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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Ecco il riassunto dell’inverno appena trascorso ad Udine:


    • Media minime 2.3°C, +2.3°C dalla media 1991/2020, estremi -6.4°C/9.4°C, terzo posto su 32 fra i più caldi, trenta valori negativi (di cui un paio sotto i -5°C) e 31 sopra i cinque gradi.
    • Media medie 6.2°C, +1.8°C dalla media, estremi 0.6°C/10.2°C, terzo posto fra i più caldi, ventotto valori inferiori ai cinque gradi e due sopra i dieci.
    • Media massime 10.1°C, +1°C dalla media, estremi 3.8°C/18.2°C, quinto posto fra i più caldi insieme al 2014/15, due valori sotto i cinque gradi e cinquanta sopra i dieci (di cui un paio oltre i quindici).
    • Escursione termica giornaliera media 7.9°C, -1.1°C dalla media, estremi 1°C/19.9°C, quinto posto fra le più basse insieme al 1996/97.
    • Radiazione solare media 4928 KJ\mq, -479 dalla media, estremi 331/14544 KJ\mq, settimo posto fra i meno soleggiati.
    • Caduti 235.9 mm, -57.9 mm (-19.7%) dalla media, quindicesimo posto tra i più piovosi; 22 giorni piovosi, +3 dalla media, dodicesimo valore più alto insieme al 2006/07, 2010/11 e 2015/16.
    • Pressione atmosferica 1009.1 hPa, +2.9 hPa dalla media 1993/2020, estremi 979.5/1027.2 hPa, ottavo posto su 29 fra le più alte.
    • Media ad 850 hPa 0.4°C, +0.7°C dalla media 1991/2020, estremi -11.5°C/10.6°C, tredicesimo posto su 42 tra i più miti insieme al 1996/97, 70 valori negativi di cui 24 inferiori ai -5°C (ed uno sotto i -10°C) e quindici superiori ai cinque gradi (di cui uno sopra i dieci).
    • Quota media ZT 1833, +263 dalla media, estremi 272/3634 metri, ottavo posto fra le più alte, 65 valori sotto i 1500 metri (di cui 37 sotto i mille e dieci inferiori ai 500) e 48 sopra i 2500 (di cui 17 sopra i tremila e tre oltre i 3500).

    Dicembre è stato veramente molto caldo al suolo, dato che ha stabilito il nuovo record di minime e medie; lo è stato decisamente meno in quota (ma comunque sopra la media) ed ha avuto lo zero termico molto alto.
    La sua parte centrale è stata sicuramente quella migliore, più interessante e che ha portato gli unici scampoli di inverno veri e propri: ci sono state alcune minime negative, medie giornaliere inferiori ai cinque gradi, in quota la temperatura è scesa sotto i -5°C e lo zero termico fino a 500 metri circa.
    Non è stato nulla di straordinario, ma questo spicca rispetto al resto del mese (molto mite ed umido); il valore minimo in quota è fra i migliori dal 2013 in poi (anno che ha segnato una svolta rovinosa per dicembre e per l’inverno), esso ha eguagliato i picchi minimi del 2017 e 2018 e davanti c’è solo quello di fine 2014 (-9.8°C).
    Purtroppo, il tutto è durato poco e non è riuscito a portare nevicate in pianura; la terza decade è stata caratterizzata da clima nebbioso e molto mite in pianura, sereno e caldo in alta montagna con zero termico molto alto.
    Per il resto dicembre ha fatto segnare il nuovo record negativo di escursione termica e soleggiamento e la pioggia è stata di poco sopra la media.
    Gennaio è stato piuttosto caldo al suolo, molto vicino alle medie in quota.
    La prima decade è stata dominata da cielo spesso coperto con nebbia e qualche pioviggine in pianura, sereno e caldo in alta montagna.
    Essa ha avuto anomalie incredibilmente elevate, nell’ordine di sette e cinque gradi per le temperature minime e medie (quattro per le massime) ed è fra le più calde in assoluto tra quelle invernali; lo scarto delle temperature minime è il più alto in assoluto, da questo punto di vista la prima decade è stata la più anomala dal 1991 in poi anche considerando le altre decadi degli altri anni.
    Il gran caldo è terminato durante la seconda decade: il clima si è fatto pian piano più invernale, è tornato a piovere e a nevicare in montagna e la neve ha fatto qualche breve comparsa anche in pianura il giorno 19.
    Infine, la terza decade è stata complessivamente vicina alle medie al suolo ed un po' sotto in quota; il clima si è fatto ancora più invernale con minime sottozero un pò dappertutto, medie vicine allo zero, valori in quota negativi e ZT spesso inferiore ai mille metri.
    Non è stato nulla di trascendentale, in fin dei conti è stato un normalissimo periodo invernale che però spicca rispetto a quanto accaduto prima.
    Purtroppo non è arrivata nessuna ondata di freddo davvero incisiva e non abbiamo avuto nevicate degne di nota in pianura; a causa della frequente nuvolosità, l’escursione termica ed il soleggiamento sono stati bassi mentre per la piovosità il mese è stato leggermente sopra la media.
    Febbraio è stato molto secco, è passata solamente una modesta perturbazione a fine mese ed esso non è stato complessivamente freddo.
    La prima decade ha portato finalmente un’irruzione fredda decisa: minime ben negative dappertutto (costa compresa), medie vicine allo zero o sotto e massime anche sotto i cinque gradi con il sole.
    Anche in quota ha fatto piuttosto freddo, con vari giorni aventi temperatura ben inferiore ai -5°C (ed un picco sotto i -10°C a quasi due anni dall’ultima volta) e zero termico vicino al suolo; stranamente lo zero termico non ha toccato il suolo pur con una temperatura in quota teoricamente sufficiente a tal scopo, forse si è trattata di semplice sfortuna dato che l’irruzione è stata spesso disturbata da vento e nubi.
    Forse si sarà trattata di sfortuna anche per il fatto che in questa stazione la temperatura media non è mai scesa sotto lo zero.
    Le altre due decadi non hanno portato nulla di rilevante dal punto di vista invernale, a parte una goccia fredda che ha riportato un po' di neve fino a bassa quota e temperature ben negative in quota durante gli ultimi giorni del mese; per il resto il freddo della prima parte è stato ampiamente controbilanciato dal caldo successivo sia al suolo che in quota.
    Oltre alla solita mitezza, segnaliamo l’escursione termica e soprattutto la pressione atmosferica piuttosto alte; come accennavo in precedenza, febbraio è stato molto secco e questo non va affatto bene in quanto anche nel Triveneto siamo messi male in quanto a siccità.
    Da segnalare la pressione media del giorno otto, pari a 1027.2 hPa: essa è il nuovo record della prima decade ed è stata la sesta media più alta di tutta la serie storica (anche considerando tutti gli altri mesi).
    I record assoluti sono pari a 1030.2 e 965.1 hPa registrati rispettivamente il 17 febbraio 2008 ed il trenta gennaio 2015.

    L’inverno nel complesso è stato molto mite in pianura, un po' meno in quota ma anche in questo caso non è stato freddo.
    Dicembre è stato assai deludente e purtroppo questo fatto sta capitando spesso dal 2013 in poi: questo mese non ha combinato quasi nulla di buono (eccetto una fugace e moderata sfreddata), è stato molto caldo ed umido tant’è vero che esso ha stabilito le nuove medie record per le minime, medie, escursione termica e soleggiamento (gli ultimi due sono record negativi).
    Il periodo a cavallo tra dicembre e gennaio è stato semplicemente allucinante: molti giorni con cielo coperto, nebbia, temperature ampiamente positive perfino di notte e zero termico sempre molto alto.
    Il clou delle anomalie positive si è avuto nella prima parte di gennaio, la sua prima decade è fra le più calde di tutte le decadi invernali ed è stata la più anomala in assoluto per le temperature minime.
    In seguito l’inverno è tornato un po' in carreggiata (del resto ci voleva ben poco): non abbiamo avuto nulla di straordinario, ma una fase invernale come ne sono capitate molte in passato.
    Tutto questo però non è bastato per evitare un gennaio piuttosto mite al suolo.
    Febbraio ha portato l’ondata di freddo più forte di tutta la stagione: dopo circa due anni è arrivata un’irruzione decisa ed in quota la temperatura è scesa sotto i -10°C (mentre lo ZT stranamente non ha raggiunto il suolo, pur con valori in quota teoricamente sufficientemente bassi a tal scopo), come due anni fa il freddo non è stato seguito da una perturbazione ma dall’alta pressione.
    Come spesso accade da vari inverni, è mancata la continuità del freddo: questo febbraio ne è l’esempio, dato che il freddo della prima decade è stato seguito da un lungo periodo umido e piuttosto caldo sia al suolo che in quota, di fatto l’inverno vero e proprio si è concluso durante la seconda decade quando anche le minime sono salite sopra lo zero.
    Febbraio ha confermato di aver perso smalto rispetto al passato, in particolare dal 2014 in poi; esso è ancora in grado di proporre ondate fredde decise, ma difetta molto spesso della continuità (2018 a parte) e più di qualche volta non ha combinato assolutamente nulla risultando molto mite (2014, 2016, 2017, 2019, 2020 e 2022).

    Questo inverno non ha portato nevicate degne di nota in pianura: un po' di coreografia il 19 gennaio e poco altro a fine febbraio.
    La neve fa sempre piacere, ma episodi del genere sono alla portata anche degli inverni peggiori.
    Da lato pluviometrico, l’inverno è stato moderatamente secco e dal punto di vista nivometrico è andata senz’altro meglio sulle Alpi Giulie; preso singolarmente, questo inverno non darebbe nulla di veramente strano, peccato che anche nel Triveneto la situazione sia preoccupante a causa della siccità che ci trasciniamo dietro da più di un anno e quindi un inverno piovoso/nevoso in montagna avrebbe dato più di una mano per alleviare la situazione.
    In quota l’inverno è stato un po' meno disastroso, per la temperatura esso si è piazzato vicino a metà classifica ma ha avuto lo zero termico piuttosto alto; da una parte l’inverno ha fatto discretamente bene tra la seconda decade di gennaio e la prima di febbraio (con la ciliegina dell’irruzione fredda di inizio febbraio, finalmente ben incisiva in quota).
    Per il resto esso è andato male: ha avuto tre decadi con ZT a 2500-2600 metri che si sono piazzate fra il tredicesimo e sedicesimo posto assoluto tra tutte le 327 decadi invernali (!!).
    Riassumendo, abbiamo avuto un inverno che ha presentato molte caratteristiche di quelli dal 2013/14 in poi: dicembre deludente ed incolore, stagione concentrata principalmente fra gennaio e la prima parte di febbraio che ha avuto qualche sprazzo in mezzo a parecchia mitezza.

    Comincio con i grafici; ecco le temperature minime:

    Min_Inverno.jpg

    Le temperature minime sono passate da -0.1°C a -0.2°C ed ora sono a 0.4°C (+0.5°C complessivi); i primi due mesi sono cambiati poco, infatti dicembre è passato da 0.4°C a 0.5°C e gennaio da -0.2°C a -0.4°C.
    Febbraio invece è passato da -0.8°C a 0.9°C, con una differenza di 1.7°C; il numero stagionale di temperature sottozero è variato di poco, è passato da 51 dei primi due decenni ai 47 di adesso, quelle sotto i -5°C sono passate da sette a dieci e poi a sei.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per otto e tredici volte, gennaio per tredici e nove volte, febbraio per undici volte in entrambi i casi.
    I valori sopra i cinque gradi si sono verificati quasi sempre, a parte la stagione 1998/99; durante gli anni ’90 avevamo mediamente dieci valori sopra i cinque gradi, poi passati a dodici ed ora sono quattordici.
    Occasionalmente sono stati registrate minime sopra i dieci gradi (una nel 2000/01 e tre nel 2006/07 e 2019/20).
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di temperature sottozero sono stati il 1998/99 (72), 2011/12 (69), 1999/00 (68), 2004/05 e 1991/92 (67) ed il 2016/17 (65).
    Le stagioni che ne hanno avute in maniera minore sono il 2013/14 (18), 2006/07 (26), 2022/23 (trenta), 2020/21 (35), 1997/98 e 2000/01 (37), curiosamente il 2009/10 ed il 1994/95 (39) e la coppia 1993/94 e 2014/15 (41).
    Quasi tutti i mesi hanno avuto almeno un valore negativo, tranne febbraio 2014 che si è fermato a zero gradi spaccati; nessun mese è riuscito ad avere tutte le minime negative, ci sono andati vicinissimi i dicembri 1991 e 2001 (29 valori), i gennai 2000 e 2017 (trenta) ed i febbrai 2003 e 2005 (ventisei).
    Quasi tutti gli inverni hanno avuto una minima inferiore ai -5°C, tranne il 2006/07 (-4.5°C), 2013/14 (-4.1°C) ed il 2019/20 (-4.8°C); ne abbiamo avute molte nel 2001/02 (sedici), 1992/93 e 2005/06 (quindici), 1991/92 (14), 2010/11 e 2016/17 (dodici).
    A parte i tre inverni che non ne hanno avute, ne sono state registrate pochissime nel 2014/15 e 2021/22 (una), 2022/23 (due), 1993/94 e 1995/96 (tre), 1994/95, 1996/97 e 1997/98 (quattro).

    Ora le temperature medie:

    Med_Inverno.jpg

    Le medie decennali sono rimaste invariate durante i primi vent’anni (4.2°C), durante questo invece siamo saliti di sette decimi; in particolare, dicembre è passato da 4.2°C a 5°C, gennaio da 3.7°C a 4°C e febbraio da 4.5°C a 5.5°C, per cui anche in questo caso il terzo mese invernale è quello che ha aumentato maggiormente le proprie medie.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per otto e dieci volte, gennaio per 18 e cinque volte, febbraio per sette e 17 volte.
    Le giornate con medie negative sono rimaste stabili (sei, sette e cinque), sono invece aumentate quelle con media giornaliera oltre i cinque gradi (35, 37 ed ora sono 45).
    Quasi tutti gli inverni hanno avuto almeno una giornata con media negativa, a parte il 2006/07, il 2013/14, il 2018/19, 2019/20, 2021/22 e 2022/23 (notiamo che quattro su sei si sono verificati nell’ultimo quinquennio); in alcuni casi abbiamo avuto giornate con media sotto i -5°C come nel 1996/97, 2009/10 e 2016/17 (come pure nella prima decade del febbraio 1991).
    Le giornate con media superiore a dieci gradi sono state due-tre a stagione; non ce ne sono state nel 1991/92, 1994/95, 1998/99, 1999/00, 2001/02, 2005/06, 2011/12, 2012/13, 2016/17 e 2021/22.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di giornate con media inferiore a cinque gradi sono stati il 1998/99 (72, di cui otto con media negativa), 1991/92 (70, nove), 1995/96 (66, otto), 1999/00, 2004/05 e 2011/12 (65; dieci, quattro e ben sedici), 2005/06 (63, dodici), e 2012/13 (62, cinque).
    Le stagioni che ne hanno avute in numero minore sono il 2006/07 (21, di cui nessuna con media sottozero), 2013/14 (24, nessuna), 2022/23 (29, nessuna), 2019/20 (31, nessuna), 2000/01 (33, tre), 2014/15 (35, due), 2015/16 (40, quattro), 2020/21 (42, sette) e 1996/97 (43, cinque e di cui tre sotto i -5°C).

    Adesso le temperature massime:

    Max_Inverno.jpg

    In questo caso le medie decennali sono di 8.7°C, 8.8°C e 9.7°C con una differenza complessiva di un grado.
    I valori sotto i cinque gradi sono passati dagli undici dei primi due decenni ai sei attuali; quelli in doppia cifra sono passati da 28 a 32 ed ora sono ben 42.
    Dicembre si è scaldato molto passando da 8.2°C a 10°C, gennaio è salito da 8°C a 8.7°C e febbraio da 9.8°C a 10.3°C; in questo caso febbraio ha aumentato le proprie medie in maniera minore rispetto agli altri due mesi, dicembre ora ha quasi la stessa media decennale di febbraio nonostante le giornate ben più corte ed il sole ben più basso sull’orizzonte.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per nove e sei volte, gennaio per ventuno e tre volte, febbraio per quattro e ventitré volte.
    Le giornate con massime sotto i cinque gradi sono passate da undici dei primi due decenni alle sei attuali; quasi tutte le stagioni ne ha avuta almeno una, tranne il 2019/20.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di giornate con massime inferiori ai cinque gradi sono il 1995/96 (21), il 2005/06 (venti), il 2009/10 (18), il 1991/92 (sedici) e la coppia 2001/02 e 2002/03 (quindici).
    Quelli che ne hanno avute in misura minore sono il 2019/20 (nessuna), il 2006/07 (una), il 2013/14, 2021/22 e 2022/23 (due), il 2007/08 (tre), il 2018/19 (quattro) e la coppia 2014/15 e 2015/16 (cinque), notiamo che sono quasi tutti inverni recenti.
    Le massime sottozero sono piuttosto rare, ne abbiamo avute nel 1991/92, 1996/97, 2009/10 e 2011/12 (e durante la prima decade di febbraio 1991).
    Gran parte dei mesi ha avuto almeno una massima inferiore a cinque gradi; questo fatto non si è verificato nei dicembri 1994, 2003, 2004, 2006, 2011, 2016 e 2019, nei gennai 1994, 2018, 2020 e 2023, nei febbrai 1995, 2007, 2011, 2014, 2015, 2016, 2017, 2019, 2020 e 2022.
    Le giornate con valori massimi sopra i dieci gradi sono passate da 28 a 32 e poi a ben 42.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di massime superiori ai dieci gradi sono il 2019/20 (ben 64), il 2013/14 (62), il 2006/07 (58), il 2014/15 (52), il 2021/22 e 2022/23 (50), il 2015/16 (47) e la coppia 2000/01 e 2007/2008 (41).
    Le stagioni che ne hanno avute in numero minore sono il 1995/96 (venti), la coppia 1991/92 e 1994/95 (22), il 2010/11 (23), la coppia 2005/06 e 2009/10 (24) ed il 1999/00 (25).
    Nessun mese ha avuto tutte le massime sotto i dieci gradi; durante quasi tutti gli inverni sono stati superati almeno una volta i quindici gradi (tranne che nel 1994/95, 1995/96, 1998/99, 2008/09, 2009/10, 2012/13, 2014/15 e 2017/18), in tre casi (1997/98, 2018/19 e 2020/21) sono stati superati perfino i venti gradi (in febbraio).
    Vediamo quindi che gennaio è il mese che è cambiato di meno nel complesso, febbraio è quello che ha aumentato maggiormente le minime e dicembre le massime.

    Adesso i valori ad 850 hPa:

    T850_Inverno.jpg

    In questo caso la serie parte dagli anni ’80 ed abbiamo una curiosa alternanza fra i decenni, i peggiori sono gli anni ’90 e questo; le medie sono -0.5°C, -0.1°C, -0.8°C e +0.2°C (+0.7°C complessivi).
    I tre mesi hanno le seguenti medie decennali: 0.8°C, 0.1°C -0.3°C e 1.6°C per dicembre, -0.7°C, 0°C, -1°C e -0.5°C per gennaio, -1.7°C, -0.8°C, -1.3°C e -0.5°C per febbraio.
    Vediamo quindi che i tre mesi hanno seguito percorsi differenti: dicembre era migliorato durante i primi trent’anni, poi è fortemente peggiorato durante lo scorso decennio (in particolare dal 2013 in poi) scaldandosi di due gradi.
    Gennaio ha alternato decenni positivi ad altri meno, durante gli anni ’90 era stato raggiunto da dicembre; non si intravede una tendenza di fondo per questo mese, che nel complesso è rimasto quasi invariato rispetto agli anni ’80 (ed è l’unico del trimestre invernale).
    Anche le medie decennali di febbraio denotano un andamento oscillante, ma in questo caso si nota una tendenza al rialzo; febbraio è il mese che si è scaldato maggiormente dagli anni ’80, all’epoca era nettamente il più rigido del trimestre mentre ora è stato raggiunto da gennaio.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per dieci e ventitré volte, gennaio per dodici volte in entrambi i casi, febbraio per venti ed otto volte.
    I giorni invernali con temperature negative sono passati da 50 a 45, poi 51 ed ora sono 44; i giorni con valori sotto i -5°C sono passati da 13 a dieci, poi sono stati sedici ed ora sono nove.
    Gli inverni che hanno avuto il maggior numero di giorni con temperatura negativa sono il 2005/06 (66.5), il 2012/13 (64), il 1983/84 (61), il 2009/10 (60.5), il 2002/03 (59), il 1985/86 (58), la coppia 1990/91 e 2004/05 (57.5) ed il 1995/96 (57); quelli con il numero minore sono il 2006/07 (22.5), il 1988/89 (25.5), 2019/20 (27.5), il 2013/14 (28), il 1997/98 (trenta) il 2015/16 (30.5) ed il 1992/93 (33).
    Le stagioni con pochissime giornate sotto i -5°C sono il 2013/14 e 2019/20 (un valore!), 1987/88 (una), 1988/89 e 2006/07 (1.5), 1989/90 (due), 2021/22 (tre), 2014/15 (quattro), 2015/16 (cinque) e 1997/98 (5.5).
    Nessun mese è riuscito ad avere tutti i valori negativi; quelli che hanno avuto il numero maggiore di giornate con temperatura sottozero sono il gennaio 2004 (28.5), il gennaio 2010 (27.5), il febbraio 2005 (27), il febbraio 1983 (26.5), il febbraio 2003 ed il gennaio 1985 (26), il febbraio 1983 e 2018 (25.5), il febbraio 1984 e 2013 (25), il dicembre 2001, il gennaio 1987, 2017 e 2019 (24.5) ed il dicembre 1990 (24).

    Ora metto lo ZT:

    ZT_Inverno.jpg

    Anche in questo caso c’è l’alternanza fra i decenni: le loro medie sono 1523, 1611, 1434 e 1665 metri (+142 complessivi).
    I tre mesi hanno queste medie decennali: dicembre 1733, 1649, 1527 e 1911 metri, gennaio 1534, 1657, 1394 e 1551 metri, febbraio 1277, 1489, 1357 e 1514 metri.
    Il percorso seguito dai tre mesi durante i decenni è analogo a quello delle temperature: dicembre migliora durante i primi trent’anni e poi peggiora fortemente, gennaio rimane stabile mentre febbraio aumenta le sue medie portandosi su quelle di gennaio (sul quale aveva un consistente vantaggio durante gli anni ’80).
    Dicembre ha avuto la media più bassa e la più alta del trimestre per dieci e venti volte, gennaio per tredici e 14 volte, febbraio per 19 ed otto volte.
    I giorni stagionali con ZT inferiore a 1500 metri sono 47, 43, 50 e 41; quelli con valori inferiori a mille metri sono 27, 22, 30 e venti.
    Gli inverni che hanno avuto il maggior numero di giornate con ZT inferiore a 1500 metri sono il 2005/06 (63), il 2009/10 (62), il 2012/13 e 1984/85 (60.5), il 1985/86 (58), il 1995/96 (56.5), il 2002/03 (56) ed il 1990/91 (55.5); quelli con il numero minore sono il 2006/07 (17.5), 2019/20 (20.5), 1988/89 (24.5), 1989/90 (27.5), 1992/93 (28), 2013/14 (29), 2015/16 (29.5) 1996/97 (trenta) ed il 1997/98 (31).

    Adesso la pioggia:

    Piog_Inverno.jpg

    Le medie decennali sono di 216.8, 322.8 e 339.2 mm, esse sono aumentate in particolare passando dagli anni Novanta ai Duemila, l’incremento complessivo è di 122.4 mm (56.5%); i giorni piovosi sono 18, 21 e sempre ventuno.
    Si nota un certo aumento della piovosità stagionale; i mm per giorno piovoso sono passati da dodici a 15.4 e poi a 16.2.
    Riguardo le nevicate, il periodo migliore va dalla fine degli anni Novanta (circa) alla stagione 2012/13; in seguito le nevicate abbondanti (10-20 cm diffusi) sono quasi sparite e sono rimaste quasi solo quelle deboli.
    Le medie decennali di dicembre sono 100.6, 155.7 e 108.7 mm (+8.1%); quelle di gennaio (manca il 1991) sono 69.7, 89.9 e 96 mm (+37.7%)
    Le medie di febbraio (anche in questo caso manca il 1991) sono 32.1, 87.6 e 124.5 mm (+287.9%); tutti e tre i mesi hanno aumentato le proprie medie, ma dicembre in maniera modesta (ed ha fatto marcia indietro durante gli anni Dieci) mentre gli altri due mesi sono diventati più piovosi lungo tutti i decenni (febbraio in maniera abnorme).
    Tra i vari mesi, segnaliamo il bimestre gennaio/febbraio 2014 che ha accumulato 864.5 mm (462.6 + 401.9) risultando al secondo e sesto posto assoluto tra i mesi più piovosi (sono quantitativi folli anche per una regione piovosa come il FVG, in montagna ci furono nevicate record a quote medio alte).
    Dall’altro lato abbiamo il bimestre dicembre 2015 e 2016 durante il quale non si sono verificate precipitazioni; molto probabilmente sono gli unici due mesi ad essere stati completamente secchi per questa stazione (dicembre 2016 è a zero mm spaccati).
    Dicembre è stato diciotto volte il mese più piovoso e dieci volte il più secco; gennaio sette volte il più piovoso ed il più secco, febbraio tredici e nove volte.

    Infine riporto due grafici mostrati dall'Arpa Osmer FVG durante il TGR delle 14 di oggi e riferiti a tutta la regione:

    Bilancio_Osmer Temperatura.png

    Bilancio_Osmer Pioggia.png

    La fonte è questa: Edizione del 10/03/2023 - 14:00 - TGR Friuli Venezia Giulia
    Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
    http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota

  2. #2
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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Inverno assolutamente insufficiente, se non sbaglio chiude al terzo posto tra i più caldi, ed al secondo vado a memoria c'è il 2014, un inverno sicuramente caldo ma con una piovosità eccezionale, a questo punto datemi un inverno ricco di precipitazioni, piuttosto di un inverno dominato per 2/3 da alta pressione

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  3. #3
    Natale2000
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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    C'è una sorta di "terrore" 2000-01, vedo.
    Ripeto... a ovest di Vicenza o giù di lì si vendono le chiappe per il 2000-01, altrochè, a partire dalle mie.
    Senza contare che la situazione di contorno (globale ed europea) era enormemente meno preoccupante. Chissà perchè ma io temo il 2022, non il 2001

    Tornasse domani mattina il 2000-01, credo che andrei a piedi nudo fino a Oropa.

  4. #4
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Citazione Originariamente Scritto da Natale2000 Visualizza Messaggio
    C'è una sorta di "terrore" 2000-01, vedo.
    Ripeto... a ovest di Vicenza o giù di lì si vendono le chiappe per il 2000-01, altrochè, a partire dalle mie.
    Senza contare che la situazione di contorno (globale ed europea) era enormemente meno preoccupante. Chissà perchè ma io temo il 2022, non il 2001

    Tornasse domani mattina il 2000-01, credo che andrei a piedi nudo fino a Oropa.
    Anche qui nel bresciano fu un buon inverno il 2000/01: due nevicate con accumulo, a Natale e a metà Gennaio, per un totale di 29 cm, quindi comunque sopra la media nivometrica annua (che a Ghedi è attorno ai 22 cm).
    Anche a Ferrara, per quanto mite, il 2000/01 si fa comunque nettamente preferire a gran parte degli ultimi 10 inverni,(escluso il 2017/18 e 2018/19 ecco) poco ma sicuro.

    Tuttavia, è parecchio evidente come per molte zone del centro/Sud , specie lato Adriatico, il 2000/01 sia stato un autentico incubo: pensa che al Sud nel suo complesso credo sia tuttora l'inverno più caldo di sempre. Quindi insomma: direi che ne hanno ben donde di avere in odio un inverno del genere. Non esiste solo la nostra parte d'Italia ecco.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #5
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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Anche qui nel bresciano fu un buon inverno il 2000/01: due nevicate con accumulo, a Natale e a metà Gennaio, per un totale di 29 cm, quindi comunque sopra la media nivometrica annua (che a Ghedi è attorno ai 22 cm).
    Anche a Ferrara, per quanto mite, il 2000/01 si fa comunque nettamente preferire a gran parte degli ultimi 10 inverni,(escluso il 2017/18 e 2018/19 ecco) poco ma sicuro.

    Tuttavia, è parecchio evidente come per molte zone del centro/Sud , specie lato Adriatico, il 2000/01 sia stato un autentico incubo: pensa che al Sud nel suo complesso credo sia tuttora l'inverno più caldo di sempre. Quindi insomma: direi che ne hanno ben donde di avere in odio un inverno del genere. Non esiste solo la nostra parte d'Italia ecco.
    Inverno di gran lunga più caldo, qui Dicembre 2000 da record (battuto quest'anno di +0,1°); Gennaio da record; Febbraio non da record ma comunque caldo; Marzo 2001 che è solo il mese con la più forte anomalia positiva di sempre a Brindisi (parliamo di +4,1° dalla 81/10 e +4,4° dalla 71/00 signori miei, a Brindisi che è sul mare!).
    Il 2001, nonostante Dicembre, è l'anno più caldo di sempre in molte zone della Puglia ancora oggi.

  6. #6
    Natale2000
    Ospite

    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Anche qui nel bresciano fu un buon inverno il 2000/01: due nevicate con accumulo, a Natale e a metà Gennaio, per un totale di 29 cm, quindi comunque sopra la media nivometrica annua (che a Ghedi è attorno ai 22 cm).
    Anche a Ferrara, per quanto mite, il 2000/01 si fa comunque nettamente preferire a gran parte degli ultimi 10 inverni,(escluso il 2017/18 e 2018/19 ecco) poco ma sicuro.

    Tuttavia, è parecchio evidente come per molte zone del centro/Sud , specie lato Adriatico, il 2000/01 sia stato un autentico incubo: pensa che al Sud nel suo complesso credo sia tuttora l'inverno più caldo di sempre. Quindi insomma: direi che ne hanno ben donde di avere in odio un inverno del genere. Non esiste solo la nostra parte d'Italia ecco.
    Certo, avere l'inverno più mite di sempre che risale ormai a 23 anni fa, se non è una pacchia poco ci manca. Vorrei averlo io un record così "vecchio"

  7. #7
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Citazione Originariamente Scritto da Natale2000 Visualizza Messaggio
    Certo, avere l'inverno più mite di sempre che risale ormai a 23 anni fa, se non è una pacchia poco ci manca. Vorrei averlo io un record così "vecchio"
    Ma guarda... almeno a Ferrara 3 stagioni su 4 hanno il record di caldo dal dopoguerra ancora risalente agli anni '00:

    -Estate: è ancora la 2003 la più calda, di 0,8° circa sulla 2022
    - Primavera: 2007 ancora salda al primo posto
    - Inverno: nonostante i diversi tentativi di sorpasso il 2006/07 rimane primo da me, il 2022/23 è dietro di 0,1°.

    Il problema è che dietro a queste stagioni i "posti Champions" sono tutti riservati agli ultimissimi anni.

    Anni che appunto hanno avuto poca varianza, m
    eno di quella avuta negli anni '00 (infatti in mezzo tra 2003 e 2007 abbiamo avuto anche un annata come il 2005 che avrebbe degnamente figurato pure negli anni '70).

    Figurati quindi quando capiterà nuovamente un periodo con più varianza: i primi posti attuali sono pronti a saltare come birilli.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  8. #8
    Natale2000
    Ospite

    Predefinito Re: Inverno 2022-23: anomalie termiche e pluviometriche

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Ma guarda... almeno a Ferrara 3 stagioni su 4 hanno il record di caldo dal dopoguerra ancora risalente agli anni '00:

    -Estate: è ancora la 2003 la più calda, di 0,8° circa sulla 2022
    - Primavera: 2007 ancora salda al primo posto
    - Inverno: nonostante i diversi tentativi di sorpasso il 2006/07 rimane primo da me, il 2022/23 è dietro di 0,1°.

    Il problema è che dietro a queste stagioni i "posti Champions" sono tutti riservati agli ultimissimi anni.

    Anni che appunto hanno avuto poca varianza, m
    eno di quella avuta negli anni '00 (infatti in mezzo tra 2003 e 2007 abbiamo avuto anche un annata come il 2005 che avrebbe degnamente figurato pure negli anni '70).

    Figurati quindi quando capiterà nuovamente un periodo con più varianza: i primi posti attuali sono pronti a saltare come birilli.
    Dunque...
    A Novara i primi posti sono
    Inverno 2020
    Primavera 2007
    Estate 2003
    Autunno 2018

    A Momo la situazione è più simile alla tua
    Inverno 2007
    Primavera 2007
    Estate 2003
    Autunno 2006

    Il fatto è che - ora non li ho contati - tra il 2007/2020 e il 2001 in classifica si sono messi in mezzo traquillamente altri 7-8 inverni, come niente, a partire da quest'ultimo. Il 2001 credo sia fuori perfino da quello che fu l'Intertoto Uefa, per fare un paragone calcistico

    Sai che una maggiore varianza a me non dispiacerebbe. Perchè vorrebbe dire sì fare anomalie inenarrabili (che potrebbero essere un'estate 2003 + 0,3 decimi) o un'inverno 2007 (+ 1 grado) ma vorrebbe anche dire fare puntate verso il basso, a "ritrovare" situazioni stagionali accettabili, quali un inverno 2017-18, una primavera 2019 o anche singoli mesi tipo gennaio 2017... o magari "oserebbe" perfino un febbraio 2004 nell'anno fortunato.

    Vero che sarebbe tutto follemente sbilanciato verso il caldo, ma almeno torneremmo a vedere qualche puntata normale. Invece la varianza appiattita verso il caldo è la morte di tutto: eviti il record assoluto di caldo ma ti piazzi a -0,5 dall'estate 2003; poi arriva l'autunno e fai +2 dalla media; poi arriva l'inverno e fai +2,5.
    Preferisco un po' più di montagne russe, almeno per tornare a commentare "qualcosa" che non sia questi cimitero senza fine

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