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Elektro.twister
Qui, nel Pesarese, dall'inizio del mese sono caduti 259,7 mm d'acqua, mentre, nell' Anconetano, in un mese, hanno superato i 300, con ben 2 alluvioni, l'ultimo dei quali, il giorno 26.
Riguardo al giorno 26, riposrto degli estratti , presi dal Corriere Adriatico che, rendono abbasta l'idea della situazione:
MAROTTA - La strada si trasforma in un fiume in piena e l’acqua si riversa a fiotti nelle taverne, nei garage e nelle case danneggiando muri, mobilio, attrezzature e mezzi di trasporto. Sono disperate le famiglie di via Rovati che per tutta la giornata hanno liberato le loro case dall’acqua. All’opera anche la protezione civile e i vigili del fuoco che hanno spiegato numerosi volontari in aiuto della gente colpita dall’alluvione che ha messo in ginocchio l’intera localitÃ*.
FANO - E' stata un'altra notte di passione per i residenti della zona sud del fiume Metauro che, in occasione del violento temporale che si è scatenato nella notte di ieri hanno rivissuto i momenti terribili della piena del Metauro. Questa volta, però, non è stato il fiume ad invadere la campagna e le abitazioni circostanti, è stata l'acqua piovana che, dilavando dai pendii delle colline che fronteggiano il mare e non riuscendo a incanalarsi nei fossi che avrebbero dovuto contenerla, facendola defluire in mare, ha invaso i terreni agricoli e molte abitazioni della zona di Torrette e Ponte Sasso. Fin dalle prime ore di ieri mattina, l'acqua è penetrata nei seminterrati e nei piani bassi delle case, costringendo i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile a lavorare alacremente con le pompe. La scuola elementare di Torrette è stata allagata, anche se le lezioni non sono state interrotte.
Frane anche nella strada della Galassa. A sud, la statale Adriatica è rimasta allagata per la notevole quantitÃ* d'acqua caduta per tutta la notte, a partire dalle 7 di ieri mattina, quando tutte le squadre dei Vigili del Fuoco di Fano e tre squadre d'appoggio dei Vigili di Pesaro, oltre ai volontari della Protezione Civile, sono intervenuti sul posto.
FALCONARA - Centocinquanta persone evacuate, tre quartieri in ginocchio, la zona industriale ferita. E’ un bilancio pesantissimo quello che paga Falconara a causa della seconda alluvione che in pochi giorni scuote la provincia di Ancona. La pioggia ha provocato l’esondazione del reticolo di fossi e torrenti che si dispiega nel comprensorio e, dalle prime ore della mattina, è stato l’inferno. Da subito, è stata interrotta la strada principale che collega Falconara a Castelferretti, nel timore che il ponte di San Sebastiano, ormai a filo con l’acqua del fiume che scorreva marrone, violenta, piena di rami secchi ed altri detriti, potesse cedere da un momento all’altro. Il torrente ha comunque raggiunto e superato gli argini, inondando i campi e tutta la zona industriale di Castelferretti. La situazione è poi andata peggiorando, sempre lungo il bacino dell’Esino, allargandosi a Fiumesino, Villanova e Rocca Priora.
A Castelferretti l’acqua ha superato l’altezza di un metro. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire con speciali mezzi anfibi per evacuare le maestranze dei siti produttivi e qualche famiglia residente che era rimasta isolata.
Ingenti i danni alle attivitÃ* economiche della zona industriale. L’acqua è entrata nei depositi e negli uffici travolgendo tutto. Le stesse scene viste a Osimo e Castelfidardo solo la settimana scorsa: prodotti finiti da buttare via a causa del fango; materie prime non più utilizzabili; tutto il materiale cartaceo e contabile rovinato. Anche qui riprendersi non sarÃ* facile.
MONTEMARCIANO - Acqua e fango hanno invaso ieri le strade di Montemarciano ed alcune abitazioni nella frazione di Gabella. Allagamenti e fossi straripati sono stati tra gli effetti più diffusi causati dal maltempo; il torrente Rubiano, che passa attraverso Marina, si è ingrossato fino ad estendersi per tutto il corridoio in cemento attraverso cui scorre: preoccupazione soprattutto per gli abitanti che vivono a ridosso del corso d’acqua, la cui recente pulizia ha comunque scongiurato il peggio. Segnalati smottamenti in via Croce Buzzo, strada di campagna che collega il capoluogo con Marina ed alcune zone rurali. Parzialmente isolato anche il santuario di Alberici.
La punta massima di difficoltÃ* per Montemarciano si è dunque avuta intorno a mezzogiorno, con la frazione di Gabella sott’acqua e molte strade chiuse, tutte le provinciali e alcune comunali, per precauzione o per allagamento, così come tutti i sottopassi. I fossi ai lati delle vie hanno ceduto in più punti e sono straripati, molti residenti si sono dati da fare scoperchiando i tombini e tentando una pulizia all’ultimo minuto per facilitare il deflusso dell’acqua.
SENIGALLIA - Risveglio sott’acqua e fango tra strade allagate e frane mentre a Senigallia sono in arrivo le prime diffide per i danni provocati dall’incuria dei privati.E’ accaduto sulla Statale Adriatica all’altezza del Ciarnin dove un fiume di acqua melmosa sgorgava senza sosta sulla carreggiata.
Terreni franati a Scapezzano e su via delle Saline di fronte alla nuova rotatoria hanno riversato terriccio sulla strada rimosso dalle squadre del Comune.
CHIARAVALLE – Ieri a Chiaravalle si sono vissuti momenti di panico. I piccoli alunni della scuola materna di via Sant’Andrea sono stati trasportati, verso le 10, presso la scuola media e in biblioteca e domani la scuola della via che conduce al Galoppo resterÃ* chiusa. Molte strade cittadine sono state interrotte e vietate alla circolazione: via Clementina, il crocile di Grancetta, via S.Bernardo, via S. Benedetto anche perché c’erano frane e smottamenti oltre ad autentici torrenti di acqua e fango. “Ci sono stati allagamenti di garage e seminterrati – dice il sindaco – e abbiamo invitato i chiaravallesi a lasciare fuori da questi locali le auto. Poi la Protezione civile ci ha fornito sacchetti per delimitare il flusso delle acque e per difendere le entrate di case ed abitazioni che i nostri operai con solerzia hanno provveduto a sistemare”.
PESARO – Il settembre più piovoso degli ultimi venticinque anni. Giove Pluvio ha steso ancora una volta la sua mano sul Pesarese. Ha inondato di goccioloni il nostro territorio provinciale causando non pochi inconvenienti a viabilitÃ* e traffico, ma non solo. Dall’inizio del mese, in cittÃ* sono caduti ben 259,7 millimetri di acqua. Era dal lontano 1981 che non si toccavano simili picchi di precipitazione piovosa.
Lunedì in prima serata a Pesaro e provincia s’è sviluppato un acquazzone durato per tutta la notte. Gocce a iosa che hanno inzuppato tutto il territorio, tant’è che sono stati ripetuti gli interventi dei vigili del fuoco e della polizia municipale.
I dati dell’osservatorio cittadino Valerio comunicati da Alberto Nobili: “Dall’inizio del mese sono caduti 259,7 millimetri di pioggia a fronte di una media che si attesta sugli 85,6. Non è comunque il settembre in assoluto più piovoso, dato che nel 1981 caddero 305,2 millimetri di acqua”. Ma il mese ancora non è finito e l’estrema piovositÃ* di questi giorni non può che far notizia. “Dalle 20.50 di lunedì alle 8 di ieri – continua Nobili – il valore di pioggia caduta è stato di 64,4 millimetri. Il picco massimo tra le 22.40 e le 23.40 sempre di lunedì: 23,8 millimetri.
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