L’analisi che faremo alla fine di questa estate 2007 terrà ovviamente conto anche di quanto sta accadendo in questi giorni sul nostro bacino del Mediterraneo. In effetti, se volessimo per il momento dare una valutazione sul tipo di condizioni atmosferiche che si stanno susseguendo sulla nostra penisola, appare difficile cercare un giusto metro di misura che riesca a mettere d’accordo chi sta attraversando una fase molto calda con chi, invece, è alle prese con temporali di forte intensità e temperature che, grazie alla fase un po’ più instabile, riescono a non spingersi verso valori esagerati. Seppure questo tipo di tempo più irrequieto condizioni, al momento, solo alcune zone delle regioni settentrionali, da nord a sud si stanno verificando eventi “di forte intensità” che rappresentano l’espressione opposta dello stesso elemento: il calore. Se infatti, questa energia rappresenta lo zoccolo duro su cui poggiano due eventi che sembrerebbero diametralmente opposti, lo stesso calore cambia veste interpretativa a seconda che faccia impennare il termometro oltre i 35 °C oppure se sia all’origine di violenti fenomeni temporaleschi. E allora… cosa possiamo dire? Che al Nord forse l’estate è un po’ più latitante rispetto al resto dell’Italia? È ancora presto per dirlo, anche se, a detta dei modelli, sembra che sia alle porte una crescita quasi esponenziale del grado di instabilità dell’aria che questa volta andrebbe non solo ad estendersi su tutto il Nord ma che riuscirebbe ad allungare i propri tentacoli anche sul Centro. Quella linea di confine posizionata fino a ieri a cavallo delle Alpi sembra che abbia l’intenzione di spostarsi verso sud, spostando in tal modo anche la zona di interferenza tra le masse d’aria proprio nel cuore del Mediterraneo e mantenendo purtroppo attivo un forte gradiente termico su tutto il nostro bacino (notare che isoterme e isoipse sono più o meno perpendicolari tra loro, segno inequivocabile di forte avvezione).
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La fase critica dal punto di vista della genesi di fenomeni intensi tenderebbe quindi ad allargarsi a macchia di leopardo e sarà in grado di allentare la morsa del caldo anche al Sud probabilmente solo alla fine del mese, quando il temporaneo ingresso del respiro delle Azzorre farà relegare dapprima le elevate isoterme nel cuore dell’Africa e, secondariamente, potrebbe aprire l’ingresso di una nuova fase instabile a partire dal Nord verso il Centro (siamo intorno al 4-7 luglio). In sintesi, quindi, se il Sud si troverà ancora per diversi giorni in autentici gironi infernali, il Nord si appresterà a sperimentare una fase sempre più irrequieta che vedrà aumentare di giorno in giorno la probabilità di avere fenomeni anche consistenti che si mostreranno dapprima sparsi e isolati e poi sempre più frequenti. Se la tendenza fosse questa, di sicuro questa nuova fase inciderebbe (e non poco) su un bilancio complessivo a scala nazionale che, per il momento, è di sicuro favorevole al segno “più”.
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Carte ECMWF stamane molto pericolose per il Nord Italia. Saccatura in passaggio stretta con correnti da sudovest. La liguria e il Piemonte rischiano brutto?Probabile....
Con il delta termico così pronunciato e baroclino ci scappa veramente qualcosa di grosso da quelle parti... speriamo cambino in meglio... non vogliamo mica passare dalla passione al masochismo!
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Analisi molto interessante!![]()
E intanto anche ECMWF inizia ad avvicinarsi all'obiettivo individuato dalle Ensembles GFS ben 9 giorni fa: il blocco c'è, ma lo vedono un po' più alto (in piena Groenlandia). Si vede l'asse di saccatura tra Germania-Francia, Mediterraneo occidentale e Marocco, l'altro asse sulle coste occidentali del Mar Nero, il minimo principale un po' più ad ovest (sul Mare del Nord), l'altro minimo a nord-est del Mar Caspio, la gobba africana ancora presente sul Mar Libico. Unica differenza sostanziale il minimo artico a NW della Groenlandia, che sembra perdere d'importanza.
Comunque nel complesso sembra profilarsi un'altra notevole prestazione del modello americano, che piano piano anche nel run ufficiale sta mettendo le cose al loro posto![]()
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Una situazione interessante, quindi! Vero ragazzi? Una situazione che va assolutamente monitorata!
Desidererei allora cominciare ad entrare un po’ più nel vivo della dinamica, cercando di inquadrare meglio la nuova ondata temporalesca prevista in transito sul Nord Italia tra martedì 26 e mercoledì 27. Ho cercato, con la cartina sotto, si semplificare il più possibile una situazione davvero un po’ insolita per il nostro Paese che, raramente, si è trovato a essere stretto tra due morse “termiche” di tale portata e, soprattutto, così vicine tra loro. Se al Sud e sulle Isole il respiro nord-africano sarà ancora ben attivo garantendo ancora bel tempo e temperature elevate, sulle Alpi il transito di valori inferiori ai 5 °C a 850 hPa confermano in pieno l’entità di massa d’aria molto fresca in arrivo che sarà in grado di generare, per contrasto, fenomeni anche molto intensi che, con buona probabilità, rimarranno relegati alle pianure a nord del Po.
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