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Risultati da 1 a 10 di 28
  1. #1
    Uragano
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    Question Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Stavo leggendo a riguardo della classificazione delle zone climatiche italiane per la regolamentazione sui riscaldamenti:

    http://www.eurometeo.com/italian/read/doc_climazone

    Tralasciando le peculiaritÃ* locali (Valle Mosso è classificata in zona E - 2100/3000 gradi giorno - mentre ad es. nel 2005 ne ho rilevati oltre 3800, ovvero la stima, ridicola, calcolata per Formazza ) ho notato diverse incongruenze che saltano subito all'occhio, per esempio:

    - Perchè Cuneo è in zona F mentre Aosta - più a nord, più in alto, meno soleggiata e più fredda - si trova invece classificata in zona E?

    - Perchè Verona è l'unico capoluogo a nord della linea gotica ad essere inserito in zona D, insieme a Caltanissetta, Vibo Valentia e Grosseto?

    Mi domando quindi questa classificazione in base a cosa sia fatta. Non la quota, o quantomeno non solo: Feltre, a soli 250 metri, è (giustamente, peraltro) in zona F. Ne sapete qualcosa di più?



  2. #2
    Emanuele
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Considera che se è vero che Verona è allergica alla neve non lo si può dire per il freddo, infatti nel Gennaio 1985 si registrarono -17,8°, i -10° sino a qualche decennio fÃ* erano valori che si raggiungevano ogni inverno.
    Alcuni anni fÃ* sul quotidiano locale ci fù un bellissimo articolo sui dati da te citati, ebbene le nostre amministrazioni comunali proprio perchè inserite in una fascia "inadeguata" ogni anno dovevano emettere delle ordinanze per permettere le accensioni anticipate rispetto al 1° Novembre ( di norma verso il 15 Ottobre ovvero un paio di settimane prima ), il titolo dell'articolo era Verona fredda come Foggia!
    Tra l'altro sottolineo che la stazione di Verona Villafranca in inverno con regimi di alta pressione ed inversione termica è tra le più fredde dell'intera pianura padana.
    ciao

  3. #3
    Burrasca L'avatar di faggio58
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Intuta la regione Emilia Romagna da Piacenza a Rimini tutti i comuni sono inseriti nella categoria E con accensione dal 15/10 al 15/4 per 14 ore giornaliere, fanno esclusione 2 comuni Forlì e Forlimpopoli in categoria D.
    Di fatto le ordinaze dei sindaci per autorizzare l'accensione sono la norma ( quest'anno l'ecezione dalla regola) dato che non basta un articolo di legge per far cambiare il clima di una cittÃ*.

    Penso che il problema derivi dalle fonti usate per determinare le sommatorie dei gradi giorno, fonti evidentemente etereogenee ed inaffidabili.

  4. #4
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Aggiungiamoci che quasi sempre, a paritÃ* di altitudine, le periferie e campagne circostanti le medie e grandi cittÃ*, durante il semestre freddo sono molto più fredde rispetto ai centri cittadini, segnatamente nelle ore che vanno dalle 17 alle 9 del mattino.

  5. #5
    Vento fresco L'avatar di MarcoNW
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    L'ultima classificazione delle zone climatiche è stata fatta a metÃ* anni '70, che io sappia, in concomitanza con l'entrata in vigore della legge 373/76 sul risparmio energetico. La legge è poi stata aggiornata in anni più recenti (1993), ma credo che la classificazione sia rimasta immutata.

    Il calcolo è fatto su medie climatiche del primo dopoguerra, con la semplice formula "Gradi giorno = 19°C - Temperatura media esterna", ovvero si ha una misura di quanti gradi "manchino" all'ambiente esterno rispetto ai 19°C che la legge prevede che si debbano avere in casa con l'impianto di riscaldamento acceso. Sommando tutti i valori giornalieri solo del periodo in cui la temperatura esterna è inferiore ai 12°C si ottiene un valore cumulato annuale in base al quale l'Italia è stata divisa in 6 zone climatiche, ad ognuna delle quali corrispondono diversi regimi di funzionamento degli impianti.

    Le zone sono A (<600 gg), B (>600 <900 gg), C (>900 <1400 gg), D (>1400 <2100 gg), E (>2100 <3000 gg) ed F (>3000 gg). Quasi tutto il Nord Italia ricade nella zona E, e può accendere per massimo 14 ore il riscaldamento dal 15/10 al 15/04, e per massimo 7 ore nel restante periodo dell'anno (e questo nessuno lo sa, percui si "invocano" sempre proroghe agli amministratori locali senza sapere che la legge non ha mai impedito a nessuno di accendere i termosifoni a maggio o settembre). Alcune zone montane e non, ricadono nella zona F e non sono sottoposte a limitazioni di orario o periodo di accensione.

    Le anomalie di alcuni casi nascono dal fatto che spesso le medie climatiche di un capoluogo sono state estese anche a parecchi comuni limitrofi per i quali non sono disponibili dati, e questo può alle volte essere stata un forzatura. Si deve inoltre tenere presente il discorso dei 12°C esterni come limite per la sommatoria, che in alcuni casi credo possa creare ulteriori stranezze (può essere ad esempio il caso tra Aosta e Cuneo: forse Aosta ha più giorni di Cuneo con T esterna >12°C, percui si perde dei valori nella sommatoria). Resta il fatto che la classificazione, lodevole nel suo intento, è discutibile per come è stata applicata e non più cambiata. Un esempio: Torino se non sbaglio è intorno ai 2.600 gg, zona E. Gran parte dei comuni della sua collina (incluso il mio), è in zona F e per tale motivo per un lungo perdiodo hanno goduto di agevolazioni sull'acquisto dei combustibili per riscaldamento. AssurditÃ* incredibile, a mio avviso: se è vero che mediamente la collina è più fresca della cittÃ*, e dunque somma un maggior numero di gradi giorno, è altrettanto vero che quando la cittÃ* (e soprattutto la sua pianura) scende sotto i -8, -10° ed ha massime poco sopra lo 0°, la collina difficilmente scende sotto i -3,-4°C e ha tiepidi pomeriggi... (vedi fine gennaio 2006: io qui sono a stento sceso a -5,2°C, Chivasso, 3km da qui ma 300 m sotto, era a -12, -13°C!) Chi spende di più per scaldarsi? Le dispersioni degli edifici dovute a quei 4-5°C di differenza che si hanno nel cuore dell'inverno tra pianura e collina, a mio avviso dovrebbero contare molto più dei 1-2°C che la collina ha in meno in ottobre-novembre e marzo-aprile! Nel computo dei gradi giorno, 1°C di temperatura esterna di differenza dovrebbe "valere" di più se siamo a -5°C rispetto al periodo in cui siamo a +10°C! Le dispersioni non sono lineari!

    Ciao!


  6. #6
    Uragano L'avatar di Davide1987
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    interessante, io sapevo che il periodo di accensione da noi, andava solo dal 15/10 al 15/04.
    Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
    La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..

  7. #7
    Uragano
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoNW
    L'ultima classificazione delle zone climatiche è stata fatta a metÃ* anni '70, che io sappia, in concomitanza con l'entrata in vigore della legge 373/76 sul risparmio energetico. La legge è poi stata aggiornata in anni più recenti (1993), ma credo che la classificazione sia rimasta immutata.

    Il calcolo è fatto su medie climatiche del primo dopoguerra, con la semplice formula "Gradi giorno = 19°C - Temperatura media esterna", ovvero si ha una misura di quanti gradi "manchino" all'ambiente esterno rispetto ai 19°C che la legge prevede che si debbano avere in casa con l'impianto di riscaldamento acceso. Sommando tutti i valori giornalieri solo del periodo in cui la temperatura esterna è inferiore ai 12°C si ottiene un valore cumulato annuale in base al quale l'Italia è stata divisa in 6 zone climatiche, ad ognuna delle quali corrispondono diversi regimi di funzionamento degli impianti.

    Le zone sono A (<600 gg), B (>600 <900 gg), C (>900 <1400 gg), D (>1400 <2100 gg), E (>2100 <3000 gg) ed F (>3000 gg). Quasi tutto il Nord Italia ricade nella zona E, e può accendere per massimo 14 ore il riscaldamento dal 15/10 al 15/04, e per massimo 7 ore nel restante periodo dell'anno (e questo nessuno lo sa, percui si "invocano" sempre proroghe agli amministratori locali senza sapere che la legge non ha mai impedito a nessuno di accendere i termosifoni a maggio o settembre). Alcune zone montane e non, ricadono nella zona F e non sono sottoposte a limitazioni di orario o periodo di accensione.

    Le anomalie di alcuni casi nascono dal fatto che spesso le medie climatiche di un capoluogo sono state estese anche a parecchi comuni limitrofi per i quali non sono disponibili dati, e questo può alle volte essere stata un forzatura. Si deve inoltre tenere presente il discorso dei 12°C esterni come limite per la sommatoria, che in alcuni casi credo possa creare ulteriori stranezze (può essere ad esempio il caso tra Aosta e Cuneo: forse Aosta ha più giorni di Cuneo con T esterna >12°C, percui si perde dei valori nella sommatoria). Resta il fatto che la classificazione, lodevole nel suo intento, è discutibile per come è stata applicata e non più cambiata. Un esempio: Torino se non sbaglio è intorno ai 2.600 gg, zona E. Gran parte dei comuni della sua collina (incluso il mio), è in zona F e per tale motivo per un lungo perdiodo hanno goduto di agevolazioni sull'acquisto dei combustibili per riscaldamento. AssurditÃ* incredibile, a mio avviso: se è vero che mediamente la collina è più fresca della cittÃ*, e dunque somma un maggior numero di gradi giorno, è altrettanto vero che quando la cittÃ* (e soprattutto la sua pianura) scende sotto i -8, -10° ed ha massime poco sopra lo 0°, la collina difficilmente scende sotto i -3,-4°C e ha tiepidi pomeriggi... (vedi fine gennaio 2006: io qui sono a stento sceso a -5,2°C, Chivasso, 3km da qui ma 300 m sotto, era a -12, -13°C!) Chi spende di più per scaldarsi? Le dispersioni degli edifici dovute a quei 4-5°C di differenza che si hanno nel cuore dell'inverno tra pianura e collina, a mio avviso dovrebbero contare molto più dei 1-2°C che la collina ha in meno in ottobre-novembre e marzo-aprile! Nel computo dei gradi giorno, 1°C di temperatura esterna di differenza dovrebbe "valere" di più se siamo a -5°C rispetto al periodo in cui siamo a +10°C! Le dispersioni non sono lineari!

    Ciao!

    Grazie mille per la spiegazione Marco, concordo con le tue affermazioni. Certo rimango curioso di capire i gradi giorno per le singole localitÃ* in base a quali dati vengano rilevati.



  8. #8
    Burrasca L'avatar di bufera
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    anche le medie di Cosenza sono più basse di quelle di Roma, di Vibo Valentia, però quest'ultime sono state inserite in zone D, Cosenza(molto più fredda anche di Taranto, Cagliari, Brindisi) in zona C...inoltre voglio aggiungere che anche nelle scuole qui i riscaldamenti devono essere accesi per regola dal 15 novembre

  9. #9
    Brezza tesa L'avatar di phisician
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    per la cronaca qui da me in condominio oggi hanno acceso il riscaldamento fuori c'e' ancora qualche giovane che e' in maniche corte , ci sono21° all'ombra e 35° al sole, (robe da matti questo spreco)un po' di brezza da nord, ma anche uno come me sta bene solo in maniche di camicia ed e' una giornata luminosa come poche , in casa avevamo ancora 23°
    amo i records e poco i cambiamenti di configurazione dei forum.Stay human!
    Current Weather Conditions at san martino di lupari,

  10. #10
    Emanuele
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    Predefinito Re: Zone climatiche italiane - riscaldamenti

    Da oggi Verona con Decreto del Presidente della Repubblica Verona è stata inserita in fascia E.
    Evidentemente la discussione è servita a qualcosa...

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