Questo quanto riportato sul sito di Meteoromagna:

Bollettino Stratalert n° 22/05 del 06/01/2006

osservazione

Vortice debole in bassa stratosfera con minimo parzialmente splittato e relativi minimi secondari su alto Atlantico e Groenlandia e su Siberia settentrionale e Artico adiacente, vortice debole in media stratosfera con minimi geopotenziali su Mare del Nord, vortice molto debole in alta stratosfera con intrusione anticiclonica sul comparto artico e vortice in posizione anomala su Canada occidentale. Intensa pulsazione calda fra 1 e 30 hpa con inversione del gradiente termico meridionale fra 1 e 20 hpa; inversione del flusso zonale medio a 1 hpa. Wave 2 pattern in bassa stratosfera, wave 1 pattern in media stratosfera e alta stratosfera.

- flusso meridionale di calore 30hpa 60N: intenso, in intensificazione

- flusso meridionale di calore 10hpa 60N: moderato-forte, in temporanea attenuazione

- ep flux: forte, stazionario

previsione +00/+180 ORE

la pulsazione calda attiva sul comparto artico fra 1 e 20 hpa tenderą ad invadere per intero il settore artico contraendo il vortice in sede nordatlantica e supportandone lo split in bassa stratosfera fino 30 hpa. Una successiva pulsazione calda prevista a 48-72 ore in moto verso NNE dal settore asiatico centrale imporrą ulteriore riscaldamento in sede artica con intensificazione di due figure anticicloniche su Europa e Asia occidentale e su Asia orientale, Pacifico settentrionale e Artico in alta stratosfera, determinandovi inversione del flusso zonale a 60N fra 1 e 5 hpa entro 96-120 ore.

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exist

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minor warming in potenziale ulteriore intensificazione sul medio termine, ad opera di un nuovo, (piu' intenso) impulso caldo previsto oltre le 120 ore in alta stratosfera

Impatti stratosferici medio-lungo termine

Il posizionamento dei minimi geopotenziali in bassa stratosfera imporranno nel breve termine l’entrata in fase di minimi polari termici e geopotenziali su Groenlandia e Terranova e su Siberia settentrionale. La ridotta distanza dei due minimi secondari e lo scarso movimento meridionale del nocciolo artico su terranova e Alto Atlantico genereranno nel medio temine condizioni favorevoli per intensificazione zonale su latitudini medio alte in Atlantico, a causa della persistente tendenza a blocco zonale della cellula anticiclonica atlantica, la quel esaspera i gradienti geopotenziali meridionali.
Non essendo previsto ulteriore moto meridionale del nocciolo artico Groenlandese o moto occidentale di Quello siberiano, lo sblocco dalla situazione di aumentata zonalitą potrebbe passare per l’attenuazione del nocciolo artico Siberiano (attesa nel medio - lungo termine) che consentirebbe al nocciolo artico groelandese di migrare verso NW, circostanza favorevole allo sviluppo di blocchi alla circolazione atlantica. Si conferma il bollettino di previsione stagionale del 03/01 che valutava la terza decade di gennaio come potenzialmente incline a produrre colte di aria fredda
Quindi significa che dovremmo pazientare ancora un paio di settimane per vedere un cambiamento tangibile in area europeo-mediterranea.

Il minor warming stą iniziando a dare ora i suoi frutti a 30 hpa, quota alla quale il vortice polare stratosferico stą splittando. La tendenza č per un'ulteriorer incremento del riscaldamento troposferico, con 2 pulsazioni molto vicine nel tempo, cosa che puņ facilitare la propagazione alla bassa troposfera dell'azione di split.

LA POSSIBILE EVOLUZIONE

Le situazioni di questo tipo in passato hanno talvolta trovato valvola di sfogo attraverso colate artiche che hanno avviato afflussi freddi notevoli sulle regioni dell'europa dell'est, in successiva propagazione verso il bacino mediterraneo. E queste sono le annate definite "storiche", 1984-85 in primis.

Altre volte hanno portato alla discesa di aria molto fredda direttamente dal vortice polare, che, a mia modesta opinione, in presenza di un bacino mediterraneo ancora tiepido e umido com'č tuttora creerebbe dei bei botti stile febbraio 2004.

Un'altro fattore da tener potenzialmente d'occhio č la prevista dissipazione del freddo nel settore siberiano. Attualmente č un'anticiclone TERMICO, quindi con freddo pellicolare difficilmente rimovibile in bassa troposfera, difficilmente verrą "riscaldato dall'alto", ma dovrą incanalarsi in qualche corridoio, andando a colpire latitudini pił basse delle attuali.. E con un blocco atlantico elevato di latitudine č pił probabile che trovi sfogo verso l'Europa.

Comunque, anche se andasse a finire in Giappone, porterą un certo e ulteriore sconquasso nella situazione meteorologica generale..

Son fantasie, ma una logica abbastanza "probabile" ce l'hanno.


Inizio a credere in un cambiamento anche radicale a partire dalla terza decade.. E venendo da un periodo caldo e secco anomalo sia per entitą che per durata spropositata, spererei che tale cambiamento sia di segno diametralmente opposto.

L'urlo č d'obbligo:

KABALAAAAAAAAAAAAA!!!!!