
Originariamente Scritto da
masinga
ok; lo riapriremo quando mi mostrerai un libro o qualcosa di simile, a rilevanza internazionale, di un ricercatore italiano scritto in italiano o proprio in latino...temo che non lo riapriremo mai.

a masinga senti la storia non l'ho fatta io se mi dici che si usa un linguaggio internazionale è un conto e siamo d'accordo fino ad un cetro punto, ma se mi dici ciò che hai scritto sopra permettimi di dirti che sei lontanuccio.
Le radici greche della parola meteorologia sono: META "sopra" ed EORA "sospeso".
Essa è un ramo della geofisica che studia l’atmosfera terrestre ed i suoi fenomeni, considerandone la natura, le leggi e la distribuzione.
Parecchi filosofi e dotti greci tra cui Socrate, Teofrasto, Pitagora, Democrito ed Ippocrate si interessarono e si dedicarono allo studio dell’atmosfera. Nel 340 a.C. Aristotele scrisse un trattato dal nome "meteorologia" in cui si occupava dello "studio di cose sollevate da terra" da cui è stato tratto il termine moderno meteorologia. Circa un terzo di questo lavoro è dedicato ai fenomeni atmosferici.
Nonostante ciò essa è una scienza piuttosto recente. Come le altre scienze fisiche, la meteorologia è passata solo negli ultimi tre secoli dai miti e dal folklore al rigore delle osservazioni e del calcolo
I filosofi greci e romani ed i monaci medioevali che si erano occupati di fenomeni atmosferici avevano avuto qualche sporadica intuizione confermata poi dai principi fisici, ma, come in molti altri campi, fino al XVII secolo, furono accettate senza riserve le idee di Aristotele a questo proposito.
Nel XVII secolo Renè Descartes, Galilei, Torricelli incominciarono ad effettuare osservazioni meteorologiche accompagnandole con la sistematica raccolta dei dati e ad enunciare leggi fisiche basate su misurazioni strumentali.
Gli anni tra il 1650 e il 1750 videro la nascita e la generale adozione di strumenti quali il barometro, l’igrometro, il termometro, essenziali per le misurazioni meteorologiche.
Evangelista Torricelli, fisico e matematico italiano , realizzò nel 1644 il primo barometro a mercurio, arrivando con metodo sperimentale alla definizione dell’unita’ di pressione atmosferica. Prendendo un’ asta cava graduata di nota lunghezza contenente mercurio per tutta la sua lunghezza, e capovolgendola in una bacinella vuota , egli notò che ,in condizioni sperimentali e all’equilibrio, il mercurio, non defluiva completamente nella bacinella vuota ma raggiungeva una determinata altezza all’interno dell’asta graduata, ed in corrispondenza di tale scala si poteva leggere il valore della pressione atmosferica. Da questa esperienza successivamente fu possibile ricavare il valore della pressione atmosferica in condizioni normali o standard e definire anche i concetti di alta pressione e di bassa pressione.
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