Alpi, Il Wwf Lancia L'allarme Neve
Il clima cambia, salgono le temperature, calano le precipitazioni e, di conseguenza, la neve scarseggia : per salvare l'appetibilitÃ* delle piste da sci dell'arco alpino italiano si ricorre sempre più spesso all'innevamento artificiale. Con gravi danni all'ambiente in termini di acqua ed energia consumate e impatto su fauna e flora. Lo rivela il rapporto del Wwf Italia "Alpi e turismo: trovare il punto di equilibrio".
Sta scomparendo la neve sulle Alpi italiane, l'ennesimo effetto dei mutamenti climatici in atto sul nostro pianeta. In 30 anni le precipitazioni sono diminuite quasi del 20%. La temperatura media del pianeta è aumentata di circa 0.6-1° C negli ultimi 100 anni, secondo i dati dell'International Panel Climate Change, formato dai massimi esperti mondiali sul clima. La fine degli anni 90 è stata la più calda del secolo e in futuro si stima un incremento di temperature di 1.4-5.8° C sino al 2100. Il riscaldamento globale sarÃ* più forte sulla superficie terrestre, l’emisfero settentrionale e in inverno: esattamente la localizzazione e la stagione del turismo montano invernale.
Tuttavia, per la gioia di turisti e sciatori, la soluzione ormai collaudata è ricorrere all'innevamento artificiale e assicurare piste candide per tutta la stagione sciistica. Si ricorre a questa soluzione su circa il 60% dei tracciati, siano essi di sci alpino o anelli di fondo. Ma con quali conseguenze? Uno studio del Wwf Italia dal titolo esplicito - "Alpi e turismo: trovare il punto di equilibrio" - mira a dare questa risposta offrendo lo spunto per trovare una via di compreomesso fra esigenze turistiche e urgenze ambientali.
Il sempre maggior ricorso alla neve artificiale comporta, innanzitutto, un crescente utilizzo delle risorse idriche. Per imbiancare un ettaro di pista da sci servono almeno mille metri cubi d'acqua. La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi stima che per i 23.800 ettari di piste innevabili delle Alpi, occorrono ogni anno circa 95 milioni di metri cubi di acqua, pari al consumo annuo di una cittÃ* con 1,5 milioni di abitanti. Per l'approvigionamento idrico, come mostra lo studio del Wwf, vengono sfruttati anche gli acquedotti comunali, approfittando, talvolta, di varchi nell'ordinamento legislativo. L’analisi ha compreso, per esempio, l’impianto di innevamento di Barzio (Lc) che, grazie alle carenze legislative in merito, è stato progettato per innevare una pista a soli 800 m di quota con esposizione meridionale.
Le opere edili di supporto all'innevamento non risparmiano neppure le aree protette: il Parco Nazionale dello Stelvio, giÃ* impoverito dai prelievi idrici a scopo idroelettrico e dalla crisi dei ghiacciai, ospita impattanti comprensori sciistici. E l'ecosistema guadagna ferite sanabili solo in tempi lunghissimi. Scompaiono inoltre boschi, per fare spazio a praterie e la vegetazione, seppur rigogliosa , muta: scompaiono speci dominanti a favore di altre che altrimenti non sarebbero così presenti.
Il terreno è un'altra delle vittime dell'innevamento artificiale che, producendo cristalli d'acqua più compatti, appesantisce il suolo in maniera innaturale. Inoltre, l'acqua prelevata da fiumi e laghi e ricca di minerali e composti chimici che restano nel tereno per tempi lunghissimi.
Le soluzioni
Il fenomeno non coinvolge soltanto le Alpi italiane, ma anche altri Paesi europei come austria e Germania. Dal 1995 è in vigore la "Convenzione delle Alpi", ratificata dal governo italiano nel 1999. Coinvolge Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia, Svizzera e Unione europea e si affianca al Protocollo Turismo, cui non aderiscono la Svizze né il nostro Paese. Ed è proprio questo uno dei punti di partenza indicati dal Wwf per trovare una soluzione.
Il WWF Italia, nel rapporto “Alpi e turismo: trovare il punto di equilibrio”, propone infatti una serie di azioni, tra cui il recepimento e l'applicazione del Protocollo Turismo nella legislazione nazionale e regionale con particolar riferimento agli ingenti consumi d’acqua per l’innevamento artificiale; la riconversione delle attivitÃ* turistica per gli attuali impianti sciistici al di sotto dei 1300 metri; favorire una politica che coinvolga direttamente gli attuali operatori per la ricerca di soluzioni economicamente ed ecologicamente sostenibili. Il WWf Itali apropone, inoltre, di escludere categoricamente nuovi impianti sciistici al di sotto dei 1300 metri perché l’attivitÃ* risulta antieconomica e antiecologica a causa dei rilevanti investimenti finanziari e degli insostenibili impatti ambientali (consumo d’acqua, energetico per alimentare i cannoni da neve, trasformazioni ambientali , dissesto idrogeologico) di cui avrebbe bisogno; infine, la costituzione di una banca dati nivo-meteorologici almeno a livello di bacino idrografico, per garantire un’efficace capacitÃ* di pianificazione e di promozione del turismo alpino.
http://www.tgcom.mediaset.it/cronac...olo299470.shtml
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
trovo sia una delle solite insensate proposte dei verdi che fanno catastofismo come tipico di certi schieramenti,l'acqua sulle alpi cè e il danno per l'ambiente è minimo ma ben peggiore sarebbe il danno per le localitÃ* montane e il turismo nel qual caso non si potesse garantire neve nella stagione invernale.
Ma non riesci proprio a non buttarla in polemica politica? Sei incontinente?Originariamente Scritto da alex74
E che ca..o!!
Max
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
questi sono temi politici,la societÃ* e certe decisioni sono politiche,magari da parte tua sarebbe più opportuno uscire con argomentazioni invece di uscite che appunto creano polemica,per me quel discorso del WWF è insensato,ognuno ha le sue opinioni e vanno rispettate come tali.Originariamente Scritto da Massimiliano Selvix
Ci mancherebbe: le opinioni sono tutte legittime.Originariamente Scritto da alex74
Tu, però, da sempre dimostri di essere quanto meno di parte. Anche se si dovesse parlare di clisteri troveresti il modo per polemizzare politicamente.
Ciao.
Max
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
L'unica cosa che contesto da "esperto" del settore è il paragrafo in cui si parla della diminuzione dei boschi e dell'aumento delle praterie. In Italia il trend è assolutamente inverso e il problema alpino è mantenere i pascoli a fronte di un'avanzata costante del bosco. Pascoli che sono parte di un ecosistema e che costituiscono ricchezza in termini di flora e fauna. Altro problema importante è gestire l'avanzata del bosco in quanto non sempre le cenosi che si instaurano su pascoli abbandonati sono garanzia di stabilitÃ* (almeno non nella fase di transizione).
Credo che, al di lÃ* di considerazioni politiche, il lavoro svolto dal wwf in certi campi non sia così obiettivo (della serie se non ci fosse l'uomo sarebbe meglio comunque) e sia superficiale con considerazioni troppo ampie che generalizzano situazioni, problemi e soluzioni. Opinione personale. Ma visto che ci lavoro...
Cia'
buon giogno a tutti.qui a Martina,dopo una matina con neve quasi costante,ora prevale il sole con temperatura in aumento.
non ci sono stati accumuli in cittÃ*
e allora ho deciso di andare a caccia di neve nelle campagne
:che bei paesaggi imbiancati!!!ditemi come devo fare per inserire le foto che ho scattato.ora esco un attimo
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Hai sbagliato post.Originariamente Scritto da carloni1981
Ciao.
Max
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
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