No aspetta calma, io dico invece proprio buona parte...ho cominciato a seguire la meteo seriamente nel 2003/2004 e ho ricordi nitidi comunque almeno dal 1999/2000, e all'epoca, a parte inverni rari tipo 2000/2001 o 2006/2007, nel periodo 1999-2013 la maggior parte del tempo, anche in inverno, era interessante e la variabilità era buona, difficilmente passavano 30 giorni senza che succede alcunchè, dal 2014/2015 se ti ritrovi sotto una bolla anticiclonica, ci passi anche 40 giorni come ridere.
Poi è vero, saranno anche situazioni cicliche, come ad esempio il periodo 1987-1998 che per gli inverni non è stato buono, però le medie annue non erano mica quelle di adesso...
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Molti commenti mi fanno sorridere: l'inverno italico è da SEMPRE frutto di episodi. Raramente si è assistito a situazioni di permanenza a lungo termine di pattern gelidi, non siamo la Scandinavia né la zona dei Grandi Laghi americana. E un episodio favorevole per un settore della penisola è automaticamente controproducente per un altro. Tutta la penisola al freddo e al gelo per lungo tempo è una cosa che non avverrà mai se non in episodi rarissimi e con tempi di ritorno più che trentennali.
Ciò che manca da qualche anno a questa parte secondo me è l'autunno più che l'inverno: la neve sulle montagne e la pioggia più in basso, i sistemi atlantici insomma ormai diventati rari: si va di HP inframezzati da sciabolate artiche fredde e veloci il più delle volte.
Ok, quindi parli proprio di aspetto dinamico, indipendentemente da quello termico, mi sembra di capire.
Condivisibile per diverse annate (2015/16, 2019/20, 2021/22, ma anche il loop di pioggia dal 21 dicembre 2013 in poi) e meno per altre, dove comunque la tendenza è stata quella a non premiarci o a farlo in maniera parziale (cosa che invece avveniva meglio nei 2000).
Io resto dell'idea che, dopo la folle era dei blob 2013-20, abbiamo raccolto solo una gran marea di rarità (non risolutive) che rende impossibile ogni confronto col passato:
- 2020/21 con tutti i problemi del 2014-19 scalfiti appena appena da una Nina asimmetrica (tutta a carico dell'emisfero sud)
- 2021/22 quinto o sesto caso di Nina orientale in 121 anni, con uno sviluppo invernale senza precedenti
- 2022/23 secondo caso di Nina triennale degli ultimi 45 anni, dopo il 2000/01 (con stesso esito termico)
Quel che penso è che, al netto del GW (nel quale siamo comunque da svariati decenni), non abbiamo impilato UNA cosa ortodossa che sia una.
Persino adesso siamo sotto Nino ma con PDO negativa (questa cosa mi va bene), ma è per dire che non riusciamo veramente più a beccare una roba ''da manuale'' neanche col mirino
Se l'anno prossimo fa la classica Nina forte post-Nino forte, ben centrata sulla 3.4 e con sviluppo autunnale e progressivo spegnimento invernale, mi iscrivo in seminario.
Basta un messaggio andato male e parte la solita catena amarcord
Dove sarebbero state previste queste anomalie pesanti negative? In Europa? In Italia? Perché in Europa ha fatto un'ondata di gelo come non si vedeva da anni, molto meno da noi, specie al C/S ma noi che piaccia o no facciamo parte dell'Europa e le tendenze sul lungo periodo riguardano sempre macro regioni continentale, quindi come lo vogliamo interpretare a fatto un'indata di gelo o no!
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"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
Tornando agli scenari …
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… c’è sempre qualcosa che aleggia nell’aria
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