Messina oggi: meteocronaca di una neve inaspettata

**Khaled** · 22/03/2007, 22:10

Il cielo su Messina, oggi, è grigio. Non una goccia di pioggia quando mi sveglio, piuttosto tardi, verso le undici.
Prendo il solito caffè, e lo assaporo più del solito. La tazzina è bollente, quasi a voler controbilanciare quel che sarebbe accaduto di lì a poco.
Apro la finestra. Neanche il rumore delle auto turba la dolce attesa degli eventi.
E infatti, verso mezzogiorno sento il rumore delle gocce di pioggia.
Tic, toc, tic, toc, in un incedere parossistico.
L'aria si riempie subito dell'odore di pioggia, mentre ad un tratto sento
un tuono terribile, cupo, sordo.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!
Sono speranzoso, adesso.
Ma ancora niente.
Continua a piovere moderatamente.
Ad un tratto sento un rumore più forte.
Apro la finestra: niente.
Dopo si ricomincia: un altro rumore più forte.
Ed ecco che, mentre altri tuoni rimbombano, cadono piccoli fiocchetti.
Non è gragnola: sono fiocchetti, ecco perchè non fanno tanto rumore.
Sono al settimo cielo: i fiocchetti cadono depositandosi per qualche secondo sulle macchine, poi sciogliendosi, sostituiti da altri fiocchetti.
Fa freddo, adesso. Mi comunicano che a Castanea, a neanche 400 metri, sopra Messina, sta imbiancando. Io non ci spero, i valori in quota, e il fatto che vivo tra palazzi e automobili, non lo consentirebbero.
Per venti minuti la poggia si confonde coi fiocchetti che cadono, e come al solito, quando il vento gira a maestrale, sono io il favorito. I Peloritani,
all'altezza di casa mia, si "abbassano"di quota facendo passare meglio ciò che arriva dal Tirreno.
Le virghe invadono e avviluppano questo cielo di Marzo, in un susseguirsi meraviglioso.
Poi i fiocchetti diventano pioggia, poi, alle quattro, smette un attimo.
Non posso resistere: devo uscire.
Intanto i miei amici, che hanno fatto un giro nell'orario in cui i fenomeni erano più intensi, hanno trovato accumuli già a 200 metri, nelle frazioni più alte della città: è come se la natura avesse voluto ricompensarci, dopo tante pene. Scattano delle foto che rimarranno impresse nella memoria.
Messina, per circa un'ora, resta bianca dai duecento metri in su.

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Prendo la macchina, emozionatissimo. Il cielo si è aperto, facendoci ammirare l'Aspromonte bianchissimo.
Passo a prendere l'amico che mi aspetta: anche lui ama la neve, non come me, ma andare da solo mi sembrerebbe inutile: voglio condividere queste emozioni.
Iniziamo a salire, ma la neve, quella che fino a due ore prima imbianca la parte alta della città, non c'è più: è normale che sia così, adesso.
Il mio amico si accorge che la data nella digitale è sbagliata: "cosa penseranno i tuoi amici meteofolli, adesso, che ti sei inventato tutto?", chiosa. "Futtitinni", fregatene, gli dico in siciliano, ormai preso dalla voglia di salire in quota.
Siamo a 250 metri, e inizia a piovere, una pioggia che si mescola a fiocchetti. Smette.
E' impressionante come quella meraviglia si sia sciolta in così poco tempo,e ora non sia rimasto nulla. "Beati loro", penso.
La neve, quella vera, la troveremo a 800 metri.
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Pizzo Chiarino, 860 metri, è un valico dei Peloritani che abbraccia due mari, il Tirreno e lo Jonio. Da qui si vede Messina, si ammira la Calabria, si vedono le Eolie all'orizzonte.
E proprio dalle Eolie avanzano virghe nevose imponenti.

Il mio amico, nevofilo ma non troppo, mi dice: "Compare ma sta neve dov'è? Io non la vedo". "Tranquillo, sta arrivando", mentre la nebbia inizia ad avvolgere questa cima che la neve spesso la vede col binocolo, immersa com'è fra due mari e sempre ventilata.

Fiocca. I primi fiocchetti cadono, e anche il mio amico gioisce. La mente va subito a quando ci andai nel 2005 con una mia amica. Glielo rinfaccio:
"Guarda ora con chi mi tocca andare..."
Ma l'attenzione ora è rivolta alla neve, che continua a cadere. Le Eolie non si vedono più, c'è vento, fa un freddo cane, e siamo inzuppati fradici.
E' fantastico. I fiocchetti si intensificano, e inizia ad accumularsi la neve.
L'urlo rabbioso del vento ci travolge, e un tuono fortissimo annuncia un rovescio ancor più imponente. L'odore dei boschi penetra nelle narici, e la neve al tatto è sofficissima. Gustiamo questo momento, e gustiamo anche la neve. La nebbia-come la neve-colora di bianco questo posto, mentre le auto di altri folli come noi vanno e vengono. Decidiamo di uscire dall'auto, che nel frattempo si è riempita di fiocchetti.

Non potrò mai fotografare la bufera che arriva in seguito a questi fiocchetti granulosi, testimoniando quel che vedo. Mi spiace tantissimo, è un vero peccato essere riuscito a fotografare solo le prime avvisaglie di questa spettacolare nevicata. "Nei forum penseranno che ho visto solo questi fiocchetti simili alla grandine", confio al mio amico. "Futtitinni", mi risponde. Stavolta è lui a vendicarsi. Purtroppo la nebbia è fittissima, ma lo spettacolo è davvero unico.
Decidiamo di scendere, e i fiocchetti bagnati resistono fino a 400 metri.
Mentre scendiamo, Messina appare immersa nelle virghe, coi suoi campanili, le sue cupole, le sue case e i suoi palazzi.
E' come quando devi incontrare la donna che ami e ritarda per ore: quando la vedi, bella, elegante, sensuale, non hai voglia di rinfacciarle l'enorme ritardo, ma solo di riabbracciarla.
Bentornata, dama.