Il severo autunno del 1991
Il ritorno delle grandi piogge
di Francesco Albonetti
Dopo anni di autunni siccitosi e anticiclonici, nel '91 si scatena il maltempo. Tre mesi di nubifragi, alluvioni e grandi allerte
Il 1991 è stato un anno meteorologico dai contorni netti: un inverno tornato maiuscolo con inusuale colpo di coda nel mese di aprile; un'estate torrida e lunga; un autunno fra i più piovosi degli ultimi decenni, in cui non sono mancati i freddi anticipati. Nel 1991 l'autunno segnò un'inversione di rotta rispetto agli anni precedenti, spesso caratterizzati da lunghi periodi anticiclonici e anomale situazioni siccitose. L'Atlantico tornò a dettare legge, ma anche i contrasti termici si fecero più accesi, determinando un proliferare di episodi micro-alluvionali e di dissesto idrogeologico che misero a dura prova la macchina della protezione civile. Dal 1991 al 1994, il maltempo divenne il protagonista principale degli autunni italiani, come non accadeva dalla seconda metà degli anni '70.
Nell'autunno 1991 alcune località del centro e del sud avvicinarono i loro record storici di piovosità stagionale, ma per buona parte dell'Italia gli autunni della prima metà degli anni '90 si sono caratterizzati per una singolare rincorsa ai primati di accumuli precipitativi. Fermandoci alle stazioni dell'Aeronautica, nel 1991 fu Pisa la città più piovosa, racimolando fra settembre e novembre ben 724,4 mm. Firenze ne misurò 503,2, Genova 470,4 e Udine 432,4. Ma anche la stazione di Palermo Punta Raisi si fece notare con un insolito accumulo di 409,2 mm. Meno significativi i massimi diurni: mancò, per fortuna, la grande pioggia in grado di determinare alluvioni su vasta scala, ma la grande frequenza di precipitazioni "singole" comprese fra i 50 e i 100 mm, provocò uno stillicidio di allagamenti, tracimazioni di torrenti e piccoli fiumi, frane e smottamenti. E non mancarono le vittime, 12 solo nel solo violentissimo nubifragio che colpì la città di Enna, in Sicilia.
Le anomalie delle precipitazioni nell'autunno 1991: si salva solo il nord-ovest (fonte Noaa)
La Toscana fu tra le regioni più colpite da questo exploit stagionale, con un susseguirsi di episodi che culminarono nelle alluvioni del 15-16 novembre fra Pistoia e Firenze, provocate dallo straripamento dell'Ombrone e del Bisenzio, affluenti dell'Arno. Con l'aiuto delle cronache dell'epoca, abbiamo ricostruito gli avvenimenti salienti di quel severo autunno 1991.
PRIMO DILUVIO IN TOSCANA (11 SETTEMBRE). I primi violenti nubifragi mettono in ginocchio la Toscana. A Firenze in poche ore cadono 70 mm di pioggia e la città va in tilt: allagati negozi, scantinati e abitazioni, alberi divelti, traffico paralizzato. I commercianti di Borgo Ognissanti protestano, facendo le barricate con i cassonetti dell'immondizia. Ad Arezzo un pullman precipita in un canale della Chiana: 1 morto e 13 feriti. Fra Livorno e Pisa gli incidenti stradali riconducibili ai nubifragi, provocano altre 3 vittime. A Santa Maria a Monte, nel Pisano, un fulmine colpisce tre calciatori: uno di loro cade in coma. Allagamenti anche in tutto il Pratese.
PISA E IL FRIULI SOTT'ACQUA (23 SETTEMBRE). Secondo diluvio d'autunno. Le situazioni più gravi nel Pisano e in Versilia. Dopo 9 ore di pioggia battente, sia la città della torre pendente che Viareggio si ritrovano con mezzo metro d'acqua. Interrotte le linee ferroviarie, mentre a Vicopisano i bambini di una scuola materna vengono portati in salvo dai pompieri. Allagamenti anche a Napoli, dove un fulmine colpisce a una gamba un carabiniere. Anche il Friuli viene colpito da piogge torrenziali, con allagamenti e danni e l'interruzione della linea ferroviaria che collega Udine a Trieste.
E ADESSO TOCCA AL NORD (30 SETTEMBRE). Il maltempo stavolta colpisce più duramente il nord. Due alpinisti restano per ore bloccati in parete sul pizzo Badile, in Val Masino, a causa di una tormenta di neve. Una donna di 37 anni muore invece colpita da un fulmine sul massiccio del Grappa. Una vittima anche in Liguria, travolta dalla piena di un torrente ad Albissola, in provincia di Savona. A Sanremo, dove in due giorni cadono 213 mm di pioggia, una grossa frana blocca l'Aurelia. Nubifragio anche a Genova, dove straripa un torrente a Nervi, trascinando in mare numerose auto. A Voltri una tromba d'aria scaraventa alcune barche sui tetti delle case. Nel Verbano straripa il lago Maggiore e il traffico ferroviario viene interrotto. Allagamenti anche nel Vercellese e a Milano, dove cadono 61 mm di pioggia.
La voragine apertasi nel cuore di Enna durante il nubifragio che colpì la Sicilia alla metà di ottobre del 1991 (foto dal quotidiano La Repubblica)
Ottobre, emergenze dalla Toscana alla Sicilia
di Francesco Albonetti
Il 12 ottobre 1991 la Toscana va di nuovo sott'acqua, da nord a sud
Il fiume Cecina rompe gli argini, allagando la vecchia Aurelia. Straripano alcuni torrenti anche fra Bolgheri e Marina di Bibbona: crollano due ponti, la stazione ferroviaria di Bolgheri è invasa dall'acqua. A Marina di Cecina le barche ancorate in Darsena vengono trascinate in mare, altre affondano. Nella zona di Pontedera, nel Pisano, straripano Era ed Egola: 90 famiglie vengono evacuate, un anziano travolto dalla piena, non viene più trovato. Il fiume Elsa allaga la campagna fra Certaldo e Poggibonsi. Il torrente Vingone rompe gli argini a Scandicci, alle porte di Firenze. Tre cacciatori muoiono col fuoristrada precipitato in un burrone sull'Appennino fra Prato e Pistoia.
Proprio il Pratese viene colpito da violenti nubifragi. Crollano 20 metri di argine sul torrente Iolo e Galciana viene sommersa dall'acqua. Ad est, straripano la Marinella e il rio di Filettole, allagando i quartieri La Querce, Castellina e Pietà. Proprio in questa zona, la mia stazione di Prato Est registra il suo massimo diurno storico di precipitazione, con 109,2 mm di pioggia. Ma in meno di 24 ore, di millimetri ne cadono circa 130. Al canile, nei pressi di Casale, vengono salvati 400 cani, che rischiavano di morire affogati per la piena del torrente Calice.
Nel resto d'Italia, marea vicina al record a Venezia, con 126 centimetri. Allagamenti nello Spezzino, in Veneto e in Piemonte. Un fulmine sulla Direttissima Firenze-Bologna provoca 8 ore di interruzione del traffico ferroviario fra nord e sud.
12 ottobre alla periferia di Prato: una donna porta in salvo uno dei 400 cani che rischiano di affogare (foto Limar)
In quella funesta giornata pubblicai questi due articoli, rispettivamente sulla cronaca di Prato de Il Tirreno e su quella di Firenze di Repubblica.
UNA PIOGGIA QUASI DA RECORD
PRATO (13 OTTOBRE 1991). "Una pioggia record. La più abbondante da quel famoso 4 novembre 1966 di cui ricorre quest'anno il 25° anniversario. Tra le 3 di venerdì e le 20 di ieri sono caduti in città ben 130 millimetri di pioggia su metro cubo (130 litri). Per fare un paragone basti pensare che la media delle precipitazioni di tutto il mese di ottobre a Prato è poco superiore ai 100 millimetri. Una pioggia che supera di gran lunga, per quantità, quelle già abbondanti del 12 settembre e dell' 8 ottobre. I due Precedenti più importanti, 115 e 190 millimetri, risalgono rispettivamente al settembre 1965 e, appunto, al novembre 1966. La situazione di maltempo dipende da una profonda e vasta depressione originatasi dallo scontro di aria molto fredda polare con aria calda di matrice africana. Lo scirocco che nella notte di ieri ha raggiunto raffiche di 70 km all'ora, è il tipico vento di sud?est che precede le perturbazioni più forti. Quando si presenta quasi sempre porta la pioggia, per due motivi: primo perché, pur essendo un vento in origine secco, sì umidifica scorrendo sul Mediterraneo ove raccoglie vapore; in secondo luogo perché trova un ostacolo nella catena appenninica, accumulando sul versante toscano nuvole e pioggia".
FIRENZE (13-11-1991). "Continua a piovere, ogni tanto qualche tuono in lontananza annuncia l'arrivo di altri temporali e il barometro non accenna a salire. Le previsioni restano fosche per i prossimi giorni: eventuali schiarIte avranno carattere temporaneo e per dì più, a media scadenza, è previsto l'arrivo del primo vero freddo della stagione. L'autunno quest'anno fa sul serio, come hanno fatto sul serio l'estate e l'inverno. Il 1991 è stata un'annata meteorologica dai contorni netti: inverno freddo, estate torrida, mezze stagioni sotto l'acqua. E di acqua dalla seconda decade di settembre ne è caduta davvero tanta.
Quella di ieri è stata la terza grande pioggia della stagione. Forse la peggiore, tenuto conto della vastità dei fenomeno quanto meno su scala regionale. Basta dare uno sguardo al valori pluviometrici per averne una conferma: più di 80 millimetri di pioggia racimolati nell'arco di circa 18 ore, in particolare nelle province di Firenze, Pistola, Lucca e Siena. A Firenze città era piovuto di più durante la serie di temporali che l'hanno semi-paralizzata il 12 settembre scorso. In quell'occasione furono 91,2 i millimetri registrati dall'Osservatorio Ximeniano, la pioggia più abbondante dall'alluvione del 4 novembre 1966."
NUBIFRAGIO IN SICILIA: 12 MORTI (14 OTTOBRE). Mentre per la Toscana viene dichiarato lo stato di emergenza, un tremendo nubifragio si abbatte nel centro della Sardegna: Barrafranca, Licata, Canicattì, Enna e Caltanissetta le città più colpite. I morti sono 12 e nel centro di Enna si apre una tremenda voragine.
ALLERTA IN CINQUE REGIONI (15 OTTOBRE). Ancora piogge violente, a macchia di leopardo: Roma, Trieste, l'Isontino. Torna l'acqua alta a Venezia. Preallerta per cinque regioni - Friuli, Veneto, Marche, Emilia, Umbria - ma per fortuna non accadrà nulla di grave. In questi giorni cadono 103 mm a Bari, 88 a Trieste e 60 a Palermo.
ARRIVA IL FREDDO (31 OTTOBRE ). Il mese funesto si conclude con l'arrivo anticipato del freddo. Prima neve all'Abetone e su tutto l'Appennino settentrionale al di sopra degli 1000 metri. A Prato la massima scende a 7,8°, una delle più basse di sempre in ottobre, due giorni prima gelata all'aeroporto di Peretola.
12 ottobre 1991: la campagna allagata nei pressi di Ponsacco, Pisa (foto Silvi)
L'alluvione colpisce il cuore della Toscana
di Francesco Albonetti
Il 15 novembre, appena un mese dopo il violento nubifragio,
la Toscana torna nuovamente sott'acqua
Le situazioni peggiori si segnalano a Campi Bisenzio, invasa dall'acqua dell'omonimo affluente dell'Arno che rompe l'argine e nel Pistoiese, dove l'Ombrone ed altri torrenti invadono la cittadina di Quarrata e le frazioni di Olmi, Casini e Catena. Fuori dagli argini anche altri affluenti dell'Arno, come Sieve, Greve, Ema, Vingone, Elsa, Era. Migliaia le case allagate e le famiglie sfollate, 300 nella sola Quarrata, dove si registra anche un uomo morto mentre cercava di mettere in salvo i conigli. Di nuovo sott'acqua alcune periferie pratesi, come La Querce (dove straripa il Marinella) e Seano, nel comune di Carmignano. Nel Fiorentino, allagate Grassina e Scandicci. L'Elsa allaga le zone basse di Certaldo e Castelfiorentino, nell'Empolese, mentre l'Arno supera il livello di guardia. Danni anche in Mugello.
Campi allagata dalle acque del fiume Bisenzio (foto Limar)
Ecco un mio articolo di bilancio pluviometrico pubblicato sul Tirreno verso la fine di quel novembre.
PIOGGIA, UN AUTUNNO SUPER PER LA TOSCANAREGISTRATE LE PIU' ALTE PRECIPITAZIONI DAL 1966
FIRENZE (22-11-1991). Quella caduta sulla Toscana tra martedì e mercoledì è stata la quarta grande pioggia della stagione autunnale in corso, iniziata col primo di settembre. Un autunno, quello di quest'anno, tra i più piovosi in assoluto degli ultimi decenni. Anche se i quantitativi di pioggia non sono distribuiti in modo uniforme su tutta la regione, il dato di una stagione globalmente più piovosa della media è sotto gli occhi di tutti.
Qualche esempio limitato ai primi 21 giorni di novembre: a Firenze Peretola sono caduti 180,2 millimetri contro una media mensile di 130; a Prato 233,2 millimetri (media mensile 160 mm) e a Empoli 157,8 (media 120 mm). Tutta quest'acqua si è distribuita su 12, 13 giorni, una frequenza pressappoco uguale alle media dei giorni "con pioggia" di tutto il mese. A ottobre non era andata molto meglio.
Anzi, il mese scorso, grazie al terribile nubifragio del giorno 12 (oltre 100 millimetri di pioggia in meno di 24 ore), riporta a Prato e Empoli quantitativi ancora maggiori (rispettivamente 291,2 e 285,8). A Firenze invece è piovuto meno che a novembre proprio perché il 12 ottobre non caddero più di 40 millimetri di pioggia.
Questa disparità sul territorio può essere la spiegazione del fatto che, nonostante quel dato del 12 ottobre resti un record per molte località, la giornata più nera è stata quella del 14 novembre. Una settimana fa sono caduti 60 millimetri a Firenze Peretola, 64,6 a Prato e 63 a Empoli. Non dove stupire che 60 millimetri possano provocare, nella stessa località, danni peggiori degli oltre 100. Paradossalmente, a Campi Bisenzio quel giorno poteva non piovere affatto e verificarsi ugualmente la rottura dell'argine sul Bisenzio. La portata dei fiume infatti dipende dalle piogge che cadono a monte, non sul luogo dell'esondazione. Se a questo si aggiunge che quell'argine - nel frattempo evidentemente poco controllato - era stato già gravemente provato dalle precedenti piene, si ha un quadro abbastanza preciso su quanto gli astratti dati pluviometrici, presi di per sé, abbiano scarso valore al di là della mera curiosità statistica.
Record a parte, in Toscana l'autunno è la stagione delle piogge per antonomasia. La maggior parte dei disastri dovuti al maltempo si registrano sempre nel periodo compreso tra la fine di agosto e l'inizio di dicembre. L'anno scorso fu soprattutto la costa a risentirne (ne è esempio eloquente l'alluvione di Livorno dei primi di ottobre 1990), quest'anno resta penalizzato l'interno della regione, fino a tutto il Valdarno inferiore e la Lucchesia. D'altronde, se l'autunno è la stagione piovosa e novembre ne è il mese principe, è anche vero che alcune zone della Toscana, per la loro particolare esposizione alle correnti perturbate sia atlantiche che di orgine afro-mediterranea, risultino tra le più piovose d'Italia e del Mediterraneo. Le zone "umide" sono quelle che corrono sotto l'Appennino settentrionale: Versilia, Lunigiana, Garfagnana, Lucchesia, ove in alcune località subappenniche si superano i 3.000 millimetri all'anno).
Le piogge mantengono valori statisticamente alti fino al Pratese (1.000 millimetri ogni anno, 1.800 in montagna), per poi crollare di colpo come si procede verso il Valdarno superiore e soprattutto, più a sud, nella Maremma grossetana (5-600 millimetri, con un picco positivo intorno al monte Amiata.
Un mezzo anfibio in azione nella notte zona di Capalle, fra Prato e Campi Bisenzio (foto Limar)
L'autunno 1991 si concluse con tranquille giornate di nebbia, mentre la Toscana assomigliava a un immenso acquitrino. Seguì un dicembre molto freddo ma quasi senza una goccia di pioggia e tutto l'inverno 1992 fu piuttosto asciutto e senza episodi degni di nota.
Una ragazza soccorsa da un vigile del fuoco (foto Limar)
La profonda e vasta saccatura responsabile del maltempo di metà novembre 1991 (Wetterzentrale)
Gran bel reportage!
Complimenti. Spero tu ne pubblichi degli altri.![]()
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
grazie albedo,letto tutto di un fiato-
wow! bellissimo!!
Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Mi ricordo l'alluvione a campi bisenzio,era u venerdi' sera ed ero a ballare al Pacha,storica discoteca pratese,una ragazza di campi non sapeva come fare a tornare a casa.
grande autunno![]()
In copertina il romanzo di mio figlio ventenne, consigliatissimo
"Due cose al mondo non ti abbandonano mai, l'occhio di Dio che sempre ti vede e il cuore della mamma che sempre ti segue"
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