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Dal modello “mentale-concettuale” al modello “fisico-matematico”
Nel mio archivio immagini, ho trovato questa illustrazione che spiega il passaggio dal modello mentale (credo che sia la stessa cosa di concettuale…) al modello fisico matematico. Quanto è raffigurato vede l’esempio l’intrusione di aria fresca sul Mediterraneo.
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In pratica, è come se noi ci mettessimo in laboratorio a fare un esperimento, con l’intenzione di riprodurre la formazione di un ciclone. Come è noto, abbiamo una risalita di aria calda e una discesa di aria fredda e, conoscendo le caratteristiche termodinamiche delle masse d’aria (temperatura, densità...), intuiamo che l’aria fredda deve incunearsi sotto l’aria calda per sollevarla perché è più densa e più pesante, mentre quella calda deve passare al di sopra di quella fredda perché è meno densa e quindi più leggera. Questo è un modello mentale, perché arriviamo alle conclusioni appena scritte attraverso un ragionamento logico che mette in pratica le leggi della termodinamica. Il passo successivo è quello di scrivere una o più equazioni che traducano in formule quanto abbiamo partorito con il ragionamento: si passa così al modello fisico-matematico. Fisico, perché descrive un fenomeno e matematico perché si serve delle equazioni per studiare l’evoluzione di questo fenomeno che, sicuramente, evolverà in questo caso con la formazione di un ciclone. Questo e l’esempio più semplice su quanto ci sia da dire tra un modello “mentale” e uno “fisico-matematico” e, tra l’altro, ho voluto proprio riportare questo esempio perché rappresenta uno dei casi in cui modello mentale e modello fisico matematico possono dirsi sovrapponibili quanto ai risultati. Certo che per dinamiche sicuramente più complesse da inquadrare, come ad esempio la Warm Conveyor Belt, può benissimo capitare che il modello mentale-concettuale porti a una conclusione e il modello fisico matematico porti a un’altra conclusione: non c’è nulla di cui scandalizzarsi, se non prendere atto che il modello pecca in determinate situazioni e tentare di arginare… il “danno” mettendo mano alla struttura matematica del modello.
Buona giornata a tutti
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