Vabbè, vado a dormire che è meglio.
Non prima di puntualizzare nuovamente il mio intervento in questo thread.
Ripeto, non è assolutamente vero che inverni come quello che stiamo vivendo siano una rarità o non si ricordino a memoria di... tubolaro.
Notte.![]()
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Quoto!
La cosa incredibile è che, se il trendo delle tempertaure dovesse persistere (come sospetto...), potremmo rivalutare lo scorso inverno e definirlo come inverno non dico eccezionale ma cmq assai sottomedia.....è una questione di medie appunto. è il grafico che hai postato qualche post sopra (il trend nascosto dalle ciclicità) è empblematico.....![]()
Un mio piccolo contributo alla discussione (che spero non sia finita...).
Come si può estremizzare termicamente il clima l’ho sintetizzato mediante la legge della distribuzione normale, rappresentata graficamente tramite la curva di Gauss (mi scuso per l’imprecisione grafica dei miei orribili disegni…uso ancora l’ACD 2.0)
Nel grafico l’asse delle x è dato dalle temperature (àF: più Freddo che in media, C: più Caldo che in media), lasse delle y dalla frequenza con cui si verificano i valori termici.
La frequenza più alta è data dalla T media. La più bassa dagli estremi (Freddi o Caldi).
CASO A:
Semplice shift verso il caldo (Δ T > 0, ad es. un incremento di T media di 1 grado).
La frequenza con cui si otterranno le nuove medie termiche è uguale a quella precedente.
Meno eventi estremamente freddi e cmq spariscono le punte in assoluto più fredde (*), più eventi estremamente caldi e in più appaiono anche eventi ancora più caldi (**).
CASO B
Shift verso il caldo (Δ T > 0, ad es. sempre un incremento di T media di 1 grado).
Stavolta però la frequenza con cui si otterranno le nuove medie termiche non è uguale a quella precedente, ma più bassa. Cosa succede? Estremizzazione termica!
Meno eventi estremamente freddi anche se non spariscono del tutto le punte in assoluto più fredde (#), più eventi estremamente caldi ma in più, rispetto al caso A, emergono nuovi eventi ancora più estremamente caldi(##).
Spero di non aver troppo complicato le cose.
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No, no. Ne parlavamo qualche tempo fa, sempre qui, con Andrea Corigliano. Innanzitutto bisogna essere cauti: noi stiamo vivendo una fase di cambiamento climatico. Questo implica che il clima è soggetto a bruschi e discontinui cambiamenti, ergo non è detto affatto che i suoi parametri si dispongano lungo una curva gaussiana. Perché per poterlo fare devi prima supporre che tutti i dati da te prescelti (in questo caso la temperatura media) si presentino di anno in anno come appartenenti ad una distribuzione che abbia una ben definita media. Ma se questa media, causa cambiamenti climatici, è ballerina, non esiste nessuna distribuzione che si distribuisce attorno ad essa.
Diverso sarebbe il discorso qualora si dicesse: c'è stato un mutamento climatico e quindi, a mutamento avvenuto, confrontiamo le due campane: quella ante e quella post. Se noi disponessimo di rivelazioni accurate ottenute durante l'era glaciale, o anche durante una più modesta piccola era glaciale, potremmo confrontarle con quelle degli ultimi 50 anni e vedere un po'.
Ma il mutamento, come dicevo prima, temo che sia solo agli inizi. Prevedere come sarà la campana a clima (più caldo) stabilizzato non è possibile perché la grande domanda è se il clima si stabilizzerà o meno. C'è chi infatti ritiene che il mutamento verso l'alto sia un po' (diciamo) a palla di neve: parte in sordina, accumula spessore e massa, e poi diventa inarrestabile e sempre più pronunciato. In questo caso non puoi nemmeno essere sicuro che si arrivi ad un qualunque equilibrio stabile. Oppure, per mantenere i piedi per terra, puoi supporre che dài e dài alla fine l'umanità si sarà rimboccata le maniche per cui ci sarà una certa stabilizzazione. In questo caso è facile prevedere che si tratterà di una campana spostata a destra (cioè con temperatura media maggiore) e, data la maggior energia in gioco, più incline ad eventi eccezionali. Ergo con più ampia varianza e più spanciata.
Ma, in generale, l'unica cosa di cui mi sento abbastanza certo è che le temperature di questi anni NON appartengano alla medesima campana dei decenni ante 1985. Inoltre che stiamo vivendo una situazione del tutto NON stazionaria di squilbrio temporaneo e passaggio da un equilibrio più o meno noto ad un altro, attualmente, largamente ignoto.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Appunto. Il fallimento di tutti gli strumenti di previsione a medio-lungo termine è fondato proprio sulla mancanza di dati ascrivibili a qualsiasi curva o retta men che mai.
Non abbiamo riscritto le variabili dell'equazione, sennò sarebbe relativamente facile prevedere i cambiamenti climatici. Anche la caduta di un meteorite sarebbe più facile da tradurre in numeri, dunque prevedere gli effetti sull'ecosistema, ma come si fa a prevedere l'ammontare e le conseguenze di un aumento antropico dei fondamentali parametri di assorbimento dell'energia solare quando l'economia mondiale che lo alimenta è totalmente imprevedibile ?
Secondo me abbiano innescato un meccanismo in cui le variabili mutano ogni giorno, secondo una derivata prima che neppure riusciamo a definire. Insomma, viviamo in un contesto ambientale ormai scorrelato da qualsiasi ciclo breve o lungo di autoregolazione che il pianeta abbia visto nel corso della storia dell'umanità. Siamo nelle mani di numeri che neppure riusciamo a comprendere, tutti i giochi sono aperti.
Quoto soprattutto questo passo;non sappiamo proprio quale sarà il nuovo equilibrio e se sarà stabile o no;è possibile che si stia procedendo verso un nuovo equilibrio instabile,alla quale seguirà un nuovo transitorio verso un altro punto di equilibrio che,per assurdo, potrebbe trovarsi nuovamente vicino a quello appena lasciato in questi ultimi anni,o magari,addirittura vicino a quallo che si era instaurato in quel periodo freddo,noto come PEG.
Guardando il passato,si è osservato un periodo molto caldo(più di adesso) a cavallo dell'anno 1000,durato circa 4 secoli.
Questo che stiamo attraversando potrebbe essere un suo remake e potremmo trovarci proprio nel mezzo,visto che le temperature cominciarono a riaumentare a partire dal XVIII secolo,prima in sordina e poi a ritmo sempre più vertiginoso.
E' interessante notare anche che intorno al 1300(e cioè poco prima dell'inizio della PEG) il clima era caratterizzato da eventi estremi che contribuirono a portare terribili carestie e conseguenti epidemie.
Una possibile evoluzione del clima futuro,potrebbe assomigliare molto a quella avvenuta al termine del periodo medioevale.
Ora lancio un'ipotesi che,da un lato mi tranquilizza per le sorti climatiche e dall'altro mi preoccupa per le sorti dell'umanità.
Ho il sospetto che le attività umane dell'era industriale si siano sovrapposte ad un naturale ciclo di riscaldamento,forzando le tappe; questa accelerazione però potrebbe,per assurdo,farci uscire prima dall'attuale fase di riscaldamento:invece che altri 2 secoli(è un'ipotesi),il trend al rialzo potrebbe durare solo un secolo,o magari meno.
Normalmente,infatti,durante le fasi di riscaldamento,si instaurano delle modifiche importanti nella composizione chimico-fisica degli oceani(specie quella biologica);inoltre avvengono anche modifiche sostanziali nelle traiettorie e intensità delle correnti marine.
Sono questi mutamenti che delineano le tappe della storia climatica.
Se quindi durante ogni riscaldamento avvenuto negli ultimi millenni(non considero quelli più antichi perchè in essi c'erano in gioco anche fattori astronomici e movimenti tettonici,fautori di deviazioni di correnti marine) le correnti marine e la composizione chimico-fisica degli oceani ha assunto una particolare configurazione tale da invertire la tendenza termica,prima si raggiungerà tale configurazione e prima si uscirà dalla fase di riscaldamento che stiamo vivendo.
E' però anche possibile che prima di uscirne,il prezzo da pagare sia elevatissimo.
Se normalmente infatti queste tappe,nel loro evolversi naturale,hanno provocato fenomeni disastrosi distribuiti nel tempo,accelerando le tappe(come stiamo facendo noi umani)potrebbe potenziare incredibilmente questi fenomeni,aumentando di molto la loro frequenza........che è poi quello che dicono praticamente tutti gli scienziati del mondo.
Quindi,probabilmente usciremo molto prima(rispetto al ciclo naturale) da questa fase di riscaldamento,ma con scombussolamenti che ancora neanche immaginiamo.
Ciao![]()
A me sembra che tu dia per scontato ciò che va dimostrato. E cioè che ci sia la possibilità di inversione del ciclo solo grazie a fattori naturali. E che non sia necessario, quindi, por mano a comportamenti umani quali il controllo delle emissioni ecc. ecc. . In buona sostanza tu sei uno di quelli che ritiene come il clima tenda a perpetuarsi in maniera autoreferenziale, seguendo cicli e stagioni determinate per il 90% da fattori naturali e solo in piccola parte dall'uomo. Il fatto è che questa tua convinzione deve essere dimostrata.
Perché all'atto pratico noi abbiamo registrazioni di temperatura che,se paragonate a quelle stimate per i passato, collocano questi anni tra i più caldi (se non i più caldi) da migliaia di anni. Più caldi, quindi di quelli del 1300. Inoltre, ribatto il chiodo: secondo te la CO2 in atmosfera non ha nessun effetti sulle temperature? O meglio: dato che oggi abbiamo concentrazioni di CO2 mai registrate negli ultimi MILIONI di anni, che se ne fa madre natura di tutti quei gas?
In conclusione: prima dimostra ciò che va dimostrato. Ovverossia che l'uomo, la CO2 ecc. ecc. non hanno influenze apprezzabili sul clima. O, più precisamente: che non sono in grado di invertire un ciclo naturale già dtendente al freddo. Poi, ma solo poi, è possibile ipotizzare che ci aspetta una PEG.
Io, per chiarirci, credo che di PEG il mondo non ne vedrà per secoli.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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