Negli ultimi anni uno dei cambiamenti più radicali sullo scenario meteorologico europeo è senza dubbio l'aumento in frequenza di invadenti anticicloni che si spandono sull'Europa e sul Mediterraneo, permanendo peraltro per lunghi periodi di tempo, anche settimane.
Tali anticicloni, lungi dall'essere semplicemente gonfi di alti gpt, stanno anche divenendo sempre più caldi al loro interno, pompati e animati da un cuore di aria molto calda in atmosfera che, ormai in tutte le stagioni senza concedere eccezioni (esplicativi in proposito gli episodi degli ultimi due anni - tra l'altro quelli con la maggiore frequenza del pattern EUH dal 1800 secondo le reanalisi - tra Ottobre 2022, Dicembre 2022, Gennaio 2023 o ancora Settembre e Ottobre 2023!), determinano folli anomalie sull'intero Continente, dal livello del mare alle alte quote di montagna, causando un totale sfasamento del normale ritmo climatologico tale per cui in pieno autunno è ancora possibile rilevare temperature non solo estive ma canicolari (Settembre e Ottobre 2023 sono stati mostruosi in tale senso) mentre in pieno inverno valori che sarebbero tardivi persino per la primavera.
L'aumento nella frequenza e durata di queste configurazioni sinottiche ha avuto l'effetto collaterale di approfondire e "familiarizzare", volenti o nolenti, con l'impatto che esse hanno sulle temperature e sul clima, al suolo quanto in quota, a livello continentale quanto a livello locale.
Con il passare degli anni e degli anticicloni, ho così appreso che le fasi di alta pressione di stanza sull'Europa centro-occidentale sono in Puglia ma soprattutto in Salento tra le configurazioni a minore impatto sulle anomalie tra tutte quelle esistenti.
Per un mix di fattori che nel tempo ho individuato risiedere fondamentalmente nella particolare posizione geografica sullo scacchiere euro-mediterraneo, ai margini delle grandi manovre sinottiche e delle anomalie termiche in atto su macroscala, ieri come oggi, ma non esauribile solo a questo tratto distintivo, durante periodi di stasi anticiclonica si viene a stabilire un formidabile disaccoppiamento tra suolo e atmosfera tale che sarebbe pressochè impossibile, se si volesse ricostruire la colonna d'aria tenendo conto esclusivamente dei dati termici rilevati dalle stazioni meteorologiche salentine, immaginare che in quota siano presenti le anomalie che effettivamente si registrano!
Ovviamente questa mia affermazione (impossibilità di ricostruire lo stato della colonna d'aria a partire dai dati al suolo) è da cogliere come una provocazione, in quanto permane sempre un collegamento tra suolo e vari strati della colonna: studiando come esse si relazionino si scopre ad esempio come sia possibile in realtà stimare grossolaneamente le temperature e le anomalie in troposfera semplicemente considerando le massime registrate al suolo e, molto secondariamente, le SST dei mari circostanti.
E' pur vero, d'altro canto, che i risultati che si ottengono sono per niente intuitivi, perchè a fronte di determinate anomalie nelle massime al suolo (+3/+4°) ne corrispondono di ben più esorbitanti in troposfera (anche oltre i +6/+7/+8°!).
Notare come nel mio discorso non abbia citato mai le temperature minime, e a buona ragione: queste ultime, infatti, tendono sempre per le forti inversioni notturne a scendere persino sotto la media del periodo, e questo indipendentemente dai valori in quota. E' possibile dunque che di notte si riescano a rilevare nei primissimi metri da terra temperature che si ritrovano soltanto 2000-3000 m al di sopra, laddove invece è tutt'altra stagione!
Ebbene, la terza decade di Dicembre 2023 offre una delle più eclatanti dimostrazioni degli ultimi anni su quanto, in periodi di stabilità anticiclonica totale (tale per cui prevalgano regimi di brezza, non tese correnti settentrionali che sono invece indice di anticicloni ancora immaturi e troppo occidentali con il loro fulcro), si verifichi un incredibile disallineamento tra suolo e atmosfera in Salento, ulteriormente esaltato a Brindisi dalla presenza delle brezze di mare che in tutti i mesi, pure in quelli a bassa insolazione, aiutano (in misura variabile a seconda del periodo dell'anno) a frenare le temperature massime.
E' stata una terza decade di Dicembre dominata da un anticiclone a cuore caldo in atmosfera, estremo per isoterme ma stavolta non per gpt, come invece accadde esattamente un anno fa: la terza decade di Dicembre 2022, infatti, aveva visto le stesse identiche condizioni prendere possesso del Mediterraneo e dell'Europa proprio con lo stesso tempismo, a partire dalla metà di Dicembre, finendo per infestare l'intero periodo delle feste con apice tra Natale e Capodanno.
Che perfettamente un anno dopo potesse ripetersi il medesimo copione fatto di tempo stabile e hp era già, francamente, impensabile: è vero che l'ultima decade di Dicembre non è affatto nuova, negli ultimi anni, a vedere affermarsi delle fasi anticicloniche, ma che questa potesse essere totalizzante quanto lo fu appena l'anno prima supera qualsiasi azzardo previsionale.
Tuttavia l'anticiclone di Natale 2023 non è stato solo della stessa durata del predecessore del Natale 2022: è stato infatti animato da isoterme simili e persino superiori (!!), così alte che i record e i podi che il 2022 aveva da poco conquistato gli sono stati strappati, in taluni casi in maniera imbarazzante, dal 2023!!
E' un copione, questo, che in realtà non rappresenta di per sè una novità negli ultimi tempi: era già successo, per esempio, alla terza decade di Ottobre 2023, così come in generale al mese intero di Ottobre 2023, che ha visto pesantemente rinnovare record e podi fatti appena un anno prima.
Senza andare troppo indietro nel tempo, già la seconda decade di Dicembre (che avevo definito aver anticipato la terza di Dicembre non a caso) aveva ritoccato varie classifiche da top 5 su cui aveva messo mano già il 2022 (e pure il 2019 appena qualche anno prima).
Rispetto alla fase anticiclonica dello scorso anno, tuttavia, questa è stata caratterizzata da pressioni e altezze gpt ben più contenuti, nonchè da condizioni di umidità relativa meno nette per quanto sempre estreme (l'ur media è stata infatti pur sempre superiore all'80%, pari all'84%, ma nulla a che vedere con il quasi 90% dell'ultima decade di Dicembre 2022!). E' probabile che le due cose siano legate, ovvero che una minore pressione abbia consentito condizioni di ur meno accentuate.
Non si sono avute nebbie, salvo un paio, diversamente dallo scorso anno in cui fu da segnalare una costanza record con ben 6 giorni in cui fu segnalata; è stato molto umido nelle notti dopo Natale (7 notti in totale con ur media sopra il 95%), tanto che le superfici erano bagnate già poco dopo il tramonto e faticavano ad asciugare fino al tardo mattino.
Il vento è stato molto scarso, proprio come un anno fa, con medie paragonabili: la velocità media è stata infatti 9 km/h, nel 2022 fu 8.7 km/h; in ambo i casi si tratta di medie ben sotto quella di riferimento, che per il periodo dovrebbe aggirarsi attorno ai 21 km/h.
L'ultima decade di Dicembre 2023 batte quella del 2022 per il numero di giornate con velocità media del vento sotto 7 e sotto 6 km/h, in quest'ultimo caso: 1 sola nel 2022 (il giorno della vigilia di Natale, con 5.9 km/h), 2 nel 2023 (il 26 e il 30, con 5.7 e 5.8 km/h rispettivamente).
Benchè, dunque, l'ultima decade di Dicembre 2022 abbia avuto una media leggermente inferiore, in realtà è stata l'ultima di Dicembre 2023 a sperimentare il maggior numero di giornate con vento debole, compensate però da 4 giornate con vento medio oltre i 12 km/h, mentre nel 2022 non se ne ebbe nessuna con appena 2 su 11 sopra i 10 km/h.
In particolare, secondo i dati WeatherSpark che forniscono delle medie e delle deviazioni standard per il periodo 1980-2016, solo il 10% delle giornate dell'ultima decade di Dicembre hanno visto medie inferiori a 8/8,5 km/h:
Screenshot 2023-01-01 at 16-22-08 Condizioni meteo temperatura media Brindisi dicembre (Italia) .png
Già l'anno scorso ne ebbe 3-5, quest'anno se ne aggiungono altre 6. In due anni, dunque, si è stabilito quasi 1/4 del totale di giornate con media del vento sotto gli 8,5 km/h che si ebbero nei 37 anni tra 1980 e 2016 in ultima decade di Dicembre: un'ulteriore riprova dell'anomalia statistica delle due terze decadi di Dicembre degli ultimi due anni, e di quanto fosse improbabile che si ripetesse la stessa anomalia dello scorso anno ad appena 365 giorni di distanza.
Come scrissi l'anno scorso, è probabile che si sia trattato di:
- uno dei più lunghi periodi con poco vento a Brindisi nel mese di Dicembre dal 1951
- uno dei più lunghi periodi con poco vento a Brindisi in inverno dal 1951
- uno dei più lunghi e continuativi periodi con poco vento a Brindisi IN ASSOLUTO dal 1951
L'ampia introduzione è servita per fornire i criteri di massima per giudicare la decade appena trascorsa, prima di addentrarsi nell'analisi tecnica.
Di seguito, pertanto, le medie termiche della terza decade di Dicembre 2023 a Brindisi Casale:
media min: 6,4° (-0,9° dalla decadale 71/00)
media max: 16° (+2,4° dalla decadale 71/00)
media tot: 11,2° (+0,7° dalla decadale 71/00)
L'anomalia calcolata rispetto alla 71/00 è identica per tutte le altre medie più recenti, ad evidenziare come la terza decade di Dicembre sia tra le ultime sopravvissute al trend di warming dominante. Anche nelle ultime annate, post 2019, è tra quelle che meglio resiste pur iniziando ad avvertirsi un aumento delle medie.
Chiude quasi mezzo grado più fredda della terza decade di Dicembre 2022, un fatto davvero interessante perchè in quota l'ultima decade di Dicembre 2023 è stata decisamente più calda. Appare dunque paradossale star a commentare una decade che pur avendo avuto in atmosfera anomalie ancor più pronunciate di quelle già estreme di un anno fa al suolo invece è risultata essere incredibilmente più fresca!
Un'analisi delle medie massime e minime fornisce la risposta:
- la media max è stata sostanzialmente identica (16° nel 2023 VS 16,1° nel 2022)
- la media minime, invece, è stata sensibilmente più bassa (6,4° nel 2023 VS 7,1° nel 2022)
La media max, in particolare, è stata estremamente alta, tanto da rappresentare la quarta più alta media max della terza decade di Dicembre dal 1951, dietro al 2022 appunto, al 1995 (16,8°) e al 2009 (16,6°).
Come scrissi già l'anno scorso, "nel 1995 e nel 2009 però la media massime molto alta fu frutto di correnti prevalenti di libeccio ad opera di un flusso atlantico basso in transito sul limite del Mediterraneo settentrionale, quest'anno invece sono massime puro frutto di un anticiclone stabile, il che rende queste massime ulteriormente più anomale rispetto a quanto già lo siano."
E' una differenza critica, in quanto in passato le uniche medie max sopra i 16° in terza decade erano state rilevate in presenza delle configurazioni sinottiche più sfavorevoli! Aver ripetuto dunque la stessa impresa senza precedenti ad un solo anno di distanza è ulteriore ragione di straordinarietà.
E' interessante studiare le cause che hanno portato ad una media max così elevata, praticamente identica a quella del 2022, e viceversa una media minime così bassa, il tutto in presenza di masse d'aria in atmosfera ben più calde come detto.
Nel 2022 evidenziai fin dal principio come la causa primigenia di una media max superiore ai 16° fosse stata l'incredibile persistenza di venti da SW durante la maggior parte delle giornate, e la scarsità di giornate invece con brezza di mare, un mare su valori record per il periodo; spiegai invece le minime semplicemente facendo riferimento alle inversioni esasperate che sono un tratto caratteristico delle fasi di completo dominio anticiclonico:
Nel 2023 non c'è stata la stessa frequenza di giornate con venti da SW (soltanto i tre giorni attorno a Natale, 23, 24 e 25, hanno infatti visto venti favonici, più secchi, dal terzo quadrante, per quanto venti da sud ci siano stati anche il 30 e il 31 ma umidi e in presenza di copertura nuvolosa), quindi diviene lecito domandarsi come si possa spiegare una media massime praticamente identica. Anche le SST adriatiche erano più basse, sebbene di appena 1° e sempre su valori da record storico pre-2022, e questo ulteriormente avrebbe dovuto scoraggiare un tale risultato.
In realtà, se si va a ordinare le massime, si scopre come sia vero che il numero di massime oltre i 16,5° sia stato ben superiore nel 2022 rispetto al 2023 (6 contro 3), ma nel 2023 ben due massime delle 3 son state addirittura superiori ai 19° (il 23 e il 24) mentre nel 2022 nessuna max decadale superò i 17,3°.
Quelle due sole massime del 2023, pertanto, vanno ampiamente a compensare le restanti max più basse della decade, aumentando la media max decadale, che escluse esse sarebbe stata pari a 15.3°, di +0.7°! Per porre un confronto equo col 2022, se si rimuovessero le due max più alte dell'ultima decade di Dicembre dello scorso anno la media max sarebbe pari a 15.9°, ovvero +0,6° dal 2023.
E' dunque evidente, da questa rapida analisi, come le due sole max oltre i 19° dell'antivigilia e della vigilia di Natale 2023 abbiano avvicinato notevolmente una media max che altrimenti sarebbe stata oltre mezzo grado inferiore al 2022 anzichè di appena un decimo.
E' altresì da sottolineare un altro aspetto fondamentale: anche se l'anticiclone ha esaltato il disaccoppiamento tra suolo e quota, questi permane per un minimo grado nel caso delle massime (come ho avuto modo di descrivere), per cui nonostante la presenza di un mare leggermente più fresco dello scorso anno la presenza in quota di una massa d'aria più calda ha avuto un suo effetto, alzando di alcuni decimi le massime, le quali pur con SST più basse di 1° non sono mai riuscite a scendere sotto i 14,4°. Tale massima, paradossalmente, è stata persino più alta di un decimo della più bassa massima dell'ultima decade del 2022 (!), cui strappa pertanto il record assoluto per la più alta max più bassa in terza decade di Dicembre dal 1951.
C'è da restare attoniti in proposito, perchè mai prima del 2022 una terza decade di Dicembre aveva avuto tutte le massime sopra i 14°, ed improvvisamente due annate consecutive riescono in questa impresa!
Data l'equivalenza tra 2022 e 2023 per la media max, la totalità della differenza nelle medie grezze è stata determinata dalla più bassa media minime, risultata 1° inferiore (!!!) alla media termica a 850 hPa, 1500 m più in alto! E' stato proprio per merito delle minime se la terza decade di Dicembre 2023, diversamente da quella del 2022, non ha mai stabilito nè dati significativi per la minima più bassa la più alta (l'anno scorso la min più fredda fu 5.8°, mentre quest'anno è stata 4.7° con ben 5 minime su 11 sotto i 5,8°) nè per la media grezza più bassa la più alta (l'anno scorso nessuna giornata ebbe una media grezza sotto i 10°, mentre quest'anno 2 giornate son riuscite, per qualche decimo, ad avere una media grezza inferiore ai 10°).
Premesso, nuovamente, che in condizioni di stasi anticiclonica vera si instaura un regime di brezza che favorisce le inversioni notturne, quest'anno esse sono state ancor più esaltate dal fatto che negli ultimi giorni della seconda decade si fosse verificato un modesto rientro freddo che probabilmente ha sedimentato nei bassi strati aria fredda che, rimasta "incastrata" in loco dall'immobilità delle correnti durante la fase anticiclonica, ha consentito di sfruttarne il potenziale per l'intera durata della decade garantendo minime più basse dello scorso anno, quando invece a precedere l'anticiclone non si ebbe nessun episodio freddo ma anzi una fase mite.
L'estrema costanza nel rilevare minime basse è stata così martellante da conquistare quello che è il dato più contraddittorio da quando conduco le mie analisi, il parossismo dei paradossi: nella terza decade più calda da inizio rilevazioni (1953) in quota, trova la nascita un dato di freddo poichè viene stabilito il quarto posto per la più bassa minima più elevata in terza decade di Dicembre dal 1951!
Tutte le minime della terza decade sono state, infatti, inferiori agli 8.4° che ho stimato il 22/12 (e che potrebbero essere stati in realtà leggermente meno!), e soltanto 3 volte in passato (nel 1986, nel 1991 e nel 2014) era accaduto. Le date che ho citato sono incredibilmente significative, perchè l'ultima decade di Dicembre 1986 è tuttora la più fredda della storia di Dicembre, Dicembre 1991 è stato il mese più freddo di Dicembre dal 1951, infine la terza decade di Dicembre 2014 vide un acuirsi del freddo sfociato infine nella celebre ondata di fine anno: tre annate storiche per gli episodi in essa contenuti o per la fama della mensilità, tutte comunque caratterizzate da masse d'aria gelida o moderatamente fredda, inclusa la terza decade di Dicembre 1966 con la quale il 2023 potrebbe aver pareggiato (la terza del 1966 vide come minima decadale più alta appunto 8.4°). Nulla di più meteorologicamente lontano da quest'anno, nel quale non soltanto si è avuta la minima traccia di freddo ma nemmeno di temperature vagamente nella media, con il perserverare in atmosfera di masse d'aria tipiche di Aprile e a tratti addirittura di Maggio!
Atmosfera- Come già l'anno scorso, è stato in libera atmosfera che la terza decade di Dicembre si è trasfigurata, divenendo a tutti gli effetti una decade tardo aprilina sotto tutti gli aspetti.
Superando le già straordinarie prestazioni del 2022, inevitabile è stata la valanga di record e podi.
Le medie sono state le seguenti (anomalie rispetto alla mensile):
- 850 hPa: 7,5° (+5,2° dalla 81/10)
- 700 hPa: -0,5° (+5,2° dalla 81/10)
- 500 hPa: -17,3° (+5° dalla 81/10)
- ZT: 3032 m (+1032 m dalla 81/10)
Si è trattato lungo l'intera colonna della più calda terza decade di Dicembre dal 1974, con il solo caso della media termica a 700 hPa in cui si riscontra l'esistenza di un precedente, la terza decade di Dicembre 2015, che chiuse comunque con una media identica e non superiore.
Eccezionale è stato il rendimento della decade anche rispetto al mese: a tutte le quote è stata infatti la seconda più calda decade di Dicembre dal 1974, dovendo accodarsi soltanto alla prima decade di Dicembre 1985 per quanto riguarda la medio-alta troposfera (700 hPa, 500 hPa, ZT) e alla prima decade di Dicembre 2004 per la bassa troposfera (850 hPa).
Devo dunque correggere quanto scrivevo lo scorso anno, in cui parlavo persino di record assoluto non avendo riconosciuto quei precedenti dall'esame degli archivi.
Avendo sistemato parzialmente i dati dei radiosondaggi dal 1953, completamente a 850 hPa, ho dato allargato l'orizzonte temporale anche ai 20 anni tra 1953 e 1974.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che la terza decade di Dicembre 2023, per quanto estrema, potrebbe NON essere stata la più calda da inizio rilevazioni: la terza decade di Dicembre 1963 infatti, di cui ero già a conoscenza l'anno scorso, potrebbe aver chiuso con medie leggermente superiori. L'utilizzo del condizionale è d'obbligo: mancano circa 7 radiosondaggi sui 22 che avrebbero dovuto esserci (2 al giorno per 11 gg totali), dunque le medie le ho calcolate sulla base dei 15 sondaggi disponibili.
Nel complesso, la terza decade di Dicembre 2023 potrebbe essere stata in realtà la seconda più calda lungo la colonna troposferica almeno dal 1953, dietro di qualche decimo al massimo alla terza decade di Dicembre di, esattamente, 60 anni fa.
Da quanto appena illustrato se ne deduce un fatto a dir poco sconcertante: se infatti il 1963, anno molto indietro rispetto al livello raggiunto dal GW oggi, vide medie termiche per tutta l'ultima decade di Dicembre analoghe se non persino superiori a quelle sperimentate quest'anno (e questo è un dato di fatto, anche integrando con le reanalisi i radiosondaggi mancanti), è lecito ipotizzare che quanto accaduto nel 2023 non sia affatto all'estremo delle possibilità per quest'epoca. Si può solo fantasticare su quali possano essere gli effettivi livelli che una terza decade di Dicembre che fosse estrema per l'attuale epoca climatica potrebbe presentare!
Mantenendo per tutta la sua durata valori ampiamente sopra la norma, vengono riscritti i record stabiliti appena un anno fa per i picchi minimi decadali:
- da primo a quarto posto per la più bassa temperatura a 850 hPa (circa 2°) la più alta in terza decade di Dicembre dal 1953; l'ampia incertezza dipende da due fattori cruciali che impediscono di definire una posizione certa nelle classifiche storiche per tale parametro:
- in primo luogo la già citata terza decade di Dicembre 1963, uno dei possibili candidati al record, manca di due radiosondaggi chiave, 12Z del 30 e 12 Z del 31/12, quando secondo le reanalisi il Salento fu lambito dalle estremità più occidentali di un'ondata di freddo/gelo sul mar Nero/Turchia, che avrebbe apportato qui isoterme financo sotto di qualche decimo alla +1; tuttavia dal confronto con i dati dei veri radiosondaggi delle mezzanotti di 30/12, 31/12 e anche 1/1/1964 le reanalisi potrebbero aver sopravvalutato l'entità del rientro freddo sul canale d'Otranto anche di -2°; in sintesi non è possibile stimare con sicurezza o anche solo buona approssimazione quale sia stata la più bassa T850 raggiunta in quella decade, cosa che lascia le porte aperte alla possibilità che il record appartenga proprio alla terza decade di Dicembre di 60 anni fa la quale potrebbe non essere mai scesa sotto i 2°, valore che ha rappresenta tra 1964 e 2022 il record per il parametro in esame, stabilito dal 1983 e pareggiato dallo scorso anno; considerando infatti i 15 radiosondaggi disponibili per il 1963 la T850 minima di quella decade fu 3°
- in secondo luogo, il picco minimo raggiunto nel 2023 è stato stabilito alle 12Z del 29/12, ed è stato estremamente complesso da stimare in quanto non frutto di uno sbuffo di aria fredda (come nel 1963) ma di uno spessissimo strato di inversione che coincidenza e sfortuna hanno voluto terminasse proprio attorno a quella quota: in appena 40 m di colonna, secondo i radiosondaggi ufficiali lanciati di Galatina, si passava da isoterme persino inferiori ai 2° (1,1° a 1520 m, 848 hPa!) a isoterme sopra i 6° (ad appena 1560 m, 853 hPa) [2]! Era impossibile elaborare una stima esatta con differenze di svariati gradi centrigradi in uno strato spesso quanto la lama di un coltello se confrontato all'immenso spessore della colonna troposferica, necessariamente si è così dovuto considerare un intervallo di valori, tra l'altro piuttosto ampio, che io ho ritenuto essere stato probabilmente tra 1° e 3°: qualora l'effettivo valore fosse stato < 2° allora si tratterebbe di un terzo se non di un quarto posto (a seconda del 1963, vedi punto 1 sopra); qualora l'effettivo valore fosse stato ≥ 2° si tratterebbe del record assoluto dal 1953, eventualmente secondo posto dietro al solito 1963, e nel caso limite a pari merito con 1983 e 2022 che rilevarono 2° come picco minimo a 850 hPa nelle rispettive terze decadi di Dicembre
- record per la più bassa temperatura a 700 hPa (-5°) la più alta in terza decade di Dicembre dal 1953, piazzandosi appena davanti al 2015 (-5,1°) e superando di poco anche il 2022 (-5,3°)
- secondo posto per la più bassa quota di ZT (2070 m) la più alta in terza decade di Dicembre dal 1953; davanti di +250 m solo il 2022; in due anni dunque è stato totalmente stravolto questo podio
- terzo posto per la più bassa temperatura a 500 hPa (-22,7°) la più alta in terza decade di Dicembre dal 1953; solo le terze decadi di Dicembre 2015 e 2022 non scesero mai neppure sotto i -22°; di nuovo, dunque, in soli due anni viene stravolto un altro podio
E' bene aggiungere ancora un ultimo dettaglio circa la più bassa temperatura avutasi a 850 hPa: nel punto 2 ho sottolineato come questo valore sia come, in tal caso, "piovuto dalla terra" (parafrasando e capovolgendo in maniera paradossale il noto modo di dire) per merito di uno strato di inversione di incredibile spessore. Se quest'ultimo si fosse fermato letteralmente appena qualche metro più in basso, la temperatura a 850 hPa sarebbe stata sopra i 6° eliminando qualsiasi dubbio poichè allora il picco più basso a quella quota sarebbe stato 3,8° il 21/12, per un record incontrastato negli ultimi 70 anni di radiosondaggi.
Pochi metri hanno fatto una differenza eclatante, e constatare che sia stato proprio l'anticiclone ad autoinfliggersi questo colpo, suicidando la sua impresa, rende tutto ancor più affascinante e stupefacente!
Benchè siano mancate ondate di caldo in quota, come invece sono avvenute in prima e seconda decade, cionondimeno l'apice della fase anticiclonica, tra i giorni di Natale e S.Stefano, ha visto stazionare tra Sud Italia e Grecia aria molto mite in atmosfera che a tutte le quote troposferiche di riferimento (850, 700, 500, ZT) ha determinato valori da sesto posto tra gli episodi più caldi in terza decade di Dicembre almeno dal 1974.
I gpt non sono stati particolarmente elevati, eppure anche in quest'ambito un dato significativo riesce ad essere strappato al 2022: il 28/12 infatti si sono raggiunti i 5810 m per il quarto posto per la più alta quota gpt 500 hPa in terza decade di Dicembre dal 1974, battendo lo scorso anno per +5 m e togliendogli appunto la posizione, che già indietreggia ai limiti della top 5.
Nessuna altezza gpt massima di rilievo, invece, per 850 e 700 hPa.
La terza decade di Dicembre 2023 ha costituito l'ennesima conferma che il riscaldamento non conosce limiti e non lascia sconti nemmeno a sè stesso: a solo un anno di distanza, infatti, vengono ritoccate ben 11 statistiche da top 5 su cui già aveva messo mano il 2022, delle quali 2 al suolo e 9 in atmosfera, con il 2023 che supera il 2022 in 8 di queste stabilendovi in 7 di esse il nuovo record per almeno l'ultimo mezzo secolo, con la sola "questione" del 1963 che resiste come macchia inaspettata da un lontano passato a rovinarne la festa se si allarga l'orizzonte temporale all'ultimo secolo.
Tra una colonna troposferica fondamentalmente da record pluridecennale ed una situazione al suolo invece pressochè nei ranghi della norma, è stata una delle decadi più estreme in fatto di disaccoppiamento tra suolo e colonna da quando ho memoria e probabilmente dall'inizio delle rilevazioni.
Il seguente grafico è più che esplicativo in proposito, riportando l'entità dell'anomalia (rispetto alle medie mensili 81/10) a tutti i livelli:
Distribuzione delle anomalie lungo la colonna di Brindisi 21-31 Dic 2023.png
Di disaccoppiamenti eclatanti tra suolo e quota se ne contano in verità diversi negli ultimi anni, i più estremi che mi vengono in mente sono la seconda decade di Maggio 2020, chiusa al suolo a circa +2° dalla decadale ma in medio-bassa troposfera a +8°, e la terza decade di Febbraio 2021, terminata tra i +6° e i +7,5° alle varie quote ma al suolo poco sopra i +1°.
Nonostante questi due esempi siano addirittura più estremi, con un distacco tra anomalie al suolo e anomalie lungo la colonna oltre i 5/6°, la terza decade di Dicembre 2023 conquista un record che nessuna delle due decadi sopra citate è stata in grado di raggiungere, un record che si incarna nella giornata del 28 che, chiusa a quasi -1° dalla 81/10 mensile al livello del mare, è stata invece ben oltre i +8° dalla 81/10 (con ZT ben 1700 m sopra le medie) in atmosfera, con un distacco tra le anomalie al suolo e anomalie in quota di circa 9°!
Distribuzione delle anomalie lungo la colonna di Brindisi 28 Dic 2023.png
Il 28 Dicembre dunque, mentre al suolo si registrava una media assolutamente degna del periodo più freddo dell'anno, in troposfera era Maggio inoltrato se non Giugno (lo ZT e la T700 sono state appena inferiori alle medie mensili di un normale Giugno 81/10).
Non ho memoria di nulla del genere da quando seguo la meteorologia ormai 18 anni esatti, e dubito fortemente che in passato ci siano stati casi anche più estremi di inversione termica, anche perchè non era altrettanto facile quanto oggi portare masse d'aria con isoterme così alte in atmosfera se non in presenza di configurazioni particolari (richiami caldi da sud) che però sono anche tra le configurazioni che non consentono inversioni al suolo e ne aumentano al contrario (anzichè ridurre al minimo se non appunto rovesciare) le anomalie, portando così anche ad un minore gradiente tra anomalie al suolo e anomalie in quota.
Sintetizzando, il 28 Dicembre 2023 potrebbe essere stata la giornata più inversionale a Brindisi almeno dal 1951.
Mai, infine, era accaduto prima di oggi che ad una decade record per caldo in quota corrispondesse al suolo una media minime addirittura in discreto sottomedia (tra le 10 più basse per l'ultima decade del mese almeno per gli ultimi 40 anni!), ma soprattutto mai era successo quello che a mio parere costituisceil più grande paradosso, ed una delle statistiche più incredibili, da quando seguo la meteorologia locale:l'aver registrato una statistica decadale di freddo da top 5 in quella che è praticamente stata, anche considerando il 1963, la decade più calda (per il periodo dell'anno in esame) almeno degli ultimi decenni!
Non esiste una dimostrazione migliore della capacità che Brindisi ha di trasformare una configurazione caldissima in qualcosa addirittura di freddo.
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