
Originariamente Scritto da
steph
Aria polare marittima.
Sulle pianure sudalpine nordoccidentali arriverà molto mite per 2 motivi:
1) L'origine --> l'oceano Atlantico (anche a latitudini attorno a 50-60 gradi nord) in inverno è mite, perché, come ogni grande massa d'acqua, ha la capacità di trattenere il calore accumulato lentamente durante l'estate e lo rilascia altrettanto lentamente in inverno. Di conseguenza pure la massa d'aria che lo sovrasta acquisisce (per convezione) questo tepore. Correnti che provengono dall'oceano d'inverno tendono sempre a mitigare (in modo relativo) le temperature continentali. A meno che non sopraggiungano direttamente e velocemente da latitudini molto alte.
In questo caso va detto che l'aria potrebbe anche originarsi dalle parti della Groenlandia (ed essere così assai fredda: aria polare marittima DOC, in un certo senso), ma, nel suo moto tramite le correnti a getto in pieno Nordatlantico, tenderebbe
cmq a subire un certo riscaldamento per il motivo che ho scritto sopra. In particolare se il suo "soggiorno" nordatlantico durasse un po' più a lungo.
2) L'ostacolo --> le Alpi. E in questo caso si sa che l'aria costretta a salire al nord e a scendere al sud subisce dapprima un raffreddamento (per espansione adiabatica) con condensazione del suo vapore acqueo, poi un riscaldamento (per compressione adiabatica) con conseguente essicamento. È lo stranoto principio del föhn.
Da ricordare ancora che:
-il riscaldamento dell'aria discendente una catena montuosa è accentuato anche dal fatto che in cima alla montagna la massa d'aria (che in origine era umida) ha perso praticamente quasi tutto il suo contenuto di vapore (che è condensato sul versante sopravento) e dunque, mentre salendo si raffreddava mediamente di 6 gradi ogni km, scendendo si riscalda ora di 10 gradi ogni km.
-più è mite l'aria in arrivo al di là delle Alpi e più umidità prderà nella sua ascesa, più il riscaldamento che subirà nella sua discesa sarà forte.

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