Report annuale 2023 (dei record) a cura di P. Fantini e S. Monica
L'Anno 2023, con media di 16,7°, è risultato il più caldo in assoluto avendo ritoccato il record del 2022 che chiuse a 16,5; media delle minime di 12,1 contro gli 11,9 del 2022, e media delle massime di 21,3 contro i 21,1 del 2022. Un anno più caldo sulla media ma anche sull'estrema con i 40,4° del 25 agosto che hanno cancellato i 40,2 del 29 luglio 1983.
Ai primi diciassette posti fra i più caldi troviamo tutti gli anni duemila; solo al diciottesimo posto troviamo finalmente un anno antecedente: il 1998 con media di 14,9.
Il totale della pioggia caduta (561,2 mm) è risultato per il terzo anno consecutivo sotto la media trentennale 1991-2020 facendo registrare uno scarto negativo del 29%. Da notare che la metà del totale annuo (49,5%) si è concentrato nei due mesi di maggio e ottobre; l'anno si colloca al dodicesimo posto fra i più secchi da inizio serie nel 1878.
Meteo Parma Provincia di Parma
Preoccupante soprattutto il regime pluviometrico, con un deficit importante per il terzo (?!?!) anno consecutivo
Ho fatto una media annua di 14.0°, pari pari al 2022, quindi copioincollo le stesse considerazioni: è un 14° che potrebbe più facilmente essere un 13.9° (forse anche scarso) tenendo conto della sovrastima delle massime a cui la Vue è soggetta nella stagione vegetativa.
2014 e 2018 restano davanti, col 2014 in leggerissimissimo vantaggio sul 2018.
Dunque terzo posto per 2023 e 2022, insieme.
Il 2023 si può fondamentalmente suddividere in due metà quasi perfette, aventi come spartiacque esatto la data dell'11 Luglio. Si delineano così grosso modo due semestri: Gen-Giu, Lug-Dic.
Il primo semestre è stato complessivamente fresco per l'epoca attuale, ed infatti è risultato persino nella media degli anni 90. Massima espressione di questo periodo favorevole è stato il record per la più tardiva prima max annuale sopra i 24°, per la prima volta da inizio serie registrata a Giugno ormai iniziato in estate meteorologica.
Oltre al clima fuori epoca un suo altro tratto peculiare sono state le abbondanti precipitazioni, con ben tre mesi su 6 chiusi sopra i 100 mm due dei quali, addirittura, nuovi record per il maggiore accumulo pluviometrico per gli ultimi 100 anni (Aprile e Giugno). Questo primo semestre ha anche visto il 15 Giugno il nuovo record di giornata più piovosa a Brindisi almeno dal 1922, con 111 mm di cui 109 mm precipitati in un fortissimo autorigenerante!
La seconda metà dell'anno, specialmente dall'autunno ma con un prepotente e brutale anticipo per due settimane a Luglio, è stata invece di tutt'altra pasta, caldissima, con un bimestre Settembre-Ottobre da record e un ultimo bimestre Novembre-Dicembre sopra le medie storiche come tipico degli ultimissimi anni. Di fatto c'è stata un'ondata di caldo senza sosta dal 20 Agosto fino al 25 Novembre, 3 mesi nei quali non si è conosciuta alcuna fase in media ma anzi una perpetua ed intensa, per intere e multiple settimane anche esasperata, anomalia positiva. Ad interromperla per la prima volta solo una modesta ondata di freddo, la prima da inizio Agosto nonchè coincisa anche con la prima propriamente invernale, nell'ultimo weekend della seconda decade di Novembre.
Tra 25 Novembre e fine anno le anomalie al suolo si sono calmate, pur permanendo notevole il sopramedia; in quota invece è proseguito il periodo eccezionale tanto che si può davvero affermare che in atmosfera c'è stato una vera e propria ondata di caldo infinita partita proprio con l'inizio del semestre considerato l'11 Luglio, con solo brevissime e fugaci pause (attorno al 5 Agosto, poi ancora il 25 Novembre, attorno all'Immacolata e infine poco prima del 20 Dicembre).
Anche sul lato della pluviometria è stato completamente opposto al primo semestre: nei 4 mesi che sono succeduti all'autorigenerante record del 15 Giugno, infatti, sono precipitati appena 13 mm dei quali 11 in un'ora circa attorno alla mezzanotte del 24 Settembre, con più di tre mesi (quelli tra 16 Giugno e 24 Settembre) nei quali sono precipitati solo 1.5 mm, un record assoluto dal 1951.
Tutti i mesi sono terminati sotto la media, anche se a Novembre si è trattato di un'anomalia negativa risicata (-2%).
Ovviamente questi due semestri non sono stati sempre i blocchi monolitici con cui li ho schematicamente descritti, per quanto nella stragrande maggioranza di essi questa identificazione è stata tutt'altro che mera approssimazione!
Ad ogni modo come già accennato non è mancata nel secondo semestre qualche limitata ondata di freddo verso la fine dell'anno, inoltre c'è stato quasi un mese tra 27 Luglio e 20 Agosto che è stata in pratica una lunga parentesi di estate gentile; nel primo semestre viceversa c'è stata una seconda metà di Febbraio primaverile, così come una prima metà di Gennaio piuttosto mite, straordinaria in quota soprattutto.
Si tratta comunque di eccezioni non molto significative, che non modificano nè contraddicono la sostanza dei due semestri individuati.
Nel complesso il 2023, nonostante si sia trascinato in maniera ottima fino al 10 Luglio e se si rimuovessero quelle due settimane infernali e senza precedenti storici di Luglio fino addirittura al 20 Agosto, si è rivelato alla fine un anno tipico di quest'epoca che ha riservato mesi eccezionali (Settembre e Ottobre in primis, Luglio in secundis e solo per via della prima decade in media 71/00) e ha anche rotto un tabù che perdurava a Brindisi esattamente da 20 anni, da quel 2003 che era stata l'ultima volta nella quale si erano stabiliti due mesi record a distanza temporale inferiore ai 12 mesi.
Sul lato pluviometrico è stato altrettanto estremo e a due facce, con un impressionante numero di temporali memorabili, molti più di quanti ne avessi visti nei precedenti 17 anni di passione, ma anche un lungo periodo siccitoso e il reinstaurarsi di un regime di scarse precipitazioni dopo Giugno.
Alla fine si può sintetizzare l'anno intero con la metafora delle due facce, quei due volti con cui il 2023 si è presentato e fatto conoscere, apprezzare ma anche odiare durante il suo corso.
Per la descrizione sintetica dei mesi, con relativi voti, rimando a questo post:
Diamo i voti al 2023!
GENNAIO 2023
media min: 7,1° (+0,5°)
media max: 14,2° (+1,2°)
media delle medie: 10,6° (+0,8°)
Accumulo: 111 mm (+70,8%)
FEBBRAIO 2023
media min: 6,1° (-0,3°)
media max: 13,3° (+0,2°)
media delle medie: 9,7° (-0,05°)
Accumulo: 11,2 mm (-81,6%)
MARZO 2023
media min: 8,4° (+0,3°)
media max: 16,6° (+1,3°)
media delle medie: 12,5° (+0,8°)
Accumulo: 44 mm (-30%)
APRILE 2023
media min: 9,6° (-0,9°)
media max: 17,1° (-1,1°)
media delle medie: 13,3° (-1,1°)
Accumulo: 145,6 mm (+195%)
MAGGIO 2023
media min: 15,3° (+0,6°)
media max: 21,2° (-1,6°)
media delle medie: 18,2° (-0,5°)
Accumulo: 35,2 mm (+33%)
GIUGNO 2023
media min: 19,3° (+0,6°)
media max: 26,2° (-0,6°)
media delle medie: 22,8° (+0,0°)
Accumulo: 138 mm (+820%)
LUGLIO 2023
media min: 22,7° (+1,2°)
media max: 31,4° (+2°)
media delle medie: 27,1° (+1,6°)
Accumulo: 0 mm (-100%)
AGOSTO 2023
media min: 22,7° (+1°)
media max: 29,6° (-0,0°)
media delle medie: 26,1° (+0,4°)
Accumulo: 11,2 mm (-92,6%)
SETTEMBRE 2023
media min: 21,2° (+2,7°)
media max: 27,7° (+1,5°)
media delle medie: 24,4° (+2,1°)
Accumulo: 10 mm ca (-70% ca)
OTTOBRE 2023
media min: 16,8° (+1,7°)
media max: 24,5° (+2,4°)
media delle medie: 20,7° (+2,1°)
Accumulo: 58,2 mm (-20,8%)
NOVEMBRE 2023
media min: 11,7° (+0,7°)
media max: 19,4° (+1,8°)
media delle medie: 15,5° (+1,2°)
Accumulo: 80,4 mm (-1,8%)
DICEMBRE 2023
media min: 8,1° (+0,3°)
media max: 15,4° (+1,2°)
media delle medie: 11,8° (+0,7°)
Accumulo: 32,8 mm (-59%)
ANNO 2023
MEDIA MINIME: 14,1° (+0,7°)
MEDIA MASSIME: 21,4° (+0,6°)
MEDIA DELLE MEDIE: 17,7° (+0,6°)
ACCUMULO TOT: 668 mm (+64 mm; +10,6%)
GG DI PIOGGIA (≥ 0,1 mm): 80 (-24 )
Tutte le anomalie sopra riportate sono calcolate rispetto alla 81/10.
Chiudendo con la stessa media arrotondata al decimale del 2022 (rispetto a cui però è in realtà stato qualche centesimale davanti), il 2023 occupa il sesto posto tra i più caldi dal 1951, preceduto da 1994 e 2001 (18.1°), 2000 (18°), 2003 (17.9°) e 2018 (17.8°).
Pesa tantissimo come detto la seconda metà dell'anno, perchè fino a Giugno era addirittura in perfetta media 1981-2010, evento in realtà non così raro come parrebbe pure per l'ultimo decennio visto che altrettanto fecero il 2017 e il 2021.
Come da diversi anni a questa parte è l'autunno che rovina tutto, e quest'anno non si può nemmeno dare tutte le colpe all'estate avendo chiuso per due mesi su tre praticamente in norma 81/10.
Per quanto riguarda l'aspetto pluviometrico chiude sopra la media, ma su questa hanno inciso pesantemente i tre autorigeneranti di 16/4, 15/6 e 21/10, che assieme hanno totalizzato 200 mm di cui 110 mm (!!) il solo 15 Giugno (!!!!). Già senza l'outlier di Giugno, unica seria anomalia in fondo tra tutte le date considerate (basti considerare che è caduta più pioggia in quelle due ore di quanta ne cadde nel Giugno più piovoso dei precedenti 100 anni), il totale scenderebbe a 568 mm, in leggero sottomedia.
Che il destino del 2023 sarebbe stato quello di chiudere pluviometricamente sottomedia lo dimostrano sia il marcato deficit del numero di giorni di pioggia, che sono stati persino meno che nel 2022, che terminò a poco meno di 500 mm, sia il fatto che su 12 mesi ben 8 sono stati in deficit (anche se Novembre più tecnicamente che realmente).
Brindisi resiste ancora un altro anno dunque agli assalti del GW, ma la difesa si fa sempre più ardua e disperata perchè diventa sempre più complesso, anno dopo anno, mantenere in vita i record molto antiquati di 1994 e 2001 quali anni più caldi.
Proprio il 2024 sancirà i 30 anni dal 1994, e la situazione globale tra El Nino e un netto riscaldamento delle acque dell'Atlantico, da cui provengono la maggior parte delle masse d'aria, pongono una serie minaccia alla resistenza ulteriore del record.
Ovviamente quest'analisi vale per il suolo, mentre totalmente diversa è la situazione in atmosfera dove gli anni più caldi son stati rinnovati più e più volte già nello scorso decennio, e a questo corso non si è sottratto nemmeno il 2023.
La stazione di Brindisi aveva anche la stazione radiosondaggi (non più attiva da Marzo 2021, trasferita a Lecce Galatina), e considerando che sto provvedendo personalmente a prolungare la serie stimando giorno dopo giorno lo ZT e i valori alle principali quote gpt di riferimento (850, 700, 500 hPa), riporto di seguito anche le medie del 2023 lungo la colonna troposferica, con relativo raffronto rispetto alla trentennale 81/10 e alla serie storica.
GENNAIO 2023
Suolo: 10,6° (+0,8°)
850 hPa: 2,5° (+1,1°)
700 hPa: -5,8° (+0,7°)
500 hPa: -23,6° (-0,3°)
ZT: 2038 m (+145 m)
FEBBRAIO 2023
Suolo: 9,7° (-0,0°)
850 hPa: 1,7° (+0,8°)
700 hPa: -6,7° (+0,7°)
500 hPa: -23,1° (+1,2°)
ZT: 2020 m (+280 m)
MARZO 2023
Suolo: 12,5° (+0,8°)
850 hPa: 2,8° (+1,7°)
700 hPa: -6,3° (+1,9°)
500 hPa: -23° (+1,4°)
ZT: 2305 m (+295 m)
APRILE 2023
Suolo: 13,3° (-1,1°)
850 hPa: 4,5° (-1,2°)
700 hPa: -5,3° (-1,3°)
500 hPa: -22,3° (-1,2)
ZT: 2112 m (-234 m)
MAGGIO 2023
Suolo: 18,2° (-0,5°)
850 hPa: 9,9° (-0,5°)
700 hPa: -0,2° (-0,5°)
500 hPa: -16,7° (+0,2°)
ZT: 3016 m (-67 m)
GIUGNO 2023
Suolo: 22,8° (+0,0°)
850 hPa: 14,6° (+0,6°)
700 hPa: 4,4° (+0,7°)
500 hPa: -12,3° (+0,8°)
ZT: 3826 m (+89 m)
LUGLIO 2023
Suolo: 27,1° (+1,6°)
850 hPa: 20,6° (+3,8°)
700 hPa: 9,5° (+3,2°)
500 hPa: -8,5° (+1,9°)
ZT: 4623 m (+417 m)
AGOSTO 2023
Suolo: 26,1° (+0,4°)
850 hPa: 17,6° (+0,6°)
700 hPa: 6,8° (+0,8°)
500 hPa: -9,1° (+1,2°)
ZT: 4356 m (+176 m )
SETTEMBRE 2023
Suolo: 24,4° (+2,1°)
850 hPa: 15,9° (+2,9°)
700 hPa: 4,9° (+1,7°)
500 hPa: -11,4° (+1,5°)
ZT: 3948 m (+251 m)
OTTOBRE 2023
Suolo: 20,7° (+2,1°)
850 hPa: 13,9° (+3,7°)
700 hPa: 4° (+2,8°)
500 hPa: -12,6° (+2,6°)
ZT: 3792 m (+492 m)
NOVEMBRE 2023
Suolo: 15,5° (+1,2°)
850 hPa: 7,2° (+1,3°)
700 hPa: -1,5° (+1,2°)
500 hPa: -16,6° (+2,6°)
ZT: 2840 m (+280 m)
DICEMBRE 2023
Suolo: 11,8° (+0,7°)
850 hPa: 5,8° (+3,5°)
700 hPa: -2,1° (+3,6°)
500 hPa: -18,6° (+3,7°)
ZT: 2630 m (+630 m)
ANNO 2023
Suolo: 17,7° (+0,6°)
850 hPa: 9,8° (+1,5°)
700 hPa: 0,1° (+1,1°)
500 hPa: -16,5° (+1,2°)
ZT: 3126 m (+230 m)
Già al suolo si era evidenziata la perfetta sovrapposizione nella media finale con quella del 2022, ma è davvero assurdo constatare come essa sia stata presente al decimale (e nel caso dello ZT è mancata per una decina di metri!!!) anche a tutte le quote di riferimento atmosferiche!!
E' un risultato davvero impressionante, perchè i dati che utilizzo per calcolare le medie mensili in quota sono stime che elaboro io stesso in maniera indipendente l'una dall'altra, e il fatto che tutte mi restituiscano la stessa sovrapposizione col 2022 è un indice indiretto dell'estrema qualità con cui svolgo il mio lavoro.
Il 2023 chiude pertanto identico al 2022 dal suolo fino all'alta troposfera, salvo che per lo ZT che è stato appena superiore (+13 m rispetto al 2022), un'inezia rispetto alla vastità della colonna d'aria considerata (5700 m, dunque 13 m sono circa il 2 per mille).
Si è trattato per la precisione:
- dell'anno più caldo a 850 hPa assieme al 2022 per un biennio da record; bisogna sottolineare in proposito che il 2022 aveva battuto il precedente record di +0,3° ovvero della stessa entità rispetto alla quale era stato battuto il 1994 nel precedente decennio: ciò avvalora ulteriormente il salto climatico consumatosi nel 2022 poichè l'ultimo biennio riesce a scavare una fossa della stessa profondità di quella scavata molto più lentamente (più di 17 anni) dai precedenti anni 10 rispetto al 1994
- del terzo anno più caldo a 700 hPa, appena dietro di qualche centesimale al 2022 e distante dal record, appartenente al 2020, solo -0.2°
- del terzo anno più caldo a 500 hPa, dietro a 2020 e 2018, e a pari merito oltre che con il 2022 anche con il 2016 designando dunque un terzo posto che ne vale quanto un quinto
- fondamentalmente dell'anno record per lo ZT medio più alto, appena dietro di -2 m al record ufficiale del 2020 ma tenendo conto del fatto che la mia stima potrebbe presentare un errore di almeno 15 m potrebbe benissimo averlo battuto anche di oltre una dozzina di metri!
Il secondo semestre del 2023 ha rappresentato in particolare qualcosa di inedito e mai accaduto prima, sfoderando a 850 hPa ben 4 mesi su 6 ad oltre +2,9° dalla 81/10, di cui tre oltre i +3,5° (!!) per un'anomalia di +2,6° dalla 81/10 che sovverte completamente la risicata anomalia (+0,2° dalla 81/10) del primo semestre, trascorso anch'esso dunque nella norma 81/10 come già avevo evidenziato per il suolo.
Da notare come se non record è stato tra i più caldi con 2020 e 2022 a precederlo o accompagnarlo, a rimarcare ancora una volta come l'ascesa delle medie non stia conoscendo alcuna pausa e proceda inesorabile e spedita.
Vediamo com’è andato il 2023 ad Udine; i dati al suolo iniziano con continuità dal marzo 1991 (febbraio 1993 per la pressione atmosferica). In quota iniziano dal febbraio 1981.
• Media minime 9.1°C, +0.8°C dalla media 1992/2020, estremi -6.4°C/23.1°C, terzo posto su 32 tra i più caldi insieme al 2018 e 2022.
• Media medie 14.5°C, +1°C dalla media, estremi 0.6°C/28.7°C, secondo posto tra i più caldi insieme al 2014 e 2018.
• Media massime 19.9°C, +1°C dalla media, estremi 4.7°C/36.7°C, quinto posto tra i più caldi.
• Escursione termica giornaliera media 10.8°C, +0.2°C dalla media, estremi 1°C/19.9°C, tredicesimo posto tra le più alte insieme al 2009.
• Radiazione solare media 13208 KJ\mq, +197 dalla media, estremi 301/29585 KJ\mq, dodicesimo posto tra i più soleggiati.
• Caduti 1569.3 mm, +77 (+5.2%) dalla media, dodicesimo posto tra i più piovosi; 95 giorni piovosi, -5 dalla media, dodicesimo valore più basso.
• Pressione atmosferica media 1004.5 hPa, perfettamente in media 1994/2020, estremi 978/1027.2 hPa, quattordicesimo posto tra le più alte insieme al 2002.
• Media ad 850 hPa 7.3°C, +1.1°C dalla media 1991/2020, estremi -11.5°C/22.2°C, nuova media record su 42 (battuta la coppia 2015-2022 di un decimo).
• Quota media ZT 2766 metri, +208 dalla media, estremi 272/5195 metri (nuovo record, battuti i 5098 metri del 30 luglio 1983), secondo posto tra le più alte a dodici metri dal record del 2020.
Ora faccio un breve riassunto dei vari mesi, rimandando alle relative discussioni per i dettagli.
Dopo un dicembre deludente, gennaio è stato piuttosto caldo al suolo, molto vicino alle medie in quota.
La prima decade è stata dominata da cielo spesso coperto con nebbia e qualche pioviggine in pianura, sereno e caldo in alta montagna.
Essa ha avuto anomalie incredibilmente elevate, nell’ordine di sette e cinque gradi per le temperature minime e medie (quattro per le massime) ed è fra le più calde in assoluto tra quelle invernali; lo scarto delle temperature minime è il più alto in assoluto, da questo punto di vista la prima decade è stata la più anomala dal 1991 in poi anche considerando le altre decadi degli altri anni.
Il gran caldo è terminato durante la seconda decade: il clima si è fatto pian piano più invernale, è tornato a piovere e a nevicare in montagna e la neve ha fatto qualche breve comparsa anche in pianura il giorno 19.
Infine, la terza decade è stata complessivamente vicina alle medie al suolo ed un po' sotto in quota; il clima si è fatto ancora più invernale con minime sottozero un pò dappertutto, medie vicine allo zero, valori in quota negativi e ZT spesso inferiore ai mille metri.
A causa della frequente nuvolosità, l’escursione termica ed il soleggiamento sono stati bassi mentre per la piovosità il mese è stato leggermente sopra la media.
Febbraio è stato molto secco, è passata solamente una modesta perturbazione a fine mese ed esso non è stato complessivamente freddo.
La prima decade ha portato finalmente un’irruzione fredda decisa: minime ben negative dappertutto (costa compresa), medie vicine allo zero o sotto e massime anche sotto i cinque gradi con il sole.
Anche in quota ha fatto piuttosto freddo, con vari giorni aventi temperatura ben inferiore ai -5°C (ed un picco sotto i -10°C a quasi due anni dall’ultima volta) e zero termico vicino al suolo; stranamente lo zero termico non ha toccato il suolo pur con una temperatura in quota teoricamente sufficiente a tal scopo, forse si è trattata di semplice sfortuna dato che l’irruzione è stata spesso disturbata da vento e nubi.
Le altre due decadi non hanno portato nulla di rilevante dal punto di vista invernale, a parte una goccia fredda che ha riportato un po' di neve fino a bassa quota e temperature ben negative in quota durante gli ultimi giorni del mese; per il resto il freddo della prima parte è stato ampiamente controbilanciato dal caldo successivo sia al suolo che in quota.
Oltre alla solita mitezza, segnaliamo l’escursione termica e soprattutto la pressione atmosferica piuttosto alte.
L’inverno nel complesso è stato molto mite in pianura, un po' meno in quota ma anche in questo caso non è stato freddo.
Dicembre è stato assai deludente e purtroppo questo fatto sta capitando spesso dal 2013 in poi: questo mese non ha combinato quasi nulla di buono (eccetto una fugace e moderata sfreddata), è stato molto caldo ed umido tant’è vero che esso ha stabilito le nuove medie record per le minime, medie, escursione termica e soleggiamento (gli ultimi due sono record negativi).
Il periodo a cavallo tra dicembre e gennaio è stato semplicemente allucinante: molti giorni con cielo coperto, nebbia, temperature ampiamente positive perfino di notte e zero termico sempre molto alto.
Il clou delle anomalie positive si è avuto nella prima parte di gennaio, la sua prima decade è fra le più calde di tutte le decadi invernali ed è stata la più anomala in assoluto per le temperature minime.
In seguito l’inverno è tornato un po' in carreggiata (del resto ci voleva ben poco): non abbiamo avuto nulla di straordinario, ma una fase invernale come ne sono capitate molte in passato.
Tutto questo però non è bastato per evitare un gennaio piuttosto mite al suolo.
Febbraio ha portato l’ondata di freddo più forte di tutta la stagione: dopo circa due anni è arrivata un’irruzione decisa ed in quota la temperatura è scesa sotto i -10°C (mentre lo ZT stranamente non ha raggiunto il suolo, pur con valori in quota teoricamente sufficientemente bassi a tal scopo), come due anni fa il freddo non è stato seguito da una perturbazione ma dall’alta pressione.
Come spesso accade da vari inverni, è mancata la continuità del freddo: questo febbraio ne è l’esempio, dato che il freddo della prima decade è stato seguito da un lungo periodo umido e piuttosto caldo sia al suolo che in quota, di fatto l’inverno vero e proprio si è concluso durante la seconda decade quando anche le minime sono salite sopra lo zero.
Febbraio ha confermato di aver perso smalto rispetto al passato, in particolare dal 2014 in poi; esso è ancora in grado di proporre ondate fredde decise, ma difetta molto spesso della continuità (2018 a parte) e più di qualche volta non ha combinato assolutamente nulla risultando molto mite (2014, 2016, 2017, 2019, 2020 e 2022).
Questo inverno non ha portato nevicate degne di nota in pianura: un po' di coreografia il 19 gennaio e poco altro a fine febbraio.
In quota l’inverno è stato un po' meno disastroso, per la temperatura esso si è piazzato vicino a metà classifica ma ha avuto lo zero termico piuttosto alto; da una parte l’inverno ha fatto discretamente bene tra la seconda decade di gennaio e la prima di febbraio (con la ciliegina dell’irruzione fredda di inizio febbraio, finalmente ben incisiva in quota).
Per il resto esso è andato male: ha avuto tre decadi con ZT a 2500-2600 metri che si sono piazzate fra il tredicesimo e sedicesimo posto assoluto tra tutte le 327 decadi invernali (!!).
Riassumendo, abbiamo avuto un inverno che ha presentato molte caratteristiche di quelli dal 2013/14 in poi: dicembre deludente ed incolore, stagione concentrata principalmente fra gennaio e la prima parte di febbraio che ha avuto qualche sprazzo in mezzo a parecchia mitezza.
Marzo è stato caldo al suolo, più vicino alle medie in quota.
Non c’è molto da dire su questo mese: è stato un po' anonimo, abbiamo avuto qualche scampolo d’inverno (con una manciata di valori negativi in quota e qualche brinata in pianura) ma anche varie giornate pienamente primaverili con temperature massime ben oltre i 15 gradi.
Sono passate due perturbazioni degne di questo nome, il giorno 14 e 26: esse sono state veloci, ma hanno avuto il merito di portare piogge abbondanti in maniera diffusa, in particolare la seconda (mentre la prima ha premiato essenzialmente il Friuli orientale).
La seconda perturbazione ha anche portato neve in montagna fin sulle Prealpi ed è stata seguita da aria fredda che ha portato anche alcune brinate tardive in pianura.
Da segnalare anche la pressione atmosferica complessivamente bassa.
Aprile è stato freddo al suolo ed in quota; è la terza volta consecutiva che accade, gli ultimi due hanno avuto medie molto simili tra di loro mentre il 2021 è stato ancora più rigido (salendo addirittura sul podio sia al suolo che in quota).
Esso non è stato particolarmente piovoso, l’unica perturbazione davvero incisiva è passata il giorno tredici (peraltro ha portato piogge abbondanti un po' ovunque ed anche nevicate abbondanti in montagna fino anche ad alcuni fondovalle); per il resto ha piovuto poco, non ha fatto un granché neppure durante il ponte del 25 Aprile.
Come dicevo, aprile è stato freddo sia al suolo che in quota: la prima decade è stata piuttosto fredda per minime, medie ed in quota (sesta per le medie, quarta negli altri casi), essa ha portato le ultime brinate in pianura e vari valori negativi in quota (e lo zero termico è stato spesso inferiore ai 1500 metri).
La prima decade ha avuto medie praticamente invernali in quota (0.1°C e 1514 metri) ed è stata quella avente le medie più basse della stagione.
Quasi sempre la decade con le medie più basse della primavera si verifica in marzo, questo fatto non è accaduto anche nel 1990, 1991, 1994, 2003 e 2012 per la temperatura, per lo zero termico anche nel 2001 e 2002 (oltre agli anni appena citati per la temperatura); vediamo che questo fatto non è impossibile, ma è raro.
In seguito il clima si è mitigato, ma senza avere lunghi periodi caldi: come detto sopra abbiamo avuto il terzo aprile consecutivo freddo a tutte le quote, questo è davvero un gran ribaltone rispetto alla lunga fase calda compresa tra il 2007 ed il 2020 (durante la quale aprile molto spesso sembrava maggio) anche perché esso è avvenuto verso il freddo e non verso il caldo.
Da segnalare l’escursione termica elevata.
Maggio è stato complessivamente in media termica, la frequente nuvolosità ha portato ad avere minime elevate e massime basse che le hanno compensate; bassi sia l’escursione termica ed il soleggiamento, in quota le anomalie sono state molto contenute.
La prima decade è stata vicina alle medie, con un primo anticipo semi estivo; la seconda fresca e piovosa, fortunatamente il Triveneto è rimasto ai margini del maltempo che ha devastato l’Emilia-Romagna.
La terza decade, come detto sopra, è stata di stampo estivo pur senza presentare ondate di calore vere e proprie; dato che essa è capitata in maggio (e non a luglio-agosto) ha avuto anomalie positive elevate.
Questo mese non ha avuto perturbazioni davvero forti, ma parecchia instabilità che ha portato buoni accumuli un po' ovunque.
La primavera ha avuto scarti irrisori dalle medie di riferimento, sia al suolo che in quota; è la terza volta consecutiva che abbiamo una primavera lontana da quelle calde, in netto contrasto con quanto accadeva durante il periodo 2007-2020.
Come appena scritto, la primavera, analogamente ad aprile, ha avuto una lunga fase calda iniziata nel 2007 e terminata nel 2020; durante questo periodo avevamo avuto diverse primavere piuttosto calde (a tutte le quote) ed anche aprile somigliava più a maggio.
Durante l’ultimo triennio la situazione si è capovolta, a mio avviso si tratta di una svolta davvero notevole anche perché essa è avvenuta verso il freddo e non il caldo.
Se marzo è stato complessivamente un mese anonimo, il bimestre aprile-maggio è stato decisamente più interessante.
Aprile, come detto sopra, è stato freddo a tutte le quote per la terza volta consecutiva; anch’esso era stato spesso molto caldo tra il 2007 ed il 2020 e da tre anni è tornato bruscamente indietro riproponendo mesi che parevano ormai impossibili da ottenere.
Maggio è stato molto instabile e decisamente lontano dal 2022 (molto caldo e secco, precursore di un’estate caldissima e degna erede della 2003); è stato una via di mezzo dei due precedenti, dato che ha piovuto molto spesso ed è stato termicamente in media.
Per il resto non c’è molto da dire, se non che la primavera non ha portato colpi di coda invernali davvero importanti e neppure anticipi estivi importanti (nessuna massima sopra i trenta gradi, la temperatura in quota non è mai salita sopra ai quindici gradi e lo ZT non ha raggiunto neppure i 3500 metri).
Giugno è stato complessivamente caldo sia al suolo che in quota; questo mese è stato indubbiamente un passo indietro rispetto ai vari 2003, 2019 e 2022, ma è stato comunque caldo e direi più somigliante a certi giugni compresi tra gli anni Duemila e la prima metà degli anni Dieci.
Le prime due decadi sono state spesso instabili, ma non veramente fresche; durante la terza è arrivata la prima ondata di caldo (afoso) dell’estate.
Al suolo non sono stati raggiunti valori molto alti, ma in quota sono stati superati nuovamente i venti gradi: questo evento era assai raro a giugno dal 1981 al 2016 (era accaduto solamente nel 2003 e 2005), poi è successo cinque volte durante gli ultimi sette giugni (solamente il 2018 ed il 2020 non ci sono riusciti).
Questo giugno, pur non calcando la mano come ad esempio il 2003, 2017, 2019 e 2022, è comunque risultato più caldo di vari altri mesi del passato: questo risultato non è stato ottenuto solamente grazie all’ondata di caldo della terza decade ma anche con il contributo delle prime due (che non sono state veramente fresche, nonostante la persistente instabilità).
Tutto ciò conferma che giugno ha ben poco in comune con i mesi dei decenni passati, in particolare con quelli a partire dagli anni Novanta e precedenti.
Per il resto, giugno è stato spesso instabile ma in questa stazione è stato un po' sotto la media pluviometrica.
Luglio è stato complessivamente vicino alle medie al suolo, mentre in quota è stato caldo e con lo zero termico molto alto; esso è stato anche molto instabile, tant’è vero che ha stabilito il nuovo record di piovosità mensile (e si è piazzato al terzo posto assoluto fra i mesi estivi, dietro solamente agli agosti 2004 e 2002 con 320 e 274.2 mm) e purtroppo ha causato moltissimi danni.
Il Triveneto non è stato direttamente interessato dalla tremenda ondata di calore che ha preso di mira il centro sud; nonostante ciò, la seconda decade è stata piuttosto calda a tutte le quote ed ha fatto segnare due record molto importanti per lo zero termico.
Il giorno sedici lo zero termico è salito a 5122 metri, segnando così il primato (provvisorio) assoluto per la serie storica dal 1981 in poi: sono stati battuti i 5098 metri del trenta luglio 1983, questo non è solamente record per luglio ma è proprio il valore più alto anche rispetto a tutti quelli degli altri mesi/stagioni.
La seconda decade ha avuto lo zero termico medio a 4533 metri: essa è la decade con la media più elevata di tutte superando la prima parte di agosto 2017 (fermatasi a 4449) ed è la prima ad aver superato la soglia dei 4500 metri.
Tra l’altro, la temperatura media ad 850 hPa della seconda decade ha eguagliato quella record del 2015; come già accaduto in altre occasioni, lo zero termico è salito molto in alto pur senza avere temperature veramente alte ad 850 hPa (in quel caso c’erano solamente 16.4°C, ben lontani dai picchi più alti di questa serie che raggiungono i 24/26 gradi).
Il caldo è iniziato alla fine della prima decade ed è finito il giorno 26: nel mezzo abbiamo avuto diversi giorni caldi ed umidi, che hanno fornito il carburante per i temporali devastanti che hanno colpito ripetutamente vaste zone del Nord Italia.
Agosto non ha quasi avuto mezze misure: la prima decade è stata molto instabile ed è stata molto fresca tant’è vero che ha addirittura stabilito la nuova media record negativa per temperature medie e massime (battendo il 2006).
Questo record non è relativo solo a questa stazione, ma mediamente ad un po' tutta la pianura; di conseguenza si può affermare che è stato l’inizio di agosto più fresco dal 1991 in poi.
Dopo il gran fresco e la molta pioggia, la situazione si è capovolta: il clima si è fatto caldo e secco, ha fatto molto caldo per molti giorni fino al 27.
L’ondata di calore ha raggiunto il picco ad inizio terza decade con svariati giorni aventi minime sopra i venti gradi, medie giornaliere superiori ai 25, massime anche sopra i 35 e quasi sei giorni di fila con temperatura sopra i 20 gradi in quota; in quota la temperatura ha raggiunto i 22 gradi, stabilendo il primato stagionale (fatto accaduto solamente nel 2011).
Anche lo zero termico è stato molto elevato: oltre ad essere rimasto a lungo sopra i quattromila metri, il giorno 23 esso è salito a quasi 5200 metri per due volte battendo il primato appena stabilito da luglio.
In altre parole, il vecchio record risalente a fine luglio 1983 è scivolato al quarto posto nel giro di un mese; anche in questo caso è stato stabilito il primato stagionale durante la terza decade di agosto e questo fatto non ha precedenti dal 1981 in poi.
Da segnalare anche il soleggiamento da record nella parte centrale del mese ed i geopotenziali molto elevati tra la seconda e la terza decade.
L’estate nel complesso è stata nella media al suolo, calda in quota con zero termico elevato; è stata parecchio instabile, luglio ha fatto segnare il nuovo record di piovosità e purtroppo ha portato anche grandinate devastanti su mezza pianura friulana e veneta (mentre il centro sud era alle prese con la storica ondata di caldo).
Giugno, come detto sopra, è stato caldo nonostante la persistente instabilità tant’è vero che è fra i primi dieci più caldi sia al suolo che in quota: questo risultato è stato raggiunto anche grazie al fatto che il mese non ha avuto rinfrescate veramente di rilievo.
Anche quest’anno la temperatura ad 850 hPa ha superato i venti gradi, per la quinta volta delle ultime sette mentre fra il 1981 ed il 2016 era accaduto solamente nel 2003 e 2005.
È vero che un mese non va giudicato solamente sulla base di un indicatore arbitrario, ma è anche vero che un indicatore di questo tipo fornisce ugualmente indicazioni utili: in questo caso vediamo come ora le ondate di calore intense arrivino in anticipo rispetto ad una volta contribuendo così ad avere estati ben più calde rispetto ai decenni passati.
Luglio non è stato particolarmente caldo ed ha portato molta pioggia tant’è vero che esso è il terzo mese estivo più piovoso in assoluto; come ricordato sopra, si è distinto per i temporaloni devastanti della terza decade e per la sua parte centrale (che ha avuto zero termico e geopotenziali molto alti, stabilendo anche il record provvisorio di zero termico).
Agosto ha avuto un doppio volto e si è fatto notare sia per il fresco che per il caldo: nel primo caso l’inizio è stato veramente molto fresco, tant’è vero che esso ha addirittura battuto il 2006.
L’ondata calda successiva a mio parere è stata paragonabile a quella del 2011 sia per intensità che per durata; questo dimostra che agosto, se si impegna, può benissimo portare ondate di calore che non hanno quasi nulla da invidiare a quelle di luglio.
Tornando all’estate nel suo complesso, essa non è stata fresca ed in quota è entrata fra le prime dieci aventi le medie più elevate nonostante la persistente instabilità; questo dimostra una volta di più che ora è impossibile avere un’estate fresca e che avere persistente instabilità significa evitare un’estate caldissima (come ad esempio la 2019 e la 2022, oltre alla solita 2003).
In altre parole, le estati meno calde di questo periodo sono come le più calde dei decenni passati ed in particolare fino agli anni Novanta.
Questa stagione verrà anche ricordata purtroppo per i temporali devastanti di luglio e per i record dello zero termico (ben tre in rapida successione!).
Settembre è stato complessivamente molto caldo, sia al suolo che in quota; sia la pressione atmosferica che il soleggiamento sono stati piuttosto alti.
Settembre ha avuto medie praticamente estive per vari parametri: temperature medie, massime, ad 850 hPa e la quota zero termico; tutto questo nonostante ormai il sole sia decisamente più basso e le notti siano decisamente più lunghe rispetto al cuore dell’estate, quest’ultima è continuata imperterrita ignorando bellamente il calendario.
Non ha piovuto un granché: durante la prima decade non sono passate perturbazioni, durante la seconda una (che ha portato parecchia pioggia in montagna) e poi un’altra tra i giorni 22 e 24 che ha portato discreti accumuli un po' dappertutto.
In ogni caso, si è trattato di episodi isolati in mezzo ad alta pressione e caldo.
Come dicevo sopra, settembre è stato molto caldo, molto costante ed ha avuto medie degne di un mese estivo.; l’anomalia maggiore, a mio avviso, è quella relativa allo zero termico dato che esso ha addirittura superato la media di 4000 metri, che lo piazza al settimo posto assoluto tra le medie di tutti i mesi (estivi e non).
Vediamo che si tratta di una media molto alta perfino per i mesi estivi, figuriamoci per il primo mese autunnale.
La prima decade, in particolare, ha avuto una media incredibilmente elevata (4434 metri!!) che la piazza addirittura al terzo posto assoluto dietro solamente alla seconda di luglio 2023 (4533 metri) ed alla prima di agosto 2017 (4449); la sua anomalia (1042 metri) è al sedicesimo posto tra le più alte.
Settembre è stato il mese dell’anno con lo zero termico più elevato dell’anno; i precedenti dagli anni Ottanta in poi risalgono al 1982 e 1997.
Anche i geopotenziali a 500 hPa sono stati da record (5829 metri) sia per settembre ed anche in questo caso portano il mese al primo posto tra tutti quelli dell’anno; pure in questo caso i precedenti risalgono al 1982 e 1997.
La media di settembre è al decimo posto assoluto tra tutti i mesi dell’anno, questo la dice lunga sulla potenza dell’alta pressione che ci ha interessato in maniera quasi asfissiante.
Ottobre è stato molto caldo a tutte le quote per il secondo anno consecutivo.
La prima metà del mese è stata molto calda ed anticiclonica, soprattutto in quota; le anomalie sono state molto elevate a tutte le quote, ad 850 hPa è stato anche stabilito il nuovo picco mensile migliorando il primato mensile stabilito appena un anno fa.
In quota, sempre durante la prima metà, l’estate è continuata imperterrita, dato che le medie sono state di 14.2°C, 3806 e 5851 metri (per il geopotenziali), le medie della temperatura e dei gpt sono state da primato.
A partire da metà mese è arrivata una brusca svolta: essa è stata dal lato pluvio, dal lato termico al suolo ha continuato a fare caldo a tutte le quote stante le continue sciroccate/libecciate mentre l’anomalia dello zero termico si è ridotta di parecchio.
Ha piovuto davvero molto: in particolare, si segnalano le forti perturbazioni del giorno 24 e del 30-31 che hanno portato accumuli in tripla cifra su molte zone montane e pedemontane.
Come detto sopra, ottobre è stato molto caldo per il secondo anno consecutivo.
Il 2023 è stato più caldo di quattro decimi per le minime, un decimo e 1.3°C più fresco per medie e massime, un decimo più caldo per la temperatura ad 850 hPa e lo ZT è stato 34 metri più basso.
Questo risultato è stato ottenuto nonostante le loro seconde metà abbiano avuto configurazioni praticamente opposte: il 2022 è stato molto secco mentre il 2023 è diventato molto piovoso (ma sempre caldo) durante la seconda metà mensile.
Entrambi i mesi hanno stabilito il nuovo picco record di temperatura ad 850 hPa, con il 2023 che ha migliorato quello del 2022.
Per il resto, da segnalare la pressione atmosferica complessivamente piuttosto bassa; anche quest’anno, per l’undicesima volta di fila, non abbiamo avuto anticipi invernali in quota (mentre al suolo ci sono state alcune brinate a metà mese) dato che la temperatura è rimasta sempre positiva e lo zero termico è rimasto sempre sopra i duemila metri.
Novembre è stato nel complesso freddo per le minime e freddino per le medie; in media in quota e con lo zero termico un po' sotto.
Esso ha ricordato un novembre “tradizionale”: è iniziato con un tempo molto piovoso ed a tratti piuttosto mite, sulla scia della seconda parte di ottobre.
In seguito non ha quasi più piovuto e le temperature sono lentamente diminuite; l’ultima parte ha portato l’unico episodio invernale della stagione con le prime minime negative, temperature sottozero in quota e zero termico inferiore ai 1500 metri.
È stato il mese autunnale meno anomalo (in senso assoluto) di tutto il trimestre autunnale; ritengo che il suo merito maggiore sia stato il fatto di non aver avuto scaldate importanti e di non essere stato ad esempio come il 2012-2014 (molto miti e piovosi) oppure come il 2015-2020 (anticiclonici e molto caldi, soprattutto in quota).
Riguardo la pioggia, novembre è stato quasi in media ma quasi tutta la pioggia si è concentrata durante i primi giorni del mese; è passata l’ultima forte perturbazione della serie iniziata a metà ottobre, fortunatamente non ci sono state alluvioni ma si sono avuti ugualmente dei problemi (frane e smottamenti in primis).
Da segnalare anche l’escursione termica ed il soleggiamento elevati, mentre la pressione atmosferica è stata piuttosto bassa (come pure i geopotenziali a 500 hPa).
Nel complesso l’autunno è stato caldissimo a tutte le quote, stabilendo anche il primato di temperatura in quota e sfiorando quello di temperatura e zero termico.
Quasi tutto il merito di ciò va alla prima metà stagionale: essa è stata praticamente estiva a tutte le quote, presentando anomalie positive elevatissime (2-3 gradi per le temperature e 725 metri per lo zero termico) e geopotenziali praticamente estivi (molto spesso sopra i 5800 metri).
La seconda metà stagionale ha portato la svolta, ossia la rottura estiva; da metà ottobre le anomalie si sono fortemente ridimensionate, anche se sono rimaste positive (eccezion fatta per lo zero termico, leggermente sotto la sua media).
I geopotenziali sono diventati molto bassi, tant’è vero che quest’autunno è scivolato fuori dai primi dieci nonostante la prima metà da primato.
Riguardo la pioggia, l’autunno è stato circa in media ma quasi tutta la pioggia (412.2 mm su 519.4 totali, pari al 79.4% del totale) sono caduti in appena 26 giorni.
Da segnalare anche l’escursione termica ed il soleggiamento molto alti e la pressione atmosferica bassa.
Come vedremo, l’autunno si è scaldato visibilmente nel corso dei decenni ed una stagione così non è affatto isolata; ora è palese come l’estate si estenda spesso a buona parte di settembre, che ottobre spesso si riveli piuttosto mite e che anche novembre abbia perso gran parte delle sue caratteristiche del passato (segnatamente gli anticipi invernali veri e propri).
Dicembre è stato complessivamente piuttosto caldo a tutte le quote e con ZT elevato.
Esso ha portato le cose più interessanti all’inizio, ossia qualche giorno di freddo moderato ed un po' di nevischio sparso in pianura; la prima decade è stata un po' sottomedia e con ZT discretamente basso, in quota abbiamo avuto vari valori negativi e lo ZT è stato spesso inferiore ai 1500 metri.
Per il resto dicembre è stato davvero pessimo: inizialmente c’è stata una libecciata con quota neve elevatissima (2500 metri!), la seconda decade è stata caldissima in quota (eguagliata la media record del 2015) con ZT molto elevato ed alcune temperature massime perfino superiori ai 15 gradi, la terza è stata molto calda a tutte le quote ma con una cappa di nubi e foschia che ha avvolto la pianura e la costa per vari giorni.
A partire dal 2013 questo mese è decisamente peggiorato, i mesi freddi sono quasi scomparsi come pure le ondate fredde decise, ora il freddo è quasi sempre debole/moderato e di passaggio.
Basti pensare che le giornate con temperatura minima inferiore a -5°C e media negativa sono quasi sparite, che le massime in doppia cifra sono vistosamente aumentate di numero, che ad 850 hPa si fa una gran fatica a scendere sotto i -5°C/-6°C anche a fine mese e che lo ZT non raggiunge più il suolo in dicembre da fine 2014 (e quella è stata l’ultima volta in cui la temperatura ad 850 hPa ha raggiunto valori decisamente bassi durante dicembre, quasi -10°C).
Ogni tanto ci sono ancora delle nevicate in pianura, ma esse sono quasi sempre deboli anche perché si parte quasi sempre da condizioni al limite (proprio perché mancano ondate fredde decise).
Ora metto il grafico delle temperature minime annuali:
Grafico_medie_annuali_Min.jpg
Le medie decennali delle minime sono di 7.9°C, 8.4°C e 8.6°C; l’incremento complessivo è di 0.7°C.
Negli anni ’90 abbiamo avuto sette anni su nove sottomedia, durante gli anni Duemila quattro e durante gli anni Dieci un paio (il 2012 è in media), ma anche anni con medie elevatissime e ben quattro hanno avuto medie pari superiori a quelle più alte raggiunte nei due decenni precedenti.
Le primavere si sono scaldate di 0.6°C (7.2°C/7.8°C), le estati di 1.2°C (15.8°C/17°C), gli autunni di 1.1°C (8.2°C/9.3°C) e gli inverni di 0.4°C (-0.1°C/0.3°C).
Febbraio si è scaldato di 1.7°C (-0.8°C/0.9°C), marzo di 0.9°C (2.9°C/3.8°C), aprile di 1°C (6.9°C/7.9°C), giugno di 1.2°C (14.8°C/16°C), luglio di 1.6°C (16.1°C/17.7°C), agosto di 0.8°C (16.4°C/17.2°C), settembre di 1.3°C (12.2°C/13.5°C), ottobre di 0.6°C (8.5°C/9.1°C), novembre di 1.3°C (4°C/5.3°C) e dicembre di un decimo (0.4°C/0.5°C).
Gennaio si è raffreddato di 0.2°C (-0.2°C/-0.4°C) mentre maggio di un decimo (11.9°C/11.8°C).
Abbiamo perso dieci giornate con minima negativa, passate da 66 a 61 ed infine a 56; le minime sotto i -5°C sono rimaste sempre poche (sette, nove e sei) mentre quelle in doppia cifra negativa sono rare ed occasionali.
Abbiamo guadagnato quindici giornate con minime sopra i 15 gradi (passate da 69 ad 81 e poi ad 84); i valori sopra i venti gradi (quindi notti tropicali) sono passati da tre a nove ed infine ad undici (il triplo).
Adesso il grafico delle medie:
Grafico_medie_annuali_Med.jpg
Le medie decennali sono di 12.9°C, 13.6°C e 14°C; l’incremento complessivo è di 1.1°C.
Pure qui si nota benissimo la tendenza al riscaldamento, negli anni ’90 abbiamo avuto sette anni su nove sottomedia (ed il 2000 in linea con il riferimento), negli anni Duemila tre e durante gli anni Dieci neppure uno.
Le primavere si sono scaldate di 1.2°C (12.4°C/13.6°C), le estati di 1.7°C (21.6°C/23.3°C), gli autunni di 1.4°C (13°C/14.4°C) e gli inverni di 0.6°C (4.2°C/4.8°C).
Gennaio si è scaldato di 0.3°C (3.7°C/4°C), febbraio di un grado (4.5°C/5.5°C), marzo di 1.1°C (8.3°C/9.4°C), aprile di due gradi (11.9°C/13.9°C), maggio di 0.3°C (17.1°C/17.4°C), giugno di 1.8°C (20.1°C/22°C), luglio di 1.9°C (22.1°C/24°C), agosto di 1.2°C (22.6°C/23.8°C), settembre di 1.6°C (17.7°C/19.3°C), ottobre di 1°C (13.1°C/14.1°C), novembre di 1.4°C (8.2°C/9.6°C) e dicembre di 0.8°C (4.2°C/5°C).
Abbiamo perso dodici giornate con medie inferiore a cinque gradi, passate da 64 a 61 e poi a 52; quelle con media negativa sono rimaste quasi stabili (sei, sette e cinque).
Abbiamo guadagnato venti giornate con medie sopra i venti gradi (passate da 78 a 90 e poi a 98); quelle con media sopra i 25°C (quindi molto calde) sono passate da 12 a 22 e poi a 27 (quindi sono poco più del doppio).
Ora passiamo alle massime:
Grafico_medie_annuali_Max.jpg
Le medie decennali delle massime sono di 18.1°C, 19°C e 19.6°C; l’incremento complessivo è di 1.5°C, superiore a quello delle minime e delle medie.
In questo caso gli anni ’90 hanno avuto otto anni su nove sottomedia (ed il 2000 in linea con il riferimento), negli anni Duemila sono stati cinque (con il 2008 in media) e negli anni Dieci neppure uno (e tutti superano la media del 1994, ossia quella più alta degli anni ’90).
Le primavere si sono scaldate di 1.5°C (17.8°C/19.3°C), le estati di 2°C (27.6°C/29.6°C), gli autunni di 1.7°C (18.1°C/19.8°C) e gli inverni di 1.2°C (8.7°C/9.8°C).
Gennaio si è scaldato di 0.7°C (8°C/8.7°C), febbraio di 0.5°C (9.8°C/10.3°C), marzo di 1.4°C (13.6°C/15°C), aprile di 2.5°C (17.2°C/19.7°C), maggio di 0.7°C (22.4°C/23.1°C), giugno di 2.2°C (25.6°C/27.8°C), luglio di 2.2°C (28.1°C/30.3°C), agosto di 1.4°C (29.1°C/30.5°C), settembre di 1.8°C (23.7°C/25.5°C), ottobre di 1.4°C (18.1°C/19.5°C), novembre di 1.8°C (12.4°C/14.2°C) e dicembre di 1.8°C (8.2°C/10°C).
Abbiamo perso venti giornate con valori inferiori a dieci gradi, esse sono passate da 73 a 61 ed infine a 53; quelle sotto i cinque gradi erano dodici nei primi due decenni mentre ora si sono dimezzate, quelle negative sono state sempre poche ed occasionali.
Abbiamo guadagnato ventuno giornate con massima superiore a 25 gradi, esse sono passate da 91 a 108 ed infine a 112; quelle sopra i trenta sono passate da 25 a 41 ed infine a 50 (il doppio), quelle sopra i 35 sono passate da una degli anni ’90 alle cinque dei due decenni successivi.
Adesso è il turno delle escursioni termiche:
Grafico_medie_annuali_Esc.jpg
Le medie decennali sono 10.2°C, 10.7°C ed 11° con un aumento di otto decimi; questo risultato era prevedibile, in quanto le medie delle minime e delle massime non sono aumentate nella stessa maniera.
Anche le escursioni termiche sono in aumento ma, a differenza delle temperature, le annate sotto la media non sono ancora scomparse; durante gli anni ’90 esse erano sette (con il 1997 in media), poi sono diventate sei e poi due (con il 2019 in media).
Le primavere sono salite di un grado (10.5°C/11.5°C), le estati di sette decimi (11.9°C/12.6°C) come pure gli autunni (9.8°C/10.5°C) e gli inverni (8.8°C/9.5°C).
Gennaio ha aumentato la propria media di un grado, (8.2°C/9.2°C), marzo di cinque decimi (10.7°C/11.2°C), aprile di 1.5°C (10.3°C/11.8°C), maggio di nove decimi (10.5°C/11.4°C), giugno di 1.1°C (10.8°C/11.9°C), luglio di sei decimi (12°C/12.6°C), agosto di sei decimi (12.7°C/13.3°C), settembre di mezzo grado (11.5°C/12°C), ottobre di otto decimi (9.6°C/10.4°C), novembre di sei (8.4°C/9°C) e dicembre di 1.8°C (7.9°C/9.5°C).
L’unico mese che ha diminuito le proprie medie è febbraio, di 1.3°C (10.7°C/9.4°C).
Poi metto la radiazione solare:
Grafico_medie_annuali_Rad.jpg
Le medie decennali sono 13003, 12817 e 13129 KJ\mq, l’incremento è di 126 KJ\mq; al momento è difficile rilevare una tendenza apprezzabile nel corso dei decenni.
Avevamo avuto cinque annate sottomedia negli anni ’90, poi sette ed infine tre.
Le primavere sono salite di 269 KJ\mq (15675/15944), le estati di 536 (21224/21760), gli autunni diminuiti di 98 (9232/9134) e gli inverni di 387 (5660/5273)
Gennaio ha diminuito la propria media di 303 KJ\mq (5052/4749), febbraio di ben 1129 (8435/7306), marzo di 71 (12173/12102), maggio di 277 (19518/19241) e settembre di tredici (14022/14009).
Aprile ha aumentato la sua media di ben 1178 KJ\mq (15323/16501), giugno di 990 (21061/22051), luglio di 576 (22325/22901), agosto di 50 (20275/20325), ottobre di 83 (8616/8699), novembre di dodici (5121/5133) e dicembre di 93 (3912/4005).
Notiamo che i cambiamenti più importanti si sono verificati in febbraio, aprile e giugno; in effetti febbraio ha visto aumentare la sua piovosità in maniera importante, nel caso di aprile e giugno essa non è diminuita molto ma hanno aumentato i periodi di tempo stabile e soleggiato.
Adesso è il turno della pressione atmosferica:
Grafico_medie_annuali_Pres.jpg
In questo caso i dati sono discontinui durante la prima parte degli anni ’90 e mancano nuovamente da metà ottobre 2021: per il 1991 sono disponibili la prima decade di febbraio e poi il periodo marzo-seconda decade di dicembre (ad eccezione della parte centrale di giugno), per il 1992 ci sono solo luglio ed i mesi autunnali, per il 1993 si inizia da febbraio in poi.
Pertanto il confronto con gli anni ’90 è un po' falsato da queste mancanze; riporto ugualmente le medie decennali per curiosità, avvertendo però di quanto sopra.
Le medie decennali sono 1006, 1003.3 e 1004.3 hPa con un calo totale di 1.7 hPa; in effetti si nota anche dal grafico una tendenza alla diminuzione.
Le medie primaverili sono diminuite di 1.9 hPa (1005.1/1003), quelle estive di 3.4 (1005.9/1002.5), quelle autunnali sono rimaste pressoché invariate (1005.6 /1005.5) e quelle invernali sono diminuite di 0.7 hPa (1006.8/1006.1 hPa).
Gennaio ha diminuito la sua media di 2.3 hPa (1008/1005.7), febbraio di 4.4 (1009/1004.6) marzo di 3.2 (1007.2/1004), aprile di 0.5 (1003.1/1002.6), maggio di 2.7 (1005/1002.3), giugno di 3.8 (1006.2/1002.4), luglio di 3.8 (1005.8/1002), agosto di 2.7 (1005.8/1003.1) e settembre di 0.8 (1005.5/1004.7).
Ottobre è rimasto stabile (1006.1), novembre ha aumentato la sua media di 0.4 hPa (1005.1/1005.5) e dicembre di 2.4 (1005.9/1008.3).
(continua)
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Ora metto il grafico delle temperature ad 850 hPa:
Grafico_medie_annuali_T850.jpg
La serie parte dagli anni ’80, ma si nota ugualmente che il riscaldamento si è fatto evidente a partire dagli anni Duemila e che si è ulteriormente inasprito durante gli anni Dieci; le medie decennali sono di 5.9°C, 5.8°C, 6°C e poi a ben 6.8°C.
Gli anni sottomedia sono passati da sei (con il 1982 ed il 1990 in media) a sette, poi a quattro (con il 2003 ed il 2008 in media); durante gli anni Dieci non ne abbiamo avuto neppure uno, solo il 2013 è stato in media.
Le primavere si sono scaldate di 1.1°C (3.9°C/5°C), le estati di 1.7°C (12.5°C/14.2°C), gli autunni di 0.6°C (7.1°C/7.7°C) e gli inverni di 0.7°C (-0.5°C/0.2°C).
Gennaio si è scaldato di due decimi (-0.7°C/-0.5°C), febbraio di 1.2°C (-1.7°C/-0.5°C), marzo di 1.2°C (0.7°C/1.9°C), aprile di 1.8°C (3.4°C/5.2°C), maggio di 0.3°C (7.7°C/8°C), giugno di 2.2°C (10.5°C/12.7°C), luglio di 0.9°C (13.9°C/14.8°C), agosto di 1.7°C (13.5°C/15.2°C), settembre di 0.2°C (11°C/11.2°C), ottobre di 0.1°C (7.5°C/7.6°C), novembre di 1.7°C (2.8°C/4.5°C) e dicembre di 0.8°C (0.8°C/1.6°C).
Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere 1.1°C, estati 1.2°C, autunni 1.3°C ed inverni 0.3°C.
Gli scarti mensili sono: gennaio -0.5°C, febbraio +0.3°C, marzo 1.2°C, aprile 1.9°C, maggio 0.1°C, giugno 1.3°C, luglio 1.3°C, agosto 0.9°C, settembre 1.2°C, ottobre 0.9°C, novembre 1.9°C e dicembre 1.5°C.
Abbiamo perso quindici giorni con temperatura negativa, sono passati da 75, a 75 a 77 e poi sessanta; quelli sotto i -5°C sono passati da 17 a 15 a venti e poi dieci. I giorni con doppia cifra negativa sono sempre stati pochi ed occasionali, sono stati tre, due ed uno.
Abbiamo guadagnato sedici giornate con valori sopra i 15 gradi, sono passate da 24 a 25, poi a 35 ed infine quaranta; quelle sopra i venti gradi sono sempre state molto poche, esse sono passate da una, una, due ed infine tre.
Adesso lo ZT:
Grafico_medie_annuali_ZT.jpg
Le medie decennali sono di 2527, 2488, 2518 e poi siamo balzati a 2665 (+138 metri complessivi).
Gli anni sottomedia sono passati da sei ad otto, poi a cinque (con il 2008 in media); durante gli anni Dieci c’è solo il 2013 e pure di pochissimo.
Le primavere sono salite di 156 metri (2132/2288), le estati di 183 (3543/3726), gli autunni di 96 (2875/2971) e gli inverni di 142 metri (1523/1665).
Gennaio è salito di 26 metri (1525/1551), febbraio di 237 (1277/1514), marzo di 162 (1660/1822), aprile di 268 (2050/2318), maggio di 38 (2693/2731), giugno di 301 (3165/3466), luglio di 49 (3726/3775), agosto di 202 (3727/3929), settembre di 21 (3444/3463), novembre di 275 (2172/2447) e dicembre di 188 (1733/1911); ottobre è calato di dodici metri (3011/2999).
Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere +149 metri, estati +182, autunni +301 ed inverni -10 metri.
Gli scarti mensili sono: gennaio -106 metri, febbraio +25, marzo +107, aprile +325, maggio +5, giugno +197, luglio +145, agosto +210, settembre +247, ottobre +212, novembre +410 e dicembre +262.
Abbiamo perso tredici giornate con valori sotto i 1500 metri (a livelli invernali), esse sono passate da 72 a 72, poi a 74 ed infine a 59; sono diminuite in particolare quelle con valori sotto i 500 metri, passate da undici a dieci a 14 e poi solo cinque.
Abbiamo guadagnato dodici giornate con ZT sopra i 3500 metri (a livelli estivi), esse sono passate da 79 a 71, poi ad 81 ed infine sono diventate 91; le giornate con ZT sopra i quattromila metri sono aumentate di parecchio, esse sono passate da 27 a 22, poi a trenta ed infine 39.
Infine la pioggia:
Grafico_medie_annuali_Piog.jpg
Le medie decennali sono di 1456.6, 1493.7 e 1548.7 mm; i giorni piovosi sono 100, 101 e 99, pertanto si nota una tendenza al rialzo nel corso dei decenni.
Gli accumuli totali stagionali sono variati in questo modo: primavere +42.6 mm (319.4/362), estati -22.9 mm (364.2/341.3), autunni -83.7 mm (574.1/490.4) ed inverni +90 mm (216.8/306.8).
I giorni piovosi stagionali sono cambiati così: primavere +1 giorno (27/28), estati -2 giorni (28/26), autunni -4 giorni (29/25) ed inverni +1 giorni (18/19).
L’evoluzione degli accumuli mensili è questa: gennaio + 26.3 mm (69.7/96), febbraio +92.4 mm (32.1/124.5), marzo +48.8 mm (66.9/115.7), aprile -37.8 mm (129.7/91.9), maggio +31.6 mm (122.8/154.4), giugno -7.7 mm (143.8/136.1), luglio -14 mm (114.9/100.9), agosto -1.1 mm (105.5/104.4), settembre -24.6 mm (193.1/168.5), ottobre -88.4 mm (218.2/127.7), novembre +31.4 mm (162.8/194.2) e dicembre +8.2 mm (100.6/108.7).
L’evoluzione dei giorni piovosi mensili è questa: gennaio stabile a sei giorni, febbraio +3 giorni (4/7), marzo +2 giorni (5/7), aprile -1 giorno (10/9), maggio +1 giorni (11/12), giugno-2 giorni (11/9), luglio stabile a nove giorni, agosto stabile ad otto giorni, settembre -2 giorni (10/8), ottobre -1 giorno (10/9), novembre stabile a nove giorni ed anche dicembre è stabile (sette giornate).
Abbiamo quindi un aumento della piovosità invernale e primaverile, una diminuzione di quella estiva ed autunnale.
Ora riporto i record a mio avviso più significativi del 2023; evidenziati in blu quelli negativi ed in rosso quelli positivi.
Inizio dai record di medie, restringendo gradualmente l’intervallo temporale:
• Temperatura media annuale ad 850 hPa (7.3°C che battono i 7.2°C del 2015 e 2022).
• Eguagliata la temperatura media della seconda metà annuale a 850 hPa (10.1°C come nel 2015).
• Temperatura media ad 850 hPa per l’autunno (9.1°C che battono gli 8.7°C del 2006).
• Media delle temperature minime della prima metà autunnale (14.1°C che battono i 13.5°C del 2012).
• Media delle temperature medie della prima metà autunnale (20.2°C che battono i 19.5°C del 2011).
• Pressione media della seconda metà autunnale (997.8 hPa che battono i 998.9 del 2010).
• Temperatura media ad 850 hPa della prima metà autunnale (13°C che battono i 12.1°C del 2011).
• Zero termico medio della prima metà autunnale (3929 metri che battono i 3647 del 1986).
• Media delle temperature minime di settembre (14.9°C che battono i 14.6°C del 2011).
• Accumulo totale di luglio (251.2 mm che battono i 209 del 2014).
• Temperatura media di ottobre ad 850 hPa (10.7°C che battono i 10.6°C del 2022).
• Zero termico medio di settembre (4015 metri che battono i 3843 del 1997).
Tra le decadi, vorrei segnalare in particolare la prima di gennaio, la seconda di luglio e la prima di agosto.
La prima di gennaio ha avuto una media delle minime pari a 6.8°C, ad un solo decimo dal primato tra tutte le decadi invernali (record appartenente alla prima di dicembre 2006).
Lo zero termico medio della parte centrale di luglio è stato di 4533 metri, essa è la migliore in assoluto battendo anche tutte le altre (la primatista era la prima di agosto 2017 con 4449 metri).
Anche la prima di settembre ha avuto lo zero termico altissimo (4434 metri).
La prima decade di agosto ha portato una forte rinfrescata, tant’è vero che essa ha fatto seria concorrenza nientemeno che al 2006.
Riguardo i geopotenziali a 500 hPa, vorrei segnalare la prima metà autunnale (5828 metri che battono i 5798 del 1985) e settembre (5829 metri che battono i 5817 del 1997).
La seconda decade di luglio, di agosto, la prima di settembre e di ottobre hanno avuto medie elevatissime (5879 e 5878 metri le prime tre, 5851 l’ultima) e vicinissime al record assoluto (5885 registrati ad inizio agosto 1992 e 2017).
Ora i record puntuali:
• Picco massimo dello zero termico: 5195 metri registrati il 21 agosto che battono i 5098 del trenta luglio 1983. Questo è il nuovo record dell’intera serie di dati. La cosa che colpisce è che il vecchio record è stato battuto ben tre volte nel giro di un mese: inizialmente sono stati registrati 5122 metri il sedici luglio, poi sono stati registrati 5195 e 5138 metri a cavallo del 21 e 22 agosto.
• Picco massimo della temperatura ad 850 hPa di ottobre: i 19°C registrati il nove ottobre battono i 17.2°C registrati il trenta ottobre 2022.
Nel complesso il 2023 è stato un altro anno molto caldo a tutte le quote e con zero termico elevatissimo; la piovosità è stata nella media, interrompendo la lunga siccità iniziata verso la fine del 2021.
Ancora una volta i mesi invernali hanno portato poche soddisfazioni: il periodo metà gennaio – prima parte di febbraio è stato il migliore con clima invernale (e un pochino di neve a bassa quota) ed un’irruzione fredda finalmente incisiva ad inizio febbraio.
Per il resto nulla di buono: la prima parte di gennaio e dicembre sono stati molto caldi, mentre la seconda e terza parte di febbraio sono state anonime.
Dicembre ormai è un mese allo sbando, anche stavolta non ha portato irruzioni fredde decise ed il periodo natalizio è stato nuovamente molto mite (simile al 2022, ma un po' meno estremo).
L’inverno purtroppo conferma la sua crisi iniziata dal 2013/14; ora è palese come esso inizi in netto ritardo e finisca presto, con le fasi più interessanti relegate alla sua parte centrale.
La primavera è stata in linea con le sue medie, in netto contrasto con le primavere spesso calde del periodo 2007-2020.
In particolare, aprile è stato nuovamente freddo ed anch’esso è stato in netto contrasto (per la terza volta consecutiva) con il periodo 2007-2020 che ha presentato vari mesi molto caldi.
Non so se la marcia indietro fatta dalla primavera durante gli ultimi tre anni sia figlia dell’andamento invernale, ma penso che il suo comportamento in controtendenza meriti di essere segnalato.
L’estate è stata in media al suolo, ma calda in quota e con lo zero termico elevato; essa è stata piuttosto instabile durante i primi due mesi, il fatto che essa non sia stata fresca suggerisce che ora l’instabilità estiva serva ad evitare stagioni caldissime (come la 2003 e la 2022) e non ad avere un’estate fresca.
Giugno, anche se non è stato molto caldo come nel 2019 e 2022, ha confermato di avere ben poco in comune con il lontano passato e di essere diventato ormai un mese estivo vero e proprio.
Purtroppo, come ricordato sopra, luglio resterà tristemente memorabile per le devastanti grandinate che hanno colpito metà delle pianure trivenete con chicchi dalle dimensioni record.
Ad agosto è arrivata una forte rinfrescata come non si vedeva da parecchio tempo.
Non si dovrebbe mai dare per spacciata l’estate anche ad agosto e questo mese ne è stato una prova: dopo il fresco iniziale l’estate ha rialzato prepotentemente la testa portando un gran caldo ed il picco stagionale addirittura dopo Ferragosto.
L’autunno è stato molto caldo, seguendo la tendenza in atto da vari anni: settembre è stato praticamente estivo con ZT e geopotenziali elevatissimi, pure ottobre è stato decisamente caldo ma ha portato la rottura estiva.
Novembre è stato il mese meno anomalo del trimestre e durante gli ultimi giorni ha portato il primo ed unico anticipo invernale in quota; si conferma come ora l’autunno vero e proprio inizi ben più tardi rispetto al passato e questo inevitabilmente si ripercuote anche sull’inverno (vedasi dicembre, che sta perdendo vistosamente colpi).
Nel complesso abbiamo avuto un altro anno che ci ha mostrato in maniera chiara il GW in atto e quanto esso sia forte.
Durante il TGR andato in onda alle 14 del 29 dicembre scorso, l’Osmer ha fatto un breve riepilogo del 2023 su tutto il FVG (a partire dal minuto 09:35):
Edizione del 29/12/2023 - 14:00 - TGR Friuli Venezia Giulia
L’Osmer pubblica anche resoconti mensili ed annuali, al momento quello del 2023 non è disponibile; potete trovarli qui: Arpa FVG - Osservatorio meteorologico regionale del Friuli Venezia Giulia
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Ora metto il grafico delle temperature ad 850 hPa:
Grafico_medie_annuali_T850.jpg
La serie parte dagli anni ’80, ma si nota ugualmente che il riscaldamento si è fatto evidente a partire dagli anni Duemila e che si è ulteriormente inasprito durante gli anni Dieci; le medie decennali sono di 5.9°C, 5.8°C, 6°C e poi a ben 6.8°C.
Gli anni sottomedia sono passati da sei (con il 1982 ed il 1990 in media) a sette, poi a quattro (con il 2003 ed il 2008 in media); durante gli anni Dieci non ne abbiamo avuto neppure uno, solo il 2013 è stato in media.
Le primavere si sono scaldate di 1.1°C (3.9°C/5°C), le estati di 1.7°C (12.5°C/14.2°C), gli autunni di 0.6°C (7.1°C/7.7°C) e gli inverni di 0.7°C (-0.5°C/0.2°C).
Gennaio si è scaldato di due decimi (-0.7°C/-0.5°C), febbraio di 1.2°C (-1.7°C/-0.5°C), marzo di 1.2°C (0.7°C/1.9°C), aprile di 1.8°C (3.4°C/5.2°C), maggio di 0.3°C (7.7°C/8°C), giugno di 2.2°C (10.5°C/12.7°C), luglio di 0.9°C (13.9°C/14.8°C), agosto di 1.7°C (13.5°C/15.2°C), settembre di 0.2°C (11°C/11.2°C), ottobre di 0.1°C (7.5°C/7.6°C), novembre di 1.7°C (2.8°C/4.5°C) e dicembre di 0.8°C (0.8°C/1.6°C).
Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere 1.1°C, estati 1.2°C, autunni 1.3°C ed inverni 0.3°C.
Gli scarti mensili sono: gennaio -0.5°C, febbraio +0.3°C, marzo 1.2°C, aprile 1.9°C, maggio 0.1°C, giugno 1.3°C, luglio 1.3°C, agosto 0.9°C, settembre 1.2°C, ottobre 0.9°C, novembre 1.9°C e dicembre 1.5°C.
Abbiamo perso quindici giorni con temperatura negativa, sono passati da 75, a 75 a 77 e poi sessanta; quelli sotto i -5°C sono passati da 17 a 15 a venti e poi dieci. I giorni con doppia cifra negativa sono sempre stati pochi ed occasionali, sono stati tre, due ed uno.
Abbiamo guadagnato sedici giornate con valori sopra i 15 gradi, sono passate da 24 a 25, poi a 35 ed infine quaranta; quelle sopra i venti gradi sono sempre state molto poche, esse sono passate da una, una, due ed infine tre.
Adesso lo ZT:
Grafico_medie_annuali_ZT.jpg
Le medie decennali sono di 2527, 2488, 2518 e poi siamo balzati a 2665 (+138 metri complessivi).
Gli anni sottomedia sono passati da sei ad otto, poi a cinque (con il 2008 in media); durante gli anni Dieci c’è solo il 2013 e pure di pochissimo.
Le primavere sono salite di 156 metri (2132/2288), le estati di 183 (3543/3726), gli autunni di 96 (2875/2971) e gli inverni di 142 metri (1523/1665).
Gennaio è salito di 26 metri (1525/1551), febbraio di 237 (1277/1514), marzo di 162 (1660/1822), aprile di 268 (2050/2318), maggio di 38 (2693/2731), giugno di 301 (3165/3466), luglio di 49 (3726/3775), agosto di 202 (3727/3929), settembre di 21 (3444/3463), novembre di 275 (2172/2447) e dicembre di 188 (1733/1911); ottobre è calato di dodici metri (3011/2999).
Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere +149 metri, estati +182, autunni +301 ed inverni -10 metri.
Gli scarti mensili sono: gennaio -106 metri, febbraio +25, marzo +107, aprile +325, maggio +5, giugno +197, luglio +145, agosto +210, settembre +247, ottobre +212, novembre +410 e dicembre +262.
Abbiamo perso tredici giornate con valori sotto i 1500 metri (a livelli invernali), esse sono passate da 72 a 72, poi a 74 ed infine a 59; sono diminuite in particolare quelle con valori sotto i 500 metri, passate da undici a dieci a 14 e poi solo cinque.
Abbiamo guadagnato dodici giornate con ZT sopra i 3500 metri (a livelli estivi), esse sono passate da 79 a 71, poi ad 81 ed infine sono diventate 91; le giornate con ZT sopra i quattromila metri sono aumentate di parecchio, esse sono passate da 27 a 22, poi a trenta ed infine 39.
Infine la pioggia:
Grafico_medie_annuali_Piog.jpg
Le medie decennali sono di 1456.6, 1493.7 e 1548.7 mm; i giorni piovosi sono 100, 101 e 99, pertanto si nota una tendenza al rialzo nel corso dei decenni.
Gli accumuli totali stagionali sono variati in questo modo: primavere +42.6 mm (319.4/362), estati -22.9 mm (364.2/341.3), autunni -83.7 mm (574.1/490.4) ed inverni +90 mm (216.8/306.8).
I giorni piovosi stagionali sono cambiati così: primavere +1 giorno (27/28), estati -2 giorni (28/26), autunni -4 giorni (29/25) ed inverni +1 giorni (18/19).
L’evoluzione degli accumuli mensili è questa: gennaio + 26.3 mm (69.7/96), febbraio +92.4 mm (32.1/124.5), marzo +48.8 mm (66.9/115.7), aprile -37.8 mm (129.7/91.9), maggio +31.6 mm (122.8/154.4), giugno -7.7 mm (143.8/136.1), luglio -14 mm (114.9/100.9), agosto -1.1 mm (105.5/104.4), settembre -24.6 mm (193.1/168.5), ottobre -88.4 mm (218.2/127.7), novembre +31.4 mm (162.8/194.2) e dicembre +8.2 mm (100.6/108.7).
L’evoluzione dei giorni piovosi mensili è questa: gennaio stabile a sei giorni, febbraio +3 giorni (4/7), marzo +2 giorni (5/7), aprile -1 giorno (10/9), maggio +1 giorni (11/12), giugno-2 giorni (11/9), luglio stabile a nove giorni, agosto stabile ad otto giorni, settembre -2 giorni (10/8), ottobre -1 giorno (10/9), novembre stabile a nove giorni ed anche dicembre è stabile (sette giornate).
Abbiamo quindi un aumento della piovosità invernale e primaverile, una diminuzione di quella estiva ed autunnale.
Ora riporto i record a mio avviso più significativi del 2023; evidenziati in blu quelli negativi ed in rosso quelli positivi.
Inizio dai record di medie, restringendo gradualmente l’intervallo temporale:
• Temperatura media annuale ad 850 hPa (7.3°C che battono i 7.2°C del 2015 e 2022).
• Eguagliata la temperatura media della seconda metà annuale a 850 hPa (10.1°C come nel 2015).
• Temperatura media ad 850 hPa per l’autunno (9.1°C che battono gli 8.7°C del 2006).
• Media delle temperature minime della prima metà autunnale (14.1°C che battono i 13.5°C del 2012).
• Media delle temperature medie della prima metà autunnale (20.2°C che battono i 19.5°C del 2011).
• Pressione media della seconda metà autunnale (997.8 hPa che battono i 998.9 del 2010).
• Temperatura media ad 850 hPa della prima metà autunnale (13°C che battono i 12.1°C del 2011).
• Zero termico medio della prima metà autunnale (3929 metri che battono i 3647 del 1986).
• Media delle temperature minime di settembre (14.9°C che battono i 14.6°C del 2011).
• Accumulo totale di luglio (251.2 mm che battono i 209 del 2014).
• Temperatura media di ottobre ad 850 hPa (10.7°C che battono i 10.6°C del 2022).
• Zero termico medio di settembre (4015 metri che battono i 3843 del 1997).
Tra le decadi, vorrei segnalare in particolare la prima di gennaio, la seconda di luglio e la prima di agosto.
La prima di gennaio ha avuto una media delle minime pari a 6.8°C, ad un solo decimo dal primato tra tutte le decadi invernali (record appartenente alla prima di dicembre 2006).
Lo zero termico medio della parte centrale di luglio è stato di 4533 metri, essa è la migliore in assoluto battendo anche tutte le altre (la primatista era la prima di agosto 2017 con 4449 metri).
Anche la prima di settembre ha avuto lo zero termico altissimo (4434 metri).
La prima decade di agosto ha portato una forte rinfrescata, tant’è vero che essa ha fatto seria concorrenza nientemeno che al 2006.
Riguardo i geopotenziali a 500 hPa, vorrei segnalare la prima metà autunnale (5828 metri che battono i 5798 del 1985) e settembre (5829 metri che battono i 5817 del 1997).
La seconda decade di luglio, di agosto, la prima di settembre e di ottobre hanno avuto medie elevatissime (5879 e 5878 metri le prime tre, 5851 l’ultima) e vicinissime al record assoluto (5885 registrati ad inizio agosto 1992 e 2017).
Ora i record puntuali:
• Picco massimo dello zero termico: 5195 metri registrati il 21 agosto che battono i 5098 del trenta luglio 1983. Questo è il nuovo record dell’intera serie di dati. La cosa che colpisce è che il vecchio record è stato battuto ben tre volte nel giro di un mese: inizialmente sono stati registrati 5122 metri il sedici luglio, poi sono stati registrati 5195 e 5138 metri a cavallo del 21 e 22 agosto.
• Picco massimo della temperatura ad 850 hPa di ottobre: i 19°C registrati il nove ottobre battono i 17.2°C registrati il trenta ottobre 2022.
Nel complesso il 2023 è stato un altro anno molto caldo a tutte le quote e con zero termico elevatissimo; la piovosità è stata nella media, interrompendo la lunga siccità iniziata verso la fine del 2021.
Ancora una volta i mesi invernali hanno portato poche soddisfazioni: il periodo metà gennaio – prima parte di febbraio è stato il migliore con clima invernale (e un pochino di neve a bassa quota) ed un’irruzione fredda finalmente incisiva ad inizio febbraio.
Per il resto nulla di buono: la prima parte di gennaio e dicembre sono stati molto caldi, mentre la seconda e terza parte di febbraio sono state anonime.
Dicembre ormai è un mese allo sbando, anche stavolta non ha portato irruzioni fredde decise ed il periodo natalizio è stato nuovamente molto mite (simile al 2022, ma un po' meno estremo).
L’inverno purtroppo conferma la sua crisi iniziata dal 2013/14; ora è palese come esso inizi in netto ritardo e finisca presto, con le fasi più interessanti relegate alla sua parte centrale.
La primavera è stata in linea con le sue medie, in netto contrasto con le primavere spesso calde del periodo 2007-2020.
In particolare, aprile è stato nuovamente freddo ed anch’esso è stato in netto contrasto (per la terza volta consecutiva) con il periodo 2007-2020 che ha presentato vari mesi molto caldi.
Non so se la marcia indietro fatta dalla primavera durante gli ultimi tre anni sia figlia dell’andamento invernale, ma penso che il suo comportamento in controtendenza meriti di essere segnalato.
L’estate è stata in media al suolo, ma calda in quota e con lo zero termico elevato; essa è stata piuttosto instabile durante i primi due mesi, il fatto che essa non sia stata fresca suggerisce che ora l’instabilità estiva serva ad evitare stagioni caldissime (come la 2003 e la 2022) e non ad avere un’estate fresca.
Giugno, anche se non è stato molto caldo come nel 2019 e 2022, ha confermato di avere ben poco in comune con il lontano passato e di essere diventato ormai un mese estivo vero e proprio.
Purtroppo, come ricordato sopra, luglio resterà tristemente memorabile per le devastanti grandinate che hanno colpito metà delle pianure trivenete con chicchi dalle dimensioni record.
Ad agosto è arrivata una forte rinfrescata come non si vedeva da parecchio tempo.
Non si dovrebbe mai dare per spacciata l’estate anche ad agosto e questo mese ne è stato una prova: dopo il fresco iniziale l’estate ha rialzato prepotentemente la testa portando un gran caldo ed il picco stagionale addirittura dopo Ferragosto.
L’autunno è stato molto caldo, seguendo la tendenza in atto da vari anni: settembre è stato praticamente estivo con ZT e geopotenziali elevatissimi, pure ottobre è stato decisamente caldo ma ha portato la rottura estiva.
Novembre è stato il mese meno anomalo del trimestre e durante gli ultimi giorni ha portato il primo ed unico anticipo invernale in quota; si conferma come ora l’autunno vero e proprio inizi ben più tardi rispetto al passato e questo inevitabilmente si ripercuote anche sull’inverno (vedasi dicembre, che sta perdendo vistosamente colpi).
Nel complesso abbiamo avuto un altro anno che ci ha mostrato in maniera chiara il GW in atto e quanto esso sia forte.
Durante il TGR andato in onda alle 14 del 29 dicembre scorso, l’Osmer ha fatto un breve riepilogo del 2023 su tutto il FVG (a partire dal minuto 09:35):
Edizione del 29/12/2023 - 14:00 - TGR Friuli Venezia Giulia
L’Osmer pubblica anche resoconti mensili ed annuali, al momento quello del 2023 non è disponibile; potete trovarli qui: Arpa FVG - Osservatorio meteorologico regionale del Friuli Venezia Giulia
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Fantastici resoconti, li ho letti tutto d'un fiato nonostante siano papiri.
Alcune cose mi hanno colpito per le analogie con Brindisi:
- la scomparsa di primavere fredde tra 2007 e 2019 (qui a Brindisi in realtà la 2019 chiuse in media per solo merito di Maggio, e la 2020 fu sottomedia al suolo grazie a Marzo ed Aprile, un'eccezione sul panorama italiano)
- che anche ad Udine sia stato l'anno con la Tmedia a 850 hPa più alta assieme al 2022 (stesso pattern per Brindisi)
- che anche ad Udine sia stato l'anno con lo ZT medio più alto (a Brindisi il 2023 sta a -2 m dal 2020, ma siamo lì, e a +13 m dal 2022), riflettendo come lo ZT sia stato quello più martoriato a livello atmosferico specialmente dopo Luglio
- che anche a Brindisi si sia stabilito il nuovo record di ZT annuale, tra l'altro minacciato due volte, una a Luglio e l'altra il 4 Agosto (diversamente che da te dove lo ha fatto a fine mese)
- mi ha colpito che anche a Udine il 1994 disti solo -0,6/-0,7° dagli attuali anni record a 850 hPa (2022 e 2023), stesso divario che c'è nel caso di Brindisi, ed in generale il tuo grafico a 850 hPa dell'evoluzione termica negli ultimi decenni riflette molto quello che potrei creare io con i miei dati
A Trento Sud il 2023 non ha battuto il 2022 solo per un decimo; entrambi gli ultimi due anni comunque si confermano nettamente i più caldi della serie storica, i primi (temo di una lunga serie) a superare il muro dei 14 gradi di media integrale: qui i precedenti anni più caldi 2018 e 2014 rimangono staccati di quasi mezzo grado, evidenziando uno step davvero preoccupante negli ultimi 2 anni rispetto ai già caldi valori dell'ultimo decennio.
Rispetto alla vecchia media degli anni '80-90 del 20° secolo pari a circa 11.6°c c'è ormai un abisso, con l'ultimo decennio 2014-2023 che viaggia a 13.53° e gli ultimi 2 anni addirittura a 14.12°c, confermando che il versante meridionale delle Alpi in questo nuovo secolo è uno dei principali "hot spot" europei (che culo! ).
Ecco comunque la mia "top 5" degli anni più caldi:
1) 2022 = 14.17°c
2) 2023 = 14.07°c
3) 2018 = 13.77°c
4) 2014 = 13.75°c
5) 2011 = 13.57°c
E queste sono le medie degli ultimi 10 bollenti anni, quasi tutti i valori record si trovano qui e l'unico sotto i 13°c, vale a dire il "fresco" 2021, si trova comunque sopra ai circa 12.4°c della vecchia media di riferimento 1983-2005, credo non servano molti commenti.
2014 = 13.75°c (4° anno più caldo della serie storica)
2015 = 13.54°c (6° anno più caldo della serie storica)
2016 = 13.22°c
2017 = 13.24°c
2018 = 13.77°c (3° anno più caldo della serie storica)
2019 = 13.49°c
2020 = 13.30°c
2021 = 12.78°c (anno meno caldo, ma non sotto la media storica)
2022 = 14.17°c (1° anno più caldo della serie storica)
2023 = 14.07°c (2° anno più caldo della serie storica)
Infine un accenno ai singoli mesi, che negli ultimi 2 anni hanno stabilito ben 5 record storici: nel 2022 maggio (19.9°c contro i 19.3° del 2011), luglio (27.2° contro 27.0° del 2015) e ottobre (15.1° contro i 14.8° del 2014); nel 2023 invece gennaio (3.8°c contro i 3.7° del 2014, ma col 2024 che potrebbe far peggio) e poi ancora ottobre, che con una media integrale di 15.5°c ha battuto i 15.1° del record fatto solo un anno prima.
Saluti a tutti, Flavio
Nella mia zona (Bassa Comasca occidentale) la differenza tra l'anno più caldo della serie storica e l'anno più caldo degli anni '90 è di 1,80 °C, precisa identica alla differenza esistente a Parma tra 2023 e 1998. Da me, però, l'anno dei '90 più caldo fu il 1994, che chiuse con un'anomalia di +0,68 °C sulla 1981-2010 (distante appunto 1,8 °C dal primato del 2022, chiuso a +2,48 °C).
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
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