Per come procede il tempo da diversi anni a questa parte, meravigliarsi ormai non serve più a nulla, visto che magari lo stupore di fronte a fenomeni inusuali che si poteva riscontrare fino ad un decennio diventa ora abitudine con una fermezza sempre più crescente. Nel suo complesso l’atmosfera segue e continua a seguire una dinamica evolutiva che sembra perennemente improntata a contrapporre due grandi famiglie di fenomenologie che, ad alterne vicende, transitano sul Mediterraneo e l’Italia e che arrivano persino a sconvolgere quei ritmi biologici imposti da madre natura. Infatti, visto che l’atmosfera è essa stessa parte integrante del mondo che ci circonda, sembrerebbe quasi di assistere a una lotta incomprensibile tra ciò che flora e fauna desiderano (prepararsi all’inverno) e ciò che i moti dell’alto vogliono imporre (il ritorno di condizioni estive). Cascheremmo così nel paradosso più assoluto vedere la Natura che…va contro la Natura, non vi pare? Tutto sta andando come se le correnti atmosferiche, che prima procedevano in fase con le aspettative del mondo animale e vegetale, non siano più in grado di portare il giusto equilibrio in quell’avvicendamento climatico che sono le normali stagioni. Certo… il detto che le mezze stagioni non esistono più è ormai vecchio…, ma per quanto mi riguarda continuo a vedere tutto ciò non tanto come un cambiamento dello stile…di vita del clima, quanto piuttosto in una ricerca impulsiva di uno stile di vita che ancora non c’è: cioè… il clima sta cambiando metodi e strategie per ottenere lo stesso risultato che otteneva prima in modo più lineare ma ancora non è cambiato lui stesso. Ad essere sincero, infatti, mi lascia veramente stupefatto vedere come il clima, notoriamente definito come un “parametro stabile in intervalli temporali relativamente brevi”, abbia in questi ultimi anni aumentato esponenzialmente il suo grado di variabilitÃ* in modo talmente cruento da sconvolgere il suo stesso significato. Non posso pensare a questo ultimo concetto e arrivare a concepirlo in modo diverso solo perché i conti statistici e le dinamiche atmosferiche fuoriescono da quel letto in cui è contenuta la definizione stessa di clima. Ragion per cui, a mio avviso, stiamo solo camminando nell’anticamera di un cambiamento che è attualmente caratterizzato da un assestamento dei parametri atmosferici. Il cambiamento climatico deve ancora arrivare, perché deve ancora arrivare quella nuova configurazione di equilibrio che, rimettendo le cose a posto, farÃ* oscillare di nuovo debolmente i dati attorno ad un nuovo valore medio: le forti oscillazioni degli ultimi tempi sono, a mio avviso, solo di passaggio.
Un saluto a tutti
quoto,ma avverra' in decenni o secoli,coem per tutti i cambiamentOriginariamente Scritto da andrea.corigliano
secondo me nei prossimi vicini decenni si accentueranno queste lotte freddo-caldo,perche' come si nota dall'aumento delle Nevicate in pianura negli anni 2000 rispetto al 90,ci saranno anche bilanciamenti piu freddi,il picco di secco e calore invernal c'e'gia' stato
Non credo proprio che ci vorranno secoli. Sempre secondo me, la dimostrazione sta proprio in queste continue scosse di assestamento dei parametri: è impossibile che il sistema regga ancora per molto a questi impulsi che si stanno mostrando di notevole portata.Originariamente Scritto da SimoneMI
la condizione di equilibrio che abbiamo vissuto nei
decenni passati c'e' sempre sembrata la via giusta
perche eravamo abituati a quel tipo
di circolazione....nulla vieta di pensare che il nuovo trend per il
futuro sia questo, senza l'obbligo che tutto debba rientrare
successivamente in una forma di equilibrio
Amo quel che la natura ci da, sia buono che cattivo.
Lo stato di equilibrio di un qualsiasi sistema fisico (e quindi anche del clima) rappresenta la “legge” fondamentale per la sua conservazione nel tempo. Quindi, un equilibrio ci deve sempre essere, onde evitare uno scompenso di energia che venga a creare la formazione di due entitÃ* opposte e distinte unite esclusivamente da intensi gradienti. Guarda ad esempio solo la circolazione messa in moto da oceano e atmosfera per equilibrare le masse calde equatoriali con quelle fredde polari. È solo uno dei tanti marchingegni adoperati dalla natura per sminuire gli opposti. Il problema che stiamo avendo in questi decenni è proprio questo: la mancata conservazione del clima nel tempo, una conservazione sta venendo sempre più a mancare come dimostra l’alta variabilitÃ* climatica dell’ultima estate, ad esempio.Originariamente Scritto da gelosnow
Il fatto che il clima non sia più una entitÃ* “conservativa” è un chiaro sintomo di questa ricerca di equilibrio da parte di un valore medio in cui il sistema desidera portarsi attraverso una nuova combinazione di parametri ancora da identificare.
diciamo che alla stato attuale nn
sappiamo bene la direzione in cui stiamo
andando....a discapito di chi ci vuole
per forza di cose far intendere chissa' cosa..
cambiamenti dovuti a questo a quello ed altro..
nn mi riferisco a te. un saluto
Amo quel che la natura ci da, sia buono che cattivo.
Piuttosto direi che l'atmosfera improvvisamente impegnata a rivedere i propri parametri di funzionamento, sta cercando di adeguarsi e trovare un nuovo equilibrio che però inevitabilmente è difficile da raggiungersi e nel contempo non mantiene le promesse di funzionamento che aveva avuto precedentemente.Originariamente Scritto da andrea.corigliano
E' un po' come se in un organismo sano, improvvisamente nel sangue si trova una inattesa dose di alcool. Alcuni parametri cominciano ad alterarsi e l'organismo nel proprio complesso reagisce con complicati meccanismi, il fegato cambia regime di funzionamento, i reni, la cistifelia più o meno tutti gli organi attivi modificano automaticamente i propri regimi di funzionamento per contrastare l'alcool in eccesso. Alcuni organi non possono reagire e dunque iniziano a funzionare male. Il cervello, lo stomaco, l'intestino subiscono l'alcool ed iniziano sempre più a scompensarsi. Se la fonte di alcool non smette ma anzi continua, prima o poi i meccanismi di compensazione che sono principalmente fegato e reni iniziano a perdere funzionalitÃ*, il sistema collassa e facilmente si instaurano danni sempre più profondi, poi diventano danni permanenti, infine l'inevitabile agonia.
Se alla parola alcool sostituisci calore in eccesso ed immagini il pianeta come un essere vivente, ecco come io vedo la situazione.
l'anomalia che a mio parere e' quella da tenere
con maggior rilievo sott'occhio...si trova leggermente
ad ovest dello stretto di gibilterra..ovvero quella lacuna barica che si
sta creando in quel luogo e che ci sta causando nn pochi
problemi...visto le continue rimonte che per colpa
di essa stiamo subendo....e che per causa sempre di essa lo
scorso inverno ci ha privato di due eventi freddi e nevosi
di periodicita' trentennale.
Amo quel che la natura ci da, sia buono che cattivo.
Ok Andrea innnzitutto ti saluto, come stai? hai fatto delle buone osservazioni, ma credo sia tutto normale anche il cambiamento è normale, magari stÃ* cambiando in maniera precoce per via di molti fattori legati all'attivitÃ* unama, o forse perchè solo lo stiamo vivendo...ma ricordiamoci che la storia insegna...il cambiamento sul pianeta terra è sempre esistito, in questo caso lo stiamo vivendo.
Mi trovo in sintonia.Originariamente Scritto da morris.cruciani
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"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
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