Gio, hai tirato fuori un argomento stupendo!! peccato aver poco tempo per discuterne![]()
comunque, sono abbastanza convinto che, per la maggior parte dei ghiacciai alpini, contino molto di più le temperature rispetto alle precipitazioni. Ci sono mille sfumature ed eccezioni in questa affermazione soprattutto quando si parla della PEG, cioè di un periodo comunque piuttosto oscuro e non ancora oggi ben chiarito.
La cosa di cui sono convinto è che dalla PEG in poi, i ghiacciai lombardi si stiano ritirando a causa dell'aumento delle temperature.
per supportare questa mia tesi porto i dati della stazione meteorologica di Sils Maria in Engadina che ho elaborato per l'SGL e per Terra Glacialis.
queste le temperature medie nel trimestre estivo
costante aumento interrotto soltanto negli anni 20 e negli anni 60-70, guarda caso gli stessi periodi dove i ghiacciai hanno fatto segnare piccole avanzate o un rallentamento dei decrementi
le precipitazioni nella stagione di accumulo
toh![]()
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riporto quanto ho scritto in Terra Glacialis 8 nell'analisi sui dati storici di Sils
"...E’ indispensabile far notare che i valori della media 1864-2004 non coincidono con una situazione di equilibrio del bilancio di massa glaciale, visto che nello stesso periodo i grandi ghiacciai di Roseg, di Tschierva e del Morteratsch, posti a pochi chilometri di distanza da Sils, hanno subito un regresso praticamente ininterrotto .
(il Ghiacciaio di Roseg dal 1855 al 2004 ha subito un regresso di 2689 m, il limitrofo Ghiacciaio di Tschierva dal 1934 è arretrato di 1184 m (con una sola significativa fase positiva dalla fine degli Anni Sessanta all’inizio degli Anni Ottanta). Il Ghiacciaio del Morteratsch, il più vasto, dal 1878 è arretrato senza alcun rallentamento significativo di 2121 m. (fonte: http: //glaciology.ethz.ch/messnetz/index.html).
Morteratsch
http://glaciology.ethz.ch/swiss-glac...rteratsch.html
Tcherva
http://glaciology.ethz.ch/swiss-glac...tschierva.html
Roseg
http://glaciology.ethz.ch/swiss-glac...ers/roseg.html
Tutto ciò pur tenendo in considerazione che i ghiacciai del 2004, grazie alle loro dimensioni assai più modeste, abbisognano di condizioni climatiche meno rigide per poter mantenere il proprio bilancio di massa annuale in equilibrio..."
Ricky
p.s. notate come 2004 e 2005 siano stati terrificanti, temperature ben sopra la media ma anche precipitazioni decisamente deficitarie...come si può ben intuire, annate tremende per i ghiacciai![]()
osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
Grazie Ricky, confermi quanto pensavo, cioè che è più importante la T delle prp, ovviamente considerando che qualcosa deve cadere...Originariamente Scritto da Ricky nibi
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Mi raccomando, quando avrai più tempo mi aspetto un messaggione!![]()
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
interessante...![]()
in realtÃ* la PEG è un periodo non uniforme, ma un continuo susseguirsi di varie fasi, più piovose, meno piovose, più calde, più freddoOriginariamente Scritto da Gio
e di espansioni ed arretramenti glaciali,
le più spettacolose avanzate glaciali corrispondono a pessime estati, portanto la stagione chiave sembra essere quella.
Fra l'altro, nel XV secolo, pertanto poco prima dell'inizio della PEG, è abbastanza sicuro che dominassero gli anticicloni di blocco, con una continentalitÃ* esasperata.
botte di caldo clamorose, ma anche insolite ondat e di freddo
decenni caldissimi, decenni freddissimi (evidentmente una specie di "oscillazione" dlle alte di blocco)
che hanno portato ad inverni mitissimi, quasi "estivi" o ad inverni tipo 1408 o quelli del decennio 1431 e seguenti di durezza esasperante.
poi è venuta la peg con espansione glaciale, credo che le precp fossero diversamente disposte.
del resto, anche alcune pessiem estati degli anni '70 hanno portato ad un piccola espansione glaciale.
whatever it takes
Originariamente Scritto da paolo zamparutti
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Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Originariamente Scritto da Gio
dopmani scriverò meglio![]()
whatever it takes
Grazie Paolo, la climatologia è affascinantissima!Originariamente Scritto da paolo zamparutti
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Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Clima e Storia, Che tempo faceva (a cura di L.Bonardi) possono dare molti spunti di discussione, grazie anche al lavoro di C.Pfister e la sua ricostruzione delle temperature tramite i cosiddetti dati vicarianti sulle date delle vendemmi (ad esempio).Originariamente Scritto da paolo zamparutti
Premetto che sul clima della PEG, ma anche su quello delle glaciazioni wurmiane, le opinioni sono moltepici ed anche le risse non sono rare.
All'approccio meteoclimatico preferisco quello glaciologico e vegetazionale, con i quali mi trovo più in sintonia...
Preferisco partire dai dati di fatto, inconfutabili, per poi risalire alla teoria, in modo da non incappare nel diffusissimo tranello chiamato "teoria ad hoc"...molto ma molto diffuso nel mondo scientifico, soprattutto negli ultimi anni..
Se dovessi osservare i ghiacciai per ricostruire il clima della PEG o cmq il clima che determina l'incremento delle superfici non potrei confermare in toto l'affermazione secondo la quale durante la PEG vigeva un clima invernale freddo e secco perché migliaia di circhi glaciali sparsi sulle montagne europee presentano evidenti tracce di accumuli nivoglaciali perenni del XIX secolo e tali ingenti masse non credo potessero crearsi e/o mantenersi solamente con le "basse" temperature estive e con le precipitazioni autunnali e/o primaverili.
Inoltre, supponendo che inverni rigidi fossero necessariamente ventosi (è pressoché certo), questo cozzerebbe con l'enorme spessore raggiunto dagli alti bacini glaciali dei massicci più elevati, delle Alpi e non, i quali sono stati, sono e saranno sempre, ad alimentazione diretta e quindi più sensibili alla ventositÃ*.
Ancora, c'è da affrontare anche la sincronia delle fasi glaciali globali nella PEG e qui ci perdiamo nei meandri poiché non è abbordabile l'ipotesi degli inverni secchi e freddi a livello globale...........secondo me neanche a livello alpino e poi a quale settore alpino ci si riferisce ??? La catena alpina non è mica univoca, anzi...
Tralascio per ora l'aspetto vegetazionale, che è un'altro oceano...
La materia è molto complessa e perciò mi fermo. E' un argomento da conferenza (si potrebbe organizzare)..
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estati lunghe con periodi stile prima decade di agosto 2004 e settembri più agostani che altro rovainano a mio parere anche buoni accumuli...quindi conta più l'aspetto termico e pluviometrico estivo
ciao!!
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
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