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  1. #1
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Io mi ricorderò sempre quando le reanalisi (non so se poi hanno cambiato come qualche anno fa fecero limando la -30 del 3 febbraio 1929, son pigro per riguardare) mostravano una sequela infinita di ondate di calore nell'estate 1940 che, almeno per il centronord, è forse la più fredda del secolo o comunque giù di lì e la gente le postava convinta che fosse stata una sorta di 2003 ante litteram.
    Sì mi ricordo anche io cose esagerate dalle prime reanalisi (come appunto il 1929 con la -24°/-26° su di me) che si sono azzardate ad andare molto indietro nel tempo. Adesso le cose sono migliorate e continueranno a farlo, sono già in cantiere le ERA6 per dire, che aspetto con curiosità. Resta il fatto che questi prodotti sono utili perlopiù per delineare tendenze o descrivere eventi a grande scala, prendere singoli valori a passo di 6h da 2 secoli fa ed ergerli a verità incostestabile è sbagliato, come ho detto poco sopra
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  2. #2
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Che thread meraviglioso, ma non avevo dubbi su di te.

    Claudio mappami gli alti e bassi della vita

  3. #3
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Questo enorme lavoro secondo me dovrebbe trovare posto nella bacheca di MeteoNetwork.

  4. #4
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Non credo che si possano avere trend di lungo termine affidabili da queste reanalisi, assimilano solo i dati di pressione al suolo e le sst/ghiacci medi mensili che tra l'altro sappiamo contengono grossi bias prima del 1945. Secondo la 3° versione delle 20 century reanalisi le estati a 850hpa nell'area italiana avrebbero medie decennali simili a quelle degli anni 2000 intorno al 1850 e al 1870 e gli inverni non si sarebbero riscaldati dal 1836, valori che non hanno riscontro nei dati delle stazioni.

    Questa è l'area 36n-47n e 7e-18e.

    tsic3t850_7-18E_36-47N_n_aseason.png
    Ultima modifica di elz; 30/08/2022 alle 17:42

  5. #5
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    Non credo che si possano avere trend di lungo termine affidabili da queste reanalisi, assimilano solo i dati di pressione al suolo e le sst/ghiacci medi mensili che tra l'altro sappiamo contengono grossi bias prima del 1945. Secondo la 3° versione delle 20 century reanalisi le estati a 850hpa nell'area italiana avrebbero medie decennali simili a quelle degli anni 2000 intorno al 1850 e al 1870 e gli inverni non si sarebbero riscaldati dal 1836, valori che non hanno riscontro nei dati delle stazioni.

    Questa è l'area 36n-47n e 7e-18e.

    tsic3t850_7-18E_36-47N_n_aseason.png
    In generale le reanalisi hanno una skill minore in estate [Slivinki et al. 2021, Compo et al. 2006], però guardando direttamente le temperature a 2m le performance non sono malaccio: ho fatto un paio di plot in ultravelocità, questi sono i dati sulla mia posizione --> in blu le ricostruzioni NOAA e in rosso i dati da stazione

    Gennaio:

    CapturFiles_2.png

    Luglio

    CapturFiles.png

    Correlazione complessiva 0.8 circa per entrambe, coerente con lo studio di Slivinski

    CapturFiles_1.png

    ci sono certo però evidenti sbandate nella prima parte, soprattutto negli anni '50 del XIX secolo a luglio e negli anni '40 a gennaio. Però tutto sommato i trend di lungo periodo sono ben inquadrati, poi ovviamente dipenderà dalla stagione e dal luogo. Sul perchè a quote maggiori a livello italiano ci possano essere derive maggiori, questo non saprei dirlo, forse dipende dalla minore disponibilità di dati oppure da quello che dici dei bias delle SST/ghiacci, in queste reanalisi "sea ice concentration fields are prescribed from monthly HadISST2.3" e "SST fields are prescribed from two eight- member ensembles: version 3 of the Simple Ocean Data Assimilation with sparse input (SODAsi.3), reanalysis for 1836–1980 (Giese et al. 2016); and the Hadley Centre Sea Ice and Sea Surface Temperature dataset, version 2.2 (HadISST2.2), for 1981– 2015". Sai se i bias sono presenti anche in questi dataset?

    Poi l'uso delle sole SLP in input come detto sopra è voluto ed è legato allo scopo, dicono, di evitare inconsistenze che si hanno introducendo tipologie di input differenti. Ovviamente daranno un quadro parziale della situzione, ma la speranza, nella intenzioni, era appunto cercare omogeneità nelle serie. In ogni caso sarebbe sempre bene riportare le bande di incertezza, cosa che purtroppo per motivi di spazio disco e tempo macchina non ho potuto fare.
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  6. #6
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Il problema è maggiore in quota ma non è limitato all'italia e neppure solo ai primi decenni, i trend di lungo termine sono profondamente diversi da quelli dei dataset di superficie, per avere buone correlazioni dal 1979 è sufficiente che il trend sia in salita(ed in questo intervallo è così) e che le fluttuazioni interannuali siano simili.

    A 850hpa le estati tra 25n e 90n in queste reanalisi hanno un trend negativo dal 1836 al 2015, ci sono anomalie simili all'ultimo decennio tra il 1836 ed il 1870 ma anche più recentemente hanno andamenti anomali,ad es. il raffreddamento di metà del secolo scorso inizia intorno al 1940 ed è ben più accentuato e lungo; gli inverni si sarebbero scaldati solo negli ultimi 20 anni, il trend dal 1836 al 1995 è nullo, nell'hadcrut c'è 1°C di riscaldamento in questo intervallo.

    20 century reanalisi 850hpa:


    tsic3t850_0-360E_25-90N_n_aseason.png


    Hadcrut5:

    tsihadcrut5_0-360E_25-90N_nseason.png
    Immagini Allegate Immagini Allegate
    Ultima modifica di elz; 31/08/2022 alle 09:42

  7. #7
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    Il problema è maggiore in quota ma non è limitato all'italia e neppure solo ai primi decenni, i trend di lungo termine sono profondamente diversi da quelli dei dataset di superficie, per avere buone correlazioni dal 1979 è sufficiente che il trend sia in salita(ed in questo intervallo è così) e che le fluttuazioni interannuali siano simili.

    A 850hpa le estati tra 25n e 90n in queste reanalisi hanno un trend negativo dal 1836 al 2015, ci sono anomalie simili all'ultimo decennio tra il 1836 ed il 1870 ma anche più recentemente hanno andamenti anomali,ad es. il raffreddamento di metà del secolo scorso inizia intorno al 1940 ed è ben più accentuato e lungo; gli inverni si sarebbero scaldati solo negli ultimi 20 anni, il trend dal 1836 al 1995 è nullo, nell'hadcrut c'è 1°C di riscaldamento in questo intervallo.

    20 century reanalisi 850hpa:


    tsic3t850_0-360E_25-90N_n_aseason.png


    Hadcrut5:

    tsihadcrut5_0-360E_25-90N_nseason.png
    Bah...sugli inverni relativamente al super microorto di mia appartenenza posso dire, raccogliendo i dati giornalieri e medie mensili dal 1998, posso dire che è effettivamente vero che il riscaldamento degli inverni risale in particolare all'ultimo ventennio e, ancora più in particolare , all'ultimo decennio....idem per le estati .

  8. #8
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Bah...sugli inverni relativamente al super microorto di mia appartenenza posso dire, raccogliendo i dati giornalieri e medie mensili dal 1998, posso dire che è effettivamente vero che il riscaldamento degli inverni risale in particolare all'ultimo ventennio e, ancora più in particolare , all'ultimo decennio....idem per le estati .

    Ad esempio, rispetto ad una media annua 71/2000 di 13,1°, il decennio 1999/2008 io ho registrato una media di 13,8°, il decennio 2009/2018 14,4°...in questo secondo decennio i mesi che si sono scaldati di più sono risultati essere Gennaio, Febbraio, Aprile, Maggio, Agosto, Settembre e Novembre

  9. #9
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Non saprei, a quanto avevo visto non era male come prodotto, con tutti i suoi limiti. Confronti quasi-globali:

    CapturFiles.png

    CapturFiles.png

    Europa: (immagini prese da una tesi di dottorato)

    CapturFiles_2.png


    CapturFiles_3.png
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  10. #10
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Estremi in quota in Europa

    Intanto concludiamo con le ondate di freddo, stavolta a 850Pa. Di quanto è variato il numero di ondate di freddo annue a 850hPa dal 1806 al 2021 e dal 2000 al 2021 immaginando di utilizzare regressioni lineari per ogni pixel?

    count.jpg

    In due secoli crescita ovunque tranne... l'Europa centro-occidentale Per l'Italia in particolare c'è un leggero calo del numero al nord, nulla di significativo al centro e un lieve aumento al sud. Ma nell'ultimo ventennio si spegne tutto e i segni si invertono nell'Artico e Mediterraneo centro-orientale, Grecia in particolare. Qualche aumento sparso in Atlantico al largo dell'Irlanda. In Italia in un singolo anno si sono avute fino a 14 ondate di freddo, nel 1834, 1836, 1954, 1956 o 1976 a seconda dei pixel.

    Quanto sono variati i giorni con i quali siamo stati sotto ondate di freddo a 850hPa?

    duration.jpg

    Similmente a sopra, dal 1800 aumento dei giorni tranne che in Europa centro-occidentale, con picchi di -20 giorni in Germania. Negli ultimi decenni invece di nuovo diminuzione nell'Artico e Mediterraneo. Notare che il sud Italia ha beneficiato di un aumento delle ondate di freddo e dei giorni nel lungo periodo, dal 1800, ma una diminuzione rispetto al 2000. Una singola ondata di freddo è durata oltre 20 giorni nelnord Italia nel 1833, 1845 o 1956.


    Sotto un’ondata di freddo a 850hPa, di quanto sono variate le anomalie di temperatura? Cioè quanto è cambiato l’”essere sotto media” negli ultimi due secoli?

    CapturFiles.jpg

    Insomma per l'Europa centro-occidentale va proprio male: le ondate di freddo non solo sono diminuite ma sono anche calate di intensità: in Francia ora un'ondata di freddo porta mediamente valori che sono di quasi 1° superiori alle ondate di freddo di due secoli fa. Altrove invece c'è qualche dimuzione sparsa, alle basse e alte latitudini. Nell'ultimo ventennio invece sparisce quasi tutto: la situazione praticamente è rimasta invariata, con qualche accenno di aumento delle temperature nell'Atlantico settentrionale e nel Mediterraneo occidentale.

    Infine l'analisi mese per mese. Di nuovo, invece della definizione di ondata di freddo che fa uso dei 3 giorni consecutivi sotto il 10° percentile, qui considero direttamente il numero di giorni sotto il 10° percentile. Perciò sono riportate le variazioni mensili dei “giorni freddi”, sia che essi siano appartenuti a effettive ondate di freddo, sia che siano stati giorni isolati che hanno visto valori molto bassi.

    1806-2021 2000-2021 1806-2021 2000-2021 Note
    centro-nord Italia centro-nord Italia centro-sud Italia centro-sud Italia
    Gennaio -3 - - -
    Febbraio - - +2 -
    Marzo -3 - - - Aumento al largo dell'Irlanda dal 2000
    Aprile -2 - +2 -
    Maggio - - +2/+3 - Forte calo sul Mar Caspio dal 2000
    Giugno - - +2/+3 - Forte calo tra Mar Nero e Mar Caspio dal 2000
    Luglio - - +2/+3 -
    Agosto - - +2 -
    Settembre - - +2 -4/-5 Forte calo sul Mare di Barents dal 2000
    Ottobre - - - -
    Novembre -2 - - - Qualche calo sul versante Adriatico dal 2000
    Dicembre - - - -

    Le diminuzioni sono concentrate in alcuni mesi del semestre freddo al nord Italia, gli aumenti nel semestre caldo per il sud. Variazioni comunque molto modeste. In Italia abbiamo avuto tra i 60 (al nord nel 1832) e i 90 giorni freddi (al sud, nel 1956). Ma ben 140 giorni freddo in pieno Atlantico al largo dell'Irlanda nel 2015, quando se non sbaglio era in pieno vigore il "blob" freddo.

    Con i soliti limiti e le raccomandazioni sull'uso/interpretazione di questi dati, è tutto
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