effettuando una serie di test preliminari pe capire se lo spostamento della stazione di qualche decina di metri comporta variazioni di misurazioni non accettabili.
Sulle stazioni urbane la situazione è molto più complessa a causa dell'eccessiva urbanizzazione del territorio.
Per esempio la città di Catania, a partire dagli anni 60 ha avuto un'espansione edilizia incredibile e, di fatto, tutta la parte ovest e nord è stata cementificata. Le zone a nord che prima erano nettamente separate dalla città sono state tutte inglobate nel perimetro urbano e diventa molto difficile fare paragoni delle serie storiche termometriche esistenti.
Che ci sia stato un aumento della temperatura globale è indubbio, basterebbe vedere lo stato dei ghiacciai di oggi paragonati al medesimo degli anni di fine guerra, oppure monitorare le temperature dei mari che nel tempo hanno subito un progressivo aumento, ma, a mio avviso, bisogna stare attenti a non mischiare il global warming reale con quello virtuale dei falsi record delle temperature di stazioni non a norma.
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