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  1. #1
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito NAO: stato dell'arte (parte 2)

    NAO: stato dell’arte
    Parte 2 (di 3): trend

    In questa e nell’ultima parte parlerò solo della NAO invernale.




    Guardando al grafico postato, si nota che l’andamento della NAO è ciclico, oscillando da periodi caratterizzati soprattutto da NAO+ (1905-1935 circa, poi 1970-2005 circa) a periodi in cui la NAO- era prevalente (circa 1935-1970). Questa oscillazione di bassa frequenza ha un periodo medio di circa 30-35 anni.

    Se guardiamo questo secondo grafico, riferito alla media stagionale (JFM) standardizzata della NAO, vediamo che negli ultimi anni il trend è al ribasso, all’incirca dalla metà degli anni 90, e proprio in questi anni dovremmo entrare nella successiva fase negativa.

    Inverni storicamente molto freddi in Europa centro-occidentale coincidono solitamente con picchi di NAO-, il contrario con picchi di NAO+.
    Nel primo caso, esiste una sorta di periodicità della durata media di circa 9 anni (minimo 6, massimo 12): per es. gli inverni del 1901, 1917, 1929, 1940, 1956, 1963 e 1985 rientrano in questa casistica.

    Una cosa interessante è che, nei periodi lunghi di NAO+ (come gli anni 70, 80 e 90, ma anche negli anni 20), quando molti parametri lasciavano supporre periodi caratterizzati da inverni freddi (per es. il ciclo solare al minimo: es. 1975-77, 1985-87, 1995-97), la stagione è stata:
    -complessivamente mite, ma con brevi periodi freddi (1975-77) anche intensi (1996/97);
    -complessivamente fredda, ma con brevi periodi di tepore atlantico (1995/96)
    -fredda ma non in modo continuato, spesso risultato di 2 mesi molto freddi/rigidi e 1 mite (1984/85, 1985/86, 1986/87).

    Invece nei periodi lunghi di NAO- (anni 40, 50 e 60), inverni potenzialmente freddi tendevano poi a presentarsi freddi e rigidi per lungo tempo (es. 1940-42, alcuni inverni degli anni 60, come il 1962/63 o il 1969/70). NAO- in periodi di bassa attività solare dà luogo spesso a inverni glaciali, siberiani e molto lunghi, dominati dall’HP termico russo-scandinavo.
    Forse si potrebbe inserire anche il 2005/06 o uno dei prossimi 2 (ciclo solare al minimo, NAO- pluridecennale forse già iniziata…).

    Un’altra caratteristica del trend della NAO è il fatto che questa oscillazione apparentemente non è stabile.
    Quello che segue riguarda l’oscillazione su scala temporale breve, non come prima pluridecennale.
    Partiamo da una premessa: NAO+ significa NAO+ significa che i due “centri d’azione” (LP subploare e HP subtropicale) sono forti e persistenti, come visto.
    In realtà la localizzazione geografica di questi due centri non è sempre fissa: si nota come a volte i due centri tendano a posizionarsi in zona oceanica (il pattern più tipico), con LP su Islanda e HP dinamico fra Azzorre e Iberia.
    Altre volte, invece, i due centri tendono a posizionarsi maggiormente sul continente, con LP fra le isole Faer Oer e la Scandinavia e HP dinamico sul Mediterraneo. Questa configurazione contiene il pattern EA+ per quel che riguarda l’HP subtropicale (fra Nordafria e Mediterraneo).

    Allo stesso modo i due centri assai più deboli e disturbati tipici della NAO- possono dar luogo ad una configurazione maggiormente continentale (pattern più tipico), con HP termico fra Islanda, Scandinavia e Russia europea e LP fra basso Nordatlantico e Mediterraneo (questa figura può contenere il pattern SCAND+). Oppure si ha una configurazione maggiormente oceanica, con HP dinamico in risalita dalle Azzorre verso Groenlandia/Islanda e canale di LP fra regione finno/russa e Mediterraneo centro-orientale (questa configurazione può contenere il pattern SCAND- per quel che riguarda l’LP subpolare e contemporaneamente EA- per quel che riguarda l’HP in risalita sul Nordatlantico).

    Ebbene, sembra che negli ultimi tempi a dominare siano le figure meno tipiche: con NAO+ si ha spesso la “configurazione continentale”, con NAO- quella “oceanica”. Come mai?

    Ci sono almeno 2 categorie di spiegazioni.
    La prima fa capo a quello che in un altro TD già 4ecast aveva notato: una sorta di “shift” di tutti i sistemi barici verso nord, tale per cui NAO+ oggi tende ad identificrsi con la configurazione estiva (vedi parte 1), quindi HP fra medio Nordatlantico, UK e Europa centro-occidentale e LP più a nord, fra Groenlandia e mar di Norvegia; con NAO- si avrebbe invece l’opposto.

    L’altra categoria di spiegazione fa capo invece alla constatazione che durante la fase NAO+ i “centri d’azione” sono semplicemente spostati verso est e durante la fase NAO- verso ovest. Perché succede questo?
    Alcuni autori fan riferimento alla fase attuale delle SSTA+ nordatlantiche (AMO+) o nordpacifiche (PDO-).
    Altri al fatto che in un clima più caldo come quello attuale rispetto ai decenni precedenti, sia la LP subpolare che l’HP subtropicale tenderebbero a spostarsi veso nordest.
    Infine altri ancora fan semplicemente capo a spiegazioni statistiche: sarebbe una conseguenza del trend pluriannuale verso NAO maggiormente + durante le ultime decadi del XX secolo.

    To be continued...

  2. #2
    Burrasca forte L'avatar di Blizzard
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Letto tutto d'un fiato.
    Sempre interessante il dibattito riguardo lo spostamento dei centri d'azione della NAO rispetto a epoche passate......nel mio piccolo sto cercando di analizzare questo aspetto in relazione con l'EA pattern ma è un lavoro molto, molto lungo.....

    In ogni caso grazie steph......c'è sempre da imparare

    [CENTER]--> Marco <--

    ***...Always Looking At The Sky...***

    ""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""


    [B] Don't panic. But if you panic, be the first.
    [/B]
    [/CENTER]

  3. #3
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    anch'io l'ho letto tutto d'un fiato

    in effetti lo spostamento più ad nord-ovest della semipermanente che a suo tempo misi in relazione con GW e ciclicità AMO+/PDO- potrebbe essere un metodo per inquadrare lo svilupparsi dei pattern NAO meno tipici

    da notare che l'ultima spiegazione data (NAO maggiormente positiva rispetto al passato) non è del tutto scorrelata da queste considerazioni perchè esse mettono in risalto che il percorso dei cicloni nord-atlantici si indirizzi maggiormente dal nord atlantico verso l'artico russo-scandinavo con "vecchia" configurazione NAOdeb+
    Andrea

  4. #4
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    NAO: stato dell’arte
    Parte 2 (di 3): trend

    In questa e nell’ultima parte parlerò solo della NAO invernale.




    Guardando al grafico postato, si nota che l’andamento della NAO è ciclico, oscillando da periodi caratterizzati soprattutto da NAO+ (1905-1935 circa, poi 1970-2005 circa) a periodi in cui la NAO- era prevalente (circa 1935-1970). Questa oscillazione di bassa frequenza ha un periodo medio di circa 30-35 anni.

    Se guardiamo questo secondo grafico, riferito alla media stagionale (JFM) standardizzata della NAO, vediamo che negli ultimi anni il trend è al ribasso, all’incirca dalla metà degli anni 90, e proprio in questi anni dovremmo entrare nella successiva fase negativa.

    Inverni storicamente molto freddi in Europa centro-occidentale coincidono solitamente con picchi di NAO-, il contrario con picchi di NAO+.
    Nel primo caso, esiste una sorta di periodicità della durata media di circa 9 anni (minimo 6, massimo 12): per es. gli inverni del 1901, 1917, 1929, 1940, 1956, 1963 e 1985 rientrano in questa casistica.

    Una cosa interessante è che, nei periodi lunghi di NAO+ (come gli anni 70, 80 e 90, ma anche negli anni 20), quando molti parametri lasciavano supporre periodi caratterizzati da inverni freddi (per es. il ciclo solare al minimo: es. 1975-77, 1985-87, 1995-97), la stagione è stata:
    -complessivamente mite, ma con brevi periodi freddi (1975-77) anche intensi (1996/97);
    -complessivamente fredda, ma con brevi periodi di tepore atlantico (1995/96)
    -fredda ma non in modo continuato, spesso risultato di 2 mesi molto freddi/rigidi e 1 mite (1984/85, 1985/86, 1986/87).

    Invece nei periodi lunghi di NAO- (anni 40, 50 e 60), inverni potenzialmente freddi tendevano poi a presentarsi freddi e rigidi per lungo tempo (es. 1940-42, alcuni inverni degli anni 60, come il 1962/63 o il 1969/70). NAO- in periodi di bassa attività solare dà luogo spesso a inverni glaciali, siberiani e molto lunghi, dominati dall’HP termico russo-scandinavo.
    Forse si potrebbe inserire anche il 2005/06 o uno dei prossimi 2 (ciclo solare al minimo, NAO- pluridecennale forse già iniziata…).

    Un’altra caratteristica del trend della NAO è il fatto che questa oscillazione apparentemente non è stabile.
    Quello che segue riguarda l’oscillazione su scala temporale breve, non come prima pluridecennale.
    Partiamo da una premessa: NAO+ significa NAO+ significa che i due “centri d’azione” (LP subploare e HP subtropicale) sono forti e persistenti, come visto.
    In realtà la localizzazione geografica di questi due centri non è sempre fissa: si nota come a volte i due centri tendano a posizionarsi in zona oceanica (il pattern più tipico), con LP su Islanda e HP dinamico fra Azzorre e Iberia.
    Altre volte, invece, i due centri tendono a posizionarsi maggiormente sul continente, con LP fra le isole Faer Oer e la Scandinavia e HP dinamico sul Mediterraneo. Questa configurazione contiene il pattern EA+ per quel che riguarda l’HP subtropicale (fra Nordafria e Mediterraneo).

    Allo stesso modo i due centri assai più deboli e disturbati tipici della NAO- possono dar luogo ad una configurazione maggiormente continentale (pattern più tipico), con HP termico fra Islanda, Scandinavia e Russia europea e LP fra basso Nordatlantico e Mediterraneo (questa figura può contenere il pattern SCAND+). Oppure si ha una configurazione maggiormente oceanica, con HP dinamico in risalita dalle Azzorre verso Groenlandia/Islanda e canale di LP fra regione finno/russa e Mediterraneo centro-orientale (questa configurazione può contenere il pattern SCAND- per quel che riguarda l’LP subpolare e contemporaneamente EA- per quel che riguarda l’HP in risalita sul Nordatlantico).

    Ebbene, sembra che negli ultimi tempi a dominare siano le figure meno tipiche: con NAO+ si ha spesso la “configurazione continentale”, con NAO- quella “oceanica”. Come mai?

    Ci sono almeno 2 categorie di spiegazioni.
    La prima fa capo a quello che in un altro TD già 4ecast aveva notato: una sorta di “shift” di tutti i sistemi barici verso nord, tale per cui NAO+ oggi tende ad identificrsi con la configurazione estiva (vedi parte 1), quindi HP fra medio Nordatlantico, UK e Europa centro-occidentale e LP più a nord, fra Groenlandia e mar di Norvegia; con NAO- si avrebbe invece l’opposto.

    L’altra categoria di spiegazione fa capo invece alla constatazione che durante la fase NAO+ i “centri d’azione” sono semplicemente spostati verso est e durante la fase NAO- verso ovest. Perché succede questo?
    Alcuni autori fan riferimento alla fase attuale delle SSTA+ nordatlantiche (AMO+) o nordpacifiche (PDO-).
    Altri al fatto che in un clima più caldo come quello attuale rispetto ai decenni precedenti, sia la LP subpolare che l’HP subtropicale tenderebbero a spostarsi veso nordest.
    Infine altri ancora fan semplicemente capo a spiegazioni statistiche: sarebbe una conseguenza del trend pluriannuale verso NAO maggiormente + durante le ultime decadi del XX secolo.

    To be continued...
    Tutto molto interessante, ma secondo il tuo ragionamento il NAO- dovrebbe dare luogo ad inverni freddi, ma dove ?? In Italia, in Europa, nell'emisfero boreale, nel mondo intero ?? L'elenco di inverni freddi che hai proposto non è uniforme. Alcuni sono europei altri "locali".
    Inoltre, stando ai picchi di NAO- dovremmo aver avuto 20 o 21 inverni freddi dal 1900 ad oggi ma così non è stato....sento puzza di teorie "ad hoc"..
    Cmq, complimenti per l'analisi

  5. #5
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    Tutto molto interessante, ma secondo il tuo ragionamento il NAO- dovrebbe dare luogo ad inverni freddi, ma dove ?? In Italia, in Europa, nell'emisfero boreale, nel mondo intero ?? L'elenco di inverni freddi che hai proposto non è uniforme. Alcuni sono europei altri "locali".
    Chiaro, infatti ho scritto a livello continentale; su scala più locale la cosa non è sempre vera! C'è un TD aperto (topic: previsione inverno 2006/07, post #274-276 e 312-313) che parla proprio di questo. Cosa intendo per inverno più fredo o più caldo della media su scala continentale oppure su scala maggiormente regionale, per es. sul Mediterraneo centro-occidentale)


    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    Inoltre, stando ai picchi di NAO- dovremmo aver avuto 20 o 21 inverni freddi dal 1900 ad oggi ma così non è stato....sento puzza di teorie "ad hoc"..
    Cmq, complimenti per l'analisi
    Ma infatti non è che NAO- implichi inverni freddi in Europa (ovunque) sempre e necessariamente. Piuttosto vale il contrario (inverni freddi spesso hanno avuto NAO-). Ma ci sono molti casi di inverni freddi con NAO+ (forse NAOdeb+, perché con NAO+ è oggettivamente difficile avere un'intera stagione invernale fredda su scala continentale). Oppure di inverni miti con NAO- (magari NAOdeb-).

  6. #6
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio




    Ma infatti non è che NAO- implichi inverni freddi in Europa (ovunque) sempre e necessariamente. Piuttosto vale il contrario (inverni freddi spesso hanno avuto NAO-). Ma ci sono molti casi di inverni freddi con NAO+ (forse NAOdeb+, perché con NAO+ è oggettivamente difficile avere un'intera stagione invernale fredda su scala continentale). Oppure di inverni miti con NAO- (magari NAOdeb-).
    non c'ho capito niente, ma ti ringrazio ugualmente per la spiegazione..
    Mi leggerò il TD..

  7. #7
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    non c'ho capito niente, ma ti ringrazio ugualmente per la spiegazione..
    Mi leggerò il TD..
    Non sempre una NAO- corrisponde ad un Inverno freddo su scala europea(parliamo solo dell'Europa) nè tanto meno ad una NAO+ viene
    corrisposto un trimestre inv. mite o sopra le medie.
    L'Europa è cmq interessata direttamente dall'index citato poichè formulato
    dopo l'analisi della North Atlantic Oscillation;ergo,anomalie fortemente
    positive o negative influenzano direttamente l'invernata(altrimenti non
    è sempre così).
    A volte capita che in un ciclo di NAO+/- vi siano anni intermedi o anni
    di transizione o anni di inversione di tendenza;questo perchè in un ciclo
    o in una previsione di index +/- molto spesso il clima reagisce con una sorta
    di gestazione dell'evento.
    Infine,assolutamente non trascurabile,è l'influenza di molti altri indici
    teleconnettivi che,pur essendo meno conosciuti,hanno una capacità
    di influenza davvero elevata:QBO,PDO,ITCZ,MJO,SSTA,Scandinavian Pattern etc.
    Anche per quest'ultimi valgono le considerazioni fatte in materia di NAO e
    perciò,per quanto gli sforzi siano apprezzabili,nessuno di noi può avere
    certezze oltre le 24 ore...figuriamoci a parlar di meteo stagionale.
    ...when the night has come
    and the land is dark
    and the moon is the only light we'll see...

  8. #8
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: NAO: stato dell'arte (parte 2)

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Musto Visualizza Messaggio
    Non sempre una NAO- corrisponde ad un Inverno freddo su scala europea(parliamo solo dell'Europa) nè tanto meno ad una NAO+ viene
    corrisposto un trimestre inv. mite o sopra le medie.
    L'Europa è cmq interessata direttamente dall'index citato poichè formulato
    dopo l'analisi della North Atlantic Oscillation;ergo,anomalie fortemente
    positive o negative influenzano direttamente l'invernata(altrimenti non
    è sempre così).
    A volte capita che in un ciclo di NAO+/- vi siano anni intermedi o anni
    di transizione o anni di inversione di tendenza;questo perchè in un ciclo
    o in una previsione di index +/- molto spesso il clima reagisce con una sorta
    di gestazione dell'evento.
    Infine,assolutamente non trascurabile,è l'influenza di molti altri indici
    teleconnettivi che,pur essendo meno conosciuti,hanno una capacità
    di influenza davvero elevata:QBO,PDO,ITCZ,MJO,SSTA,Scandinavian Pattern etc.
    Anche per quest'ultimi valgono le considerazioni fatte in materia di NAO e
    perciò,per quanto gli sforzi siano apprezzabili,nessuno di noi può avere
    certezze oltre le 24 ore...figuriamoci a parlar di meteo stagionale.
    Ti ringrazio della spiegazione che hai dato, chiara, esaustiva e assolutamente inoppugnabile.
    È altresì evidente che quando si parla di previsioni stagionali non si parla di certezze palesi, bensì ad es. di probabilità che su scala ampia un valore (temperatura o precipitazioni) siano sopra o sottomedia; in questo senso la NAO (così come altri indici teleconnettivi) può servire alla causa.....

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