Una rapida occhiata ai modelli farebbe intravedere una rapida successione di tre eventi freddi di rilevanza, se rapportati alla stagione in essere. Non stiamo davvero a contare, nella pignoleria, quanti giorni mancano al fatidico primo dicembre, giorno di nascita dell’inverno meteorologico, per dire che è troppo presto perché accada quanto previsto, perché sappiamo anche che la natura non conosce davvero il nostro calendario. Sta di fatto che una successione fredda del genere porta in sé i connotati di una dinamica invernale davvero ai massimi livelli. Mi riferisco, in particolare, alla fase fredda di natura polare marittima che sta arrivando al culmine proprio in questi giorni e, soprattutto, ai due eventi successivi che alterneranno una fase fredda continentale con goccia fredda retrograda in quota ad un nuovo affondo polare marittimo. Le tre fasi, nel complesso, andranno tutte in crescendo; nel senso che fase fredda che giungerÃ* martedì sarÃ* più pesante in termini di freddo dell’attuale e la probabile sciabolata artica attesa da venerdì prossimo sarÃ* molto più organizzata di quest’ultima che l’ha preceduta.

Al di lÃ* di tutto questo, appare fin troppo bene un Anticiclone delle Azzorre in ottima forma, volto al momento a stringere fugaci unioni ora con il collega russo, ora con quello groenlandese, dando vita a ripetuti blocchi alla corrente zonale e incentivando scambi nord – sud o est-ovest, entrambi portatori di freddo, anche se di natura diversa. Se dovessero essere confermate le proiezioni, questi ultimi dodici giorni di novembre saranno senz’altro iscritti nella storia della climatologia quanto all’accesa dinamica che li caratterizzerÃ*: per temperature ed eventuali fenomeni nevosi fino al piano (molto probabile al Nord) meglio aspettare le successive corse modellistiche e soprattutto la successione degli eventi reali che avremo modo di “assaporare” da qui fino a fine mese.
Perché, di sicuro, saranno giorni davvero elettrici… (parlo per i freddofili, ovviamente…)

Un saluto
Andrea