Infatti, il problema sempre più spesso è che anche in presenza delle correnti "giuste" (per noi a Trento ad esempio in genere il libeccio va bene e il non plus ultra è l'ostro-libeccio per la conformazione della valle) e di buone condizioni iniziali a tutte le quote come ieri, la colonna salta per via delle scaldate che sempre più spesso arrivano a quote ormai superiori rispetto all'altezza media dei monti che ci proteggono garantendo l'omotermia (per dire, mercoledì in piena nevicata c'erano +0.1° da me e -0.2° ai 1500 m delle Viote, sul Bondone giusto sopra la città); una volta tipicamente "saltavano" le altitudini attorno ai 1200-1500 m e in quel caso ce la si poteva ancora cavare (classiche le nevicate con la 0° se non +1° a 850 hPa che a molti sembrano incredibili) con magari qualche ora di gocce fra i fiocchi in attesa del nuovo calo con l'approssimarsi del settore freddo, ma è chiaro che se si gira in positivo a 2000 m e la fascia con valori soprazero si estende per 4-500 m c'è poco da fare, l'omotermia sotto può anche reggere (come è accaduto anche ieri) ma al suolo più che pioggia o gelicidio non può arrivare.
Ho preso l'esempio di Trento ma credo valga per molte altre località con situazioni analoghe, forse per ora si salvano alcune città poste a quote più elevate o con la protezione di monti più alti tipo Sondrio o Aosta, ma proseguendo questa tendenza la vedo dura anche lì..![]()
Ultima modifica di cut-off; 19/01/2024 alle 12:38
Saluti a tutti, Flavio
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