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  1. #1
    Brezza tesa
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    Predefinito VIDEOCRONACA di un'escursione...molto speciale

    6/7/2005.
    Mi alzo già stanco. Stanotte ho dormito pochissimo, ieri notte ho fatto le ore piccole.
    Il mio solito rito, quello del caffè, è ciò che serve.
    Lo bevo, assaporandone il gusto forte, tenendo in mano una tazzina caldissima.
    Il suono degli uccellini che cinguettano mi ritempra, e li osservo appollaiati sulla palma.
    Il tempo è bello ma l'aria è umida, appiccicosa, sembra debba arrivare la pioggia da un momento all'altro. Mi lavo, mi vesto, prendo l'auto. Devo andare a prendere i miei due amici, venuti da Messina, per vedere questo famoso Mirto che tanto decanto.
    Penso: gli piacerà? lo apprezzeranno? Finora lo hanno apprezzato tutti, gustandone i tramonti rosso fuoco, l'odore di campagna, le casette piccole.
    Ma inizio subito a pensare a quello che non va: le molte case diroccate, gli splendidi campanili con le maioliche in stile arabo con le erbacce che crescono senza che nessuno se ne occupi, la settecentesca Chiesa Madre che ha accanto un campanile la cui cuspide, colpita da un fulmine, non è stata ricostruita. Ciò non toglie che rimanga un gioiellino, il mio gioiellino.
    Ma in questa giornata che inizia a farsi uggiosa, con le nubi che avanzano inesorabili da ovest, ci penso di più. Non c'è il sole sfavillante a cancellare ogni bruttura, a dipingere di verde acceso gli ulivi, a rendere l'aria tersa e fare ammirare le Eolie sullo sfondo.
    Oggi, in questa giornata uggiosa, non posso nascondere nulla.
    Io stesso, di solito molto vanitoso, mi vesto come capita, non mi sono pettinato neppure: unico aspetto che ho curato, la barba, ma senza di essa sembro un ragazzino di sedici anni, non un ventenne.
    Sono le classiche giornate che iniziano male.
    Qualche goccia di pioggia, mentre vado a prendere i due piccioncini a Capo D'Orlando, venuti col treno dal capoluogo per visitare la mia torre d'avorio, cade. Però fa caldo, l'umidità ti fa sudare, ti sfianca.

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    Arrivano. Li saluto: lei è carina come sempre, felice come non mai di visitare posti nuovi, lui pronto a riprendere tutto con una telecamera.
    Non posso perdere l'occasione: decido quindi di trasformare questa escursione in un teatrino, ironizzando sull'accento locale, decisamente strano(mentre quello del mio amico è decisamente messinese, famosa per la erre inesistente-come "bira"al posto di "birra", le "c"strascicate-come "Scescilia"al posto di "Cecilia"e altre amenità varie: in giro per l'Italia ci scambiano per romani, ma il nostro è un accento credo più unico che raro), e scherzando sui difetti di questo posto che tanto amo e che oggi, forse appunto per il tempo decisamente umido e grigio, sembra non un gioiellino sospeso tra mare e monti ma un qualsiasi posto del profondo sud, ma non quello vero, quello che si immagina chi non ci vive, con vecchietti con la coppola e omoni panzuti che passeggiano.
    Di solito, Mirto è pieno di ragazzi che giocano a pallone, ragazze carine e baristi cortesi:
    oggi nessuno esce di casa, solo tizi un pò strani che vedi solo in rare circostanze.
    "Che brutta figura", penso, e cerco di rimediare.

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    Non li porto subito a Mirto, saliamo in montagna: loro si divertono, scambiamo quattro parole, ma notano subito che sono a disagio, un disagio palpabile eppure assurdo.
    Apprezzano tutto: il paesaggio, le pecorelle che appaiono di tanto in tanto, la miriade di paesini che affolla queste contrade. Ma penso con angoscia a cosa potranno vedere a Mirto, oggi popolato da vecchi, con le Eolie invisibili a causa della foschia, e un'atmosfera decisamente cupa.
    Decido di allietarli con due sketch estemporanei, e la giornata è salva.

    http://www.********.it/images/ninogattolongimirtocomics.MPG

    http://win.meteomania.com/Gallery/DaLongiaMirtoguidacomicaaiNebrodi,2.MPG

    Se oggi ci ripenso, e mi rivedo, mi viene da ridere: Mirto l'hanno apprezzato lo stesso anhe con le sue brutture, io non mi riconosco più in quel ragazzino, a distanza di soli due anni.
    Ma le cose cambiano: soprattutto, impari a ridere anche delle cose che ami di più.E poi, quel giorno ho preso la chitarra e ho scritto un brano:

    http://win.meteomania.com/Gallery/mirto.mp3

    E' come se in me allegria e malinconia si rincorressero sempre, come due facce della stessa medaglia.
    E il solito lampione che si crede luna, nella piazza deserta del paese, conclude una giornata speciale.
    Ultima modifica di Khaled; 30/03/2007 alle 20:58

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