Provaci ancora, Rex!

**Lorenzo Catania** · 02/05/2007, 07:42

Per adesso la linea di groppo è riuscita a penetrare nelle zone interne di Liguria e Toscana, ma buona parte del Piemonte sta godendo di qualche pioggia di buona intensità, così come faranno altre regioni del nrod e di parte del centro entro qualche ora (il secondo radar che posto riesce a stimare bene le piogge solo su Mar Ligure e Toscana, per quanto riguarda il territorio italiano)

**bufera87** · 02/05/2007, 08:31

molto didattica questa sat con la luce che arriva da dx illuminando radente i cb che sono affogati dentro la massa nuvolosa!

**mmg1** · 02/05/2007, 10:12

Purtroppo come giustamente previsto ieri, il fronte vero e proprio è passato con effetti a macchia di leopardo (almeno in termini di intensità). Locali rovesci dovrebbero essere stati registrati nella toscana centrale e probabilmente nel Veneto. Probabilmente buone anche le prp pedemontane appenniniche. Possibilità di nuovi eventi nell'immediato probabilmente solo su scala locale nel pomeriggio su liguria e toscana per il passaggio di quella linea di instabilità che alle 8 si affacciava sul golfo ligure, oltre che nelle zone di passaggio del fronte ( nord est)

Interessante invece l'approccio per il 5-6 con fenomeni sicuramente più insistenti.

**Lorenzo Catania** · 02/05/2007, 11:23

Allora, in questo momento la situazione sinottica è un po' incasinata, con perturbazioni che si dissolvono, altre che si sviluppano, e quant'altro

Ma proviamo a mettere un po' di ordine, guardando le mappe satellitari sottostanti:

Partiamo dalla prima, che dà una zoomata sull'Italia centro-settentrionale. Si vede il primo fronte freddo atlantico (che ormai ha compiuto tutta la rotazione cui è stato sottoposto per la formazione di un minimo di geopotenziale in quota sul Golfo del Leone) preceduto da alcune celle temporalesche ormai non più organizzate in una linea di groppo; d'altra parte il "salto" dell'Appennino ha scombussolato un po' la linea ridisegnando parzialmente la distribuzione delle singole celle in prossimità del fronte. Comunque a seguire permane una certa instabilità, con acquazzoni o temporali isolati sia nelle zone interne (vedi Toscana e Riviera di Levante) che in mare aperto (dove invece si sta organizzando una vera e propria linea di instabilità post-frontale, di moderata intensità).
A sud del fronte freddo c'è stato solo il passaggio di banchi nuvolosi alti con qualche cumulonembo affogato dentro; probabilmente nelle prossime ore anche su gran parte del centro ci sarà una certa accentuazione dell'attività termo-convettiva, specie nelle zone interne e montuose, visto che, nonostante tutto, un po' di aria fredda in quota è arrivata

Per avere una panoramica più ampia andiamo però alla seconda immagine, nella quale si distingue innanzitutto la struttura completa della linea frontale, con un'occlusione che si distende franca tra Pirenei e Golfo del Leone, ed un ramo caldo in fase di attenuazione tra golfo di Biscaglia ed Atlantico Irlandese.
Più ad ovest inizia a fare capolino la seconda perturbazione, quella attesa in azione sulla Penisola Italiana a partire da domani pomeriggio-sera; in realtà nelle ultime ore il fronte si sta riorganizzando, lasciando indebolire il primo ramo (sulle coste mediterranee spagnole) e rinvigorendo il fronte che sta accompagnando la discesa fredda più estesa e decisa, in arrivo su Marocco e Gibilterra. Ma teniamo d'occhio anche il ramo caldo nel settore continentale dell'Iberia, perché sarà questo a portare le piogge diffuse domani sera.
Ulteriori aggiornamenti più tardi

**fuoriclasse** · 02/05/2007, 12:57

E' bello seguire gli aggiornamenti su questo post!
Bravo Lorenzo!+

Un abbraccio, Massi

**Lorenzo Catania** · 02/05/2007, 22:26

Grazie Massi

Andiamo allora a vedere se è cambiato qualcosa, al di là della formazione della supercella e del temporale a V sul nord-ovest italiano.
Dunque: la prima perturbazione atlantica è ormai in fase di occlusione abbastanza avanzata, a causa del fatto che il ramo freddo, a forza di risalire verso nord-est, è andato ad invadere il terreno già occupato poche ore fa dall'aria fresca ed estremamente secca continentale tra est Austria e nord Balcani. Tuttavia un ondeggiamento del settore freddo in quota ha generato, sul Mediterraneo centrale (già segnalata stamani) una linea di instabilità che adesso si trova tra Sardegna e Sicilia; nelle prossime ore andrà verso le coste tirreniche meridionali.
Il nuovo sistema atlantico invece, dopo aver portato forti temporali in Portogallo, è ancora in piena evoluzione; l'apertura angolare tra il (nuovo) fronte caldo e quello freddo fa presupporre che il processo di occlusione avverrà solo fra molte ore; una stima di massima potrebbe portarci fino a venerdì pomeriggio o addirittura sabato, quando ormai anche l'Italia sarà stata investita in toto. Ma su questo ci ritorneremo; l'evoluzione della perturbazione, nonostante sia già stata inquadrata bene da diversi giorni da larga parte dei modelli, è ancora ben lontana dall'essere interpretata correttamente fino in fondo.

**Lorenzo Catania** · 03/05/2007, 09:04

La prima perturbazione atlantica si è ormai totalmente occlusa, e sta per diventare un fronte quasi stazionario: in queste condizioni la fenomenologia tende a concentrarsi lungo la linea frontale, ma in qualche modo possono ancora generarsi nubi convettive associate a qualche acquazzone. Questo accade perché vengono a contatto da una parte masse d'aria fresca ed umida di origine oceanica (a sud della linea), dall'altra aria fresca e molto secca di origine continentale. La differenza di contenuto di vapor acqueo, unita alla diversa struttura verticale delle masse d'aria (presente fino ad alta quota quella atlantica, solo vicino al suolo l'altra, perlomeno nelle vicinanze della linea frontale) favorisce la convezione.
Nel frattempo tra il basso Adriatico e la Sicilia si sono sviluppate due linee di instabilità di origine completamente diversa tra loro:

a) La prima, visibile tra Montenegro, Albania e Ionio orientale, è stata generata dal ramo del primo fronte freddo atlantico che si era sviluppato solamente in quota (l'avevamo descritta anche nei giorni scorsi). E' quindi accompagnata da una avvezione di aria fredda ed instabile in quota, capace di generare temporali improvvisi.

b) La seconda, sul basso Tirreno, invece si è generata perché aria calda e secca dal deserto algerino si è mossa verso nord-est, andando ad invadere un Mar Mediterraneo con temperature superficiali piuttosto alte.
Detta così potrebbe sembrare che in realtà siamo in presenza di un fronte caldo vero e proprio, con le sue dinamiche classiche; ma c'è l'inghippo: difatti, proprio poche ore prima sulla stessa zona c'è stata una avvezione di aria fredda in quota (la linea di instabilità precedente), ed inoltre l'avvezione successiva di aria calda e secca ha portato all'accumulo di particelle sabbiose alle quote medie (700-800 hPa), generando uno strato di aria più calda con umidità relativa piuttosto bassa (per la presenza delle particelle di sabbia stesse) al di sotto di aria fredda e moderatamente secca (più di quella sottostante). Allora la convezione parte sparata, e si mantiene fino a che tutta la colonna d'aria non si è rimescolata, o finché non intervengono altre masse d'aria.
Insomma, la dinamica è quella tipica delle perturbazioni africane. Qualcosa del genere capita anche durante l'inverno, quando si susseguono fronti atlantici seguiti da aria artica; dopo il passaggio di un ramo freddo, il ramo caldo successivo difatti non riesce sempre a generare la fenomenologia tipica (nubi stratificate sempre più dense e piogge deboli o moderate) ma si presenta subito con un acquazzone o un temporale, magari accompagnato da gragnola. In tal caso questo accade NON per la presenza della sabbia (che effettivamente non c'è) ma semplicemente per il fatto che l'avvezione calda non riesce quasi mai a svilupparsi subito a tutte le quote, ed invece di partire dall'alto, come è normale, parte dalle quote medio-basse; a quel punto ritroviamo aria fredda e secca sopra aria umida e mite, ed il gioco è fatto.
p.s.: Non è un caso che la linea di instabilità si possa praticamente ricollegare direttamente al ramo caldo del secondo fronte atlantico, tra Sardegna e Baleari, senza troppa fantasia; quest'ultimo però si è sviluppato sulla Spagna, ed ha avuto il tempo di organizzarsi meglio; ecco che allora viene accompagnato soprattutto da nubi alte e stratificate (qualche Cb affogato dentro c'è, ma ben pochi, e lontani dalla linea frontale), come ci si aspetterebbe normalmente

Passando al secondo fronte freddo atlantico ormai si nota ben sviluppato dalle Baleari al Marocco, passando per l'Algeria settentrionale; per il momento ad occhio sembrerebbe poco attivo, ma non bisogna farsi ingannare: l'ondeggiamento sulle coste africane, presente già da ieri mattina, difatti nelle prossime ore si svilupperà rapidamente ed andrà ad investire proprio le nostre regioni entro la tarda serata o al più la nottata.
Seguiamo quindi la sua evoluzione, che ci sarà da divertirsi