In questi 4-5 giorni le temperature caleranno addirittura di 15-20 gradi in quota! Tutta l'Europa dalla Scandinavia fino alla Grecia, dalla Russia sino alla Francia sperimenterà il primo vero assalto invernale. Anche il nostro paese, soprattutto nel versante orientale, assaggerà la prima staffilata invernale.
Non ci sono più le mezze stagioni, scrivevamo qualche giorno fa.
Vedere i modelli principali che propongono una diminuzione di circa 15-20 gradi alla quota di 850 hPa nel giro di appena 5 giorni non è cosa da tutti i giorni.
Ma soprattutto non è cosa da clima mediterraneo. Sempre che sia ancora corretto parlare del clima mediterraneo secondo i parametri stabiliti nei decenni scorsi.
Come è stato giustamente scritto dai miei colleghi (Meloni e Rossi), la continentalizzazione di tutto il clima europeo trova i suoi più eclatanti riscontri proprio in queste occasioni. E ribadendo le parole di Meloni, l'eccezionalità non sta affatto nelle termiche previste dai modelli per i primi di Novembre, ma dal brusco e traumatico passaggio da un clima tardo-estivo ad uno pre-invernale nel giro di pochissimi giorni. Ad esempio sopra Verona alla quota di 1400-1500 metri si passerebbe da un valore termico +15C ad un notevole -3/4°C in circa 72-96 ore!
Ma veniamo alla cronaca di ciò che dovrebbe succedere nel futuro prossimo.
Le temperature stanno già incominciando a farsi più fresche dopo i record caldi dei gironi scorsi, e ce ne stiamo accorgendo dalle minime che si sono già un po' abbassate. La campana anticiclonica subtropicale verrà però letteralmente spazzata via nei prossimi giorni, quando un vero e proprio fiume di aria gelida e instabile a tutte le quote scenderà dalla latitudini polari fino alla penisola balcanica, attraversando tutta l'Europa centro-orientale, dalla Scandinavia-Russia alla Grecia-Turchia. In queste regioni sarà per qualche giorno inverno duro, con neve e ghiaccio in pianura.
Anche il nostro paese, soprattutto nel versante orientale dovrebbe essere sfiorato da questa colata fredda: in effetti le regioni adriatiche potrebbero risentire degli effetti della saccatura con temporali, piogge e neve anche a quote collinari sulle zone appenniniche. Più protette le regioni tirreniche. Rischio di foehn sul Nord-Ovest, almeno nella prima parte. Ma il calo sarà avvertito su tutto il paese, ed in modo spesso traumatico. Dalle camicie e dalle spiagge assolate ai termosifoni accessi e alle giacche a vento.
Permangono ancora diversi dubbi e differenze modellistiche sulla effettiva direzione della saccatura nella sua discesa verso sud: anche poche centinaia di km potrebbero causare conseguenze molto importanti. Se infatti l'aria fredda dovesse entrare franca dalla porta del Rodano, le conseguenze sarebbero evidenti su tutto il paese. Ma tale probabilità per ora è molto bassa, e prevale l'ingresso della massa fredda dalla porta della Bora, con coinvolgimento di tutte le zone segnate sulla Multimodel a 500 hPa con un arancione trasparente. Sopratutto il centro-sud adriatico risulterebbe la zona italica più colpita da fenomeni e dal freddo, con possibili nevicate sulle colline appenniniche.
In conclusione, a parte le zone sopra citate, vivremo un periodo molto freddo e altrettanto secco.
In attesa della prossima mossa della Natura.
MeteoCultura
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...........ed anche nel long range l'Atlantico sembra avere ancora le porte chiuse. Lo scrissi l'anno scorso.....forse sarà solo un intervallo di pochi anni ma se sarà invece l'inizio di una svolta climatica, al NW dovranno fare i conti (economici) con un modo di vivere fortemente modificato in ogni ambito delle attività umane in tempi relativamente brevi.
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