Ritengo interessante un commento ed un intervento del Colonnello Giuliacci a riguardo.

Quest'inverno, come diceva Renato di Taranto in un altro post, i modelli meteorologici rispetto agli ultimi anni hanno mostrato un notevole passo indietro dal punto di vista dell'attendibilità nel medio-lungo termine. La complessità dell'atmosfera, il numero elevato di elementi che ne possono influenzare i moti e la normale circolazione generale, possono far nascere varie tesi.

Ne parlavo anche a Fabio lo scorso Dicembre, momento in cui si pensava che probabilmente verso Capodanno si sarebbe potuta avere una svolta con arrivo deciso dell'inverno.

Ebbene la mia tesi era e rimane sempre che purtroppo quest'anno, come già accaduto in passato, stiamo subendo l'influenza di EL NINO, il quale con molta probabilità condiziona il normale scacchiere barico dell'Atlantico ed anche del nostro Mediterraneo.
Il notevole riscaldamento dell'Oceano Pacifico equatoriale evidentemente oltre a creare vari scompensi a livello internazionale, favorisce in qualche modo la tendenza ad una continua attivazione di una forte anomalia barica negativa sul centro-nord Atlantico.
Noi a questo punto, finiamo molto spesso col ritrovarci sotto campane di alta pressione piuttosto persistenti e quindi con lunghi periodi di bel tempo o comunque sotto l'influenza di un flusso medio di correnti sud-occidentali.

Vi allego alcune carte eloquenti che ho utilizzato per questa analisi dettagliata.
Partiamo dallo scorso inverno (2005-2006), una stagione che si è rivelata sicuramente più normale rispetto a quella attuale.
L'analisi delle temperature dei mari del Dicembre 2005 mostra come in quel periodo El Nino era del tutto assente.



L'elaborazione NOAA di anomalia geopotenziale a 500 hPa, riferita al periodo semestrale compreso tra il 1 Luglio 2005 e il 28 Gennaio 2006, ci mostra come l'anomalia negativa in Atlantico presente nell'inverno in corso sia assente e che numerose figure bariche anche a livello internazionale siano piuttosto normali. Notiamo evidenti anomalie positive in Atlantico e sulla Russia.



Da quest'altra elaborazione riferita a Maggio 2006 notiamo come El Nino sia ancora assente anche se è possibile notare i primi deboli segnali di un riscaldamento sulle coste occidentali americane.



Anche le elaborazioni NOAA per il periodo compreso tra il 1 Gennaio 2006 ed il 28 Giugno 2006 ci mostrano come la situazione rimanga piuttosto stazionaria con una discreta anomalia positiva dei geopotenziali su centro-nord Atlantico.



La svolta però avviene a partire da Luglio 2006 momento in cui El Nino mostra netti segnali di risveglio. Il rialzo termico oceanico del Pacifico lungo le coste occidentali americane comincia a risultare evidente.



L'elaborazione riferita a Dicembre 2006 è eloquentissima. El Nino è presente con tutta la sua attività ed il riscaldamento è molto deciso.



Ebbene guardate ora l'analisi di anomalia geopotenziale a 500 hPa, periodo 1 Luglio 2006 fino al 28 Gennaio 2007. E' evidente come il periodo preso in esame con presenza di EL NINO ci mostri anomalia negativa persistente su centro-nord Atlantico e alta pressione molto attiva sull'Europa centro-meridionale. Scacchiere generale nettamente modificato.



Per quanto riguarda il discorso calo attendibilità dei modelli, ritengo possibile che i modelli matematici non siano sufficientemente istruiti a elaborare previsioni tenendo conto che in alcuni periodi, possano essere presenti elementi di disturbo come EL NINO.

Vi lascio a questo punto a tutte le riflessioni e commenti del caso.
A presto!