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Due riflessioni sugli ultimi avvenimenti
Le vicissitudini atmosferiche che si sono consumate nell’ultimo mese e mezzo, dall’irruzione fredda di inizio giugno all’avvento dell’Anticiclone Africano, all’ingresso di aria più fresca giunta dai Balcani e, infine, all’arrivo dell’aria instabile atlantica di ieri portano sempre più allo scoperto una caratteristica comportamentale dell’atmosfera che ormai è diventata la norma: la forte intensitÃ*, ovvero una tendenza all’accentuazione marcata di tutte le fenomenologie, qualsiasi sia la loro origine.
Se in tempi non sospetti un violento temporale estivo non costituiva notizia perché, per sua natura, il temporale deve comportarsi proprio così nella maggior parte dei casi, ora anch’esso concorre a completare quel quadro di estremizzazione climatica in cui l’Italia si ritrova. .
Nei fatti, dove possiamo riconoscere la genesi “anomala” di una struttura temporalesca, un po’ al di fuori dai nostri canoni? Negli ultimi 10 anni, proprio da quel famigerato 19 giugno 1996 con l’alluvione in Versilia, il numero delle alluvioni lampo dovute a temporali auto-rigeneranti sono aumentate notevolmente: ultima della serie quella di Vibo Valentia e di Taranto, quest’ultime a distanza molto ravvicinata. Secondo me, è proprio l’auto-generazione sempre più frequente a costituire quella marcia in più, quella caratteristica che, anche se sembra una forzatura, concorre a estremizzare il temporale stesso.
Sono questi i nuovi indizi e nuovi segnali da tenere sotto stretta osservazione, non il passaggio di un groppo e nemmeno i 40-50 mm che riescono a cadere anche in una sola ora. In estate le infiltrazioni di aria fresca sono costrette a scatenare un po’ di trambusto: non deve destare troppa meraviglia, anche se queste brevi fasi con piogge monsoniche sono aumentate in numero negli ultimi anni. Semmai l’insistenza del fenomeno temporalesco nel tempo e la sua continua fase di crescita che ritarda la successiva fase di dissipazione sono due elementi preoccupanti che non fanno altro che evidenziare, ancora una volta, quel surplus energetico in più disponibile.
Un saluto
Andrea
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