
Originariamente Scritto da
Alessandro1985
mi fa piacere che tu non ti sia offeso, anche perchè non era mia intenzione provocarti, purtroppo la mia posizione non è gradita alla maggior parte di chi frequenta questi spazi perchè di fronte a dati di fatto tendo ad adottare una posizione meno appassionata e nostalgica (per questo mi sono meritato l'appellativo di atarassico) in favore di un adeguamento che però non ha alcuna intenzione di sfociare in puro nichilismo o riduzionismo
ragionare meno di pancia credo aiuti a considerare i limiti di certi approcci
se parlo di estremizzazione climatica ad esempio è sempre opportuno contestualizzare: un certo stato medio del sistema climatico comporta in termini meramente statistici una maggior frequenza di fenomeni correlati a quello stato, se il sistema cambia bilancio si assottiglia la frequenza di un fenomeno a discapito di un altro
perchè ogni stato presenta la sua peculiarità coerente con il bilancio a cui tende, tende perchè è sempre un sistema privo di staticità
se invoco la necessità di un equilibrio faccio riverenza ha una necessità che parte da un mio punto di vista condizionato dal contesto in cui vivo con tutte le conseguenze che comporta
hai fatto riferimento alla natura umana
la necessità propria dell'uomo in questa delicata fase della sua storia è quello di rivalutare alcune logiche e sistemi socio-economici divenuti cardini dogmatici del suo orizzonte, questo ha portato i suoi vantaggi, perchè ha aumentato a dismisura la nostra capacità di comprendere la realtà e di modificarla in funzione del nostro interesse contingente, ma è stato viziato da sistemi ideologici e di potere che l'hanno condotto verso un "progresso" a qualunque costo
il dominio della natura non è altro che riflesso del dominio dell'uomo sull'uomo
la logica gerarchica e verticista, la centralizzazione dei sistemi di produzione e di amministrazione, il lavoro nell'orizzonte unico di produzione e consumo per il soddisfacimento di bisogni imposti dalla logica di classe e via dicendo
negare il nostro posto nella biosfera in nome di una res cogitans di pura matrice cartesiana non aiuta ne a riconoscere che il nostro posto è stato e resta nella natura ne a capire che la natura non ha un'etica in se ma può essere una matrice etica per quella parte di noi che riteniamo, se riteniamo, opportuno valorizzare ai fini di un approccio meno distruttivo (penso al concetto di mutualismo per esempio)
personalmente gradisco poco anche il concetto di colpa, preferisco parlare di responsabilità
certo che non siamo divinità l'abbiamo capito, ma se siamo animali non siamo animali come gli altri, nessuna specie lo è
prendere in carico le conseguenze della propria linea evoluzionistica significa accettare le potenzialità sviluppate e riorientale in funzione di ciò che possa assicurare una sua sopravvivenza
tutto questo ot, che hai esplicitamente richiesto e di cui mi prendo la responsabilità a latere

, per dire che gradirei che i dibattiti sulla rivalutazione di logiche sociali e culturali cristalizzate nell'orizzonte di una modernità di matrice illuminista non fossero mischiati di continuo con la dogmatizzazione di sistemi con cui interagiamo ma su cui comunque sia non è opportuno avere alcuna pretesa o proiettarvi categorie di stampo meramente umano
che sia condizionato dalla nostra interazione come è logico che sia dunque non deve essere il pretesto per teorizzare su climi giusti o ingiusti, adatti o inadatti
non è una linea che mi sento di condividere ma, ancor più importante a dispetto del mio gradimento personale, reputo contenga i germi di alcuni vizi formali che hanno generato le stesse logiche che con sempre maggior urgenza ci si propone di contrastare
mi auguro di averti offerto una risposta che se se anche non fosse condivisa nei contenuti ti risulti soddisfacente per l'impegno che ha presupposto

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