La Terra nelle ultime centinaia di migliaia di anni ha oscillato periodicamente da periodi freddi ad altri caldi, con tempi e modi diversi, ma sempre sotto la principale direzione del vero regista del clima del nostro pianeta: il Sole.
Ormai il mondo scientifico sta sempre più rivalutando il ruolo del Sole nel dirigere i principali mutamenti climatici terrestri. E non solo quelli di lungo periodo, dell'ordine di migliaia di anni, ma anche quelli di medio e breve spazio temporale. E come poteva essere altrimenti, visto che la Terra altro non è che un complessissimo sistema termodinamico chiuso, destinato cioè ad una progressiva entropia fredda, se non vi fosse il costante apporto termico (nelle varie forme radiativa e di vento solare) della nostra Stella ?
Molto oggi sappiamo (ma è molto di più quello che ignoriamo) sul fondamentale ruolo degli oceani (Nastro Trasportatore) nel determinare importanti mutamenti climatici globali. E non vanno certo dimenticati fattori climatici come la natura dei terreni, l'estensione della criosfera, la composizione chimica atmosferica, il ruolo delle super-eruzioni vulcaniche, e non ultimo l'apporto antropico di inquinanti.
Ma alla fine, o forse sarebbe meglio dire all'inizio,
è la nostra Stella a dirigere l'esecuzione di questi importanti interpreti del sistema climatico terrestre, assolutamente da leggersi come orchestrali di vario livello gerarchico piuttosto che isolati virtuosi. È il Sole che determina in primo luogo il ritmo con cui la Terra respira!
E l'energia del Sole che arriva sulla Terra può variare per ragioni intrinseche e per ragioni estrinseche. In altre parole, la nostra stella è soggetta a fluttuazioni energetiche (come tutte le stelle) che sono in grado di modificare a seconda dell'intensitÃ* il clima terrestre. Ma può essere il nostro pianeta stesso, variando la propria inclinazione o la forma della sua orbita (più o meno ellittica) a determinare una conseguente variazione dell'energia solare.
Ormai, dopo le fondamentali analisi delle carote di ghiaccio Groenlandesi e Antartiche, abbiamo imparato molto sulla storia climatica della Terra, almeno negli ultimi 400 mila anni.
Sappiamo infatti dalle carote Antartiche che la Terra ha un'oscillazione climatica principale di circa 100.000 anni, nel corso della quale troviamo le maggiori glaciazioni, ultima delle quali è stata quella wurmiana. Questo ciclo maggiore è determinato dalla variazione dell'orbita terrestre da una forma più ellittica ad una più circolare, della durata appunto di 100.000 anni.
Sappiamo anche che cicli minori si possono individuare all'interno di quello maggiore, della durata rispettiva di 40.000 anni (inclinazione dell'asse terrestre) e di circa 22.000 anni (precessione degli equinozi).
Non solo, ma due geofisici (Dansgaard e Oeschger, da cui cicli D-O) hanno scoperto attraverso l'analisi delle carote Groenlandesi oscillazioni minori dell'arco di circa 1.500 anni, da periodi glaciali a fasi molto più miti (più calde di circa 10°C) sempre all'interno del ciclo maggiore di 100.000 anni. Tra l'altro per alcuni studiosi, la Piccola Era Glaciale non sarebbe altro che un mancato ciclo freddo D-O.
E per spiegare tali cicli minori si ricorre ad un altro evento ciclico: il blocco o il rallentamento del Grande Nastro Trasportatore. Infatti, secondo gli studi dell'oceanografo Heinrich e quelli di Gerard Bond della Columbia University, spesso il forte (in proporzione al ciclo in questione) riscaldamento finale di una fase fredda provoca una maggiore produzione di iceberg che tendono a raddolcire e annacquare il Nord-Atlantico, andando quindi a rallentare o a bloccare lo sprofondamento di acque fredde e salate (molto dense) e quindi tutto il meccanismo complesso della Circolazione Termoalina.
Non possiamo poi non accennare alle variazioni dell'attivitÃ* del Sole su scale molto più brevi, dell'ordine di centinaia di anni. La variazione del solar wind (vento solare) e dell'attivitÃ* radiativa (anche nell'ordine del 5%, valore enorme per la sensibilitÃ* del Sistema Terra) determinano importanti conseguenze su ognuno dei fattori che abbiamo ricordato sopra: oceani, ghiacci, atmosfera, terreni.
L'ultimo grande minimo solare (relativo) è stato quello di Maunder, circa nel 1.700, che ha comportato la fase più fredda della PEG. Ma i cicli solari vanno dal conosciutissimo ciclo undecennale (il meno importante per variazioni significative del clima terrestre) a molti altri che sono oggetto di studi approfonditi e complessi di molti scienziati.
La ricerca costante e ossessiva da parte dell'uomo di regolaritÃ* e periodicitÃ* quantificabili matematicamente di tutta questa vasta gamma di oscillazioni continua si potrebbe dire da sempre. E si dovrebbe aggiungere che ogni volta che si crede di aver trovato una soluzione ad un problema parziale, altri 10 se ne aggiungono.
Ma ciò che colpisce è, osservando i grafici relativi agli studi sulle carote artiche e antartiche ma anche quelli relativi a periodi minori, che sembra di trovarsi davanti al battito del cuore termico del nostro pianeta. Sembra di stare contemplando il suo respiro climatico, soggetto a frequenti brachicardie e tachicardie. La tentazione di considerare viva la Terra è forte.
Ma se anche così fosse (e niente per me è più fuorviante della teoria di Gaia), sarebbe un essere molto più simile alla Natura leopardiana (indifferente a ciò che accade ai suoi abitanti, che siano alghe, dinosauri o uomini) che non alla madre affettuosa dei cultori della New Age. Basti pensare alle devastanti estinzioni di massa che hanno caratterizzato la sua lunga storia, la più famosa delle quali è quella dei dinosauri. E perché, d'altra parte, non dovrebbe essere così?
Aldo Meschiari
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bellissimo articolo. complimenti !!!
Bell'articolo!
Gli ultimi 2 grafici dimostrano una cosa..
Ma è la CO2 che fa aumentare la temperatura, oppure è la temperatura che fa aumentare la CO2?
Insomma il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno?![]()
- Luca -
"Ne la casa dei galantomini, nase prima le done e dopo i omini"
Stazione WS3600
on-line su www.meteoveneto.com
E' la T che fa aumentare la CO2 visto che alla fine di ogni era glaciale si ha un'aumento della T e l'era glaciale è causata dallo spostamento della Terra sul suo asse e non dalle emissioni antropicheOriginariamente Scritto da icecube
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Adesso molti scienziati dichiarano tutto il contrario, ma avranno ragione? Secondo me NO!![]()
Appunto... è il solito discorsoOriginariamente Scritto da Mory
Sono d'accordo con te.. ma spero che qualcuno trovi il bandolo della matassa prima che sia troppo tardi![]()
- Luca -
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