Temporale
È mezzodì. Rintomba.
Tacciono le cicale
nelle stridule seccie.
E chiaro un tuon rimbomba
dopo uno stanco, uguale,
rotolare di breccie.
Rondini ad ali aperte
fanno echeggiar la loggia
de' lor piccoli scoppi.
Già, dopo l'afa inerte,
fanno rumor di pioggia
le fogline dei pioppi.
Un tuon sgretola l'aria.
Sembra venuto sera.
Picchia ogni anta su l'anta.
Serrano. Solitaria
s'ode una capinera,
là, che canta . . . che canta . . .
E l'acqua cade, a grosse
goccie, poi giù a torrenti,
sopra i fumidi campi.
S'è sfatto il cielo: a scosse
v'entrano urlando i venti
e vi sbisciano i lampi.
Cresce in un gran sussulto
l'acqua, dopo ogni rotto
schianto ch'aspro diroccia;
mentre, col suo singulto
trepido, passa sotto
l'acquazzone una chioccia.
Appena tace il tuono,
che quando al fin già pare,
fa tremare ogni vetro,
tra il vento e l'acqua, buono,
s'ode quel croccolare
co' suoi pigolìi dietro.
G. D'annunzio
La pioggia nel pineto
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta.
L'accordo delle aeree cicale
a poco a poco più sordo
si fa sotto il pianto che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare l'argentea pioggia che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti silvani,
piove su le nostre mani ignude,
su i nostri vestimenti leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude novella,
su la favola bellache ieri m'illuse,
che oggi t'illude,
o Ermione.
Alex - l'unico meteofilo che aveva una stazione hippie
Brezza di ponente, Alex molto caliente
Vento, vento e ancora...vento!
Dati on-line Rivoli: http://rivolimeteo.altervista.org/Cu...antage_Pro.htm
Appartente al movimento dei "föhnati" e alla banda del buco.
Andrea Tritto - staff MNW Piemonte
Le mie foto su flickr: [URL]http://www.flickr.com/photos/31004467@N05/[/URL]
...Tornati al solito tram tram invernale...Solita menata!
Il mio avatar???mai stato così azzeccato!!! Devo solo resistere fino ad Aprile!!!
Non può mancare Giosuè Carducci e il suo San Martino...
San MartinoLa nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
va per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppietando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Alex - l'unico meteofilo che aveva una stazione hippie
Brezza di ponente, Alex molto caliente
Vento, vento e ancora...vento!
Dati on-line Rivoli: http://rivolimeteo.altervista.org/Cu...antage_Pro.htm
Appartente al movimento dei "föhnati" e alla banda del buco.
Dal libro IV del De Rerum Natura, dove tratta di come secondo lui si formano i fenomeni atmosferici...si sofferma poi in maniera particolare sui lampi, tuoni, fulmini, visti come la volontà delle divinità...ciò che mi colpisce è la precisione delle osservazioni..
Principio tonitru quatiuntur caerula caeli
propterea quia concurrunt sublime volantes
aetheriae nubes contra pugnantibus ventis.
nec fit enim sonitus caeli de parte serena,
verum ubi cumque magis denso sunt agmine nubes,
tam magis hinc magno fremitus fit murmure saepe.
praeterea neque tam condenso corpore nubes
esse queunt quam sunt lapides ac ligna, neque autem
tam tenues quam sunt nebulae fumique volantes;
nam cadere aut bruto deberent pondere pressae
ut lapides, aut ut fumus constare nequirent
nec cohibere nives gelidas et grandinis imbris.
Dant etiam sonitum patuli super aequora mundi,
carbasus ut quondam magnis intenta theatris
dat crepitum malos inter iactata trabesque,
inter dum perscissa furit petulantibus auris
et fragilis [sonitus] chartarum commeditatur;
id quoque enim genus in tonitru cognoscere possis,
aut ubi suspensam vestem chartasque volantis
verberibus venti versant planguntque per auras.
fit quoque enim inter dum [ut] non tam concurrere nubes
frontibus adversis possint quam de latere ire
diverso motu radentes corpora tractim,
aridus unde auris terget sonus ille diuque
ducitur, exierunt donec regionibus artis.
Hoc etiam pacto tonitru concussa videntur
omnia saepe gravi tremere et divolsa repente
maxima dissiluisse capacis moenia mundi,
cum subito validi venti conlecta procella
nubibus intorsit sese conclusaque ibidem
turbine versanti magis ac magis undique nubem
cogit uti fiat spisso cava corpore circum,
post ubi conminuit vis eius et impetus acer,
tum perterricrepo sonitu dat scissa fragorem.
nec mirum, cum plena animae vensicula parva
saepe haud dat parvum sonitum displosa repente.
Est etiam ratio, cum venti nubila perflant,
ut sonitus faciant; etenim ramosa videmus
nubila saepe modis multis atque aspera ferri;
scilicet ut, crebram silvam cum flamina cauri
perflant, dant sonitum frondes ramique fragorem.
Fit quoque ut inter dum validi vis incita venti
perscindat nubem perfringens impete recto;
nam quid possit ibi flatus manifesta docet res,
hic, ubi lenior est, in terra cum tamen alta
arbusta evolvens radicibus haurit ab imis.
sunt etiam fluctus per nubila, qui quasi murmur
dant in frangendo graviter; quod item fit in altis
fluminibus magnoque mari, cum frangitur aestus.
Fit quoque, ubi e nubi in nubem vis incidit ardens
fulminis; haec multo si forte umore recepit
ignem, continuo magno clamore trucidat;
ut calidis candens ferrum e fornacibus olim
stridit, ubi in gelidum propter demersimus imbrem.
Aridior porro si nubes accipit ignem,
uritur ingenti sonitu succensa repente,
lauricomos ut si per montis flamma vagetur
turbine ventorum comburens impete magno;
nec res ulla magis quam Phoebi Delphica laurus
terribili sonitu flamma crepitante crematur.
Denique saepe geli multus fragor atque ruina
grandinis in magnis sonitum dat nubibus alte;
ventus enim cum confercit, franguntur in artum
concreti montes nimborum et grandine mixti.
Fulgit item, nubes ignis cum semina multa
excussere suo concursu, ceu lapidem si
percutiat lapis aut ferrum; nam tum quoque lumen
exilit et claras scintillas dissipat ignis.
sed tonitrum fit uti post auribus accipiamus,
fulgere quam cernant oculi, quia semper ad auris
tardius adveniunt quam visum quae moveant res.
id licet hinc etiam cognoscere: caedere si quem
ancipiti videas ferro procul arboris auctum,
ante fit ut cernas ictum quam plaga per auris
det sonitum; sic fulgorem quoque cernimus ante
quam tonitrum accipimus, pariter qui mittitur igni
e simili causa, concursu natus eodem.
Alex - l'unico meteofilo che aveva una stazione hippie
Brezza di ponente, Alex molto caliente
Vento, vento e ancora...vento!
Dati on-line Rivoli: http://rivolimeteo.altervista.org/Cu...antage_Pro.htm
Appartente al movimento dei "föhnati" e alla banda del buco.
Anche nella divina commedia ce ne sono due o tre di riferimenti alla meteo, di cui uno bellissimo, ma non ricordo il canto, nè se fosse in Inferno, Purgatorio o Paradiso...![]()
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Andrea Tritto - staff MNW Piemonte
Le mie foto su flickr: [URL]http://www.flickr.com/photos/31004467@N05/[/URL]
...Tornati al solito tram tram invernale...Solita menata!
Il mio avatar???mai stato così azzeccato!!! Devo solo resistere fino ad Aprile!!!
Segnalibri