La bizzarra Estate 2002 non è mancata di dare insoliti effetti anche in zone decisamente inconsuete per essi. Il mio racconto ne è una testimonianza.

Il 6 Agosto 2002 ho assistito ad un evento che sicuramente ha dell'incredibile. La giornata era iniziata all'insegna di una nuvolositÃ* variabile annunciante l'arrivo di una perturbazione atlantica da nord-ovest, che avrebbe interessato soprattutto le zone interne appenniniche dell'Italia centrale e settentrionale. Di lì a poco infatti stavano divampando temporali su tutto l'Appennino settentrionale, ad iniziare da quello tosco-emiliano: dal fiorentino e dall'aretino il grosso dei fenomeni si andava spostando verso sud-est, in direzione delle Marche. Io mi trovavo al paese umbro di Isola Fossara, arroccato proprio al centro del tratto appenninico che separa Gubbio da Fabriano, a 500 m slm, sul versante sud-orientale del monte Catria. E' un paese situato in una valle profondamente incassata tra le montagne, aperta solo verso sud-est, e quindi non certo teatro abituale di fenomeni come trombe d'aria. Verso mezzogiorno di colpo il cielo si fa cupo verso nord-nordovest, proprio a ridosso della montagna, ma in un primo momento la direzione delle nubi da ovest verso est trasporta le prime forti precipitazioni ad est di lì, nel versante marchigiano: come spesso accade, in un primo momento tutto scorre più a nord del massiccio montuoso del Catria, ed io mi trovo fuori della traiettoria. I temporali continuavano a deviare dalla Toscana orientale direttamente verso le Marche settentrionali, per poi dilagare sul versante adriatico, come spesso accade nei pomeriggi d'Estate, fin quando l'instabilitÃ* non sfonda più a sud, verso l'area "Val di Chiana- Trasimeno- Perugia", per poi spostarsi verso l'Appennino, coinvolgendo così anche la mia zona... il cielo si andava facendo sempre più scuro, sempre in direzione nord, e s'iniziava ad udire un brontolio sordo continuo, mentre l'aria diveniva pesante, infatti la temperatura era prossima a +30, e l'umiditÃ* era notevole: considerato che mi trovavo a 500 m slm, con cielo nuvoloso, la cosa non era usuale, e preludeva sicuramente a qualcosa di grosso. Anche la pressione continuava a scendere, non ricordo il valore, ma era diminuita di parecchi hpa nelle ultime ore.
Poi, d'improvviso, ecco che da ovest irrompe un "nuvolone" scurissimo, che avanza stavolta proprio sopra il paese. Io stavo assistendo al tutto dalla mia finestrella che da sul tetto, e che è esposta a nordovest, in direzione della montagna: proprio per colpa di questa esposizione mi sono probabilmente perso uno spettacolo che sogno di vedere da sempre. Che c’era qualcosa d’insolito l’avevo intuito fin da subito: quel nuvolone nero era transitato lasciando al suo seguito pochissima pioggia, nonostante la visibilitÃ* fosse diminuita drasticamente al suo passaggio, come accade all'arrivo del fronte delle precipitazioni. Invece queste rimanevano abbastanza distanziate, sempre verso nord-nordovest, mentre l'aria si andava riempiendo di detriti: foglie, rametti, cartacce e polvere avevano oscurato tutto, e si udiva un suono cupo, ma abituato alle tempeste di vento che si scatenano spessissimo da quelle parti, non pensavo lontanamente a quel che invece stava succedendo, e continuavo a guardare nella direzione sbagliata: sempre verso nord- nordovest. Era un putiferio di fulminazioni continue: un'asta metallica che sporgeva da un muro si illuminò d'un bagliore blu-violaceo, per riflesso di qualche lampo... Comunque, di lì a poco i venti si placarono ed arrivò la pioggia: tranquilla e dritta cadde per una mezz'oretta, fino ad accumulare circa 15 mm, dopo di che, come in una poesia di Leopardi, il sereno ruppe proprio “da ponente alla montagna" , ed uscì un sole magnifico, con una visibilitÃ* ottimale.
Pensai che fosse transitato un normale temporale legato ad un fronte freddo, un po' "chiassone", come si dice, dato che aveva scaricato veramente poca pioggia in proporzione alle turbolenze che c’erano. Ma uscito in strada mi accorgo che un sacco di persone si stavano avviando verso il piccolo cimitero appena a sud- est del paese, e tutti mi invitavano a dirigermi sul posto, dove, a sentir loro, era successo un disastro. Un po' incredulo ma incuriosito mi avvio verso il posto, mentre ognuno stava ribattezzando l' evento come "un tifone", "un uragano", “una tempesta”, e via dicendo. Ma ancor prima di arrivare mi accorgo giÃ* in lontananza che gli alti alberi i quali ero abituato veder seguire il profilo del fiume semplicemente... non c'erano più!!! Per un tratto d’una ventina di metri almeno!! Capisco subito che qualcosa di grosso era successa davvero, e mi affretto a correre sul posto, dove assisto esterrefatto a quanto si vede nella foto. Un tale scompiglio, con alberi abbattuti, e limitato nello spazio, mentre tutt'intorno non c'era traccia di danno lasciava intuire che bene o male di lì era passata con tutta probabilitÃ* una tromba d'aria, magari un F2 . I presupposti secondo me c'erano: il piccolo cimitero che sorge adiacente al fiume aveva avuto danni nel lato più vicino agli alberi, con pezzi di tetto letteralmente frantumati che erano stati portati a decine di metri di distanza. Stessa sorte è toccata ad un pezzo d’albero: metÃ* di esso era volato via, ricadendo circa 15 metri più in lÃ*. Gente che al contrario di me ha avuto modo di scorgere in quella direzione al momento dell’accaduto riferisce di aver visto delle cose spaventose. Mia zia, che ha assistito solo in parte alla cosa, dice che una nuvola enorme è spuntata in direzione ovest, poi ha preso a scorrere dapprima lungo la vallata, con la parte anteriore che era più bassa e s’ abbassava ancora, piombando verso la sua casa, ma stranamente i suoi contorni esterni salivano e giravano, poi è scoppiato un vento fortissimo tanto che si è rinchiusa dentro casa, e nonostante avesse puntellato la porta d’ingresso, il vento l’ ha spalancata con violenza, e per pochi istanti tutto era buio e c'era un frastuono cupo, con detriti che volavano dappertutto. Io che abito a non più di 100 m da lì non mi sono accorto di nulla, se non del buio improvviso e del frastuono cupo. Altre persone riferiscono di aver visto come un “nuvolone lunghissimo verticale”, con un’estremitÃ* a punta più bassa, che ad un tratto s’è avvicinata a terra ed il terreno nel punto più vicino alla coda del nuvolone è come…“esploso”, scagliando in aria con un polverone nero tutto ciò che vi giaceva, compresi grossi rami, mentre gli alberi venivano in quel punto “sparati” orizzontalmente, ed alcuni ricadevano a pezzi molti metri più in lÃ*, ma poi tutto si è placato.
Lascio ai lettori sbizzarrirsi a trovare i nomi tecnici per i fatti che ho raccontato. Secondo me è stato un rarissimo episodio di tromba d'aria in montagna... E’ stato un evento che veramente non mi sarei aspettato di osservare in una zona simile, e mi scoccia terribilmente sapere che probabilmente mi sono perso un bel tornado che ha fatto visita vicinissimo a casa mia, e che probabilmente non vedrò mai più da quelle parti.
La prima foto mostra un pezzo d’albero scagliato a parecchi metri di distanza: si noti il moncone sulla sinistra e la porzione superiore scagliata sulla destra. Sullo sfondo s’intravede in alto a destra la fila degli alberi: quelli ancora intatti sono ai lati, ed al centro c’è il settore danneggiato
.Nella seconda foto si possono osservare più da vicino gli alberi letteralmente devastati.
Probabilmente il tornado si è mosso da quegli alberi piegati a terra verso l’alberello stroncato, lambendo il piccolo cimitero sul suo lato sinistro, dove si sono in effetti avuti i danni maggiori.
Fig. 4/5: effetti di una probabile tromba d’aria a Isola Fossara, il 6 Agosto 2002: