La meteorologia di molti appassionati è fatta anche di luoghi comuni, che spesso non reggono neppure ad una verifica molto superficiale.
Uno di questi recita che presupposto fondamentale per l'ondata di gelo intensa , o addirittura storica, sia la formazione di una consistenta massa fredda continentale tra la Russia europea e la Siberia.
Certamente le caratteristiche dell'aria presente in quella parte del continente euroasiatico sono determinanti nei ritorni da est conseguenti all'estensione verso NE dell'alta azzoriana, come si puo vedere in questi giorni se sulla Russia il freddo non c'è le correnti continentali sono tutt'altro che gelate.
Ma, senza la pretesa di enunciare nessun principio generale, ma solo di mostrare il caso particolare, l'evento storico ci può benissimo essere anche con temperature sopra media in quella parte del mondo.
Partiamo dal dicembre del 1955:
a metà del mese in effetti tra la Scandinavia e gli Urali le temperature a 850 hpa sono decisamente basse
![]()
ma solo 10 giorni dopo il freddo se nè sta andando verso est e per oltre un mese non si fa piu vedere
![]()
Per quasi tutto il mese di gennaio le temperature in quel quadrante rimangono sopra o al piu pari alle medie stagionali
![]()
Solamente verso il 23-24 del mese, quando i valori pressori nell'artico stanno già aumentando, masse d'aria gelida vegono spinte verso sud in direzione del mare di barents e della zemlja
![]()
Il resto è storia nota.
L'importanza del freddo siberiano nell'ondata del 56 è stato relativamente marginale, l'origine delle masse d'aria era di chiara esrtrazione artica.
Sicuramente è stata invece determinante la via che la l'irruzione ha preso per giungere sul mediterraneo, transitando sempre sulla terraferma il riscaldamento dei bassi strati è stato minimo, e la massa è giunta sino a noi senza perdere le sue caratteristiche.
Rocco tessarato associaz. speriamo bene ®
"I forum sono un grande strumento di comunicazione ma anche di innumerevoli incomprensioni"
Condizioni meteo di Cassano delle Murge:
http://www.petdicassanodellemurge.it
In effetti concordo sul fatto che spesso si calchi la mano su questo fatto.
Più che altro mi sembra assurdo il principio del "cercare certezze" quando poi si rischia di perder di vista una dinamica "al limite" che però è infinitamente più didattica della situazione "certa".
Le carte che hai postato sono interessanti ma lo sarebbero, forse, di più quelle relative alla T al suolo, visto che in quelle zone, i fenomeni di subsidenza del freddo è praticamente impossibile leggerli a 850hpa.
Poi, visto che siamo in tema di luoghi comuni, ne volevo segnalare un'altro: quello secondo cui le carte "sovra o sotto stimino" le T in maniera sistematica, ovvero le regolette citate dai più secondo le quali le una -10 a 200h equivalga poi in realtà a una -4 "scarsa" a 24h...
Credo che sia "abbastanza" offensivo nei confronti di chi si dedica allo studio e alla "manutenzione" di un modello matematico così complesso come quello meteo ovvero li si crede capaci di implementare sistemi di calcolo su n equazioni differenziali/integrali con n-mila condizioni al contorno e poi non si riesce almeno a "immaginare" che una regoletta così sistematicamente "vera" sarebbe un giochetto da 5 minuti di implementazione in fase di "postproduzione" del plot...![]()
Segnalibri