Salve a tutti,
vedendo l'immagine satellitare di questi giorni, si vede bene come il peggioramento dell'Immacolata abbia dato i suoi massimi frutti (nevosi) su piacentino, pavese, alessandrino, ma interessando anche cuneese (parzialmente in ombra pluviometrica), torinese, astigiano, parmense, lodigiano.
Questa distribuzione pro basse pianure / pianure prossime all'Appennino mi sembra del tutto coerente con la sinottica generale.
Poi però, si vede che l'alta Lombardia (da Bergamo a Varese) ha nuovamente un po' di neve, cosa che non avviene sulla media pianura (Milano, Novara) o sull'alta pianura piemontese (Biella).
Mi sembra un fenomeno decisamente ricorrente.
Questo "extra" nevoso sulle pianure più prossime alle Alpi, sulla carta svantaggiate da sinottiche come quelle dell'8 Dicembre, si spiega solo con un'altimetria maggiore o c'è dell'altro?
Gli utenti della zona saprebbero darmi qualche delucidazione?
Grazie 1000
La Brianza (oltre i 300 metri) e parte della bergamasca (non la zona del sottoscritto) hanno ricevuto una discreta nevicata poiché parzialmente riparate dai venti di richiamo da nord, dovuti alla presenza di un minimo di pressione sul Ligure, i quali facevano piovere indicativamente sotto i 300 - 400 metri su Lombardia e Alto Piemonte.
Poi ovviamente conta anche l'esposizione al vento, per fare un esempio nelle zone che conosco, quasi a parità di quota si passava da zone con 2 cm di neve ad altre con 7-8 cm di accumulo.
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
Banalmente basta essere in alto, come nel caso delle colline della Brianza, oppure lontano da sbocchi vallivi disposti nella direzione giusta o montagne in grado di favonizzare.
Per esempio, ad Ambivere l'accumulo è stato minore rispetto a Pontida, non tanto per la minore quota (appena 50 metri a esagerare), ma soprattutto per il vento, il quale scendeva dal Monte Canto.
Ultima modifica di Tarcii; 13/12/2021 alle 14:19
certo, anche questo incide.
Insomma, la PP è un vero casino, un insieme di migliaia di microclimi.
Un minimo ampio e non profondo (per dire, stile gennaio 2006) non crea problemi di richiami vari, il delta barico in relazione alla distanza non è così accentuato e non si innescano particolari richiami.
Se il minimo è profondo e chiuso, anche se alto di latitudine, può capitare.
questa era la situazione classica.
poi onestamente ancora non ho capito se il problema squisitamente lombardo sia stato scaturito daal minimo barico secondario creatosi sulla Liguria di levante o no. da un certo punto di vista penso di no perché lo stesso problema è avvenuto sul Nord Piemonte (se non erro la zona di Davide di Trecate ha subito lo stesso problema, però ha anche visto meno prp, quindi boh), allo stesso tempo però può essere....
Si vis pacem, para bellum.
Ultima modifica di Tarcii; 13/12/2021 alle 14:18
la quota, sostanzialmente. Il richiamo è stato blando ma, come spesso accade, incide particolarmente sulle quote più vicino al suolo perché è "regolato" dal minimo barico al suolo. Verso le quote medie e alte i venti girano, non disponendosi più dai quadranti settentrionali (in questo caso, orientali).
Sotto i 400m è stato un disastro sulle alte pianure lombarde. sopra invece il richiamo va affievolendosi (più che altro ruota il vento con l'aumentare della quota, appunto) e si riesce comunque ad accumulare meglio. Ma non è che parliamo di enormi accumuli, sulla Brianza comasca (ma anche lecchese) sotto i 400m ad esempio ha fatto poco, una manciata di cm. Sopra è andata decisamente meglio. Si veda anche il varesotto, sopra i 400m molto bene, sotto un mezzo disastro anche lì tolta magari qualche valle solita.
La bergamasca ha accumulato di più la sera/notte (partita di serie A rinviata a BG) perché il minimo ha traslato, occlusione fredda e lì il richiamo ha mollato e, laddove precipitava, nevicava bene con colonna comunque oramai quasi compromessa, quindi accumuli non elevati.
Si vis pacem, para bellum.
Grazie a tutti.
In definitiva un ruolo importante è dato dalla quota, perché sotto i 400m ha fatto poco o niente anche lì, un altro aspetto importante è lo shear direzionale del vento con la quota (mi dite che già a 500m hai perso la componente settentrionale e hai un E puro, ad esempio, a 1000m hai già SE, ad esempio).
Sulla neve bergamasca della sera, ho visto che si trattava del fronte occluso con componente occidentali dei venti al suolo, quindi configurazione decisamente diversa e assolutamente più pro neve.
Io ho la sensazione che a parità di quota, diciamo 250/300m slm, la zona in questione, performi meglio rispetto alla fascia pedemontana piemontese, indicativamente dal Sesia alla Dora.
Potrebbe essere che non avere subito rilievi molto elevati ma una fascia collinare più "morbida", oltre ai laghi, determini un vento di caduta meno importante?
potrebbe essere, sì.
ma rinnovo, è stato un caso particolare, non unico perché succede, ma era un decennio che non si vedeva così chiaramente. forse perché è un decennio che, tolto il 28 dicembre scorso, non ha fatto niente di niente
PS: si ringrazi il demente che ha tolto i RDS a Linate. oltre ad essere veramente incredibile nel 2021 (solo in Italia), rende impossibile l'analisi dettagliata di quanto succede.
Io sono dell'idea che senza venti particolari, avrebbe accumulato bene a prescindere dalla quota. a patto che avesse fatto quanto i LAM facevano vedere, perché comunque ovunque gli accumuli son stati della metà rispetto a quanto si vedeva dai LAM anche Live sostanzialmente. erano previsti più di 40mm totali qui e in tutta la fascia da Genova a Madesimo (classico canale prp col SSW), ne ha fatti meno della metà spesso e volentieri.
Si vis pacem, para bellum.
Può darsi che sia così, tuttavia la media nivometrica della bergamasca è anche aumentata da eventi come il 28 Dicembre 2020, dove con libeccio e stau fare 30 cm è il minimo. Il problema è che non sono eventi molto frequenti, molto più spesso si hanno precipitazioni più abbondanti che in Piemonte, ma la pioggia arriva molto presto.
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