Sto vaneggiando? No, no, tranquilli![]()
Il discorso è questo: il grande anticiclone che lentamente ma inesorabilmente si sta insediando sull'Europa, indipendentemente dalle cause che lo hanno generato, sta assumendo tutte le caratteristiche di un vero e proprio "blocking" troposferico, una definizione che va al di là di quelle figure che siamo soliti chiamare "blocco" in genere.
Le conseguenze in realtà sono simili, ed il nome stesso lo dice: il normale flusso zonale viene del tutto bloccato da una sorta di muro, un ostacolo, che costringe i venti (nel nostro caso atlantici) a dividersi in due rami in movimento in senso meridionale.
Il blocking è una figura quasi esclusivamente invernale, e può avere origine da forzanti termiche, ma anche orografiche (molto spesso i blocchi atlantici nascono per una particolare interazione fra il flusso zonale e le Rocky Mountains, negli States); può persistere anche 2-3 settimane, e portare eccessi termici o pluviometrici (in un senso o nell'altro) su vaste aree dell'Emisfero.
Entrando nel particolare, la configurazione che stiamo vivendo assume particolare interesse in quanto appartiene al genere di blocking "a dipolo" (o di tipo Rex), comuni sulle coste occidentali americane, molto meno comuni da noi. Insomma, al di là della staticità della situazione attuale, con ben poche premesse di cambiamento a breve (a parte il possibile Effetto Tunnel per gli ultimi giorni dell'anno), la Natura ci sta offrendo qualcosa di raro, che andrebbe comunque apprezzato nella sua maestosità.
Oltretutto è anche probabile che la persistenza del blocco aiuti il riscaldamento stratosferico dal basso, come già ben spiegato da me e soprattutto dagli altri nei thread appositi; quindi ...![]()
Qua sotto vi riporto la definizione di blocking data da Rex (lo scienziato che per primo li studiò a fondo) attorno al 1950, per farvi notare tutte le caratteristiche elencate; si riferisce alla quota dei 500 hPa, ma io ho preso le mappe a 200-300 hPa perché si notano meglio tutti i dettagli:
1) La corrente di base con flusso da ovest verso est a monte della configurazione deve dividersi in due rami distinti.
2) Le masse trasportate devono essere apprezzabili (il vento insomma deve mantenere una certa velocità, questo lo aggiungo io)
3) Il sistema deve estendersi per 45° di longitudine (oddio, qui siamo un po' al limite, ma pensiamo anche che difficilmente si raggiungono questi valori dalle nostre parti)
4) Deve esserci una brusca transizione delle westerlies nel punto di separazione del flusso: ad ovest zonale, a valle meridionale
5) La struttura deve persistere rimanendo riconoscibile per alcuni giorni (almeno 5, secondo il mio Prof. che studia i blockings per lavoro).
Queste sono le condizioni generali: poi, appunto, come ho accennato prima, a seconda di come si pone il massimo di geopotenziale rispetto ai minimi vicini, si può parlare di blocking classico (la campana), ad omega (con due minimi che tendono ad intrufolarsi da sud ai fianchi dell'anticiclone) e a dipolo (un massimo ed un minimo di geopotenziale, di forza comparabile, pressappoco sullo stesso meridiano).
Questo è quanto![]()
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
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