Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Vento moderato L'avatar di Aldo Meschiari
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    Exclamation Nel segno della continentalitÃ*


    I modelli numerico-previsionali ribadiscono la fase calda della prima settimana di Settembre. Avremo quindi un inizio dell’Autunno meteorologico con caratteristiche prettamente estive. Continua quindi l’altalena delle fasi calde e di quelle fredde, come nel più classico dei climi continentali.
    Sempre più negli ultimi anni tocchiamo con mano i segni del cambiamento climatico che sta interessando l’Europa e l’Italia. Che sia o no dovuto all’influsso antropico, di certo il vecchio continente sta sperimentando nuove configurazioni bariche che caratterizzano il clima in senso sempre più continentale. In altre parole, come spesso si dice, il clima europeo si va americanizzando. Ciò significa che le nostre terre sono sempre più esposte ad estremi ed eccessi meteorologici. Siccome le correnti ora preferiscono la via meridiana (Nord-Sud) a quella zonale (Ovest-Est), non sono più le Azzorre o l’Atlantico i protagonisti del nostro clima, ma piuttosto sempre più l’Africa e il Nord-Atlantico se non addirittura l’Artico. E quindi tocca ripetere: con buona pace del clima temperato euro-mediterraneo.

    I modelli infatti ribadiscono la previsione che avevamo analizzata nei precedenti editoriali.
    Settembre inizierÃ* con una forte alleanza tra l’anticiclone delle Azzorre e quello Africano, che riporterÃ* su tutto il paese, e su tutto il bacino mediterraneo e centro-occidentale europeo, condizioni prettamente estive. Chi ha visto nel fresco agostano e nei valori pienamente autunnali di questi giorni il segno dell’arrivo precoce della stagione fredda dovrÃ* ricredersi. Infatti sullo scacchiere europeo non si vedono anche nel medio termine i segni di un deciso cambiamento stagionale. In altre parole: l’autunno può aspettare.

    E se ciò farÃ* molto piacere sia a i vacanzieri che hanno scelto Settembre come mese per il loro riposo, sia i contadini e agli estimatori del vino per le giornate soleggiate che porteranno beneficio alla vendemmia 2006, di certo non potrÃ* che aumentare le preoccupazioni degli abitanti di quelle regioni che ancora soffrono per un forte deficit idrico, se non addirittura per uno stato siccitoso.

    Agosto comunque chiuderÃ* in forte anomalia negativa su tutto il cento e il nord del paese (intorno ai -2°C). E Settembre invece aprirÃ* seguendo le orme non del suo vicino predecessore, ma di Luglio. Infatti (come si vede dalla Multimodel numero uno) l’anticiclone Azzorriano, coadiuvato in quota dall’Africano, allungherÃ* le sua influenza fino a tutta l’Europa centro-meridionale, relegando i flussi perturbati atlantici a latitudini superiori al 50° parallelo. Si creeranno le condizioni per una tipica configurazione NAO positiva, che non faranno altro che rendere sempre più forte e veloce il Getto Polare. L’energia in eccesso che si accumulerÃ* al nord (aria molto fredda) e al sud (aria molto calda) prima o poi cercherÃ* una via di sfogo. E allora inizierÃ* il periodo delle tempeste equinoziali.

    Ma intanto godiamoci i giorni caldi e soleggiati a partire dal 1° di Settembre e almeno sino a tutta la prima settimana. Successivamente le cose potrebbero complicarsi non poco. Alcuni modelli vedono la possibilitÃ* della formazione di una configurazione ad omega sull’Europa, come si può osservare dalla Multimodel numero due. Tale cosiddetto omega blocking generalmente viene eroso a est da una saccatura di origine artica che spingendosi in retrogressione verso sud-ovest (penisola balcanica) porterebbe condizioni molto più fresche e modestamente perturbate sull’area adriatica e nord-orientale italiana. Altri modelli invece vedono un irrobustimento della struttura NAO positiva, con forte Vortice Polare a Nord e forte area anticiclonica a sud, con difficile individuazione della rottura dell’equilibro.

    Per ora di certo ci attendono anomalie positive (anche forti, tra i 4-5°c soprattutto al Nord) e condizioni molto stabili.

    Ai prossimi aggiornamenti.


  2. #2
    Burrasca L'avatar di Domy
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Wow Aldo!
    Bell'articolo!

  3. #3
    Miki77_
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Grande Aldo, sempre molto chiaro e preciso.
    Ti posso solo chiedere un piacere? Mi spieghi che cosa è il NAO??
    Grazie

    ps: ho fatto progressi ho capito che VP ( Vortice Polare ) ehh ehhh...

  4. #4
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Grande!!!
    Complimenti per l'analisi.
    Sembra fatta proprio per me!
    Parto il 3 settembre per la Val di Fassa, e dopo una settimana di estate, sembra poi mi possa divertire..... ;-)))
    Ciao,
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  5. #5
    Vento forte L'avatar di mario82
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    ciao, complimenti, ottima analisi

  6. #6
    Vento moderato L'avatar di Aldo Meschiari
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    grazie a tutti.
    LA NAO è un indice cliamtico che misura la differenza barica tra l'islanda e le azzorre.

    Utile per capire se le perturbazioni atlantiche riusciranno a scendre fino al mediterrraneo.

  7. #7
    Miki77_
    Ospite

    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    grazie ancora...

  8. #8
    Burrasca L'avatar di Beppe
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Ottima analisi Aldo.
    Grazie mille

    aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
    se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
    e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
    Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)

  9. #9
    Brezza tesa L'avatar di meteobuccellato-LU
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Ciao Aldo, come sempre ottima analisi.

    Una domanda però. Come si evince dalla tua analisi e dalle carte si prospetta un periodo dominato dall'hp delle Azzorre (anche se con contributo africano).
    Ma con l'hp delle Azzorre - che come dice il nome ha le suo origini nell'Oceano - le correnti non saranno maggiormente "oceaniche"?

    Non vedo cioè in questo caso scambi meridiani e continentali (tipo affondi sulla penisola iberica e risalita del gobbaccio da noi), anche se da profano può darsi che mi sbagli. Mi pare piuttosto che ci sia un'espasione verso W di un braccio dell'HP.

    Per il resto, sulla disamina generale delle tendenze climatiche in Italia, d'accordissimo con te.

    ciao

    nicola

  10. #10
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    Predefinito Re: Nel segno della continentalitÃ*

    Citazione Originariamente Scritto da Aldo Meschiari
    Sempre più negli ultimi anni tocchiamo con mano i segni del cambiamento climatico che sta interessando l’Europa e l’Italia. Che sia o no dovuto all’influsso antropico, di certo il vecchio continente sta sperimentando nuove configurazioni bariche che caratterizzano il clima in senso sempre più continentale. In altre parole, come spesso si dice, il clima europeo si va americanizzando. Ciò significa che le nostre terre sono sempre più esposte ad estremi ed eccessi meteorologici. Siccome le correnti ora preferiscono la via meridiana (Nord-Sud) a quella zonale (Ovest-Est), non sono più le Azzorre o l’Atlantico i protagonisti del nostro clima, ma piuttosto sempre più l’Africa e il Nord-Atlantico se non addirittura l’Artico. E quindi tocca ripetere: con buona pace del clima temperato euro-mediterraneo.
    Gli algoritmi delle previsioni a medio-lungo dunque sono da modificare ? Insomma, anche i modelli stanno prendendo coscienza di cambi strutturali stabili e su scala continentale e non di inimmaginabili, inaspettati e temporanei salti coi quali ci si domanda "ma perchè diavolo la LP islandese è da settimane sulla Groenlandia ?".

    Rimane - correggimi se sbaglio - il dubbio se questi cambiamenti sono da considerare come una modificata altezza o lunghezza d'onda di un ciclo che bisogna riscrivere, oppure se queste sono solo le avvisaglie di un cambiamento ben più radicale di cui la meridianizzazione delle correnti zonali è solo l'inizio di un frattale il cui sviluppo è totalmente oscuro, insomma non più un nuovo ciclo di qualche tipo, ma un cambiamento dinamico e geometrico che potrebbe portare cambiamenti ben diversi di quelli avuti finora.

    Mi pare, per finire, che la comunitÃ* scientifica che studia la meteorologia abbia giÃ* fatto un bel passo in avanti se si è resa conto che le cose stanno cambiando davvero. Mi piacerebbe però sapere se, come pare, la validitÃ* delle previsioni a medio-lungo termine si sta accorciando sempre più e che il mestiere del meteorologo rischia di diventare quello di chi non può andare oltre il breve-medio e più che altro si limita ad annunciare i disastri con pochi giorni, o se va bene con poche settimane di anticipo, dimenticandosi quella rassicurante ed affidabile ciclicitÃ* stagionale che gli garantiva uno scampolo di autostima. E' sempre più difficile fare il meteorologo...


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