La relazione tra Brindisi e il mare è fondante, la storia della città dipende tutta dal mare e dal suo particolare porto, che deriva dal delta di due fiumi che durante la scorsa era glaciale sfociavano nella zona, poi colmati dalle acque dell'Adriatico a seguito della trasgressione marina tra fine Pleistocene e inizio Olocene.
In realtà in zona sfociavano più fiumi/fiumiciattoli, poi divenuti canali con la riduzione della portata idrica nel corso dell'Olocene, ma i principali sono due (Cillarese e Patri) che hanno scavato delle valli di cui una parte è stata allagata dal mare generando la caratteristica forma a corna di cervo del porto, da cui deriva anche il nome della città (dal messapico Brunda, "testa di cervo").

Data la caratteristica forma del porto, il mare lo si ritrova fin dentro la vera linea di costa, come se si incuneasse per 3 km all'interno.
Ad ogni modo il porto interno influisce poco sulle dinamiche climatiche, mitiga e rinfresca ma non in maniera influente. Il mare vero e proprio si può far esaurire al porto medio, fino al Canale Pigonati che dà accesso ai due seni del porto interno:




Il mare è dunque sia a NW sia a N (a 3-4 km) sia a NE sia (molto più lontano, per la presenza di 5-6 km di terra tra il seno di Levante del porto interno e la costa, area dove oggi sorge la zona industriale) a E.
Rispetto alla stazione aeroportuale il mare è anche a SE.

E' difficile, per via della complessa forma del porto, stimare la distanza dal mare. Essa dipende dalla linea di costa che si considera di volta in volta, perchè l'influenza del mare sarà diversa sul clima della città a seconda del vento di provenienza.
Esempio: la migliore brezza di mare è da N/NNW, ma è efficiente anche un vento da NE (comunque raro quale brezza). Questo perchè la città sorge a soli 1-4 km dalla linea di costa da cui arrivano queste correnti.
Molto meno efficiente una brezza da E/ESE/SE, perchè a est della città come detto ci sono 5-6 km di terra. Inoltre una simile brezza è anche meno intensa, quindi penetra nell'entroterra con scarso effetto rinfrescante.



Riferendomi alla stazione aeroportuale, dove l'influenza del mare è massima, le minime ne risentono sicuramente: la media minime di Gennaio e Febbraio è 6,5° mentre quella di Agosto ormai è sopra i 22° e punta nell'ultimo decennio ai 23° (un clima un tempo degno delle coste libiche del Mediterraneo).
Le massime ne risentono moltissimo, dato che nella nettissima maggioranza delle giornate si attiva la brezza di mare.
La media max di Gennaio e Febbraio è 13-13,5°, mentre quella di Agosto ormai è giunta a 30°. 50 anni fa era nemmeno 29°.

Durante l'inverno il fatto di essere sottovento al mare quando soffiano le fredde/gelidi correnti settentrionali influisce pesantemente sul rendimento di queste al suolo. Brindisi, data la sua posizione a est, nonostante la bassa latitudine, riceve ogni anno isoterme fortemente negative (almeno una -6 sempre, e 1 inverno ogni 2-3 anche almeno una -8, negli ultimi anni molto frequenti isoterme < -10°), ma i loro effetti al suolo sono fortemente stemperati, con massime che raramente scendono sotto gli 8° e minime che è tanto se arrivano a 4° in queste condizioni.
Data la posizione protesa in avanti rispetto alla linea di costa pugliese (probabilmente frutto di depositi lasciati dai già citati fiumi nel corso dei millenni) Brindisi è molto molto più sottomessa ai venti dal mare, e capita spesso che le minime più basse si rilevino per questo motivo solo quando è già in atto una lieve risalita termica rispetto al picco dell'ondata di freddo passata, in quanto allontanandosi permette alla brezza di terra di vincere la lotta impari con il mare.
Poichè le minime sono fatte dopo il clou delle ondate di freddo è raro scendere sotto zero, capita una volta ogni 2 inverni. Estremamente raro scendere sotto i -2°, è successo una manciata di volte.
Il record di minima è -6,4° fatto nel Gennaio 1979, e rappresenta un autentico miracolo perchè registrato quando in quota c'erano ancora isoterme fortemente negative (-11°). Il tutto potè succedere perchè l'ondata di gelo del 1979 era talmente vasta ed evolvette così in fretta che il suo nucleo barico potè allontanarsi (permettendo così al vento dal mare di cessare) mentre le isoterme erano ancora ampiamente negative. Ma è un evento molto raro, che lascia però intendere le potenzialità della mia terra se soltanto non ci fosse il mare a essere sempre così influente (mare che pesa anche nel resto del Salento).


In estate viceversa essere sottovento al mare aiuta tantissimo, perchè le correnti predominanti sono da settentrione, e il mare rinfresca tutta la città. Viceversa nel settore ionico, dove lo stesso vento diviene caldo e secco e rende le coste molto calde.
Negli ultimi tre decenni, però, si è superato l'equilibrio che esisteva in passato tra dp e temperatura, e oggi il mare, da fine Giugno a fine Agosto, rinfresca ma non più a sufficienza (max sistematicamente sui 28-29 se non oltre) e con un dp che è lievitato (quasi sempre sopra i 20-21°, ad Agosto spesso sopra i 22-23°).



Il mare pesa anche sulle precipitazioni, soprattutto nevose: di fatto, senza l'Adriatico, a Brindisi non nevicherebbe. Il 99% delle precipitazioni nevose provengono da ASE.
Il mare diventa inoltre fucina di temporali a Settembre/Ottobre, come anche in inverno (raramente). In estate, invece, le correnti settentrionali sempre sostenute su Brindisi credo facciano allontanare i temporali provenienti dalle aree interne, salvo non siano grossi temporali.



Il vento dal mare penetra bene nell'entroterra, tanto che a Brindisi ancora a 5 km dalla linea di costa se ne avverte l'influenza quanto farebbe altrove a poco più di 1-2 km. Questo genera un microclima caratteristico, limitato al solo territorio comunale di Brindisi.




E' una relazione complicata, ma il mare è ciò che ha creato Brindisi e ciò che le ha dato linfa vitale, è ciò che la rende bellissima ai miei occhi, che regala spettacoli mozzafiato, ed è ciò che rende speciale il clima della città.
Tra alti e bassi condiziona la mia vita e le mie giornate, influenza il modo in cui mi vesto, pesa in inverno e in estate sulle temperature, è la ragione dell'afa notturna (che odio) ma anche ciò che crea la neve (che amo), allontana i temporali estivi (cosa che non sopporto) ma può donarti spettacoli unici con quelli autunnali (cosa che adoro). Il mare è la chiave del riscaldamento rallentato di Brindisi rispetto al resto d'Italia e d'Europa, oltre alla peculiare posizione geografica a sud ma anche ad est.
Senza mare, insomma, morirebbe una parte di me, e anche la mia stessa passione sarebbe probabilmente morta per gran parte dell'anno, perchè anche quando non c'è nulla (ma proprio nulla) di bello o interessante basta quella sottile brezza che si attiva puntuale ogni mattina per darmi uno spunto di interesse e vivere anche quelle giornate di vuoto climatico come se fossero le più appassionanti mai avvenute.